Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1964/1965
Serie B
18-10-1964 - Giornata: 6 - Palermo - La Favorita


Palermo US - Alessandria US 1 - 3 (0 - 2)
RETI: 87. Raffin [Pa] 6. Ragonesi R.[A], 18. Bettini L.[A], 49. Di Cristofaro C.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Poppi Luciano, Sogliano Riccardo, Carlini Rino, Migliavacca Giancarlo, Vitali Alessandro, Di Cristofaro Carlo, Ragonesi Renzo, Bettini Lorenzo, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio All.: Augustine Henri. D.T.: Cappelli Giulio

Formazione avversaria
PALERMO US: Pontel, De Bellis, Giorgi, Ramusani, Malavasi, Cipollato, Fogar, Raffin, Troja, Rossano, Baruffi. All.: Székely László.

Arbitro: Rancher Marcello (Roma)
Note
Rigore parato 66. a Raffin [P]. Espulso 52. Soncini Antonio [A] Al 60. Migliavacca si infortuna e rimane in campo spostandosi, inutilizzato, all’ala. Ammoniti: De Bellis [P], Rossano [P]. Angoli: 9-4 Pioggia fitta per tutto il primo tempo, terreno comunque in buone condizioni Inizio gara ore 15,00

Commento
Bloccato il gioco della ex capolista I “GRIGI” DA DOMINATORI (E NOBILI PARA UN RIGORE) Alla rete iniziale di Ragonesi, si aggiungono quelle di Bettini e Di Cristofaro – Per i siciliani realizza Raffin – Espulso Soncini all’inizio della ripresa: infortunio a Migliavacca Sullo spunto di una partenza bruciante, l'Alessandria, ha letteralmente annullato sul terreno della Favorita la capolista della serie B, infliggendole un severo passivo. I grigi hanno vinto in maniera nettissima, sfoggiando un gioco incredibilmente incisivo nelle fasi d'attacco e quanto mai sicuro in difesa; hanno segnato tre reti, ma il punteggio al loro attivo avrebbe anche potuto raggiungere quota cinque, E hanno giocato in dieci (espulsione di Soncini) dal 7’ della ripresa, per terminare addirittura in nove (infortunio a Migliavacca, che si è spostato all'ala del tutto inutilizzabile, sostituito da Ragonesi nella guardia al centravanti palermitano). E ancora: Nobili ha parato un calcio di rigore e ha fermato due o tre tiri pericolosissimi. Non c'è dubbio che l'Alessandria deve alla sua prima marcatura tutto quello che è accaduto dopo: in gran giornata, ai grigi è riuscito tutto facile dopo la prodezza di Ragonesi, che al 5' ha saputo sfruttare una papera di Ramusani e ba messo in rete il pallone dell 1 a 0. La reazione dei palermitani è scialba e si deve attendere il 17’ minuto per registrare un'altra azione di rilievo: addirittura la seconda rete dei grigi. A metà, campo Vitali batte una punizione per fallo di De Bellis su Oldani, la palla vola verso il centro dove Bettini si libera tanto bene da dare la sensazione di trovarsi in fuorigioco; ma non è cosi, l'azione prosegue, Pontel tenta l'uscita e Bettini lo aggira e segna a porta vuota. Il terzo goal dell'Alessandria, comunque, viene al 4' della ripresa su un contropiede che alleggerisce la pressione dei palermitani: Bettini sfugge a Malavasi e tira, la palla picchia contro la faccia interna della traversa e torna in campo, dove Di Cristofaro è pronto a ribattere di testa in rete, Al 7’ si registra l'espulsione di Soncini per fallo su Cipollato. Nobili corre qualche pericolo, ma la difesa si disimpegna sempre molto bene, ricorrendo talvolta a dei falli, che l'arbitro punisce puntualmente; al 20' addirittura con un calcio di rigore. Dagli undici metri batte Raffin, ma il suo tiro, fiacco e quasi centrale, è facile preda di Nobili. Al 42', con una deviazione di testa su caldo di punizione di Giorgi, Raffln riesce a cogliere il punto della bandiera. (StampaSera – F.D.) Clamorosa vittoria (3-1) dell’Alessandria DOPPIA SVISTA DEI ROSANERO In paio di errori della difesa hanno inchiodato il Palermo alla prima sconfitta del campionato, certamente la più severa degli ultimi tempi e la più amara. Ottanta minuti di forcing, di veemente, spettacolare arrembaggio nomn sono bastati poi a raddrizzare un risultato incredibilmente compromesso dopo appena sei minuti di gioco e addirittura dopo 18’. L’ubriacatura di