Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1964/1965
Serie B
20-09-1964 - Giornata: 2 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Lecco AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Poppi Luciano, Carlini Rino, Migliavacca Giancarlo, Vitali Alessandro, Di Cristofaro Carlo, Bettini Lorenzo, Mognon Giorgio, Ragonesi Renzo, Soncini Antonio All.: Augustine Henri. D.T.: Cappelli Giulio

Formazione avversaria
LECCO AC: Geotti, Facca, Bravi, Schiavo, Pasinato, Sacchi, Fracassa, Azimonti, Innocenti, Clerici. Longoni. All.: Piccioli Angelo

Arbitro: Pieroni Fulvio (Roma)
Note
Angoli: 3-4. Spettatori 8.000 circa (4.831 paganti incasso oltre 9 milioni) Infortunio a Pasinato per uno scontro di gioco; rimane fuori per alcuni minuti prima dell’intervallo per rientrare definitivamente al 3’ della ripresa. Giornata calda Inizio gara ore 15,30

Commento
Circa ottomila spettatori per l'esordio in campionato dei grigi al "Moccagatta L'ALESSANDRIA PAREGGIA CON IL LECCO: 0-0 Una partita piena di slancio ma senza troppe emozioni - I piemontesi hanno sfiorato due volte il goal all'inizio della ripresa - Quattro punti di sutura al lecchese Pasinato per una ferita al padiglione auricolare Quasi ottomila spettatori hanno assistito all'incontro fra Alessandria e Lecco, conclusosi con il punteggio di 0-0. Un pubblico di tutto rispetto se si considera che nello scorso campionato, allo stadio « Moccagatta », si registrarono in media neppure duemila presenze per ogni partita. E' ben vero che quella di ieri era per grigi la gara d'esordio sul loro campo in questo torneo, ma una simile affluenza ha destato comunque una certa sorpresa. Tutto ciò non ha fatto che confermare quanto già si era capito nei giorni scorsi: attorno alla squadra piemontese sta rinascendo a poco a poco un entusiasmo che sembrava scomparso per sempre. A riaccendere il «tifo» degli alessandrini è stato il modo con cui i grigi hanno iniziato questo campionato, con uno slancio e una volontà di far bene nettamente in contrasto con quella forma di apatia che negli anni scorsi era diventata quasi un'abitudine. Uno spirito nuovo che nel primo incontro del torneo aveva fruttato un prezioso quanto inatteso pareggio sul campo del Napoli, una delle compagini favorite nella lotta per la promozione. Ieri Vitali e compagni hanno proseguito la loro serie positiva contro un'altra grande della serie B. il Lecco. Un avvio felice sul quale pochi sarebbero stati pronti a scommettere. Le considerazioni diventano meno lusinghiere se invece di guardare ai risultati e all'impegno agonistico si bada al gioco praticato dai grigi. Con l'arrivo di Giulio Cappelli come direttore tecnico e di Henry Augustine come allenatore la squadra piemontese ha iniziato una radicale trasformazione tattica. Fino a ieri i grigi hanno badato soprattutto a difendersi, ora si pretende da essi un'impostazione di gioco più spiccatamente offensiva. E contro il Lecco si è vista la pratica attuazione di queste idee « rivoluzionarie » Vitali non più «uomo libero» alle spalle dei terzini ma con chiari compiti di appoggio per dare maggior slancio e forza di penetrazione alla prima linea. Una squadra, però, non può mutare sistema di gioco dall'oggi al domani senza risentirne, tanto più che la tattica di Cappelli esige un complicato meccanismo di scambi. Per ora quindi le azioni dei grigi risentono di questa mancanza di affiatamento: balza evidente una certa approssimazione e confusione di idee che potrà sparire soltanto col tempo. Forse la strada è proprio quella giusta, però il cammino è ancora lungo. Per ora comunque vi sono già alcune note