Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1973/1974
Serie C
12-05-1974 - Giornata: 33 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Union Clodiasottomarina FBC 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 78. Reja E.[A], 89. Di Prospero S.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Barbiero Valeriano, Colombo Antonio, Manueli Luigi, Mazzia Bruno, Baisi Sergio Pietro, Dalle Vedove Giampiero, Dolso Arrigo [30. Di Prospero Sergio] A disp.:(P) Croci Claudio, Unere Giuseppe All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
Clodiasottomarina: Vadalà, Boscolo, Visentin, Stella, Groppi [56. Biasio], Casagrande, Pin, Quintavalle, Benvenuto, Scaini, Levantacci. A disp.: Rizzi, Vianello. All.: Camuffo Romolo

Arbitro: Marino Giuseppe (Genova)
Note
Spettatori: 6000 circa dei quali 4128 paganti per un incasso di 8.803.000 lire Angoli: 5-2 Inizio gara ore 16.00

Commento
I GRIGI DEMOLISCONO IL CLODIA STRACCIANDOLO CON DUE RETI Dopo settantotto minuti di assedio Reja fa saltare il lucchetto dei granata © Di Prospero raddoppia in ’’zona Cesarini”. L’Alessandria, pur priva di Volpato e Dolso, ha fornito una ennesima prova di carattere, aumentando il vantaggio sull’Udinese, seconda classificata Inesorabile come un robot, la compagine alessandrina aggiunge altri due punti in classifica e supera il tetto dei cinquantun punti. Negli ultimi tre confronti (Derthona, Udinese e Clodia) i grigi hanno fatto l’enplein: ancora una vittoria o due pareggi e giunge pure la certezza matematica del salto nella serie cadetta. Campionato trionfale, senza inceppamenti, senza incertezze. Barbiero e compagni hanno fatto le cose in grande, "uccidendo” il torneo con notevole anticipo a dispetto delle previsioni iniziali che parlavano di una lotta a coltello tra Alessandria, Mantova, Lecco, Monza e Udinese. Le nobili decadute hanno deluso l’attesa scomparendo ben presto dalla lotta. Crollato il Lecco che per tre quarti del cammino è stato il valido antagonista l'Alessandria non ha incontrato sulla strada compagini capaci di impegnarli veramente a fondo. L'ultimo ostacolo era rappresentato dai bianconeri friulani, crollato quest'ultimo la capolista sta dilatando come un m are in burrasca eliminando i non troppo solidi sbarramenti rappresentati dalle squadre che il calendario le assegna prima del tilt del 16 giugno. Gli sportivi stanno vivendo le ore più belle dopo le delusioni degli scorsi anni. Il campionato 1973-74 è veramente irripetibile sotto ogni profilo. Quindici vittorie e due soli pareggi casalinghi; sette successi, sette nulli e tre sconfitte in trasferta: 36 gol messi a segno e solo otto subiti. 11 riepilogo dopo trenta tre giornate lascia chiaramente intravedere che il segreto dell’Alessandria - super risiede proprio nel gioco collettivo che ha consentito di sfruttare al minimo le forze della ristretta rosa. Il compito più difficile dell’allenatore, all'inizio del torneo, era di amalgamare le forze: i nuovi arrivati provenienti da diverse società, dovevano conoscersi sia sotto il profilo umano che tecnico. Attraverso una paziente opera che è costata non pochi sacrifici, i grigi — vecchi e nuoti — si sono trasformati, scoprendo un gioco d’assieme che la maggior parte delle compagini del girone A ci invidiano. Con una punta più incisiva si poteva vincere con dieci giornate di anticipo, con una ventina di reti in più, ma sarebbe mancato quel pizzico di incertezza che serve a fare grande il calcio. L’Alessandria procedendo con notevole regolarità, senza impennate, ha rosicchiato alle contendenti preziosi punti portando il vantaggio a nove lunghezze dall’Udinese che ha scavalcato il Venezia. Tra cinque domeniche scenderà il sipario, ma gli sportivi difficilmente dimenticheranno il torneo 1973-74 che ha regalato una così gran messe di soddisfazioni. La trentatreesima giornata ha segnato un ennesimo potenziamento della posizione dei grigi e un ulteriore cedimento degli inseguitori Si direbbe che questi ultimi fanno a gara nell’eliminarsi a vicenda. Dopo l’Udinese è sceso sul tappeto erboso del Moccagatta