orgasmo che la squadra si è presa, il terreno di gioco, la buona disposizione tattica dell’Alessandria, la bravura del Nobili la sfortuna, ma soprattutto l’imprecisione degli attaccanti palermitani e taluni difetti di impostazione, hanno fatto il resto. Il terzo gol non è stato che la conseguenza dei primi due. E’ giunto quando già il Palermo si era vistosamente scoperto nel tentativo, generosissimo ma inutile e troppo affannoso, di rimontare il pesante passivo. E’ finita 3-1 per l’Alessandria ma se Bettini e Oldani fossero stati più decisi e più fortunati almeno in due occasioni il risultato avrebbe potuto assumere contorni più vistosi, più drammaticamente spietati. Che cosa è successo dunque al Palermo? Possibile che la splendida squadra di sette giorni fa sia cambiata a tal punto da farsi beffare da un antagonista simpaticamente grintoso, ma niente affatto trascendentale? Diremo subito che a parer nostro il crollo di oggi è nato dal caso, appunto da una serie di circostanze sfavorevoli – leggi errori – che hanno incanalato la gara su un binario quantomeno singolare. Costretto a recuperare il Palermo non si è spento, perché ha lottato con apprezzabile generosità, ma si è innervosito, ha solo improvvisato, non ha svolto una sola azione limpida. Col trascorrere dei minuti è aumentato il vantaggio dell’Alessandria; e le cose sono ancora peggiorate. Il Palermo ha dimenticato di … difendere la sconfitta; ha mandato avanti tutta la squadra, compreso il battitore libero. Restringendo gli spazi; ha quasi invitato l’Alessandria a giocare chiuso, come i grigi preferivano e come le condizioni del terreno di gioco consigliavano. Dunque la debacle rosanero, nata dalla sfortuna, ha trovato facile esca negli scompensi tattici della formazione. Che cosa sarebbe accaduto se il Palermo, anziché spremersi in un inutile, bello a vedersi ma inconsistente arrembaggio, avesse ragionato con calma, invitato l’avversario sul terreno del gioco, tentando a sua volta la sorte in contropiede? Non si può dire. Il calcio si gioca al presente e non al condizionale, e nemmeno al futuro. Probabilmente avrebbe perso lo stesso, ma non va dimenticato che le poche volte che Troja e qualche altro della prima linea sono stati serviti lungo, invitati in ampi spazi a esplodere in velocità la carica di nervosismo che si era a poco a poco accumulata, non va dimenticato che in queste occasioni i risultati pratici sono stati decisamente più apprezzabili. Non si può dire che il Palermo sia stato fortunato. Vero è che Ramusani ha concesso troppa libertà nell’occasione del primo gol all’interno Ragonesi ma è pur vero che Ragonesi era stato lasciato inspiegabilmente libero da Rossano (e ciò si è ripetuto anche in seguito, per tutta la durata della gara fino a quando Ragonesi non ha sostituito Migliavacca a guardia di Troja); ed è vero soprattutto che Pontel è uscito malissimo. Subìto il primo gol a freddo, come si suol dire il Palermo è andato in barca e ha subìto il secondo per colpa indistintamente di tutti i suoi difensori che si sono fermati inspiegabilmente, volendo indicare all’arbitro un presunto fuorigioco di Bettini. Rancher ha fatto cenno di continuare e Bettini, da quel furbo di tre cotte che è, non ha perdonato a Pontel sempre più incerto e mal piazzato. Sul 2 a 0 il Palermo per un po’ ha visto le streghe. Poi ha tentato il contrattacco ma, come si è detto, l’ha fatto con il cuore e non con il cervello. La ripresa è stata un monologo rosanero, interrotto da un paio di contropiede ben piazzati dei grigi. In uno di questi al 4’ Malavasi inciampando sul terreno ha lasciato andare Bettini il quale si è trovato tutto solo a due passi da Pontel. La legnata del centravanti si è stampata sulla traversa e sul rimbalzo Di Cristofaro non ha avuto difficoltà a spacciare per la terza volta il povero portiere rosanero. Tre a zero. A questo punto il Palermo si è scatenato ed è stato anche ammirevole ma non ha segnato. Neanche quando al 21’ Rancher gli ha concesso un rigore per atterramento di