Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
16-12-1973 - Giornata: 14 - Chioggia - Aldo e Dino Ballarin


Union Clodiasottomarina FBC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello [15. Unere Giuseppe], Colombo Antonio, Barbiero Valeriano, Dalle Vedove Giampiero, Manueli Luigi, Volpato Angelo, Baisi Sergio Pietro, Mazzia Bruno, Dolso Arrigo A disp.:(P) Croci Claudio, Vanzini Franco All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Clodiasottomarina: Ricci, Visentin, Boscolo, Casagrande, Stella, Groppi, Vianello, Quintavalle, Benvenuto, Quadalti. Levantacci. A disp.: Vadalà, Scaini, Sambo. All.: Tognon Omero

Arbitro: Benedetti Vittorio (Roma)
Note
Ammoniti: Levantacci [C] Spettatori: 2000 Angoli: 10-2 Inizio gara ore 14.30

Commento
L’Alessandria dopo avere pagato la . . . ” tredicesima ” all’Udinese, ha impattato a Clodiasottomarina, come aveva fatto due settimane orsono il Venezia. Un po’ di ossigeno in vista della rincorsa finale — del girone d’andata — che vedrà l’undici grigio affrontare Mantova (in casa), Pro Vercelli (in trasferta), Monza (in casa), Lecco (in trasferta) e Triestina (in casa). Le prime quattro sono partite che se non decidono il campionato — quest’ultimo delinca i mattatori solo a primavera inoltrata — daranno una impronta alla lotta per il primato. I ragazzi di Ballacci sono tornati dalla duplice trasferta nel Friuli e nel Veneto con un bottino piuttosto ridotto, un solo punto. Avrebbero potuto essere due, ma del senno di poi sono piene le fosse. Cosa hanno detto i confronti con i bianconeri e i granata? Molte cose se si analizzano i 180’ di gioco. Incominciamo con il dire che i grigi risentono della mancanza di quella punta che tecnico e tifosi avevano invocato, invano, a novembre dopo la partenza di Musa. Pur non possedendo un cervello elettronico era facile arguire, viste le prime partite, che la carenza principale era nel settore avanzato. Baisi è un centravanti di manovra che può anche segnare un goal, ma con il contagocce. Senza una spalla valida il gran correre per il campo, si riduce a poca cosa sul piano della concretezza. Lo si è visto a Udine e lo si è rivisto a Sottomarina. I dirigenti, partito Musa, hanno costretto il mister ad insistere su Manueli come seconda punta, pur sapendo — se non lo hanno pensato è cosa assai grave — che il ragazzo non è un attaccante puro. Responsabilizzato al massimo Gigi — che è pur sempre elemento rispettabile — è andato calando alla distanza e, negli ultimi confronti ha veramente toccato il fondo. Lo abbiamo osservato la scorsa domenica. Nei primi 45’ di gioco non ha praticamcnte toccato palla. Sovrastato dall’avversario, è stato anticipato dal terzino sia sui palloni alti che su quelli rasoterra. Per l’intera frazione di gioco ha girovagato alla ricerca di un pallone che non trovava. Diremo di più. Nelle rare occasioni in cui è riuscito ad avere la meglio si è intestardito in un dribbling infruttuoso al termine del quale era sempre il difensore ad avere la meglio. Solo nel finale si c riscattato con alcune sgroppate sulle fasce laterali, ma al momento di concludere era solo. L’unico a mantenere il controllo della palla, a difenderla, per consentire l’avanzamento dei centrocampisti, è stato Dolso. Il rientrante Arrigo si è assunto il non facile compito di assicurare i collegamenti tra difesa c attacco. Davanti ad un avversario che si gettava su ogni palla, Arrigo, con molta umiltà, ha assolto un compito assai gravoso quanto prezioso. Il problema insoluto dei grigi resta quello dei goal. Occorre trovare un uomo che li realizzi altrimenti saranno dolori. Il risalire la china di una possibile rete è oggi impresa quasi impossibile. Pensiamo che pure l’allenatore sia del nostro parere. Davanti alle prospettive non proprio rosee di una rimonta, che con novanta probabilità su cento sarebbe infruttuosa, al mister non resta che operare