Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1964/1965
Serie B
13-09-1964 - Giornata: 1 - Napoli - San Paolo


Napoli SSC - Alessandria US 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 50. Girardo [Na] 62. Bettini L.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Poppi Luciano, Carlini Rino, Migliavacca Giancarlo, Vitali Alessandro, Di Cristofaro Carlo, Ragonesi Renzo, Mognon Giorgio, Bettini Lorenzo, Soncini Antonio All.: Augustine Henri. D.T.: Cappelli Giulio.

Formazione avversaria
NAPOLI SSC: Bandoni, Adorni, Mistone, Ronzon, Panzanato, Girardo, Fanello, Montefusco, Canè, Juliano, Bean. All.: Pesaola Bruno

Arbitro: Marengo Antonio (Chiavari)
Note
Angoli: 12-2. Spettatori: 50.000 circa, incasso L. 20.000.000. Giornata molto calda. Inizio gara ore 15,30

Commento
Un Nobili strepitoso blocca il Napoli al San Paolo: 1-1 con l’Alessandria MONTEFUSCO BOMBA SUL PALO! Dodici angoli a favore, un palo a portiere battuto di Montefusco, quattro interventi strepitosi di Nobili e l’Alessandria è riuscita a portar via al San Paolo un prezioso punticino. Bastano queste considerazioni per far capire come siano andate le cose in campo. Da un lato l’Alessandria chiusa nella propria metà campo a difendere il pareggio, dall’altro un Napoli che martellava in continuazione, senza peraltro avere la forza di superare la difesa grigia. Questa mancanza di forza penetrativa degli azzurri va ricercata non solo nell’arroccata disposizioni degli uomini di Cappelli, ma soprattutto nell’impossibilità della prima linea di poter contare su due estreme che fossero veramente tali. Era l’unico modo per sperare di fare breccia nel muro ospite; Nobili da lontano parava tutto e sul centro era pressoché impossibile passare. Accadeva invece che tanto Fanello quanto Canè e Bean, manco a farlo apposta, stringevano al centro e, sistematicamente, ogni puntata offensiva veniva stroncata nel momento del tiro finale. Una sola volta, nel corso dell’incontro, un’azione del Napoli era svolta lungo la fascia laterale del campo ed in quell’occasione veniva fuori la rete partenopea, anche se ad opera di un mediano. Poi il giuoco riprendeva sugli stessi schemi con una gran confusione al centro dell’area alessandrina, con taluni uomini azzurri che in quella bagarre decisamente non si ritrovavano, e l’Alessandria era tanto fortunata quanto furba da saper sfruttare l’unico contropiede che le si presentava per rimettere in sesto un risultato che sembrava ormai compromesso. Possiamo dire che l’intero incontro, dopo le premesse iniziali, può condensarsi in questi due episodi che hanno dato poi un volto al risultato. Le considerazioni tecniche, infatti, vanno tutte accettate con il beneficio dell’inventario, specie per gli azzurri, e per l’incompletezza dei ranghi e per la non ancora raggiunta intesa tra gli uomini del reparto avanzato. Per il resto non può disconoscersi che il Napoli ha lottato dal primo all’ultimo minuto senza risparmio di energie, che ha saputo impegnare l’estremo difensore ospite spesso ed insidiosamente, che ha rincorso insomma il punteggio pieno senza avere la buona sorte di realizzarlo. Un solo appunto può muoversi al Napoli odierno: quello cioè di possedere una linea avanzata che decisamente non si ritrova e che, una volta a contatto con difese ermetiche come quella alessandrina, mette maggiormente in evidenza i suoi difetti d’intesa e di scarsa forza penetrativa. Per il resto non crediamo si possano fare addebiti di sorta, se non quelli già citati. Tutti si sono battuti al limite delle loro energie e, malgrado le assenze di Spanio ed Emoli, la