Raffin. Ha battuto lo stesso Raffin ma così male, rasoterra e centrale, che il bravissimo Nobili non ha avuto alcuna difficoltà a bloccare. Il gol della bandiera è arrivato esattamente a tre minuti dalla fine su punizione battuta da Giorgi e colpo di testa del solito Raffin. Tre a uno. Troppo tardi. Due parole sull’Alessandria. Una bella squadra, allenata e disposta con criterio. Nobili è stato il migliore in campo, seguito a ruota da Ragonesi. Ha meritato la vittoria se non altro perché ha saputo mettere intelligentemente a profitto gli errori rosanero. I migliori del Palermo sono stati i due terzini De Bellis e Giorgi. Tra i più attivi citeremo Ramusani e Malavasi. Raffin e Rossano non si sono visti, Cipollato nemmeno. Le punte sono state buttate fra le braccia dei difensori avversari. Hanno avuto, insomma, troppo poco spazio per poter fare di più. (Corriere dello Sport – Giuseppe Geraci) TRIONFA L’ALESSANDRIA A PALERMO RIPORTANDO UNA NETTISSIMA VITTORIA I siciliani hanno applaudito i grigi che, pur ridotti in nove, hanno saputo con autorità condurre in porto l’affermazione – Vitali è stato grande e insuperabile – Nobili ha parato anche un calcio di rigore Ecco realizzato un grande sogno: una imprevedibile, grandiosa vittoria fuori casa che non ammette discussioni. che porta la nostra squadra l ribalta nazionale. Era incredibile la cosa: quella amara sconfitta di Catanzaro aveva placato gli animi facilmente ottimisti dei nostri tifosi che ’’sentivano” un qualcosa di nuovo ispirare la nostra squadra e condurla verso le più belle soddisfazioni. Ma la sconfitta di Catanzaro è stata evidentemente un fatto isolato senza seguito e non indicativo di una decadenza, è stato l’amaro frutto di una situazione psicologica che ha giocato un brutto scherzo ai nostri uomini. Venerdì sera erano invece partiti con maggior serenità e consapevolezza delle proprie capacità. Ed il frutto si è visto. Un sorprendente successo che non ammette riserve. Una vittoria perentoria, voluta. meritatissima. Applaudita alla fine dal pubblico palermitano che era persino riuscito a dimenticare l'amarezza della sconfitta e l’improvvisa fragilità della sua squadra. Tattica ed autorità. Certo è, che su quel campo fradicio di pioggia, l’Alessandria ha impostato una gara tatticamente irreprensibile, unita ad una carica agonistica che le ha conferito autorità nel gioco, iniziativa e dominio per tutta la gara. Non si pensi però che la pioggia sia stata una alleata della nostra squadra, perchè il terreno era in perfette condizioni e la palla rimbalzava a meraviglia. Per il Palermo non ci sono assolutamente scusanti perché ha giocato male in difesa e peggio all’attacco, avendo iniziato la partita con un tono di sufficienza verso l’avversaria che credeva di guardare dall’alto della sua classifica. Ma la pretesa superiorità del Palermo è stata invece annullata da una Alessandria lanciatissima che ha operato una manovra rapida e precisa. Noi non ricordiamo infatti un’Alessandria che in gara fuori casa e con un avversario più forte di lei, almeno sulla carta, sia partita in modo tanto bruciante: ed insieme a tale avvio, vi è stata immediatamente la assunzione delle redini del gioco che poneva il Palermo in gravi difficoltà tanto da accusare lacune tecniche vistosissime (in difesa un Debellis solo esuberante ma ingenuo mentre Malavasi e Ramusani confermavano i […] Bisogna ammettere che per l’allenatore è il risultato più difficile quello di ottenere l’assieme, rimpasto, la funzionalità del complesso come di un orologio: Cappelli non è certamente nuovo a questi successi dal momento che il calcio è per lui innanzi tutto ragionamento e convinzione di ciò che si vuole. Ma dobbiamo dire che accanto a lui quel taciturno Augustine è uomo di grande esperienza che sa infondere nei nostri ragazzi una convinzione nei propri mezzi veramente stupefacente. Non c’è che da augurarsi che si continui a lavorare sodo su queste basi e con il programma che è ormai ben preciso da svolgere. Sappiano i tifosi che, se