Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1963/1964
Serie B
14-06-1964 - Giornata: 37 - Trieste - Comunale


Triestina US - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 77. rig. Tenente S.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Vanara Elio, Carlini Rino, Tenente Sergio, Vitali Alessandro, Sogliano Riccardo, Fara Mario, Bettini Lorenzo, Soncini Antonio, Bettini Sergio All.: Giorcelli Anselmo

Formazione avversaria
TRIESTINA US: Miniussi, Frigieri, Vitali Giampiero, Pez, Varljen, Palcini, Mantovani, Dalio, Orlando, Porro, Novelli (II) Alberto. All.: Montanari Serafino.

Arbitro: Marchese Gennaro (Napoli)
Note
Ammonito Vanara [A]. Angoli: 9-9. Spettatori 2.000 circa Giornata soleggiata, con temperatura afosa. Inizio gara ore 16,30

Commento
Tenente ha trasformato il «penalty» concesso per atterramento di Sogliano I «GRIGI» HANNO MERITATO IL SUCCESSO Una vittoria preziosa anche se limitata al semplice 1-0, una vittoria che vale tutto il campionato. Proprio a Trieste infatti l'Alessandria ha conquistato i due punti che potrebbero significare la salvezza. Si dirà che il goal del successo dei grigi è venuto su calcio di rigore, decretato dall'arbitro Marchese a circa un quarto d'ora dal termine dell'incontro, ma non bisogna dimenticare che il fallo che ha determinato la punizione è stato netto ed evidente (Sognano, liberato bene da Bettini, era solo davanti al portiere giuliano quando Vitali lo ha atterrato senza complimenti). Inoltre è opportuno ricordare la particolare situazione di classifica In cui si trovava la squadra piemontese alla vigilia di questo incontro. Era obbligo assoluto fare almeno un punto, con le barricate o qualcosa di peggio non importa, ma da Trieste non bisognava tornare a mani vuote. Con questa premessa si può forse discutere una vittoria venuta su calcio di rigore? Comunque la formazione messa in campo da Giorcelli è andata oltre le speranze della vigilia, ha conquistato l'intera posta e basterà domenica racimolare a Parma uno 0-0 per essere certi di rimanere in serie B, senza aver bisogno dell'aiuto di nessuno. Parma ed Alessandria si trovano ora nell'identica condizione: hanno 31 punti. Meriterebbe domenica rischiare il peggio con una condotta di gara tutta all'attacco? Riteniamo sinceramente di no ed è facile prevedere le due squadre entrambe in difesa dello 0-0, risultato che salverebbe entrambe. Si capisce quindi l'enorme importanza del successo ottenuto ieri dai grigi. L'Alessandria — è bene chiarirlo subito — non ha rubato niente a Trieste, ha giocato prudente in zona di copertura come volevano le circostanze, ma l'elenco delle reti fallite nell'intero incontro segnala più volte i nomi di Renzo Bettini e di Sergio Bettini, di Sogliano e di Fara e una sola volta quello dei triestini Orlando e Porro. Nobili non ha avuto grande lavoro se si esclude una ardita uscita su Novelli. Questo significa che l'Alessandria pur non dimenticando il compito di non scoprirsi in difesa ha attaccato più degli avversari, o almeno ha attaccato meglio giungendo sovente in zona di tiro. Sono state sbagliate le conclusioni finali, La Triestina ha giocato forse senza tanta convinzione; una manovra lenta, priva di mordente, priva d'estro e di classe. La squadra giuliana non ha quest'anno giocatori di vaglia nelle sue file; è solida in difesa perché abituata a rigide marcature, ma all'attacco, spenta la vena creativa di Porro, c'è ben poco. La formazione rosso-alabardata gioca di solito sul ritmo e sulla decisione, ma meglio sarebbe dire giocava, perché raggiunta la salvezza il complesso si è adagiato in una manovra che ha tutto meno che la necessaria grinta per riuscire. Buono il portiere, battuto solo su calcio di rigore, tirato da Tenente con una violenza clamorosa; scarsi i terzini e praticamente nullo il centrocampo, rare le azioni d'offesa e prive di incisività per le ragioni già dette. Dall'Alessandria, che doveva a tutti 1 costi fare punti, non si poteva pretendere gran gioco. I grigi hanno cercato più volte di forzare la difesa avversaria riuscendovi sovente, ma sbagliando le conclusioni finali. Mai comunque sono stati in balia dell'azione dei giuliani, hanno sempre controllato la partita con una certa sicurezza, e questo lo si deve in modo particolare alla retroguardia e agli uomini del centro campo. Giorcelli ha visto giusto nell'affidare a Vitali il compito di uomo libero in difesa; Vitali ha classe ed esperienza, e ieri