positive, una di carattere generale e cioè la buona condizione atletica di tutti ì giocatori, l'altra più particolare riguarda l'affiatamento e la solidità del reparto difensivo. Ieri i grigi hanno bloccato uno degli attacchi che, sulla carta, dovrebbe essere fra i più temibili del campionato. I nerazzurri non sono riusciti ad effettuare un solo tiro pericoloso e il bravo Nobili questa volta ha avuto una giornata di permesso. Tutto il lavoro l'hanno sbrigato i suoi compagni, in modo efficace, autoritario, con una particolare nota di merito per Migliavacca e per il diciannovenne Poppi, un ragazzo di classe sicura, freddo, tempestivo, che gioca badando all'essenziale, senza inutili preziosismi. Poppi è un « prestito » del Milan: se continua di questo passo il prossimo campionato lo giocherà certamente in serie A. A centro campo e all'attacco, invece, va molto meno bene. Una delle ragioni già s'è detta: manca l'affiatamento necessario nonostante il generoso prodigarsi di Vitali. L'Alessandria sente la mancanza di un uomo di punta da affiancare a Bettini (sempre pericoloso ma per ragioni di età non troppo mobile), Mognon e Ragonesi. Può darsi che Cappelli e Augustine la soluzione ce l'abbiano già a portata di mano, a cominciare da domenica prossima. Cardillo, l'attaccante avuto in prestito dal Torino, pare faccia proprio al caso loro: ieri non ha potuto giocare per alcune difficoltà di ordine burocratico ma a partire dalla gara con il Monza si potrà contare anche su di lui. Il Lecco ieri è apparso leggermente al disotto delle aspettative ma Piccioli è un allenatore prudente e se ha preferito non correre troppi rischi l'ha fatto a ragion veduta. In una partita ad alto livello agonistico, e per di più in trasferta, un risultato di parità fa molto. comodo ad una squadra che ha ambizioni di primato. La gara è stata disputata ad un ritmo molto elevato nei primi 45' e all'inizio della ripresa per poi calare leggermente nel finale. Il primo tempo ha visto una leggera supremazia dei nerazzurri ma quanto a conclusioni si è visto poco o nulla sia da una parte che dall'altra per l'attenta vigilanza delle difese e per una certa inconsistenza di entrambi gli attacchi. Al 45', in uno scontro con Mognon, il « libero » Pasinato (uno dei migliori in campo) si è prodotto una ferita al padiglione auricolare destro. Nell'intervallo sono stati praticati al giocatore quattro punti di sutura e cosi Pasinato ha giocato tutta la ripresa protetto da un vistoso bendaggio. L'inizio del secondo tempo è stato nettamente a favore dell'Alessandria che ha sfiorato il goal al 3' con Ragonesi e al 4' con Di Cristofaro: in entrambe le occasioni il colpo di testa dei due attaccanti ha mandato il pallone a lambire la traversa della porta avversaria. Poi, a poco a poco, la gara si è fatta equilibrata, il ritmo è calato e le emozioni sono scomparse del tutto. (StampaSera - Piero Gasco) SOLTANTO UN BRIVIDO Il risultato rispecchia fedelmente l’andamento della gara. Entrambe le squadre hanno palesato gli stessi pregi e difetti, mettendo in mostra due ferree difese e altrettanti evanescenti attacchi che dimostrano la logica del risultato. La cronaca del primo tempo è povera di note, tanto che solo alla mezz’ora si registra il primo tiro della giornata, autore Azimonti e che Nobili para tranquillamente in tuffo. Per tutti gli altri minuti il gioco è ristagnato a metà campo e i due portieri sono rimasti praticamente inoperosi. L’inizio del secondo tempo ha visto l’Alessandria proiettata all’attacco e al 4’, su tiro di punizione, si crea una pericolosa mischia in area ospite, con tiro finale di Ragonesi che