Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
07-06-1964 - Giornata: 36 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Foggia & Incedit US 3 - 2 (2 - 1)
RETI: 5. rig. Tenente S.[A], 38. Bettini L.[A], 49. Bettini L.[A] 1. Oltramari [Fo] , 80. Valadè [Fo]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Vanara Elio, Carlini Rino, Tenente Sergio, Verga Adelio, Cesana Angelo, Fara Mario, Bettini Lorenzo, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio All.: Giorcelli Anselmo

Formazione avversaria
FOGGIA & INCEDIT US: Moschioni, Corradi, Valadè, Bettoni, Rinaldi, Faleo, Oltramari, Santopadre, Nocera, Lazzotti, Patino. All.: Pugliese Oronzo.

Arbitro: Angonese Aurelio (Mestre)
Note
Espulso 78. Verga [A]. Ammoniti: Vanara [A], Carlini [A], Nocera [F]. Usciti dal campo per infortunio al 47. Corradi [F], al 51. Oldani [A]. Angoli: 2-8. Spettatori: 7.000 (4.418 paganti, incasso L. 3.184.900). Cielo sereno, terreno polveroso. Un tifoso del Foggia, colpito da infarto, è deceduto in ospedale, un altro è in gravissime condizioni. Tafferugli tra i tifosi con otto sostenitori del Foggia fermati dalla Polizia. Inizio gara ore 16.30

Commento
Serie B per i grigi un importante passo avanti nella lotta per la salvezza L’ALESSANDRIA SUPERA IL CAPOLISTA FOGGIA (3 A 2) IN UNA PARTITA EMOZIONANTE, A TRATTI DRAMMATICA I pugliesi passano in vantaggio con Oltramari dopo due minuti di gioco - Al 5' pareggia Tenente su rigore - Altri due goals di Renzo Bettini Espulso Verga - Tre giocatori infortunati: Cesana (contusione alla caviglia), Oldani (sospetta frattura della spalla) e Corradi (distorsione al ginocchio) L'Alessandria torna a sperare. Proprio in occasione della partita più difficile di questo ultimo scorcio di campionato, quando tutti aspettavano la loro definitiva condanna alla retrocessione, i grigi hanno avuto un'impennata d'orgoglio davvero insperata. In un incontro emozionante, a tratti addirittura drammatico, gli uomini di Giorcelli sono riusciti a battere (3 a 2) il Foggia, la squadra che fino a ieri guidava la classifica del torneo. In base ai risultati che si sono verificati sugli altri campi, la situazione in coda alla graduatoria ha subito un profondo mutamento a netto vantaggio della formazione piemontese che ora si trova, insieme con il Parma, al quint'ultimo posto, con un punto di vantaggio su un terzetto composto da Udinese, Prato e Simmenthal Monza e quattro punti sul Cosenza. La salvezza, tuttavia, è ancora lontana dall'essere raggiunta, anzi la posizione dell'Alessandria rimane sempre molto critica. Mancano due incontri alla fine del campionato ed i grigi dovranno disputarli entrambi in trasferta, a Trieste e a Parma. Come se ciò non bastasse, Giorcelli domenica prossima dovrà fare a meno di tre giocatori, Cesana, Oldani e Verga ed ì primi due, con ogni probabilità, saranno assenti anche a Parma, in quella che sarà la partita decisiva di tutto il torneo. La vittoria sul Foggia. infatti, è costata cara all'Alessandria. Cesana ha subito una forte contusione alla caviglia sinistra, Oldani ha riportato la sospetta frattura della spalla destra e Verga è stato espulso dall'arbitro Angonese. La durezza dell'incontro ha lasciato i segni anche nella squadra ospite: il terzino Corradi ha lasciato il campo all'inizio della ripresa piangendo di dolore per una grave distorsione al ginocchio. Questo elenco di infortuni potrebbe fare pensare che la gara di ieri al « Moccagatta » si sia risolta in una rissa generale fra i giocatori delle due squadre. Effettivamente un rischio del genere lo si è corso, soprattutto