con un "pacchetto” difensivo a doppia mandata sperando che in avanti accada il miracolo che può sempre essere propiziato da Di Brino o da Mazzia. I nodi della politica sinora attuata dai responsabili vengono al pettine. Più che piangere devono essere cercate le contromisure. Ballacci potrebbe sfruttare Vanzini se non avesse in squadra tre "fuoriquota”: Franco attraversa un buon periodo di forma, ma l’allenatore non può sacrificare propria una delle pedine indispensabili per assicurare l’imperforabilità della retroguardia. Gli resta la sola strada dei giovani Di Prospero non sembra l’elemento più idoneo alla tattica dei mandrogni, per cui la scelta dovrebbe cadere sul giovane Rossi di cui si dice un gran bene, ma che sinora non ha ancora subito i battesimo delle partite ufficiali. Manueli che è pur sempre un ragazzo promettente rischia di essere bruciato trattandosi di un giocatore che deve maturare più sotto il profilo psicologico che atletico, il pubblico locale Io critica duramente e Manueli ogni qualvolta gioca al ”Moccagatta” pare condizionato. Riuscirà a scrollarsi il timor panico che sembra attanagliarlo ogni qualvolta esce dal sottopassaggio? La risposta non è facile. Il giudizio di Tognon, trainer dei granata, è quanto mai chiaro e illuminante. « Avete una buona squadra, impenetrabile in difesa. Ho notato giocatori dal passato illustre sacrificarsi e soffrire. l’osso affermare che l’Alessandria è la miglior compagine di quelle sinora incontrate. L’unico appunto che si può muovere è che di goal ne segnerete pochini ». Sul campo di Sottomarina Ballacci già inguaiato per l’assenza di Reja — squalificato per l’espulsione di Udine — si è trovato con di Brino infortunato. Il difensore dopo un quarto d ora di gioco, è stato costretto ad abbandonare il campo a causa di uno strappo. Il mister ha richiamato prontamente Unere che, secondo le intenzioni del tecnico, avrebbe dovuto restare in quarantena per alcune giornate. Le ultime prestazioni del terzino infatti erano apparse ai più giù di tono, insufficienti, tali pertanto da giustificare qualche turno di riposo. Che Unere non attraversi un momento splendido lo si è visto durante la gara. Alle prese con un Vianello tutto pepe, gli ha impedito di segnare, ma è incorso in una serie di scorrettezze che potevano costargli l’ammonizione. Giocando più sull’uomo che sulla palla si conferma lo scadimento temporaneo di forma. Infortunato Di Brino, il terzino sarà ancora in campo, ma se non migliorerà saranno guai seri per tutto il complesso. Unere in passato ha dimostrato quanto vale per cui l’attuale appannamento non intacca le capacità che restano sempre intatte. Fuori di discussione che l'assenza di Reja pesa notevolmente sul rendimento della squadra: Dalle Vedove, chiamato a sostituirlo, si è impegnato senza risparmio, ma non ci pare uomo d'ordine. Discreto nella zona centrale è invece nullo quando deve sostenere l’azione delle punte. Un tempo andava famoso per le stangate da fuori area, ora invece è titubante. Un pizzico di dinamite non guasterebbe, tanto più che l’Alessandria deve cercare il gol pure da fuori area, cosa questa che solo Mazzia sembra ricordare. A centrocampo Mazzia e Volpato hanno corso molto, ma in alcune occasioni sono finiti fuori zona o a diretto contatto di gomito. Entrambi tuttavia hanno stretto i denti per frenare l’irruenza dei padroni di casa protesi verso un successo che pareva a portata di mano. Sulla strada verso il successo hanno incontrato un Pozzani che incerto nella fase iniziale è andato gradatamente crescendo alla distanza. L’estremo difensore mandrogno ha sicuramente salvato il risultato in due occasioni. La più insidiosa si è registrata all’inizio della ripresa su una punizione deviata da Volpato. Pippo, seppure spiazzato, c ugualmente riuscito a deviare il bolide in angola. Diciamo che il ragazzo si è riscattato dalla incerta partita di