finisce ben alto sopra la traversa. Quindi, dopo questa sfuriata dei grigi, il gioco segue la falsariga del primo tempo e solo al 22’ una azione Azimonti-Clerici porta quest’ultimo a centrare dalla destra a fil di palo. La palla attraversa tutta la luce della porta senza che alcun bluceleste riesca ad intercettare il pericoloso pallone. Su un tiro di Bettini si chiude la gara e svanisce la ultima possibilità di vittoria dei grigi. (Corriere dello Sport) BUON ESORDIO DEI GRIGI CONTRO IL FORTE LECCO L’Alessandria, combattiva e veloce, ha saputo imbrigliare la prima linea avversaria, a sua volta portando serie minacce alla porta difesa da Geotti Domenica 20, ore 14: siamo già al campo chiamati dall’ansia di questo attesissimo esordio della nuova Alessandria. C’è insieme curiosità ed anche vivo orgoglio: pare che questa sia la volta buona e che si faccia sul serio. Sul campo imperversano i giovani che giocano in avanspettacolo. Gorino, Stradella e gli altri tutti sfogano liberamente estro ed agonismo mandando molti palloni in fondo alla rete della giovane squadra garibaldina. Il pubblico comincia ad affluire ed applaude compiaciuto. Non sa e non immagina che queste saranno le uniche reti che gli sarà dato di vedere in tutta la giornata. E la giornata si annuncia bella e luminosa, gonfia di luce e di brezza fresca che porta giù dalle colline vicine i primi morbidi profumi di vendemmia. Notiamo volti amici sorridenti, come di gente che si appresta a festeggiare qualcosa che tiene in petto da molto tempo, un momento di gioia da molto represso che sta per esprimersi. Giocherà Cardillo? Ci sono molti che non conoscono ancora i nuovi giocatori, altri che chiedono ansiosamente di Cardillo: giocherà? Le notizie rimbalzano da uno all’altro e si contraddicono. Finalmente si viene a sapere che non scenderà in campo, perché le difficoltà burocratiche, malgrado le buone intenzioni del Torino e dell’Alessandria, sono ancora complesse. Giocherà la squadra di domenica a Napoli, la squadra che ha inaugurato un campionato sotto i migliori auspici. Va bene ugualmente: l’entusiasmo appiana i dubbi e conforta le speranze. Giungono i giocatori del Lecco, vediamo un biondino sorridente con il volto da bambino di buona famiglia: ma certo è lui, quel giovane Azimonti che giocava nell’Alessandria due anni or sono con tanta tecnica ma alternando cose belle a pause sconcertanti. Era tornato alla sua squadra d’origine, ma i numeri che possedeva ed aveva messo in mostra non lasciavano dubbi: doveva per forza affermarsi. Eccolo ora mezz’ala del Lecco pronto a scendere in campo con la fierezza della fiducia conquistata e la semplicità e la modestia che non ha perdute. Giocherà bene, soprattutto nel secondo tempo, mettendo in evidenza alcuni spunti di notevole. Classe. Sono ormai le quindici e trenta: le squadre entrano in campo mentre un applauso vivace e prolungato le saluta In panchina vediamo il dott Cappelli ed Augustine, il primo sorridente e sereno, il secondo serio e quasi accigliato: è questione di temperamento. Cominciamo con le emozioni. Il Lecco all'attacco Il Lecco è squadra indubbiamente forte, che non nasconde le sue ambizioni: parte immediatamente all’attacco. I nostri ragazzi sono nervosi, soffrono il predominio autorevole dell’avversario, non riescono ad allentare la morsa. Il primo quarto d’ora li vede soltanto arroccati in difesa, si alternano l’un l’altro negli interventi, liberano l’area, ma al secondo passaggio il palio ne è ripreso e torna verso la porta di Nobili anche se di tiri non ne vengono scoccati. Il reparto difensivo della nostra squadra mostra indubbiamente