sì è battuto all'altezza di questi due importanti coefficienti. Con Vitali bisogna ricordare il vecchio Carlini e Tenente. Non diremmo che Vanara abbia entusiasmato. Di tutti i difensori Vanara è senza dubbio il più classico; ma lascia troppo spazio al suo diretto avversarlo; gioca bene ma lascia giocare, e questo nel calcio moderno è un difetto... Dell'attacco forse è meglio non parlare, ed è meglio specialmente non parlare del giovane Fara, che tanti decantano come l'elemento di maggior classe del reparto. Fara corre molto, ma al piccolo trotto; è abile nel palleggio e nei lanci, ma è tendenzialmente lento, troppo lento. Oggi si gioca a velocità almeno doppia. Bettini Renzo è vecchio, Bettini Sergio è « freddo », Sogliano ha più volontà che classe, rimane Soncini che non ha il passo dell'attaccante. E' un mediano e a centro campo lo abbiamo visto bene anche se pecca sovente di presunzione. Ma non è il momento di fare dei consuntivi e neppure di pensare al domani. Vi sarà tempo a salvezza conseguita. Basterà un nullo domenica a Parma per evitare anche il rischio di uno spareggio. La meta è abbastanza vicina. La cronaca della partita non merita molto spazio. Si è giocato in un clima di piena estate e sotto un sole caldo che invitava la gente al mare anziché ad arrostire sul cemento del campo di Valmaura. Ed infatti c'erano non più di duemila spettatori. Gioco fiacco e fatica per tutti, anche per il pubblico che sudava in tribuna... Zero a zero nel primo tempo e fino al 32' della ripresa, quando dopo una serie di occasioni sbagliate per incapacità nel tiro conclusivo, i grigi potevano imbastire un'azione veramente interessante: da Soncini a Fara, dall'interno destro a Renzo Bettini che liberava egregiamente Sogliano. L'estrema destra alessandrina giungeva a tu per tu con Miniussi e Vitali, visto il grave pericolo, lo atterrava senza complimenti. La palla finiva nelle braccia del portiere triestino, proprio mentre accorreva Marchese indicando il disco del calcio di rigore. Tenente si incaricava di trasformare la massima punizione. Uno a zero per l'Alessandria al 32' della ripresa e il risultato non cambia più. Ha assistito all'incontro, in compagnia del vice-presidente in carica dott. Quaglia, l'ing. Sacco presidente dei grigi dei tempi fausti della serie A. Non è escluso (l'ha confermato lo stesso interessato) che egli possa tornare presto alla direzione della società piemontese. Forse già alla prima assemblea dei soci. Basterebbe che i dirigenti attualmente in funzione risolvessero - almeno in parte - l'attuale grave situazione debitoria perché l'ing. Sacco possa riprendere l'incarico dì presidente deciso e propenso a fare molto presto una «grande Alessandria ». E' quanto si augurano tutti coloro che hanno sempre seguito con molta passione le sorti del vecchio e glorioso sodalizio piemontese. (Stampa Sera - Giulio Accatino) Alessandria – Triestina 0-1 TENENTE (UN “EX”) SU RIGORE “La Triestina dovrebbe giocare sempre fuori casa”. Ecco un’affermazione udita al termine dela partita con l’Alessandria, fra i vari commenti amarissimi del pubblico triestino. Il ricordo dell’ultima deludente esibizione casalinga dei rosso-alabardati contro il Simmenthal Monza avrebbe dovuto essere cancellato con un successo sui grigi alessandrini, i quali invece hanno fatto di tutto per imitare i lombardi riuscendo ad ottenere un successo di enorme importanza ai fini della lotta per la salvezza. La rete della vittoria piemontese è scaturita da un calcio di rigore concesso dall’arbitro al 32’ della ripresa per uno sgambetto del triestino Vitali ai danni dell’ala destra Sogliano in procinto di sparare a rete. Il tiro dagli undici metri veniva battuto dal centro mediano Tenente (ex triestino) che con una stangata angolatissima metteva fuori causa il pur bravo Miniussi. Il successo dei grigi è la logica risultante di una loro maggior carica agonistica alla quale gli uomini di Dalio hanno opposto solamente un gioco privo di spina dorsale, abulico e completamente sterile. La Triestina non si è mai spinta decisamente all’attacco e, considerato che anche gli ospiti hanno praticato fin dall’inizio un gioco molto prudente, il pubblico s’è trovato ad assistere ad una partita con due squadre entrambe abbottonatissime e poco propense a rischiare qualcosa. I lrigore decretato dall’arbitro Marchese ha fatto pendere il piatto della bilancia dalla parte dell’Alessandria ed anche negli ultimi minuti dell’incontro