Udine. Sufficiente il rientro di Maldera che aveva in custodia Levantacci: solo in rare occasioni l’oriundo è riuscito a svincolarsi dalla stretta guardia. Senza pecche la contesa di Colombo alle prese con un Benvenuto dal fisico da gigante, grintoso, ma povero di tecnica e, per di più, beccato senza tregua dai tifosi lo cali. Impedendogli la manovra il centravanti ha giostrato per lo più lontano dall’area di rigore. Alle spalle un Barbiero tornato sui livelli delle prime gare e che mai si è lasciato sorprendere dalle scorribande dei "granata”. Sul pareggio dei gri. gi pesa l’ombra di un fallo commesso da Maldera in piena area di rigore. Effettivamente il terzino, dopo avere colpito di testa una palla carica d’effetto, l'ha toccata con la mano. L’involontarietà era quanto mai evidente in quanto il giocatore si è trovato nell’impossibilità di evitare il contatto con il cuoio. L’arbitro Benedetti che era a pochi passi, del resto, non ha avuto esitazioni nel fare proseguire il gioco. Analizzando la partita, un punto veramente d’oro per i grigi che in più occasioni hanno rischiato grosso. Alle continue folate dei locali ha fatto riscontro un tiro di Unere nel primo tempo e una "pennellata” di Mazzia che ha impegnalo severamente Ricci. L’Alessandria bloccata dal Clodiasottomarina è stata nuovamente superata in vetta dal Venezia che approfittando del turno casalingo ha piegato un generoso Seregno. Nulla di allarmante o di compromesso. Dalle retrovie ha compiuto un nuovo passo in avanti l'Udinese di Manente passata facilmente a Legnano contro un undici piuttosto dimesso. Nulla di fatto invece tra Belluno e Lecco. La sorpresa viene invece da Vercelli dove i "bianchi” si sono fatti imporre il pari da una spregiudicata Gavinovese il cui portiere ha parato non uno, ma ben due calci di rigore. Come si vede non solo i grigi mancano le massime punizioni. Domenica giunge al « Moccagatta » un cliente difficile, il Mantova, che dopo molte traversie pare avere ritrovato la strada del successo. Per l’Alessandria un gravoso impegno prima della sosta del campionato! Inutile sottolineare che i locali devono cercare il successo a tutti i costi, sia per chetare la tifoseria locale che per guadagnare sul piano . . . morale. La formazione è legata a quanto deciderà la commissione disciplinare per Reja trovato positivo all'esame antidoping. Se tarderà il giudizio il mediano sarà sicuramente in campo, in caso contrario Ballacci opererà altre contromisure per fermare Zanolla e compagni (Il Piccolo) I GRIGI CEDONO IL PASSO AL VENEZIA Alessandria, scialbo 0-0 a Chioggia In Veneto giornata no dei grigi, che subiscono la supremazia degli avversari Ballacci è il primo ad ammetterlo: « Non meritavamo dì più, il pareggio oggi, per come abbiamo giocato, è già un grosso risultato ». Pareggio senza reti, dunque, dei grigi e festa grande per i veneti del Clodia Sottomarina, orgogliosi al punto da recriminare sulla mancata vittoria. Il predominio territoriale degli uomini dì Tognon effettivamente non è mancato, e ha portato i padroni di casa a una continua pressione offensiva. Benvenuto e compagni però sono riusciti a concretare tale superiorità sfruttandola soltanto nella fascia centrale del campo e perdendosi poi al momento di concludere, per menomazione tecnica, forse, nei confronti dell'Alessandria o per una umana soggezione verso la squadra capolista. Questo il tema della partita, che ha fruttato ai granata un'interminabile serie di calci d'angolo (10 a 2), ma nulla di più. Nel primo tempo i minuti scorrono monotoni senza che l'Alessandria si faccia viva nell'area degli avversari. Il primo tiro, di Unere, è al 23', preceduto dal lungo stagnare del gioco nella metà campo degli ospiti, con un noioso batti e ribatti al limite dell'area di Pozzani, e da qualche tiro, non convinto, di Levantacci (al 1'), Quintavalle (al 12') e Casagrande (al 15'), quando Benvenuto