nel finale, ma ciò nonostante è bene avvertire che quella di ieri è stata la più bella partita disputata quest'anno dai grigi. Gli uomini di Giorcelli, che troppe volte hanno fatto soffrire il loro pubblico giocando in modo fiacco, quasi abulico, si sono battuti con un coraggio e una tenacia commoventi. Hanno profuso in un incontro tanta energia e tanta passione da far dimenticare le passate prestazioni, da riconquistare l'entusiasmo e il calore dei loro tifosi. Non solo, ma anche sul piano puramente tecnico hanno disputato un primo tempo ammirevole. Il Foggia, dal canto suo, è rimasto come frastornato, non si aspettava un avversario così vivo, cosi tenace. Segnato un goal dopo solo due minuti di gioco, i rossoneri hanno creduto di aver partita vinta; invece, nel giro di tre minuti, sono stati raggiunti su calcio di rigore. Da quel momento hanno perso la calma e non sono riusciti a trovarla neppure quando si sono trovati in vantaggio di due uomini. Quando i giocatori sbucarono dal sottopassaggio per dare inizio alla partita, si ebbe per un attimo l'impressione di non essere al « Moccagatta », ma sul campo del Foggia. Gli atleti rossoneri, infatti, furono accolti da un vero boato e dallo sventolio di decine e decine di stendardi. Erano i tifosi della squadra pugliese, giunti numerosi da tutti i centri del Piemonte. «Oggi si gioca in trasferta », disse qualcuno, ma i sostenitori alessandrini, come punti sul vivo, sembrarono ritrovare di colpo l'entusiasmo di un tempo e l'atmosfera sulle gradinate e in tribuna divenne subito accesa, tanto accesa che gli incidenti non tardarono a venire, si cominciò a giocare e subito il Foggia passò in vantaggio. Punizione poco oltre metà campo nell'area dell'Alessandria: batte Lazzotti, Nocera devia il pallone di testa, Vanara manca l'intervento e Oltramari, con un preciso tiro al volo sorprende Nobili. « E' finita ». pensarono con un groppo alla gola i vecchi alessandrini. Invece no, i grigi reagirono quasi con rabbia e al quinto minuto raggiunsero i loro avversari. Oldani. spostato a destra, scatta sulla linea di fondo, supera in dribbling un difensore rossonero e lascia partire un secco traversone che Valadè devia con un braccio. Rigore. Ricordando il penalty fallito la domenica precedente da Fara, qualcuno tra il pubblico chiude gli occhi per non vedere. Ma Tenente non sbaglia : uno a uno. Agli stendardi rossoneri si sostituì l'urlo di «Forza Grigi» e gli uomini di Giorcelli crebbero in ardore agonistico. Allora si vide il Foggia in difficoltà nonostante alcuni sprazzi di classe di Lazzottì e compagni. Al 10' Renzo Bettini mandò di poco a lato mentre al 18', un «buco» di Tenente diede via libera a Nocera che obbligò Nobili a una parata in due tempi. Intervenne ancora Nobili al 21' su un corner molto « tagliato » di Patino, poi Fara sciupò una bella occasione al 38'. Al 40', comunque. l'Alessandria passò in vantaggio. Punizione battuta da Soncini, esce Moschioni di pugno e rimanda il pallone sui piedi di Bettini, che al volo non fallisce il bersaglio. La ripresa iniziò subito in modo poco fortunato per il Foggia, perché Corradi, in seguito ad uno scontro con Oldani fu costretto ad uscire dal campo. Al 5', poi, l'Alessandria, tra l'entusiasmo del pubblico, portò a tre le sue reti. Tocco di Oldani e Bettini e bellissimo tiro del «vecchio» centroavanti che sorprende nettamente il portiere rossonero. Sul 3 a 1 la partita si fece dura e al 6' toccò ad Oldani uscire dal terreno di gioco per un brutto colpo di Bettoni. Si riprese a giocare in dieci contro dieci, ma in breve l'equilibrio venne