squadra è riuscita anche a muoversi con una certa disinvoltura in talune occasioni. Montefusco e Juliano hanno soddisfatto solo a metà; possono e debbono fare di più di quanto non sono riusciti ad offrire oggi. Troppa lentezza nei loro movimenti, nel dare la palla, nell’inserirsi nelle fasi offensive. Quanto all’attacco abbiamo già detto; bisogna aggiungere soltanto che Canè ha confermato il suo periodo di scarsa vena dovuta, a nostro avviso, principalmente alla mancanza di condizione. Per superare la difesa grigia occorrevano oggi scatto, mobilità e prontezza di riflessi; Canè invece non è mai stato in grado di fornire tutto ciò. Merita comunque l’appello di rito. Eccellente invece il reparto arretrato, anche se la rete ospite è scaturita da un errore di marcamento di Girardo. L’Alessandria ha confermato le sue caratteristiche precipue: è una squadra che si difende principalmente e che affida all’esperto Bettini e al giovanissimo Mognon le difficili armi del contropiede. Oggi è stata fortunata nello sfruttare l’unica occasione che le si è presentata; non sappiamo davvero però se in avvenire potrà – almeno fuori casa – ottenere tanta fortuna. Basti pensare che in avanti ha lasciato sempre e soltanto questi due uomini, sol odi rado appoggiati da Di Cristofaro. Soncini ha giocato prevalentemente quasi al limite della propria area di rigore tanto che Adorni, per buona parte della gara, è venuto a trovarsi proiettato in avanti ed a fungere da ala. Qualche cenno di cronaca. Si inizia subito con il Napoli proiettato in avanti, ma il primo turo pericoloso si registra solo al 19’ ed è opera di Adorni che manda di poco a lato un passaggio di Bean. Al 22’ il primo prodigioso intervento di Nobili: il portiere alessandrino devia a pugni chiusi un bolide ravvicinato ma centrale di Bean ed un minuto dopo blocca a terra un tiro di Adorni. Al 42’ ha invece molta fortuna su un tiro di Fanello a conclusione di un bello scambio Girardo - Canè. Nella ripresa, dopo appena 5’, il Napoli va in vantaggio. Mistone serve Girardo il quale, scavalcato un avversario, si spinge in avanti e lascia partire una staffilata sulla quale nulla può il valoroso portiere alessandrino. Al 10’ invece Nobili salva il risultato con un plastico tuffo che neutralizza una triangolazione Juliano-Canè-Bean. Al 17’ all’improvviso, la rete avversaria. Palla da Mognon a Bettini che, solo soletto, da pochi metri non ha difficoltà a battere Bandoni. Il Napoli torna in avanti ma Nobili prima blocca un tiro di Canè al 30’, quindi Montefusco prende in pieno il palo a portiere battuto al 35’. Ancora l’estremo difensore alessandrino riesce ad intercettare un tiro di Montefusco al 37’. Ultimo brivido per il Napoli al 40’ ma il tiro di Mognon si perde sul fondo (Corriere dello Sport – Francesco Degni) I grigi sono riusciti a bloccare i padroni di casa BENE L’ALESSANDRIA (1-1) SUL CAMPO DI NAPOLI Accorta tattica difensiva della squadra piemontese - Alla rete del napoletano Girardo ha risposto Bettini - Belle parate di Nobili L'Alessandria, non ancora a punto, come ha dichiarato il suo direttore tecnico Cappelli, è riuscita magnificamente a mascherare le sue pecche ed ha costretto il Napoli alla divisione dei punti. Diciamo di più. Se i grigi dopo il pareggio avessero osato avrebbero potuto anche trafiggere il Napoli. Ma già il pareggio era un bel regalo, e la squadra di Vitali ha preferito continuare nell'indovinatissima tattica difensiva del primo tempo, chiudendo il Napoli in una ragnatela di passaggi obbligati, dove gli uomini della prima linea azzurra si sono arenati. Sono perciò venuti