una notevole solidità, ma potrà tenere a lungo un urto del genere? Il pubblico li incoraggia perchè è avvinto da una convinzione che non ammette dubbi. Certo però, che il Lecco avrebbe potuto cogliere la rete se Innocenti, al 10’. dopo essere abilmente pervenuto in area, non fosse stato fallosamente trattenuto da Carlini. Il fallo era piuttosto vistoso: l’arbitro Pieroni, esordiente nella nuova stagione, lasciava proseguire. La decisione fu certo più favorevole per noi ed incoraggiava il gioco deciso delle difese. Poi. passato il quarto d’ora di fuoco del Lecco, la partita si portò su di un piano più equilibrato. Assolutamente più nulla di rilevante fino alla fine del primo tempo. Solo al 35’ è da segnalare una tempestiva uscita di Geotti su Bettini lanciato da Mognon. Tocca all'Alessandria. All’inizio del secondo tempo, la situazione cambia nettamente : l’Alessandria parte all’attacco con un calore ed una commozione che commuovono i presenti. Vedemmo Vitali trasformarsi nell’attaccante astuto di un tempo, mentre Carlini lo sostituiva nel ruolo di ’’libero”. Fu un quarto d’ora velocissimo: al 3’ batte una punizione Di Cristofaro: Geotti esce male, non trattiene, la palla arriva a Soncini che tenta invano il pallonetto, riprende Ragonesi che, se pure da buona posizione, manda in alto. Peccato: era una azione tutta fuoco seguita dal pubblico con un tifo ’’vecchia maniera”, l’urlo stava per esplodere e fu di delusione. Un minuto dopo vediamo Bettini - Soncini scambiarsi la palla, passaggio sulla destra Di Cristofaro si butta in avanti a tuffo, colpisce di testa ma manda di poco a lato: un grido di dispetto ed un applauso accompagnano il giovanissimo ragazzo mentre ritorna a riprendere il suo posto. Si riprende il Lecco: al 13’ una bella azione di Azzimonti che tagliò via gli uomini come birilli, poi allunga a Fracassa che sciupa banalmente. Tentava ancora il Lecco di forzare la nostra difesa soprattutto con Clerici ed Innocenti, lottatore fin troppo, ma non riusciva mai a chiamare in causa una Alessandria. Fra l’indifferenza dei due portieri che si limitavano a raccogliere qualche palla in calcio d’angolo la partita terminava. Scarsi gli applausi, ma un silenzio consapevole ne era il corollario. Un pareggio che non dispiace. Riteniamo di essere nel vero affermando che questo primo pareggio non può e non deve dispiacere se si tien conto della forza dell’avversario e del nuovo sistema di gioco che la nostra squadra deve lentamente assimilare. Il metodo che Cappelli intende applicare comporta un sistema di scambi e di affiatamento che non può essere assimilato dalla sera alla mattina. Per ora la squadra gioca solo con approssimazione risentendo di molti scompensi naturalmente all’attacco che è sempre il reparto più delicato specie se si pensa che solo due uomini (Di Cristofaro e Bettini) sono designati ed abilitati a manovrare in continuazione. Col tempo scompariranno l’approssimazione del gioco e la confusione, specie quando gli uomini che manovreranno in prima linea potranno essere quattro con l’apporto di Cardillo. Situazione quindi sperimentale che preclude ogni definitivo giudizio ed impone una paziente attesa. Verrà il gioco più spiccatamente offensivo, con la manovra dei reparti e soprattutto l’organizzazione di centro-campo: solo allora potremo dire se abbiamo raggiunto un livello di tranquilla attesa. Bravi di Cristofaro, Poppi e Ragonesi Già alcuni uomini offrono note positive veramente encomiabili: prima di tutti vogliamo segnalare il giovane Poppi, scattante e deciso oltre che autoritario: nel secondo tempo, in modo particolare, si è meritato