rotto a favore del Foggia perché Cesana si scontrò con il solito Bettoni e rimase a terra dolorante. Le durezze da quel momento non si contarono più e al 33' Verga ne fece le spese per tutti e venne espulso dall'arbitro. Gli ultimi dieci minuti furono drammatici per l'Alessandria e per i suoi sostenitori. Si giocò praticamente ad una porta sola in pochi metri quadrati di terreno; un continuo batti e ribatti in cui tutti i grigi fecero miracoli. Al resto ci pensò il Foggia, ormai completamente frastornato. Riuscì a diminuire le distanze al 36' grazie al terzino Valadè. ma il pareggio non riuscì a conquistarlo. (Stampa Sera – Piero Gasco) Per la sconfitta del Foggia (2-3) muore un tifoso, un altro in ospedale ALESSANDRIA: UNA BOLGIA Non è stata una partita quella odierna tra Alessandria e Foggia. E’ stata una battaglia, vinta dalla squadra che tutti davano per sconfitta, da quella stessa Alessandria di fronte alla quale si profilava sempre più netto e più pauroso il baratro della retrocessione. E’ stata forse proprio la forza della disperazione a spingere i grigi verso un drammatico quanto contrastato successo, Abbiamo parlato di battaglia. Eco il tragico bilancio: uno spettatore è morto di infarto, pochi minuti dopo che il Foggia, la squadra per la quale era venuto ad Alessandria da Genova, aveva subito il secondo gol. Un altro foggiano, quasi nello stesso istante, è stato vittima di un collasso cardiaco per cui si è reso necessario il suo ricovero in ospedale. Un terzo è caduto dalla vespa mentre si recava da Torino ad Alessandria, riportando un trauma cranico. La polizia è stata costretta a fermare otto tifosi foggiani per le loro intemperanze. Tra gli spettatori molti sono rimasti contusi nella lunga serie di tafferugli che sono avvenuti nel corso della partita. Inoltre tre giocatori, due dell’Alessandria ed uno del Foggia sono stati costretti ad abbandonare il campo. Si tratta di Corradi per una forte contusione al ginocchio. Di Oldani per frattura al braccio e di Verga per espulsione. Si sentiva nell’aria fin dalla mattina che sarebbe stato un incontro infuocato. Le numerose carovane di foggiani, arrivate ad Alessandria con ogni mezzo dai vari centri dell’Altitalia, oltre a quelli che avevano iniziato il loro viaggio proprio dalla Puglia, avevano messo in subbuglio la pacifica cittadina piemontese. Con il loro tifo portato all’esasperazione, con i loro atteggiamenti guasconeschi avevano provocato il risentimento degli sportivi locali, che si erano sentiti in dovere, perciò di avvicinarsi alla loro squadra in un momento particolarmente difficile. Naturalmente nessuno avrebbe scommesso un soldo sulla vittoria dei grigi. Ma non erano pochi coloro che speravano almeno in un risultato pari che avrebbe offerto ancora un’ultima ancora di speranza per la salvezza. Una volta in campo le squadre, i tifosi foggiani, che avevano preso il sopravvento, hanno dato sfogo a tutto il loro entusiasmo, quando dopo circa un minuto e mezzo la squadra pugliese si è portata in vantaggio con un tiro al volo di Oltramari che sfruttava, quasi dal limite dell’area, un preciso passaggio di Lazzotti, lisciato da Nocera. 