il Clodiasottomarina, compagine impegnata nella lotta per la salvezza. L’OBBLIGO MORALE DELL'ALESSANDRIA era di vincere prima per consolidare la posizione; secondo, per aiutare i ’’cugini” della Gavinovese i quali, dopo una serie di rovesci più o meno clamorosi, cercano disperatamente di restare a galla. I veneti hanno immediatamente evidenziato il proposito di concludere sul risultato nullo, lasciando in avanti un solo attaccante, l’oriundo Levantaci. Rinchiusi nella loro area si sono difesi con ordine evitando di infastidire i padroni di casa con improvvise puntate di alleggerimento. I grigi, privi del ’’cervello" Volpato nonché di Dolso (infortunati), sostituiti rispettivamente da Mazzia e Vanzini non hanno palesato la chiarezza di idee evidenziata in tante occasioni. Nella prima frazione di gioco gli alessandrini manovrando lateralmente invece che in profondità hanno consentito all'avversario di stringere le maglie, di bloccare più da vicino sia Baisi che Manueli. Aggiungeremo che i ragazzi di Ballacci mancavano di convinzione anche se l’avversario subiva la pressione senza uscire dal guscio per non scoprire le spalle. Nella ripresa con il gol di Reja la squadra ha avuto una grande impennata concludendo in bellezza un confronto . monologo che aveva concesso ai seimila spettatori ben poche emozioni. Le uniche insidie per Vadalà le aveva procurate Baisi, generoso quanto sfortunato. Il centravanti presentatosi in campo completamente trasformato rispetto alle ultime domeniche, ha "bombardato” il difensore veneto da tutte le posizioni, trovandolo sempre pronto alla risposta. Nell’unica occasione in cui Vadalà è stato superato, la traversa — provvidenziale alleata — lo ha salvato. Baisi può veramente imprecare la sfortuna in quanto meritava il gol per la caparbia volontà con cui lo ha cercato per novanta minuti. L'impresa non riuscita all’attaccante è stata invece conclusa felicemente da Edoardo Reja. Il centrocampista aveva cercato inutilmente con l’Udinese il suo primo gol in maglia grigia. « E ’ un'annata veramente nera. Cerco in tutti i modi di andare a bersaglio, ma trovo sempre l’imprevisto. Con i friulani la grande occasione non è mancata, Zanier però ha intuito deviando la palla ». Era questo l’amaro sfogo dell’ex palermitano. La grande volontà dell’atleta è stata premiata contro il Clodiasottomarina dopo 78’ di assedio alla rete granata. Manueli sulla sinistra si "beve" due avversari, si spinge sulla linea di fondo poi saetta verso rete. Vadalà sino a quel momento insuperabile non riesce a trattenere la gran botta. Il pallone gli sfugge di mano cadendo sui piedi di Reja che da due passi centra lo specchio della porta. Lo stadio esplode m entre Reja dà sfogo alla gioia contenuta per ben trentadue giornate. E ’ il grande momento e non intende sciuparlo: la gioia del gol è sempre grande e lo è ancor più per un portatore d'acqua che sgamba in lungo e in largo per il campo alla ricerca del pallone per impostare la manovra per il compagno. L’alessandrino ha disputato uno dei campionati più esaltanti confermandosi come un perno della compagine. Mai un cedimento o una pausa sia sui terreni pesanti che sembrano più congeniali al suo tipo di gioco che su quelli leggeri. Un puledro inesauribile nella spola tra difesa e attacco, sempre presente nel vivo della bagarre e con due polmoni che gli garantiscono una autonomia che va oltre i novanta minuti di gioco. Un atleta che si è guadagnato i galloni per rigiocare in serie B dopo che il Palermo gli ha dato il benservito certamente in modo affrettato. La quotazione di Reja si è triplicata. Cosa aggiungere? Altro esempio di attaccamento ai colori sociali viene da Mazzia, un anziano giocatore che chiamato a dare il contributo nei momenti difficili si è impegnato con la costanza di un giovane L’EX JUVENTINO NON SARA’ in possesso dello scatto di un tempo, ma conserva la chiarezza di idee che gli consentì di brillare tra i bianconeri. L’incarico affidatogli da Ballacci — di sostituire Volpato — non era di quelli da sottovalutare. Il gioco del bergamasco a volte