applausi a scena aperta perché ha giocato veramente da campione. Con lui un bravissimo Di Cristofaro, agile e pronto sempre nei riflessi, rapido nelle manovre e negli scambi: il ragazzo promette grandi cose. Molto bravo ed instancabile Ragonesi che, dopo un inizio piuttosto in sordina, è cresciuto alla distanza tenendo la partita in pugno per tutti i novanta minuti con un faticosissimo gioco di centrocampo. Una rivelazione Migliavacca nel ruolo di stopper, così come maiuscola è stata la partita del tenacissimo Melideo .Non ancora perfettamente a posto Soncini che al terna momenti egregi a stupefacenti indecisioni; così pure rimandiamo il giudizio su Mognon anche se nel primo tempo ha mostrato di sapersi muovere con naturalezza e di non temere lo scontro con l’avversario. Il ragazzo deve essere più aiutato e soprattutto lanciato a rete. La strada giusta: quella dell'agonismo Questi nostri giudizi sono naturalmente affrettati ed approssimativi: restiamo comunque dell’opinione che la squadra sia sulla strada nuova voluta da tutti: quella del l’agonismo. A questo elemento si dovrà aggiungerne necessariamente un altro più importante e risolutivo: l’organizzazione del gioco di attacco che da troppo tempo è stato trascurato per l’eterno timore di non scoprirsi e, innanzi tutto, di non perdere. Ci consola il fatto che anche gli squadroni più qualificati seguono purtroppo l’andazzo dei tempi. I risultati in campo internazionale sono quelli che sono. Non abbiamo noi il dovere di risvegliarci per primi e di ritrovare la ’’retta via”. Ci basterà essere nel gruppo di coloro che si convincono che per vincere le partite bisogna saper attaccare e segnare dei gol. (Il Piccolo - Barbagrigia) Il risultato premia più l’Alessandria del Lecco, nonostante i lariani abbiano realizzato quanto desideravano dalla trasferta sul campo di una squadra reduce da una brillante prestazione esterna ed avviata, dopo una lunga crisi, verso un certo riordinamento tecnico e dirigenziale (Corriere della Sera) C’è scappato lo 0-0 in definitiva, ed è un risultato che accontenta tutti (Tuttosport). Alla controprova l’Alessandria è fallita deludendo i propri sostenitori; i grigi non si sono affatto discostati dagli schemi applicati lo scorso anno (Gazzetta del Popolo). RISULTATI: Bari – Verona 1-1 Brescia – Pro Patria 1-0 Catanzaro – Trani 0-0 Napoli – Monza 5-0 Padova – Modena 0-0 Palermo – Potenza 2-1 Reggiana – Spal 2-0 Triestina – Livorno 2-1 Venezia – Parma 1-1 CLASSIFICA: Palermo, Brescia p. 4, Modena, Lecco, Napoli, Bari 3, Reggiana, Spal, Alessandria, Catanzaro, Livorno, Potenza, Triestina 2, Parma, Verona, Venezia, Monza, Padova, Trani 1, Pro Patria 0. MARCATORI: 3 reti: Canè (Napoli), 2 reti: De Paoli (Brescia), Troja (Palermo). Il punto sul campionato Napoli pirotecnico. Scottati domenica scorsa dall’Alessandria, i partenopei hanno capito la lezione. Il Monza, che non è l’ultimo venuto, ha fatto le spese della giornata di grazia della squadra di Pesaola e Ciceri è uscito dal San Paolo con cinque palloni sul groppone per un successo di buon auspicio per la lunga corsa alla serie A. In questa corsa Brescia e Palermo sono per ora i leaders solitari a punteggio pieno. La prima si è liberata di misura della pro Patria, i siciliani hanno colto una schietta affermazione a spese del Potenza. Tra gli altri risultati il Livorno non ha ripetuto l’exploit della scorsa settimana facendosi battere in rimonta dalla Triestina; i labronici sono stati imitati dal Bari beffato nel finale dal Verona che con un gol di Maschietto ha colto un prezioso pareggio nella seconda trasferta al Sud. (Corriere dello Sport)