1 a 0 per il foggia. Riafforava alla mente il secco 4 a 1 dell’andata. Niente da fare contro un squadra lanciata verso la promozione. E che poteva fare poi un’Alessandria nella quale non avevano fiducia il pubblico, l’allenatore e gli stessi giocatori? Ma un banale fallo di mano commesso in area appena tre minuti dopo da Corradi su un rimpallo di Oldani, subito punito con un rigore dall’arbitro e realizzato con sicurezza da Tenente – che non si lasciava trarre in inganno dalle “mosse” di Moschioni – riportava insperatamente l’Alessandria sul binario della parità, ma serviva ancor di più a dare alla squadra quella spinta, quel pizzico di fiducia per tentare l’impossibile: ridurre cioè il Foggia a più miti consigli e tentare la carta di un successo o almeno di un utile pareggio. Quel rigore aveva inoltre il potere di confondere le idee dei “satanelli” che finivano con il perdere l’iniziativa, lasciando troppa libertà agli attaccanti alessandrini, e dimostrandosi troppo confusionari nelle azioni conclusive. Per di più, il ritrovato entusiasmo da parte dei grigi, restituiva coraggio ed entusiasmo ai tifosi loclai, i quali cominciavano ad incitare i propri beniamini come non accadeva più da qualche tempo. Ed era a questo punto che si registravano i primi incidenti tra gli spetatori. Questi incidenti, che hanno finito di trasferire la carica di elettricità anche in campo rovinando così un incontro che avrebbe potuto essere piacevole e regolare anche se combattuto e tirato, sono avvenuti a causa dei troppi infuocati tifosi foggiani, che essendo in gran numero credevano di farla da padroni. Di quanto diciamo la conferma è data dagli arresti di elementi foggiani da parte della Pubblica Sicurezza. Proprio grazie agli interventi della Polizia, il “Moccagatta” non è diventato una bolgia infernale. Il primo intervento nei confronti di tifosi troppo facinorosi ha riportato a più miti consigli gli altri. Purtroppo, molti tifosi sono tornati a casa malconci. L’arbitro non ha avuto colpe, anche se talvolta non è stato molto preciso. Il rigore da lui concesso puniva un fallo plateale e chiarissimo anche se involontario. L’espulsione di Verga avrebbe per la verità meritato di essere preceduta da qualche altra per punire proprio sul nascere ogni tentativo di cattiveria. Ma Angonese ha sempre creduto di tenere in pugno le redini dell’incontro limitandosi ad adottare il pugno di ferro solo in extremis. E torniamo finalmente alla partita. Si è trattato di un incontro vivace, combattuto, emozionante, qualche volta rovinato dalle cattiverie. Di fronte ad un’Alessandria così energica e combattiva, viene spontaneo chiedersi il perché della sua cattiva posizione in classifica. Certo, non vanta dei campioni, ma si tratta pur sempre di elementi di buone capacità. Solo che non avesse avuto la lunga serie di incidenti che ha caratterizzato il suo campionato, non avrebbe avuto problemi. Il Foggia, dal canto uso, è incappato in una brutta giornata, determinata, come abbiamo già detto, dai suoi stessi tifosi. Troppo imprecisi, troppo arruffoni gli attaccanti. A volte anche la difesa non è stata all’altezza della situazione, e deve soltanto a Valadè se non è tornata a casa con un punteggio ancora più umiliante. Il Foggia ha attaccato per tutta la ripresa affannandosi sotto la porta di Nobili, ma non c’è stato niente da fare ad eccezione del gol di Lazzotti al termine di una mischia nel corso della quale Oltramari aveva visto un suo tiro respinto dal palo a portiere battuto. Moschioni non può essere rimproverato per le tre reti subite: solo nell’azione del rigore si è dimostrato nervoso, muovendosi troppo e finendo con il fare il gioco dell’avversario. Nocera è stato indeciso e confusionario nelle azioni decisive. Ma forse proprio Faleo è stato in un certo senso l’autore della sconfitta per aver banalmente sciupato al 25’ del primo tempo una palla-gol che avrebbe riportato in vantaggio i foggiani. Gli altri si sono mantenuti su un piano di sufficienza. E al calo di rendimento