Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
17-05-1964 - Giornata: 33 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Cosenza AS 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Nobili Natale, Carlini Rino, Vanara Elio, Verga Adelio, Tenente Sergio, Migliavacca Giancarlo, Cesana Angelo, Soncini Antonio, Fara Mario, Bettini Sergio, Sogliano Riccardo All.: Giorcelli Anselmo

Formazione avversaria
COSENZA AS: Ravera, Gerbaudo, Millea, Ippolito, Orlando, Danelon, Dalla Pietra, Marmirola, Campanini, Cantone, Meregalli. All.: Mezzadri Giancarlo. D.T.: Todeschini Paolo

Arbitro: Campanati Giulio (Milano)
Note
Ammoniti: Vanara [A], Marmiroli [C]. Angoli: 7-2. Spettatori: 3.000 Inizio gara ore 16.00

Commento
COSENZA UN PUNTO DI SPERANZA Nuova battuta d’arresto per l’Alessandria fermata dal Cosenza sul proprio terreno, al termine di una partita che avrebbe potuto concludersi a tutto favore dei padroni di casa. Se per gli ospiti il pareggio costituisce un piccolo passo avanti verso la via della salvezza, per i grigi significa ricominciare da capo nella battaglia per non retrocedere. E’ stata una gara priva di qualsiasi spunto interessante, Abulico e sconcertante è apaprso il comportamento dei grigi, mentre sono giustificate le bordate di fischi che li hanno accompagnati al loro ritorno negli spogliatoi. Non hanno in verità giocato una gran gara neppure i calabresi, ma di fronte all’Alessandria hanno fatto la loro discreta figura. I grigi forti in difesa hanno deluso completamente in attacco e l’estremo difensore calabrese è stato in pratica uno spettatore, non avendo mai corso seri pericoli. E’ stata una facile partita per le opposte difese e i due centromediani, Orlando e Tenente, sono apparsi i migliori in campo. Non hanno fallito un intervento calamitando tutti i palloni destinati a creare qualche guaio alle rispettive reti. Il gioco è ristagnato lungamente a metà campo e dei pochi tiri effettuati dagli avanti, solo due, autori Campanini e Meregalli, hanno impegnato seriamente Nobili. (Corriere dello Sport – Giovanni Camagna) Per i grigi sempre più aspra la lotta per la salvezza TRA ALESSANDRIA E COSENZA UNO SCIALBO PAREGGIO: 0 a 0 In entrambe le squadre troppi giocatori fuori forma - Fara colpisce un palo nel finale della gara E' difficile vedere giocar bene su qualsiasi dei campi di calcio italiani, ma fortunatamente altrettanto di rado si assiste a partite squallide come quella giocata ieri ad Alessandria, dai grigi contro il Cosenza. Il punteggio di zero a zero può indicare soltanto parzialmente il basso livello del gioco praticato dalle due squadre. In novanta minuti non una azione manovrata è stata condotta a termine dall'una o dall'altra parte; giocatori come Bettini e Marmiroli non hanno toccato una volta il pallone senza immediatamente spedirlo fra i piedi di un avversario; il centromediano del Cosenza, Orlando, si è prodotto in dodici interventi fallosi, su quindici effettuati, e Fara centravanti dell'Alessandria e quindi, almeno per decisione del suo allenatore, se non per propria predisposizione, uomo di punta, non ha saputo fare un tiro in porta. Sono dati quasi statistici che possono indurre allo stupore chi abbia visto in altra occasione i giocatori nominati, o abbia assistito ad esibizioni discrete o anche buone (e ve ne sono state parecchie) di una delle due squadre. E' difficile credere che sia soltanto l'affaticamento dei giocatori a produrre lo scadimento del gioco ad un livello così misero; vi son parecchie ragioni contingenti che possono contribuire a rendere ogni atleta nervoso, privo di serenità, ma per quanta buona volontà si metta è difficile trovare una giustificazione tanto per i calciatori quanto per chi li dirige. Per tanti allenatori che vengono deposti, accusati molte volte a torto, ora è la volta di riconoscere ai due responsabili dell'Alessandria e del Cosenza parecchie colpe. I giocatori possono essere