poco appariscente dà l’illusione che la squadra non debba risentirne in caso di forfait. Basta una giornata d ’assenza per capire che il centrocampista è il perno più importante, l’ingranaggio sul quale si muovono gli altri pezzi. Seppure handicappato dalle considerazioni alle quali abbiamo accennato, Mazzia è egualmente riuscito ad entrare nella "mentalità’’ dei compagni suggerendo le trame migliori. Lo stesso discorso vale per il "fedelissimo” Franco Vanzini da ben quattro stagioni in grigio. Il "senatore” ha una carica di orgoglio insuperabile; una volontà che non ha uguali. Gli mancherà lo smalto dei campionati disputati sotto la guida di Manente e David, ma non certo la carica per sopperire alle deficienze che si accrescono con l’avanzare degli anni. E’ sempre pronto a scendere in campo, a lottare con il cuore in mano a vantaggio esclusivo dei compagni di bandiera. Ricordate il campionato dello scorso anno. Marchioro dopo un inizio piuttosto incerto dei grigi ricorre a Vanzini inserendo, lo nell’undici: la fiducia è subito ripagata con una serie di prestazioni maiuscole che risollevano il morale della squadra che per ventidue giornate resterà imbattuta. Scelto quale sostituto di Dolso ha stretto per l’ennesima volta i denti affrontando l’avversario con la stessa baldanza dei vent’anni. Un esempio di evidenziare, da additare ai giovani sovente troppo frettolosi e poco rispettosi dei colleghi che un tempo seppero guadagnarsi la simpatia e la stima del pubblico. Proseguendo la rassegna dei ’’veterani" non può essere ignorato Barbiero, l’unico dei sempre presenti in maglia grigia. Il capitano è stato un po’ la bandiera dell’Alessandria vittoriosa, deil'Alessandria che macina gli avversari per demolirli alla distanza. Pippo Pozzani, il portiere che ha subito meno reti di tutti i colleghi delle tre serie nazionali, ha ritrovato — grazie alla sicurezza di Barbiero — la tranquillità indispensabile per evidenziare le doti migliori. "Baffo” è un atleta che gioca unicamente per la squadra, per i compagni, che non ha altra ambizione se non quella di contribuire alla rinascita della società di cui difende i colori. Concludiamo con il roccioso e bonario Colombo che dopo due stagioni improntate alla scalogna più nera ha risalito la china disputando un campionato alla grande. Davanti ad avversari assai più giovani ha fatto valere l’esperienza, il desiderio di riemergere. Nelle partite più spigolose ha risposto con altrettanta foga senza mai cedere alla provocazione o alla rissa. Un ritorno quanto mai positivo che gli ha consentito di riscuotere la simpatia dell’intera tifoseria alessandrina poco incline ai... cedimenti umani. PER ULTIMI ABBIAMO LASCIATO I GIOVANI: da Maldera a Di Brino; da Manueli a Di Prospero. Prima però vorremmo trattenerci brevemente su Dalle Vedove se non altro per avere dimostrato attaccamento alla società, per avere superato lo choc del declassamento in serie C. Non è stato facile all’ex barese accettare la realtà: presa cognizione dei doveri si è rimboccato le maniche disputando partite ad alto livello. Di Brino e Manueli, riprendendo il discorso sulle nuove leve, sono le rivelazioni della stagione 1973- 1974. Il terzino ha letteralmente creato il vuoto confermandosi tra i più generosi e capaci. La metamorfosi è stata lenta, ma graduale ed oggi il ragazzo può raccogliere i frutti di tanti sacrifici. Il ruolino di marcia di Marcello è quanto mai esaltante indipendentemente dai cinque gol che è riuscito a mettere a segno a conclusione di brillanti azioni. Altrettanto positivo il discorso per Manueli, altro prodotto del vivaio locale. Il ragazzo è bene avviato; non gli mancano i mezzi fisici e tecnici per migliorare, per perfezionare lo stile. Per esigenze tecniche ha giocato in un ruolo non suo, ma nonostante ciò ha disputato partite da campione. Ha forse i nervi non troppo saldi, ma non difetta della personalità per superare l’inibizione dovuta alla giovane età e ad un’esperienza ancora acerba. Per Maldera il commento si esaurisce in poche righe: Attilio è un terzino che sa soffrire, lottare, stringere