dei foggiani può anche essere data una spiegazione. Si tratta di una squadra che comincia a risentire delle fatiche di un campionato tirato ed affannoso. Comunque, se l’Alessandria con questa vittoria può tirare un sospiro di sollievo e sperare ancora nella salvezza, il Foggia non ha perduto nulla per quanto riguarda la sua lotta per la promozione, perché pur perdendo terreno nei confornti della capolista, vanta ancora, insieme al Cagliari, tre punti di vantaggio sull’inseguitrice Padova. La cronaca dei gol. Al 1’ Lazzotti batte una punizione in direzione di Nocera che manca l’aggancio con il pallone: raccoglie Oltramari al volo e segna. Al 5’ su azioen id calcio d’angolo dell’Alessandria il pallone finisce sulle mani di Corradi in area di rigore. L’arbitro non ha dubbi e indica il dischetto del rigore. Lo batte tenente, che riesce a prendere in contropiede Moschioni e riportare in parità l’incontro. Al 39’ Oldani viene atterrato ai limiti dell’area. Incaricato egli stesso della punizione, vede il suo tiro respinto da Moschioni. Ma il pallone finisce sul piede di Bettini che non ha difficoltà a segnare. Al 4’ della ripresa il terzo gol dell’Alessandria. Bettini aggancia al volo un pallone alto e batte ancora Moschioni. Vano il serrate del Foggia che si protrae per tutta la ripresa, mentre l’Alessandria si affida solo al contropiede di Bettini. Comunque, al 35’ Lazzotti riesce a risolvere una mischia dopo che Oltramari aveva colpito il palo, riducendo ancora le distanze per il Foggia. Ma l’Alessandria non molla. Vuol vincere a tutti i costi e ci riesce: tre a due. ENTUSIASMANTE VITTORIA GRIGIA SULLA CORIACEA SQUADRA DEL FOGGIA La giornata sportiva della scorsa domenica passerà alla storia come la più intensa vissuta dai tifosi italiani. Tutti gli appassionati del calcio, cioè la quasi totalità degli uomini in Italia ha seguito per radio e poi sui teleschermi la partitissima dell’Olimpico dove la fredda logica dell'Inter di Herrera si misurava con la passione ardente del Bologna. Non era solo un incontro di calcio ma un conflitto tra due mondi: quello avveniristico e tecnologico della grande metropoli contro quello familiare e generoso della vecchia città. Ha vinto la passione, la vecchia città, e noi non possiamo non sentirci intimamente soddisfatti perché quella vittoria ha rilanciato tanti valori che sembravano in declino. Anche al «Moccagatta» domenica c'è stato un rilancio della squadra grigia in un entusiasmo indescrivibile, tanto la partita contro il Foggia è stata vissuta e sofferta dagli atleti in maglia grigia e dagli spettatori. E si è dimostrato ancora una volta che quanto scrivevamo dall'inizio del torneo è risultato esatto: una squadra rappresenta degli sportivi e delle tradizioni, non soltanto degli interessi; è bello quindi che i responsabili della squadra sappiano trovare con gli atleti la giusta misura a soddisfare ogni esigenza. Domenica scorsa gli sportivi alessandrini erano veramente soddisfatti e nei caffè la vecchia provincia sembrava risuscitata nelle frasi, nei commenti, nelle esclamazioni. Anche noi eravamo contenti in mezzo a loro, e, forse per la prima volta, in tutto il campionato, ci sentivamo addosso una pienezza, un compiacimento, un'euforia, quasi come se un peso che da tanto tempo ci schiacciava fosse stato tolto di colpo. La partita. All'ingresso dei giocatori sul campo si sentivano solo applausi per il Foggia tanti erano i tifosi pugliesi convenuti da ogni zona dell'Alessandrino per fare tifo per la loro squadra. Ma anche la squadra grigia ebbe ben presto i suoi incitamenti e con l'andare