stanchi, o nervosi, ma non scarsamente preparati o privi di istruzioni sul ruolo che debbono assumere in campo. Todeschini per gli ospiti, e Giorcelli e Vitto per i grigi, debbono rendersi conto che hanno generato una tale confusione fra ì propri atleti da annullare in essi anche le rispettive doti naturali; debbono cambiar sistema nel poco tempo che rimane per evitare di veder affondare decisamente, ciascuna per proprio conto. Cosenza ed Alessandria. Cercare di salvare qualche giocatore dalla generale, negativa prestazione, non è facile. Vi sono i due portieri. Nobili e Ravera, che non hanno fatto nulla per demeritare; poi c'è Gerbaudo che come battitore libero ha assolto al proprio compito senza errori. Fra i grigi Vanara. terzino di ruolo, e poi a volte mediano o attaccante a seconda delle circostanze, è stato bravino; altrettanto si può dire di Sogliano. che pure con minor classe, ha avuto qualche spunto brillante e si è costantemente impegnato. Punto e basta: le note positive finiscono qui. Il pareggio di ieri è più utile all'Alessandria, che pur giocava sul proprio terreno, che al Cosenza. Sono le stramberie che accadono a fine campionato, quando una squadra, quella calabrese in questo caso, è un gradino più basso in classifica rispetto alla diretta avversaria, quella piemontese, e deve disputare quasi tutte le partite ancora in calendario fuori casa. Comunque anche per i grigi la situazione non appare rosea, e se non si troverà qualche rimedio efficace difficilmente si potrà raggiungere la salvezza. Ed ecco la cronaca. Un corner per l'Alessandria al 12': lo batte Bettini, si inserisce Fara fra due difensori e spedisce a lato. Al 22' Sogliano dal limite fa partire una bella sventola ma il pallone termina alto. Al 45' Campanini si avvicina per la prima volta a Nobili, che devia il suo traversone in corner, Campanati nemmeno lascia battere per fischiare la fine del tempo. Nella ripresa al 25' Sogliano lancia Bettini, che in area viene affrontato fallosamente da Dalla Pietra; il giocatore alessandrino non ha nemmeno la prontezza di riflessi d'accusare più vistosamente il fallo e l'arbitro non fischia un rigore altrimenti certo. Al 31' Fara riprende in corsa una respinta di un difensore e scaglia il pallone con violenza a fianco del palo. E' tutto qui, e credete, non c'è stato veramente altro! (Stampa Sera - Giorgio Viglino) DESOLANTE PRESTAZIONE DEI “GRIGI” CONTRO IL COSENZA Ennesimo pareggio casalingo, ennesima prova di mediocrità fornita dagli attaccanti Rispondiamo innanzi tutto a qualcuno che in questi giorni con lettere anonime ha preteso di accusarci di essere piuttosto pessimisti sulle prestazioni e possibilità della nostra squadra: noi non siamo tali per partito preso, ma unicamente sconcertati per l’alternarsi di prestazioni così diverse da una domenica all’altra. Non è ancora cessato l’eco festoso della bella vittoria esterna di domenica scorsa che già una deludente e disperante partita casalinga ha raffreddato entusiasmi o speranze. Si può allora fare affidamento su una squadra del genere? No, certamente: solo gli scivoloni irrimediabili di altre squadre potranno salvarci, non certo i successi nostri. Già il Monza si trova in posizione disperata e con lui forse il Cosenza costretto a giocare fuori casa, a cominciare da domenica a Lecco: il Monza è a 22 punti ed il Cosenza a 24. A 25 si trova il Prato ma di questa squadra non diciamo nulla perché anche domenica ha mostrato sintomi indubitabili di netto risveglio battendo per 3 reti a 0 il Venezia. Unico motivo consolante sta nel fatto che le squadre pericolanti non sono più cinque ma sei essendo stata l’Udinese raggiunta a quota 26, alla pari cioè con noi ed il Parma, essendo stata sconfitta a Foggia, mentre il Parma ha strappato un miracoloso punto sul campo del Padova. Chi può fare previsioni? Ci consola il fatto che ormai quattro punti ci dividono dal Monza, ma ci preoccupa anche il dover