i denti onde fare fronte alle situazioni più difficili. Un mastino capace di annullare l’avversario anche se questo lo sovrasta sotto il profilo tecnico. L’Alessandria con il manipolo che gli sportivi ben conoscono, sta procedendo a vele spiegate verso la meta. Dopo l’Udinese, il Clodiasottomarina ha cercato vanamente di opporsi al "rullo compressore” che ha piegato la resistenza degli ospiti proprio quando il pareggio sembrava risultato sancito. Per Ballacci è stata "una gara bella e vivace. Non bisogna dimenticare che avevamo davanti una compagine alla disperata ricerca di punti. Sappiamo per esperienza che in tali condizioni vincere è sempre molto difficile. Seppure in formazione rimaneggiata l’undici ha perseguito il risultato prestabilito, segno che pure i rincalzi valgono i titolari » Nel primo tempo i grigi hanno faticato a trovare la via del gol. « Avevamo una squadra improntata più alla manovra che proiettata in profondità. Qualche buona occasione si è tuttavia avuta. Diciamo che è venuta a mancare la collaborazione di Volpato. I cross del centrocampista sono tutta manna per le punte ». Cosa lo ha indotto, domandiamo, a sostituire Vanzini? « Ho optato per la staffetta in quanto le maglie della difesa granata si facevano sempre più strette. Vanzini sino a quel momento non aveva demeritato, ma necessitava un attaccante puro per aggirare lo schieramento difensivistico. Di Prospero era l’uomo adatto, ed i fatti mi hanno dato ragione. Sono contento per Reja che è finalmente riuscito ad andare a segno. Era dall’inizio del campionato che cercava un gol. L’insistenza è stata premiata a conferma che nell’Alessandria difensori, centrocampisti ed attaccanti possono andare a segno. Essendo la manovra collettiva non c’è un solo goleador ». PIENAMENTE POSITIVO IL GIUDIZIO DI PAOLO SACCO che parla di promozione certa. Il giovane presidente ha elogiato i ragazzi per avere fornito una prova di carattere. Il futuro? Sono in molti a porsi la domanda visto che nessuno può impensierire oltre il vecchio orso grigio. « Il 16 giugno scade il mandato commissariale. Con la promozione è obbligatoria la sostituzione dell’Alessandria in S.p.A.. Solo dopo che essa sarà formata programmeremo il futuro sia per la campagna acquisti che per le vendite. Prima di tale data è praticamente impossibile parlare del domani della società grigia ». Paolo Sacco ha indirettamente confermato le precedenti dichiarazioni del commissario straordinario il quale aveva rinviato a metà giugno ogni discorso su quella che sarà l’Alessandria in serie .B. Interessante sarà conoscere le decisioni dell’ing. Remo: resterà alla guida della società o opterà su altre soluzioni pur assicurando un domani sicuro? Sull’argomento non è stato sinora molto loquace. « Con la certezza matematica del passaggio di categoria, ebbe a dire, l’argomento sarà affrontato responsabilmente. L’Alessandria ha lottato per anni: in serie B non mancheranno le soddisfazioni ». Con la certezza del ritorno tra i cadetti, gli sportivi interrogano gli... astri per avere nuovi lumi. L"attesa non sarà eccessivamente lunga dato che l'atto di costituzione della nuova Alessandria S. p. A. dovrà essere depositato entro il prossimo 30 giugno. Veniamo al prossimo turno. La compagine di Ballacci è chiamata sin da domenica ad un ennesimo impegnativo confronto con il Mantova (Il Piccolo - Il Gattopardo) ANCHE CONTRO IL CLODIA LA LEGGE DEI GRIGI: 2-0 Al Moccagatta muro difensivo dei veneti Gli uomini di Ballacci attaccano per 80', poi passano con Reja e Di Prospero - Si preparano già i festeggiamenti in città Ancora un successo e la certezza quasi matematica della promozione in B per l'Alessandria. I grigi, battendo per 2-0 il Clodiasottomarina al « Moccagatta », hanno aumentato II già considerevole vantaggio in classifica. A cinque giornate dal termine l'Udinese ha un distacco di nove punti, troppo consistente per poter sperare ancora. « Non so proprio che cosa dovrebbe succedere adesso — ha detto con toni euforici di voce il presidente Paolo Sacco — per rimanere in Serie C. La mia è una