fuori molti tiri da lontano, seppure improvvisati, sui quali Nobili ha sfoderato parate ottime, qualcuna addirittura di gran classe, come per esempio quando, sull'1 a 0, ha parato un tiro al volo di Bean, che aveva indirizzato la palla a filo di montante nell'angolo sinistro della porta. Con un colpo di reni, Nobili ha fermato il pallone del 2 a 0 ed ha salvato cosi la sua squadra. Il portiere alessandrino è apparso il miglior giocatore in campo, e molto gli deve la squadra per questo risultato utile. Cappelli è riuscito a confondere le idee di Pesaola con una mossa molto abile: lo spostamento in difesa dell'ala sinistra Soncini. Il Napoli ha abboccato, e Adorni ha seguito l'avversario trasferendosi in posizione di seconda ala destra. Poiché la maglia numero 7 del Napoli era indossata da Fanello, che non è un'ala, quest'ultimo ne ha approfittato per portarsi al centro dello schieramento offensivo azzurro, confondendo maggiormente le idee dei compagni di linea. In tutta questa confusione hanno avuto buon gioco i difensori grigi, i quali erano sorretti da Vitali in qualità di « libero ». Nel primo tempo Fanello ha sbagliato molte occasioni propizie e nel secondo ha scagliato il pallone, da non più di tre metri, su Nobili in uscita. Il portiere ha trattenuto la palla fra le ginocchia per poi fermarla sulla soglia della porta. Ma anche il Napoli ha tremato, proprio all'ultimo minuto del tempo, quando, con azione personale. Vitali, dopo aver superato tre avversari, ha tirato violentemente verso la rete napoletana. La palla ha sfiorato la base del palo per finire sul fondo, con il portiere azzurro del tutto fuori causa. I goal si sono avuti nella ripresa. Al 5’ minuto ha segnato Girardo, da posizione di ala sinistra, dopo alcuni passaggi con Juliano su azione, nata da rimessa laterale. Nel duello con Vitali il giocatore napoletano ha avuto la meglio, ed ha piazzato un tiro trasversale che ha mandato la palla in porta a fil di traversa senza che Nobili potesse farci nulla. Al 17° minuto il pareggio. E' nato da un'azione di contropiede. dopo che il Napoli aveva usufruito di una punizione dal limite per fallo di ostruzionismo su Fanello. La palla, respinta dalla difesa grigia, è piovuta su Di Cristoforo, che era in posizione di ala sinistra. Il cross tesissimo dell'ala ha sorvolato tutto lo schiera mento difensivo dinanzi a Bandoni. La palla è cosi pervenuta a Bettini, smarcatissimo sulla destra: un passo e un tiro angolatissimo, che ha sorpreso in pieno il portiere del Napoli, il quale ha visto la palla entrare in porta rasoterra sulla sua destra. Inutilmente il Napoli ha tentato il contrattacco. L'Alessandria ha piazzato ì suoi uomini scaglionandoli in profondità dell'area di rigore al centro campo e lasciando all'attacco il solo Mognon. Ciononostante, i grigi hanno potuto effettuare anche alcune incursioni in contropiede, il che ha alleggerito il compito della difesa. Il resto lo ha fatto Nobili. Solo una volta, precisamente al 34' minuto della ripresa, la difesa alessandrina ha tremato, per un tiro al volo di Montefusco. che ha colpito in pieno il montante. II risultato è da considerarsi giusto e regolare e l'attenuante della mancanza di Emoli e di Spanio non giustifica il comportamento del Napoli. Gli azzurri hanno giocato in maniera approssimativa all'attacco, sono stati imprecisi nelle marcature e non sono apparsi sicuri in difesa, dove il migliore si è dimostrato Mistone. Note buone per l'Alessandria, specialmente sul piano dell'impegno e della resistenza fisica degli uomini. Da notare, a questo proposito, che l'incontro si è