considerare che altre due squadre devono retrocedere. Indubbiamente questo era un incontro da vincere, purtroppo però si ebbe la sensazione che sarebbe finita 0-0 fin dall’inizio: basti dire che in tutta la partita alla porta del Cosenza non è arrivato un solo tiro. La nostra squadra ha giocato veramente male e senza nerbo. Come ai solito soltanto Nobili si è salvato. Il fatto più notevole è stato determinato dal ruolo assegnato a Fara in qualità di centravanti: è stato a nostro avviso un grosso errore. Fara non è centravanti né lo può diventare per necessità di squadra. Di questo passo egli perde valore e punti. Già nella ripresa, compreso lo sbaglio, si tentava di rimediare spostando il Fara nel suo ruolo abituale con Cesana al centro Sogliano all’ala destra Soncini e Bettini a sinistra. Ma ormai il ragazzo era stanco e ben poco poteva concludere. Ebbe però alla mezz’ora della ripresa una grande occasione per segnare, dopo che la testa di un difensore aveva respinto dall’area del Cosenza un lungo spiovente di Soncini: parti una fucilata dal piede di Fara, ma il pallone, dopo aver sfiorato l’incrocio dei pali, andò a perdersi sulle gradinate. E qui finì ogni velleità del nostro attacco. Accanto a Fara un Bettini assolutamente fuori condizione anche sotto l’aspetto agonistico, ed un Cesana impreciso ed acerbo più del solito. Soncini dopo la bella partita di domenica scorsa è tornato purtroppo nell’ombra rallentando le azioni fino alla esasperazione. Sogliano fu abbastanza aggressivo nel primo tempo ma poi si infortunò e scomparve dalla lotta. Carlini dà ormai quello che può, mentre Vanara, in qualità di terzino sempre bravo, ha sostato a lungo con il gioco d ’attacco che in una partita come questa si imponeva: così si spiega la paurosa carenza di rifornimenti alla prima linea costretta a cercarsi palloni e ad impostare il gioco da lontano senza avere gli uomini adatti. (Il Piccolo, 23 maggio 1963 - Filade) RISULTATI: Foggia – Udinese 1-0 Padova – Parma 2-2 Palermo – Catanzaro 0-0 Prato – Venezia 3-0 Pro Patria – Potenza 0-0 Simmenthal Monza – Lecco 1-1 Triestina – Brescia 1-0 Varese – Napoli 1-0 Verona – Cagliari 0-3 CLASSIFICA: Varese, Padova, Foggia p. 43, Cagliari 42, Verona 39, Lecco 37, Brescia (-7) 36, Napoli, Triestina 34, Potenza 32, Pro Patria, Catanzaro 31, Palermo 30, Venezia 29, Udinese, Parma, Alessandria 26, Prato 25, Cosenza 24, Monza 22. Brescia 7 p. di penalizzazione MARCATORI: 14 reti: De Paoli (Brescia), Taccola (Prato), 12 reti: Nocera (Foggia), 11 reti: Bagnoli (Catanzaro), Carminati (Padova), 10 reti: Raffin (Brescia), Innocenti (Lecco), Gilardoni (Napoli), Maestri (Palermo), Muzzio (Pro Patria), Traspedini (Varese). Il punto sul campionato Liquidato il Verona (è il terzo anno che i gialloblu vedono sfumare il sogno della A nell’ultimo mese) ora si gioca un infernale poker. Le quattro pretendenti alla promozione sono racchiuse in un fazzoletto. Cinque giornate di fuoco le attendono. La più in gamba appare il Cagliari, apparso ieri al Bentegodi all’altezza delle sue giornate migliori. E’ passato da trionfatore nella ripresa con un micidiale uno-due di Riva. Striminzito il successo del Foggia a spese dell’Udinese, ma veramente d’oro soprattutto sotto il profilo del morale. Fortunosa l’affermazione della matricola a spese del Napoli, piegato da un infortunio di Pontel. Il Padova, invece, è scivolato sulla buccia di banana Parma. Gli emiliani sono riusciti a pareggiare (meritatamente) in extremis, grazie ad un autogol di Abbatini. Nuovo passo da gigante del Prato verso la salvezza (perentorio 3-0 al Venezia), mentre il Cosenza ha colto un punto d’oro ad Alessandria. Ormai spacciato il Monza (1-1 in casa col Lecco), trema ora l’Udinese acciuffata da Parma ed Alessandria. Giusti pareggi bianchi in Palermo-Catanzaro e Pro Patria - Potenza, mentre il Brescia, con Bianchi fuori uso, è stato sconfitto di misura a Trieste. (Corriere dello Sport)