squadra troppo forte ». Oggi era importante vincere per confermare l'indiscussa superiorità che la squadra sta manifestando dall'inizio di stagione. Non è stata però una affermazione facile, quella sul Clodiasottomarina. Gli ospiti, in zona retrocessione, si sono dimostrati avversari quanto mai ostici. L'Alessandria ha dovuto attendere ottanta minuti prima di andare in gol. Privi di Volpato e Dolso, i grigi hanno faticato parecchio. Due ottimi spunti iniziali di Baisi (sul secondo, al 9', l'attaccante ha colpito la traversa) hanno fatto pensare a una vittoria d'ordinaria amministrazione. Il Clodia, invece, si è subito difeso con ordine, ignorando praticamente le « punte » Pin e Levantacci. Un muro insomma di uomini, con il centravanti Benvenuto costantemente impegnato a dar manforte alla retroguardia. La difesa dell'Alessandria non ha corso alcun pericolo e il terzino Di Brino ha così potuto sganciarsi spesso e collaborare con Reja, Dalle Vedove e Mazzia alla spinta offensiva del centrocampo. Uno sforzo rivelatosi però per tutto il primo tempo, inutile. L'eccessivo controllo, un po' di sfortuna e un po' di precipitazione, hanno impedito a Baisi di concludere; anche Vanzini si è trovato a disagio in un'area troppo affollata. Si è sentita insomma un po' la mancanza di uomini come Volpato, capace di piazzare cross precisi, e Dolso, il fantasista della squadra. L'Alessandria ha comunque svolto la consueta mole di gioco, che scaturisce con naturalezza da una evidente superiorità tecnico-tattica. All'inizio della ripresa i grigi sono sembrati un po' disorientati per l'inconsistenza della loro pressione. Ogni fraseggio, ogni tentativo di far breccia è sempre stato spezzato dal Clodia, che ha presentato tra i pali un Vadalà (fino a un quarto d'ora dal termine) molto attento. Gli ospiti, dopo azioni di disimpegno, hanno anche tentato di «infastidire» Pozzani. Qualche fischio, molti incoraggiamenti hanno poi nuovamente sospinto l'assalto dell'Alessandria. Come un rullo compressore, con continuità di schemi e di iniziative, i grigi sono finalmente andati in vantaggio. Manueli (il più delle volte troppo egoista nel tenere il pallone) ha crossato all'50' una palla che il portiere Vadala sì è lasciato sfuggire per un attimo. Reja, a un passo dalla rete, ha insaccato di prepotenza. Ad un minuto dal termine il raddoppio. Ancora una incertezza difensiva (Vadala si è scontrato con il compagno Stella) ha permesso a Di Prospero, subentrato a Vanzini, di calciare nella porta sguarnita. Adesso il trainer Ballacci invita ancora alla prudenza, ma i tifosi non gli danno retta; sono già al lavoro per celebrare degnamente la promozione dopo sette anni di amarezze. Per la sera del primo giugno è infatti in programma, organizzato dal club «Alè grigi», una simpatica fiaccolata in bicicletta per le vie della città. (La Stampa - Ed. Sport - Ferruccio Cavallero) Risultati: Lecco - Belluno 1-1 Bolzano - Derthona 2-0 Udinese - Legnano 2-1 Padova - Mantova 2-0 Vigevano - Monza 2-1 Gavinovese - P. Vercelli 1-0 Savona - Trento 1-0 Solbiatese - Triestina 0-0 Seregno - Venezia 1-0 CLASSIFICA: Alessandria p.51; Udinese 42; Venezia 41; Lecco, Monza 39; Seregno 37; Mantova, Solbiatese 35; Bolzano, P. Vercelli 34; Belluno 33; Vigevano 32; Padova 31; Trento 29; Legnano 27; Gavinovese 26; Savona, Triestina, Clodiasott. 25; Derthona 19 Il punto sul campionato Vittoria della Gavinovese sulla Pro Vercelli ed un filo di speranza per i padroni di casa che hanno inspirato una boccata d'ossigeno. Terzo risultato utile consecutivo per il Vigevano: questa volta la sconfitta è occorsa al Monza in una gara molto nervosa. Partita brutta tra Bolzano e Derthona, tipica di fine stagione, che ha visto il successo degli altoatesini i quali nella ripresa sono riusciti a perforare due volte la difesa piemontese. Classica partita di fine stagione tra Udinese e Legnano : ritmo blando e poca voglia da parte di tutti, i bianconeri hanno vinto per 2-1. Proprio allo scadere del match, il centravanti Vanazzi ha siglato il gol della vittoria per il Seregno contro il Venezia.