disputato sotto un sole torrido e con una temperatura che ricordava più il mese di agosto che non il mese di settembre. (StampaSera - Ugo Irace) A NAPOLI: UNA ESALTANTE PRESTAZIONE DELLA SQUADRA GRIGIA Eccoci nuovamente a colloquio con Te, amico lettore, dopo un anno di silenzio, invitati a riprendere il nostro dialogo calcistico in occasione della lieta novità portata da ”Il Piccolo” bisettimanale, con gli oneri ed i doveri che l’impegno comporta, di fornire le notizie, il più possibile esatte, al lettore esigente del mercoledì. L’invito è stato allettante specie per l’occasione che ci si presentava di correre fino a Napoli per la prima partita di campionato, a sostenere ed a soffrire per la nuova squadra grigia. Queste poche righe dicono tutto: della volontà solerte di poter concretamente descrivere quanto abbiamo visto specie dopo una partita tanto bella ed affascinante che ancora scorre dinanzi ai nostri occhi abbagliati dal sole e dal pubblico di Napoli. Uno spettacolo tutto particolare che i nostri tifosi dovrebbero avere la ventura di poter vedere almeno una volta per gustarne il sapore ed il folclore, per sentire come tanto diversa sia provata dall’anima napoletana la passione del calcio e della propria squadra. Stadio o arena? L’ingresso allo stadio di San Paolo dello spettatore prima e delle squadre poi, costituisce un motivo di emozione che richiama assai da vicino il frastornante e colorito spettacolo dell’ingresso nell’arena madrilena, con la sola differenza che è assente la musica, sostituita da un osannare cantilenante alternato allo scoppiettìo di mortaretti roboanti che ti fatino sentire piccolo e sommerso dall’ondata dilagante di una massa rumorosa e stranamente composta: il tutto avviene come per un ordine prestabilito, con una ricorrenza costante di boati inneggianti che raggiungono vertici di entusiasmi imprevedibili per le cose più ovvie e minute. Vedemmo i nostri ragazzi come esseri piccini intimiditi e sommersi in quel rettangolo sovrastato da un mare di gente: ma fu soltanto una impressione perché i nostri ragazzi hanno sùbito dato a vedere che intendevano disputare la loro partita con calma e decisione, ben chiusi in difesa, pronti alla controffensiva, bene orientati su quanto dovevano fare. Ed il pareggio, nettamente meritato, è scaturito non tanto dalle colpe dei partenopei quanto dai meriti della nostra squadra. Da Giorcelli a Cappelli. Come il lettore saprà, nella scorsa settimana e proprio alla vigilia dell’inizio del campionato erano avvenuti fatti notevoli nel campo tecnico: era stato chiamato il dott. Giulio Cappelli, notissima figura di tecnico in campo nazionale ed internazionale, alla direzione della squadra con lo scopo di fornire una buona impostazione, una inquadratura salda e nello stesso tempo elastica, che si adattasse di volta in volta secondo le necessità delle varie partite da disputarsi ed il tipo dell’avversario: con il gran rifiuto di Giorcelli di continuare n elle sue funzioni di allenatore collaborando col dott. Cappelli, si impose la necessità di incaricare un nuovo allenatore per la preparazione atletica e ginnica della squadra: giunse venerdì al campo il brasiliano Augustine presentato dallo stesso dott. Cappelli il quale completò la preparazione dell’ultima seduta di allenamento prima della partenza per Napoli. Si tratta di un solido atleta quarantenne, ex giocatore del Santos e di altre squadre brasiliane, dal tono cortese ma ben deciso, intenzionato di fare le cose seriamente non nascondendo la legittima ambizione di farsi apprezzare in campo nazionale. Abbiamo preso atto di