Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1964/1965
Serie B
25-10-1964 - Giornata: 7 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Padova AC 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 48. Mognon G.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Faggio Giuseppe, Sogliano Riccardo, Carlini Rino, Melideo Rocco, Vitali Alessandro, Di Cristofaro Carlo, Bettini Lorenzo, Mognon Giorgio, Ragonesi Renzo, Oldani (II) Tullio All.: Augustine Henri. D.T.: Cappelli Giulio

Formazione avversaria
PADOVA AC: Pianta, Rogora, Cervato, Beretta, Barbolini, Sereni, Carminati, Mazzanti, Cavicchia, Zerlin, Abbatini. All.: Montanari Serafino

Arbitro: Vitullo Antonio (Firenze)
Note
Ammonito Vitali [A]. Angoli: 4-6. Spettatori: 6.000 circa (3.596 paganti, incasso L. 2.846.000) Ragonesi per il riacutizzarsi di uno strappo muscolare, dal 67. si è spostato all’ala. Giornata grigia con pioggia a tratti; terreno scivoloso. Inizio gara ore 14,30

Commento
Nuovo successo dei grigi, ora al secondo posto in classìfica ANCHE IL PADOVA DEVE CEDERE DI FRONTE ALL’ALESSANDRIA: 0-1 Nella squadra piemontese mancavano Soncini, Miglia vacca e Poppi - Ragonesi ha giocato in imperfette condizioni fisiche - Mognon, ritornato in prima squadra dopo un mese, ha segnato il goal della vittoria - Il Padova, nonostante la sconfitta, ha dimostrato di aver superato la crisi Decisamente questo campionato sembra nato sotto una buona stella per l'Alessandria. Dopo il successo di domenica scorsa a Palermo è giunto ieri quello sul Padova, una squadra che nonostante la poco felice situazione in classifica si può senz'altro considerare come una delle migliori del torneo. I grigi ora si trovano al secondo posto in graduatoria, in compagnia del Lecco e del Catanzaro e con un solo punto di distacco dal quartetto delle capolista comprendente il Napoli, la Spal, il Brescia ed il Palermo. Due mesi fa neppure i tifosi più accaniti speravano in un avvio così brillante. Quando una squadra gira bene e si batte con entusiasmo finisce che anche la fortuna si schiera dalla sua parte. La scorsa domenica Vitali e compagni avevano dominato gli avversari; ieri, invece, le cose migliori le ha fatte vedere il Padova, ma i grigi hanno vinto ugualmente, sia pure di stretta misura (1 a 0). Ai biancorossi rimane la soddisfazione un po' amara d'aver dimostrato di essere una squadra nel vero senso della parola, che pratica, un gioco moderno e piacevole. L'unico difetto è una certa mancanza di incisività dei suoi attaccanti al momento di concludere, ed è proprio questa incertezza, aggravata ieri da una buona dose di sfortuna, che ha impedito agli uomini di Montanari di pareggiare il goal segnato nei primi minuti della ripresa dagli alessandrini. Risultato a parte, quindi, il gioco dei piemontesi non ha troppo convinto, ma sarebbe veramente ingeneroso insistere su questo motivo di critica. L'Alessandria, infatti, ha lottato con la solita generosità e se qualcosa non ha. funzionato a dovere ci sono delle buone ragioni. 1 grigi sono scesi in campo privi di tre titolari: Soncini, squalificato, Migliavacca e Poppi, infortunati. Ragonesi, inoltre, ha accettato di giocare in condizioni di evidente inferiorità, con una caviglia fuori posto e con un forte dolore al bacino. Cappelli ed Augustine hanno dovuto ricorrere a. Faggio e Melideo, quest'ultimo utilizzato nell'insolito ruolo di stopper, mentre alla guida della prima linea, dopo un mese trascorso fra le riserve, è ritornato Mognon. Tutte queste variazioni hanno influito evidentemente sul gioco d'assieme e a risentirne maggiormente è stato il centro campo privo di Soncini (un giocatore che si apprezza nel suo giusto valore soltanto quando si è costretti a farne a meno) e così un Ragonesi a «mezzo servizio » nonostante il suo ammirevole impegno. Il Padova ha assunto cosi l'iniziativa e sotto la spinta di un magnifico Beretta ha potuto costruire azioni su azioni con una certa tranquillità. Presi singolarmente, comunque, i sostituti alessandrini hanno saputo svolgere in modo lodevole il compito loro assegnato, forse un po' meno Faggio ma la cosa è comprensibile trattandosi della sua gara d'esordio in prima squadra. Melideo ha vinto parecchi contrasti con Cavicchia, un centroavanti di lusso per la serie B, mentre Mognon non solo ha segnato la rete della vittoria, ma ha