la triestina non ha fatto proprio niente per dimostrare la sua volontà di raddrizzare il risultato. Tutto sommato, però, il successo degli ospiti deve considerarsi meritato in quanto già in precedenza essi avevano avuto a portata di mano il gol, ma l’hanno clamorasamente mancato al 40’ del primo tempo con centravanti Renzo Bettini il quale, sfuggito a Pez e a Varglien, si presentava tutto solo dinanzi a Miniussi ma al momento di calciare mancava in pieno la sfera in maniera incredibile. La Triestina ha impegnato il portiere Nobili solamente in due occasioni e sempre con Orlando, l’unico uomo della prima fila triestina che si sia impegnato per tutto l’arco dei 90 moniti. Il portiere Miniussi è stato impegnato molto di più di quanto non lo sia stato il suo collega Nobili, e in due o tre occasioni ha salvato magistralmente la propria porta da altrettanti tiri di Soncini, Bettini II e Sogliano. (Corriere dello Sport – Ulderico Dolfi) L’ALESSANDRIA VITTORIOSA ANCHE A TRIESTE (1-0) Miracolo! Solo con questa parola si può iniziare il nostro commento settimanale. La squadra dell’Alessandria è salva! Evidentemente lo spirito della vecchia bandiera, la dignità delle illustri squadre hanno contribuito il verificarsi del miracolo. Noi per primi, se pure avevamo sempre cercato di tener viva la fede nei tifosi e nei giocatori, non credevamo più alle possibilità di salvezza della nostra squadra. Dopo la sconfitta tremenda di Brescia eravamo convinti che più nulla vi fosse da fare. In verità, una partita in casa con il Foggia e due fuori non consentivano certo di poter alimentare serie speranze. Venne invece la terribile ed indimenticabile partita con il Foggia che aprì una via inaspettata e fece chiaramente intendere che la nostra squadra ha un carattere. Fierezza e spirito di sacrificio si fusero e suonarono di ammonimento a noi che le speranze avevamo perdute. Fu una risurrezione, fu il risveglio di una compagine troppe volte pigra od abulica o rinunciataria. Sono fenomeni psicologici difficili a spiegare. Per noi il fatto determinante è dato dalla giornata eccezionale anche di un solo giocatore. Contro il Foggia fu innegabile l’apporto e la vena di Renzo Bettini che giocò certamente la sua miglior partita in maglia grigia. Si aggiunse poi la vittoria di Trieste pienamente meritata oltre che inaspettata E così, in due domeniche, il miracolo si è compiuto. Ci troviamo a quota trentuno alla pari con il Parma ed il Venezia, seguiti da ben quattro squadre. Un punto solo domenica prossima con il Parma ed avremo ottenuta la salvezza anche sulla base del conto matematico. Un triestino in maglia grigia. E’ la storia dei se: se a Brescia quel famoso rigore mancato veniva tirato da Tenente … Eh si! probabilmente la partita non sarebbe finita in quel modo. Infatti Tenente in queste due ultime partite è esploso come rigorista di prim’ordine. Anche domenica a Trieste, egli, triestino in m aglia grigia, ha fatto sì che la sua Alessandria potesse concretare la sua superiorità mantenuta nel corso dell’intera partita. Tale supremazia era anche territoriale e si manifestava in una bene organizzata impostazione di gioco a centro campo, ed era soprattutto agonistica,in parte anche favorita da una desolante svogliatezza dei triestini che parevano denunciare un particolare scadimento di forma. Vittoria quindi assolutamente meritata da parte dei nostri ragazzi, tanto che, se l’incontro fosse finito a reti inviolate tutti avrebbero dovuto riconoscere che il pareggio costituiva un successo per la Triestina. La gioia che si è scatenata fra i nostri uomini al termine dell’incontro commoveva chiunque: i giocatori si abbracciavano fra di loro sollevando sulle spalle il buon Giorcelli dal viso stravolto e stupefatto. E quello splendido pubblico dei triestini, applaudiva commosso ed ammirato per la forza di volontà mostrata da quegli undici ragazzi. La sorpresa del "libero” Vitali. Se dovessimo elencare gli uomini più meritevoli di questo incontro, cominceremmo da Vitali e da... Giorcelli. Uno per quanto ha fatto, l’altro per ciò che ha pensato. Quando l’allenatore decise di affidare la maglia numero 6 al buon andrino, scelse in quel momento la giusta via della salvezza. Con la sua esperienza ed innato senso del gioco, Vitali si prodigò in questo ruolo tanto diverso dalle sue abitudini tenendo ben ferma e salda la difesa, intervenendo sempre con tempo eccellente e distribuendo il gioco con lanci precisi