devia involontariamente il tiro del mediano, costringendo Pozzani a un difficile intervento. Una delle poche note positive dei grigi effettivamente viene da Pozzani, non severamente impegnato, ma sempre attento a non farsi sorprendere Nei primissimi minuti si registra un infortunio al terzino Di Brino, che al 16' deve lasciare il suo po sto ad Unere. Nella ripresa c'è un impercetti bile risveglio dei grigi che posso no contare su un più incisivo Manueli. Dolso, Mazza, Baisi e Volpato però continuano a vagare per il terreno di gioco senza una precisa organizzazione tattica. Il Clodia usufruisce di un paio di punizioni dal limite e tenta di trasformarle con lo specialista Stella, che però non ha fortuna. Al 58' Maldera controlla la palla in area: pubblico e giocatori reclamano il rigore per un presunto fallo di mani. Lo stesso difensore alessandrino ammetterà successivamente di aver toccato la palla con un braccio, ma involontariamente. L'episodio comunque autorizza i tifosi a recriminare per l'ingiusto comportamento del direttore di gara, contestandolo, seppur soltanto a parole, alla fine dell'incontro. Al 64' è finalmente l'Alessandria a portarsi in avanti con Mazzia: ma al tiro della mezz'ala, Ricci risponde con una parata spettacolare. La risposta del Clodia, con un tiro di Stella a fil di palo, è immediata. Levantacci intorno alla metà della ripresa riesce a rendere più dinamica l'azione dei granata. Il giocatore però, che prima dell'inizio del campionato era stato opzionato dalla società alessandrina, e che aveva trascorso parte del ritiro con i grigi, è il solo ad avere la consapevolezza di potere sfruttare la giornata negativa degli avversari. Sull'altra ala anche Vianello si batte con energia, Unere e Maldera però nel loro controllo sono implacabili. Ultimo episodio all'86' con Levantacci che è contrastato in piena area da Barbiero: gran capitombolo dell'ala granata e ammonizione dell'arbitro per simulazione. Per i grigi l'attenuante — ma Ballacci non ne cerca — dell'assenza di Reja. Il centrocampista, squalificato a causa dell'espulsione a Udine, avrebbe probabilmente impresso alla squadra una maggiore dinamica offensiva e ordine al centrocampo. Adesso l'Alessandria attende il responso del giudice sportivo sulla nota vicenda del doping. Se Reja, com'è probabile, verrà ulteriormente squalificato, a Ballacci spetterà l'arduo compito di rimediare alle falle oggi tanto evidenti. (La Stampa - Ed. Sport - Salvatore Rotondo) Risultati: Belluno - Lecco 0-0 Derthona - Bolzano 0-2 Legnano - Udinese 0-2 Mantova - Padova 2-1 Monza - Vigevano 2-1 P. Vercelli - Gavinovese 1-1 Trento - Savona 2 1 Triestina - Solbiatese 0-0 Venezia - Seregno 2-0 CLASSIFICA: Venezia p.20; Alessandria 19; Belluno, Lecco 18; P. Vercelli, Udinese, Trento 17; Monza, Mantova 16; Bolzano 15; Solbiatese 14; Seregno 13; Clodiasott., Vigevano, Gavinovese 12; Padova 11; Legnano 9; Derthona, Triestina 8; Savona 6 Marcatori: 9 reti: Zanella (Mantova); 7 reti: Ballarin (Belluno); 6 reti: Ulivieri (Gavinovese), Sollier (Pro Vercelli), Mongitore (Trento), Bellinazzi (Venezia). Il punto sul campionato Incredibile pareggio della Pro Vercelli contro la Gavinovese: i locali hanno sbagliato due calci di rigore e gli ospiti hanno giocato, gli ultimi dieci minuti, con l'uomo in meno: i bianchi hanno segnato nel primo tempo poi si sono fatti raggiungere nella ripresa e hanno fallito, con Rossetti, due rigori. Non ha faticato molto il Venezia ad avere ragione del Seregno che troppo poco ha opposto al ritmo dei neroverdi. Un Savona generoso al massimo e molto fortunato, un Trento arruffone che ha dimostrato come queste gare siano a lui tutt'altro che congeniali : infatti è stato spesso irritato a centrocampo e ribattuto da un energica difesa. Con un Vigevano non nel pieno della forma il Monza ha ritrovato lo smalto dei tempi andati non solo vincendo, ma dominando la gara.