dimostrato, quando è stato servito dai compagni, di non essere affatto quel giocatore grezzo che si diceva. Val davvero la pena che Cappelli ed Augusti ne insistano su questo ragazzo, soprattutto adesso che con l'arrivo dei terreni pesanti sarà in grado di far valere le sue doti di potenza. Mognon ha le caratteristiche dello « sfondatore »: con lui, con il « vecchio» Bettini (molto bravo anche ieri) e con Cardillo. che potrà essere utilizzato a partire da domenica prossima, l'Alessandria dovrebbe risolvere lo spinoso problema dell'attacco. Il Padova, dal canto suo, ha dimostrato di aver ormai lasciato alle spalle la brutta crisi che gli ha fatto perdere punti preziosi nelle primissime partite di campionato. E' comprensibile l'amarezza di Montanari per questo nuovo insuccesso ma il torneo è ancora molto lungo ed ora che la squadra biancorossa ha trovato il suo gioco un futuro ricongiungimento con le prime della classifica non è proprio da escludere. Il primo tempo dell'incontro di ieri è stato abbastanza equilibrato, nonostante un'evidente superiorità tecnica dei veneti. Nella ripresa gran gioco dell'Alessandria per una decina di minuti. Al 2' Bettini sfiora il goal con una splendida «girata» al volo (passaggio di Di Cristofaro) che manda il pallone di poco a lato. Si sono appena spenti gli applausi del pubblico che i grigi passano in vantaggio. Fallo su Oldani, batte la punizione Ragonesi verso il centro dell'area, un traversone teso, a un metro d'altezza: con ottima scelta di tempo Mognon infila in rovesciata la palla nell'angolino sulla sinistra di Pianta. I grigi insistono ancora per pochi minuti poi si ritraggono sempre più nella loro metà campo, un po' per non compromettere l'esito dell'incontro, un po' perché costrettivi dagli avversari. Fino al termine della gara i biancorossi mantengono l'iniziativa, ma Cavicchia ha parecchia sfortuna nelle conclusioni e. quando riesce ad indovinare un gran tiro in porta (18') Nobili sventa la minaccia con una delle sue prodezze. Molto batticuore per i tifosi alessandrini, ma il goal di Mognon è davvero decisivo. (StampaSera - Piero Gasco) MOGNON ROVESCIATA CAPOLAVORO L’Alessandria, in formazione assai rimaneggiata a causa di infortuni e squalifiche, ha faticato un poco per cogliere il successo interno contro un Padova affiatato in tutti i reparti. Nel complesso è risultata una partita interessante, sebbene il terreno scivoloso per la pioggia ha falsato numerose azioni delle due squadre. Dell’Alessandria hanno ben figurato Mognon, Vitali e Carlini, mentre Melideo non si è trovato a suo agionel ruolo per lui inusitato e Ragonesi, dopo un inizio in sordina è scomparso nel secondo tempo per il riacutizzarsi dello strappo. Il primo tempo ha visto una leggera prevalenza dell’Alessandria, che ha avuto buone occasioni per segnare al 7’ con Bettini, al 10’ con Mognon – che ha colpito il palo – al 12’ ancora con Bettini. Al 13’ tiro degli ospiti ad opera di Cavicchia il quale ha mandato fuori di poco. Al 36’ scende bene sulla sinistra ancora Cavicchia, ma il suo tito è bloccato da Nobili. Al 37’ Pianta esce a vuoto, ma Di cristofaro non ne approfitta e itra fuori. Al 40’ punizione dal limite di Beretta, colpo di testa di Cavicchia che Nobili neutralizza. Nel secondo tempo al 3’ la rete grigia: dalla destra Ragonesi crossa un buon pallone a Mognon il quale, con le spalle volte alla rete ospite, si produce in una fantastica rovesciata insaccando a fil di palo sulla sinistra di Pianta. Al 15’ l’arbitro annulla per fuori gioco un gol di Mognon. Al 18’ Cavicchia, per poco, non raggiunge il pareggio e ancora Cavicchia al 31’ e al 36’ tenta la via del gol. (Corriere dello Sport – Giovanni Camagna) UN’ALTRA BELLA VITTORIA CONQUISTATA DAI “GRIGI” CONTRO IL PUGNACE PADOVA […] Ancora una volta abbiamo visto i nostri ragazzi uscire felici dal campo confermando il momento di buona forma che tutta la squadra attraversa. La classifica è ottima, alle stelle il morale, convinti tutti d’un campionato iniziato con i migliori auspici. In un attimo è stata dimenticata l’ansia vissuta per lunghi interminabili minuti, i nove punti della classifica erano ormai una realtà. I guai non vengono soli. La settimana di preparazione per questo incontro è stata drammatica per le notizie deprimenti che maturavano giorno per giorno. Non era parso, in un primo momento che