del tempo subissarono quelli avversari tanto grande era l'intesa che si era stabilita tra i giocatori e tifosi. Nei primi minuti di gioco, su tiro di punizione deviato da Nocera, Vanara sbagliava un intervento e Oltramari aveva via libera per segnare. Subito però i grigi pareggiavano su rigore concesso dall’arbitro per avere un difensore del Foggia deviato con le mani un traversone di Oldani; su tiro di Tenente la palla si insaccava di prepotenza in rete ridando fiato ai tifosi grigi e agonismo alla squadra. Poco dopo l'entusiasmo aumentava, i grigi si facevano sempre più insidiosi e volitivi finché al 40' passarono in vantaggio su tiro al volo di Bettini che riprendeva una respinta del portiere rosso-nero. Nella ripresa l'entusiasmo andava alle stelle; al 5' su passaggio di Oldani, Bettini sorprendeva nuovamente il portiere del Foggia sicché l'Alessandria passava incredibilmente in vantaggio per 3-1. A questo punto però una serie di incidenti prima ad Oldani, poi a Cesana privavano la squadra della sua forza di penetrazione; al 33’ Verga veniva espulso sicché gli ultimi 12 minuti furono soltanto un monologo assillante del Foggia contro i tifosi grigi che si coprivano gli occhi per non guardare. Ma il Foggia in quei 12 minuti nonostante la sua schiacciante superiorità numerica riuscì a segnare una volta sola, e cosi l'Alessandria, o meglio quello che ne era rimasto, uscì vittoriosa per 3 reti a 2. (Il Piccolo, 13 giugno 1964 - Filade) RISULTATI: Cagliari – Lecco 0-0 Catanzaro – Napoli 1-0 Palermo – Parma 0-0 Prato – Triestina 0-0 Pro Patria – Brescia 1-1 Simmenthal Monza – Udinese 3-1 Varese – Cosenza 1-0 Venezia – Potenza 0-0 Verona – Padova 3-2 CLASSIFICA: Varese p. 48, Cagliari, Foggia 46, Padova 43, Lecco 42, Verona 41, Brescia (-7) 39, Napoli 38, Triestina 36, Potenza, Catanzaro 35, Palermo 34, Pro Patria 32, Venezia 31, Parma, Alessandria 29, Udinese, Prato, Simmenthal 28, Cosenza 25. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 16 reti: De Paoli (Brescia), Taccola Romano (Prato), 15: Nocera (Foggia), 12: Carminati (Padova), 11: Raffin (Brescia), Bagnoli (Catanzaro), Innocenti (Lecco), Muzzio (Pro Patria). Il punto sul campionato Il Varese promosso in A. Serie B a meno 2. Ancora 180' di gioco e poi si saprà quali saranno le tre squadre che passeranno in serie A, e le tre che retrocederanno in C. Per la promozioni, veramente, una decisione c'è già stata: il Varese, battendo il Cosenza per 1 a 0 ha acquistato la matematica certezza del passaggio in serie A. I biancorossi inflitti hanno portato a cinque punti il loro vantaggio sul Padova (sconfitto a Verona) che occupa il quarto posto in classifica. Il Cagliari, bloccato nel pareggio dal Lecco e il Foggia, sconfitto ad Alessandria, si trovano appaiati al secondo posto in classifica con tre punti sul Padova: anche, per essi, quindi, la promozione è a portata di mano. Tutto deciso, praticamente, in vetta, molte cose ancora da chiarire in coda. Il Cosenza si può ormai considerare spacciato, ma quali saranno le altre due squadre che, lo accompagneranno in serie C? Una potrebbe essere il Simmenthal, considerato che lo attendono due trasferte, ma per l'altra è veramente un rebus. L'Alessandria con una impennata d'orgoglio ieri ha superato il Foggia, ma adesso la attendono due trasferte (Trieste e Parma) dalle quali sarà difficile trarre qualche utile. Tutto considerato, non è da escludersi l'eventualità di uno spareggio per designare la terza squadra da retrocedere, nel quale potrebbero rimanere coinvolte sia l'Alessandria che il Prato e l'Udinese. (Stampa Sera)