questa nuova im postazione con speranza e fiducia e ne attendiamo i frutti. Tre punte avanzate. Per la partita di Napoli il dottor Cappelli saggiamente ha mantenuto il modulo che già aveva dato buoni frutti otto giorni fa nell’incontro disputato con la Juventus: la novità consisteva nello schieramento in prima linea di tre punte avanzate, Di Cristofaro, Mognon e Bettini mentre Ragonesi e Soncini, col n. 11, giocavano a centro campo col compito di mezze ali. Questi cinque ragazzi della prima linea, hanno fatto il loro dovere svolgendo un gioco duro e spesso oscuro le mezze ali, e fornendo buoni spunti in contropiede le tre punte avanzate. Dei tre meno efficace il Mognon che non si trova ancora in piena forma ma che siamo certi potrà rendere di più. Il pallone che ha fruttato il gol del pareggio è partito comunque dal suo piede allorché ha effettuato un traversone secco e netto oltre che preciso che ha permesso la segnatura allo scaltro Bettini. Un Nobili grandissimo. Per il resto la squadra ha funzionato in pieno: primo fra tutti un grandissimo Nobili che ha effettuato parate miracolose destando applausi addirittura violenti da parte di un pubblico che esplodeva senza economia. Bravi terzini, in modo particolare Melideo che ci pare tornato in ottima forma ed in condizioni certamente superiori a quelle che mostrava nello scorso campionato; puntiglioso se pure qualche volta in difficoltà il giovane Poppi che doveva vedersela con un Fanello irrequieto e smanioso di ritrovare il momento favorevole e la fiducia dei suoi tifosi. Nella mediana ha disputato una buona partita Carlini, superiore certamente a quanto ci ha fatto vedere fino ad oggi nelle gare di pre-campionato. Una partita faticosissima ed instancabile quella giocata da Migliavacca il quale si sta adattando con tenacia nel nuovo ruolo che gli è stato affidato. Bravissimo ed intelligente Vitali che pare ormai avviato a giocare l’ultima fase della sua carriera nel ruolo di libero certamente congeniale per lui: il nostro Sandro può sfoggiare un gioco di controllo, di rilanci precisi, alternato a momenti di pausa che gli consentono di ’’tenere” per 90 minuti scegliendosi sempre la posizione esatta onde stroncare sovente azioni d’attacco che portano il brivido nello sperduto tifoso. Speriamo di poter tornare sovente su argomenti del genere con l’euforia di oggi, lieti che l’Alessandria ritrovi se stessa ed il suo pubblico dopo tanti avvenimenti che hanno frastornato un poco tutti facendo addirittura dubitare sulle sue possibilità future di esistenza. La cronaca della partita. Alcuni cenni di cronaca così come nei nostri affrettati appunti l’abbiamo registrata: già al 7’ Nobili si esibiva in due successive parate, prima per un tiro violento su punizione di Canè e poi su azione di Juliano. Al 18’ per poco Adorni non segnava su azione di calcio d’angolo, ma due minuti dopo un improvviso contropiede dell’Alessandria rovesciava la situazione e De Cristofaro girava in porta con un bel colpo di testa bloccato in tuffo da Bandoni: era il momento più emozionante del primo tempo: non passava un minuto che Bean, lanciato da Montefusco, tirava violentemente a rete ma Nobili parava in due tempi; pochi secondi dopo, si concludeva una furibonda mischia davanti alla nostra porta con un tiro di Adorni che Nobili parava ancora in due tempi. Continuava la pressione del Napoli ed era la volta di Fanello che da 3-4 metri dalla nostra porta sparava direttamente sul portiere; al 29’ da notevole distanza tirava Bean e mentre un boato gridava al gol Nobili volava letteralmente salvando con una parata