ed intelligenti. Diciamo la verità: nessuno si aspettava una mossa del genere. Questi sono sintomi di intuizione e di ragionamento che vanno a merito di un allenatore. Accanto a Vitali un Tenente formidabile ed un Carlini commovente che ha riscattato in queste ultime partite tutte le amarezze di un campionato che pareva per lui del tutto deludente. Qualcuno ha giudicato Vanara buon terzino ma giocatore all’antica perché marca a zona e non sull’uomo. Non condividiamo simili sfumature supertecniche: finché Vanara è giovane e scattante non interessa il modo di marcare, in teressa che giochi bene e basta: e così è in realtà. Simili discorsi si potevano fare su Giacomazzi dell’ultima stagione, non su un giovane come Vanara. Renzo Bettini, perché non giochi sempre come hai giocato con il Foggia? Sembrava tanto naturale quel tuo gioco autoritario e quel tuo sparare a rete in modo perentorio! In compenso abbiamo notato risvegli notevoli in Sogliano ed in Soncini veramente instancabili. Per Bettini Sergio nulla di nuovo, cosi come per Fara, se non qualche sprazzo di autentica classe. Le occasioni mancate. Quanti goal si sono mangiati i nostri uomini? E’ difficile dirlo: certo molti. Cominciò Sogliano già dopo due minuti a tirare fuori una palla che chiedeva solo di andare in rete, poi alla mezz’ora si vide Fara lanciato alla perfezione in area da Renzo Bettini che tirava fra le braccia di Miniussi, poi ancora dopo cinque minuti falliva Soncini e da ultimo era Renzo Bettini che, dopo aver fatto fuori con arte due avversari sbagliava nel modo più clamoroso. Nel secondo tempo l’occasione più bella veniva fallita da Sergio Bettini che con un tiro - saetta sfiorava l’incrocio dei pali prendendosi poi la testa tra le mani in un gesto di disperazione. Venne poi il rigore a mettere a posto le cose: un atterramento netto ed indiscutibile, di Sogliano in area faceva decretare la massima punizione che Tenente concretava con un tiro violento e rasoterra sulla destra del portiere. (Il Piccolo, 20 giugno 1964 - Filade) RISULTATI: Brescia – Napoli 1-1 Catanzaro – Venezia 1-0 Padova – Simmenthal Monza 1-2 Palermo – Cosenza 2-2 Parma – Lecco 1-0 Potenza – Prato 1-1 Pro Patria – Verona 1-1 Udinese – Cagliari 1-1 Varese – Foggia 2-1 CLASSIFICA: Varese p. 50, Cagliari 47, Foggia 46, Padova 43, Verona, Lecco 42, Brescia (-7) 40, Napoli 39, Catanzaro 37, Potenza, Triestina 36, Palermo 35, Pro Patria 33, Parma, Venezia, Alessandria 31, Simmenthal Monza 30, Udinese, Prato 29, Cosenza 26. Brescia 7 p. di penalizzazione. MARCATORI: 17 reti: Taccola Romano (Prato), 16 reti: De Paoli (Brescia), 15: Nocera (Foggia), 12: Raffin (Brescia), Carminati (Padova), Traspedini (Varese), 11: reti: Bagnoli (Catanzaro), Innocenti (Lecco), Muzzio (Pro Patria). Il punto sul campionato Il gioco (della promozione) è fatto: Cagliari e Foggia sono le vallette che accompagneranno il Varese in serie A. La sicurezza matematica l’ha fornita loro il sorprendente Simmenthal Monza, passato in casa del Padova. Addio, quindi alle tre nuove “grandi”, con l’augurio di lunga permanenza nella massima serie. Tutto aperto, invece, per quanto riguarda il capitolo retrocessione, Sulla carata, infatti, sono ben sei le squadre in pericolo: Venezia, Parma, Alessandria (p. 31), Simmenthal Monza (30), Udinese e Prato (29). Poiché il Venezia andrà domenica in casa del Foggia, il Simmenthal nella tana dell’ornai spacciato Cosenza (desideroso di rendere meno amara la pillola della retrocessione ai propri tifosi), Parma ed Alessandria se la vedranno tra loro, L’Udinese dovrà affrontare il derby di Verona ed il Prato ospiterà il Catanzaro, uno spareggio non appare improbabile. Tornando alle partite di ieri, da segnalare oltre all’impennata del Monza, quella dell’Alessandria, passata con un gol dell’ex Tenente su rigore. Il gagliardo Prato, invece, si è dovuto accontentare di un pareggio sul campo del Potenza, mentre l’Udinese non gliel’ha fatta a prevalere nei confronti del Cagliari. Di misura, ma meritato il successo del Parma a spese del Lecco, mentre Catanzaro (come la capolista Varese) ha conservato l’imbattibilità del proprio campo liquidando di giustezza il Venezia. Con due giusti pareggi si sono chiusi gli ultimi due incontri della giornata. Il Napoli, dei cinque napoletani, è andato a pareggiare a Brescia, riscattando così la secca sconfitta dell’andata, mentre il Verona ha rimontato nella ripresa la Pro Patria. (Corriere dello Sport)