anche una certa fortuna deve assistere la squadra quando vince fuori casa, questo successo è stato innanzi tutto conquistato da una squadra perfettamente allenata e stupendamente organizzata: per questo il successo è stato meritato. Infatti è stato talmente completo da non essere discusso dallo stesso avversario. Vitali (e Migliavacca). La seconda riflessione che viene spontanea dal commento sovracitato riguarda la gara di colui che possiamo chiamare il protagonista di questa partita e l’artefice della vittoria: Sandro Vitali. Già da qualche settimana andiamo ponendo in evidenza indovinata la nuova posizione sua, la insostituibile fonte di gioco che egli costituisce pur giocando nel ruolo di rompitore ultimo (detto ’’libero” dai tecnici) : ebbene la prestazione di domenica a Palermo ha indicato tale e tanta superiorità di gioco, classe ed intelligenza, che osiamo affermare essere questo il miglior Vitali che mai ci sia stato dato di vedere. Vitali ha costruito con saggezza le azioni di contropiede dell’Alessandria, ogni qual volta decideva di uscire dal suo guscio o di interrompere il disordinato assedio dei padroni di casa: a ciò si aggiunga un senso pratico ed una manovra essenziale che veramente sbalordivano. In questo momento Vitali si gode il frutto della sua intelligenza e di una classe superiore troppe volte contestata e messa in dubbio per via di quel gioco corrente alternato che purtroppo ci infliggeva allorché giocava in prima linea. Ha trovato il suo vero posto, quello che gli permette di esprimere tutta la sua personalità ed anche di dominare sugli altri imponendo il suo gioco. Accanto a lui, un grandissimo Migliavacca: il suo primo tempo di domenica a Palermo, meriterebbe di poter essere rivisto filmato. Giustamente ci diceva un dirigente di ritorno dalla Sicilia, è come se quest’anno avessimo acquistato un nuovo centromediano: non è il Migliavacca che conoscevamo, ma un nuovo giocatore grandissimo che si chiama Migliavacca. Porte di testa e di posizione, sicuro nello scatto e nell’anticipo, il nostro Giancarlo si sta a sua volta prendendo la più bella rivincita con se stesso e con tutti: finalmente ha trovato la sua posizione. Peccato proprio che domenica si sia infortunato per eccesso della sua generosità dopo che Soncini si era fatto espellere. Ci rattrista e preoccupa il fatto di non poterlo vedere domenica in campo: intanto anche Soncini a causa di un momento di nervosismo commetteva il più inutile dei falli di reazione così che anche lui domenica sarà fuori squadra. Purtroppo non si pensa sovente alle conseguenze. Quando la squadra vince tre a zero è ingiustificabile che si commettano certi falli e non ci si sappia dominare. Tutto questo diciamo con rammarico perchè è anche troppo evidente come non sia sostituibile Soncini in questo momento di buona vena nel quale per novanta minuti tiene da maestro il centro campo. Le reti. La prima fu di Ragonesi e si manifestò come frutto di quell’inizio folgorante di cui dicevamo: la nostra brava mezz’ala che si è spremuta in un grande gioco di interdizione e di manovra in contropiede, ha colto il segno già al 5’ con splendida prontezza. Fu il terzino Giorgi a respingere corto e male una palla che pareva facile per lui, uscì il portiere Pontel fermandosi a mezza strada incerto, e Ragonesi, fermata la palla fulminava di sinistro. Al 18’: fallo di De Bellis su Oldani: batte Soncini il quale indirizza di precisione verso Vitali, questo allunga immediatamente a Bettini: due passi del centravanti e tiro violento da distanza ravvicinata. Al 44’ un gol di De Cristofaro viene annullato per fuori gioco di Bettini. Già al 4’ del secondo tempo veniva il terzo goal : una errata entrata di Malavasi e via libera per Bettini che filtra in avanti e spara mentre esce Pontel. Il pallone colpisce il palo e torna indietro: riprende prontissimo De Cristofaro di testa ed infila la rete. Al quarto d’ora purtroppo avviene l’espulsione di Soncini e poi lo stiramento di Migliavacca che si sposta all’ala. L’Alessandria