miracolosa. Un minuto dopo Girardo fuggiva sulla destra trasformandosi in ala e con un cross lungo mandava al centro dove Canè con abile finta lasciava a Fanello il quale tirava in porta prontamente ma debolmente così che Nobili riusciva a bloccare. Le due reti. Nel secondo tempo il Napoli attaccava con rinnovato vigore ottenendo subito due calci d’angolo e creando nuove e furibonde mischie nella nostra area spazzata però con calma e prontezza dai nostri uomini. Al 6’ finalmente riesce a passare: Girardo (la legge degli ex anche questa volta non è stata smentita ) avuta la palla da Mistone si portava avanti sulla sinistra, porgeva allo stesso Mistone ricevendo ancora la palla e faceva partire un tiro violento diagonale che batteva Nobili. I nostri uomini non si lasciavano frastornare dalla esplosione seguita alla rete segnata dal Napoli: dieci minuti dopo, mentre il pubblico sta ancora urlando ed inneggiando al successo, l’Alessandria pareggiava: nel frattempo Nobili aveva già parato da maestro un violento tiro al volo di Bean. Siamo al diciassettesimo, e di colpo lo stadio intero ammutolisce: Carlini allunga in profondità sulla sinistra a Mognon che ha cercato spazio su quel lato del campo e questi parte in avanti fermandosi poi di colpo nel omento preciso in cui Panzanato gli piomba addosso; il terzino è tagliato fuori. Parte dal piede del nostro centravanti un lungo traversone raccolto da Di Cristofaro il quale lancia a Bettini completamente smarcato. Questi ferma e con calma e precisione fa partire un tiro tagliato che mette fuori causa Bandoni. Il Napoli parte all’arrembaggio: i minuti passano troppo lenti e le emozioni si susseguono così come gli attacchi del Napoli mentre giganteggia la figura di Nobili che con parate miracolose respinge i tiri di Juliano, Montefusco e Canè. Al 34’ la fortuna ci è amica: il palo salva finalmente l’Alessandria da una brutta sorpresa respingendo un tiro al volo di Montefusco. Il fischio finale vede i nostri ragazzi uscire felici dal campo nel silenzio generale. E’ un momento di gioia, l’emozione è finita. Il cammino del campionato è iniziato bene. Speriamo continui. (Il Piccolo - Barbagrigia) RISULTATI: Bari – Reggiana 1-0 Catanzaro – Monza 1-1 Lecco – Venezia 2-0 Livorno – Padova 1-0 Modena – Triestina 3-0 Palermo – Trani 3-0 Parma – Brescia 1-2 Potenza – Verona 2-1 Spal – Pro Patria 4-1 CLASSIFICA: Modena, Palermo, Lecco, Bari, Livorno, Spal, Brescia, Potenza p. 2, Alessandria, Catanzaro, Monza, Napoli 1, Parma, Verona, Pro Patria, Padova, Reggiana, Venezia, Trani, Triestina 0. MARCATORI: 2 reti: Troja (Palermo), 1 rete: Bettini (Alessandria), Gianni (Bari), Bianchi, Lodi (Brescia), Vanini (Catanzaro), Clerici, Facca (Lecco), Mascalaito (Livorno), Sacchella (Monza), Conti, Pagliari, Toro (Modena), Girardo (Napoli), Fogar (Palermo), Pinti (Parma), Sartore (Pro Patria), Bagnoli, Cavallito, Muzio, Olivieri (Spal), Joan (Verona). Il punto sul campionato Prima giornata e prime sorprese. L’Alessandria che pareggia, per il secondo anno consecutivo a Fuorigrotta per 1-1 è sorprendente ma certamente non è il fatto più clamoroso del turno di esordio. Titolo che spetta di diritto al Livorno, matricola tra i cadetti dopo 8 anni di serie C che all’Ardenza ha battuto quel Padova considerato come il Napoli, favoritissimo per la salita in Paradiso. Per il resto solo conferme: il Brescia, all’ennesimo tentativo di promozione, parte bene facendo registrare l’unica vittoria fuori casa della domenica. Fragorosi i risultati di Modena, Palermo e Spal che hanno frastornato a suon di gol Triestina, Trani e Pro Patria.