è ridotta in nove uomini ma tiene duro alle disordinate manovre del Palermo il quale segnerà solo al 41’ con Raffin che, riprendendo una punizione di Giorgi, girerà di testa in rete (Raffin venti minuti prima si era visto parare da Nobili un fiacco rigore). Tanti, tanti applausi da parte di un pubblico ammirato, ci hanno rimandato a casa i nostri ragazzi: un bravo a tutti, con ammirazione particolare per la classe prorompente di Poppi, per l’estro di Bettini. per le promesse che col suo gioco dinamico ci fa De Cristofaro, per la continuità senza soste del formidabile Ragonesi. Non si vede ancora l’Oldani dei giorni felici: forse è l’unico degli undici che non ha offerto il meglio di se stesso. Speriamo che trovi anche Tullio la forma e che superi la paura di certi scontri. Che dire di più? Qualcuno domenica ha avvertito un nodo in gola, qualcuno è sceso dall'aereo commosso come un ragazzetto. L’esperienza di tanti anni di tifo accanto alla squadra non è bastata a mantenere impassibili neanche uomini di provate esperienze come il dr. Grassano. Il che ci conforta: vuol dire che qualcosa di nuovo si agita all’ombra del vessillo. (Il Piccolo – Barbagrigia). RISULTATI: Catanzaro – Lecco 1-0 Livorno – Bari 1-1 Modena – Brescia 1-1 Monza – Verona 2-2 Padova – Napoli 1-1 Pro Patria – Reggiana 1-0 Spal – Venezia 1-0 Trani – Parma 3-0 Triestina – Potenza 1-1 CLASSIFICA: Brescia p. 9, Napoli, Spal, Palermo, Catanzaro 8, Lecco, Alessandria 7, Reggiana, Modena, Bari, Pro Patria 6, Potenza, Verona, Trani, Livorno, Padova, Venezia, Triestina 5, Parma, Monza 3. MARCATORI: 4 reti: Bettini (Alessandria), Canè (Napoli), Balestrieri (Pro Patria), Cavallito (Spal), 3 reti: De Paoli (Brescia), Marchioro (Catanzaro), Cavicchia (Padova), Novelli (Triestina), Troja (Padova). Il punto sul campionato Il risultato a sorpresa scaturito dal campo di Palermo, dove l'Alessandria, inaspettatamente, ha inflitto la prima sconfitta stagionale ai rosaneri benché costretto a giocare, nell'ultima mezz'ora, addirittura in nove per l'espulsione di Soncini e l'infortunio toccato a Migliavacca, ha dato un nuovo volto alla classifica della serie B. Ad approfittare del passo falso della ex capolista è stato in maggior misura il Brescia, che ha colto un probante pareggio sul terreno del Modena, dopo una gara abbastanza combattuta, e nel corso della quale si sono registrate due espulsioni, Lorenzini dei lombardi e Bruells degli emiliani. La squadra di Gei, che non nascondeva sin dalla vigilia le proprie ambizioni di primato, e che lo scorso anno aveva fallito di un soffio la promozione alla categoria superiore, appare cosi lanciata sin dalla sesta giornata verso la grande conquista. Il Napoli, comunque, non accenna a perdere terreno: ieri i partenopei sono andati a cogliere un risultato di parità (1-1) sul campo del Padova, un avversario sempre ostico, anche se in questo momento pare arrancare un pochino. In virtù di questo risultato, la compagine di Pesaola si è insediata al secondo posto della graduatoria, in compagnia della Spal (che ha battuto il Venezia col minimo scarto) del Catanzaro (1-0 al Lecco) e del Palermo. Subito dopo queste squadre, vengono Lecco ed Alessandria, ed è chiaro che i «grigi» si trovano, per ora, in una posizione che nemmeno il più ottimista dei tifosi avrebbe osato pronosticare alla vigilia del torneo. Tra gli altri risultati di ieri, da rimarcare l’uno a uno col quale il Bari ha chiuso sul campo del Livorno, una « matricola » che sa farsi rispettare; il pareggio (1-1) conquistato dal sorprendente Potenza sul terreno della Triestina, e la netta vittoria (3-0) della neo-promossa Trani a spese di un Parma che si trova ad occupare l'ultima posizione in classifica. Assieme agli emiliani, il triste compito di reggere il fanalino di coda spetta anche al Monza, incappato in un altro pareggio casalingo (2-2) di fronte al Verona. La Pro Patria, infine, ha vinto la sua terza partita della stagione (1-0) nel confronto che la vedeva opposta alla Reggiana. (StampaSera)