dopo la spettacolosa vittoria di Palermo la squadra fosse tornata tanto malconcia. Invece i guai presero a susseguirsi. Accanto alle indisponibilità (scontata) di Soncini, si profilò quella di Migliavacca, poi di Poppi, poi di Ragonesi. Il colpo era troppo forte per passare inosservato. Tutta l’organizzazione di gioco della squadra veniva sconvolta e con esso l’efficienza della compagine stessa. Mentre la ridda delle ipotesi si seguivano, cominciò la ricerca dei sostituti: e solo domenica, dopo il provino sul campo fu possibile lo schieramento della squadra con l'inclusione di Ragonesi che doveva sacrificarsi e soffrire per tutto l’incontro. Possiamo consolarci di aver visto almeno undici uomini lottare con l’impeto disperato e la volontà di non perdere. Da tanto agonismo è venuta la vittoria quasi a premiare il sacrificio. Naturalmente l’affermazione non è stata nè autoritaria nè clamorosa, ma è sgorgata ugualmente piena e sofferta dagli avvenimenti creati da una compagine che doveva supplire alle mancanze di un sicuro gioco di centrocampo ed alla difesa organizzata e massiccia di un reparto ormai collaudato ed affiatato. Ci accorgemmo infatti di quanto sia utile ed indispensabile il gioco di Soncini a centrocampo: più di una volta il nostro pensiero ricorse al suo gioco generoso ed instancabile, alle sue sgroppate a stantuffo da una parte all’altra del campo, mentre il buon Bettini, rinunciando al suo naturale posto di uomo di punta si destreggiava a centrocampo per dare ordine ad un gioco che diveniva improvvisazione privo come era della sua fonte di gioco. E così l’immagine di Migliavacca compariva dinanzi ai nostri occhi con la sicurezza e la tempestività del suo gioco, mentre il buon Melideo a denti stretti con la m aglia numero cinque sulle spalle, tentava di contendere palla e terreno ad un uomo di tutto rispetto come Cavicchia. Che dire poi del ricordo di Poppi, specie in quegli ultimi fatali venti minuti che travolsero il pur volonteroso Faggio che aveva iniziato con tanti buoni propositi? Unico conforto veniva dal dimenticato Mognon, che stava vivendo la sua gran giornata e che non sarebbe certamente rientrato nei ranghi se la squadra fosse stata al completo. Con una vera ed imprevedibile prodezza, egli ha permesso alla sua squadra di conquistare una sofferta e sudata vittoria. Ma soprattutto egli ha dimostrato di essere in netta ripresa e di poter costituire una buona pedina su cui fare affidamento. Più pronto nello smarcamento, preciso nel passaggio al compagno egli ha dimostrato di essere un combattente che mira allo sfondamento e che possiede il senso della porta. Già al 10’ del primo tempo aveva compiuto una agile manovra sulla sinistra portandosi fino quasi a fondo campo e facendo partire un bolide che colpiva il palo. Insomma, in almeno quattro circostanze si meritò l’applauso. Al 3’ del secondo tempo il suo capolavoro: da un fallo di Rogora su Oldani, nasceva una punizione battuta da Ragonesi al vertice dell’area. Tiro a mezz’altezza che perveniva all’altezza del dischetto del rigore: in quel punto vi era Mognon solo con le spalle girate alla porta. Lo vedemmo distendersi in avanti con un colpo di reni fermandosi come per miracolo un attimo a mezz’aria e poi colpire la palla mentre cadeva a terra. La sfera passava su di lui e finiva in fondo alla rete alla sinistra dell’esterrefatto portiere che, con i suoi compagni, non si aspettava certo una manovra del genere. Il comportamento dei nostri. L’abnegazione mostrata dai nostri uomini richiede un elogio per tutti. Ma in primo luogo vogliamo richiamare la attenzione sullo spirito di Ragonesi che mascherò per tutto il primo tempo la precarietà della sua condizione lottandosi con la consueta bravura a centro campo, lucido sempre nel suo gioco faticoso di spola e di marcatura. Quando al 3' del secondo tempo si rifugiò all’ala per il dolore irresistibile continuò ugualmente a muoversi ed a servire i compagni. Ricordiamo ancora la buona prova di Oldani, in netto progresso specie nella tenuta e negli scontri con avversari duri ed irriducibili; la grande partita di Bettini che in apertura di gara e poco prima della segnatura della rete, girò in porta da notevole distanza due o tre bolidi che misero a dura prova il giovane portiere del Padova (che sostituiva l'infortunato Arbizzani). Vivace e veloce De Cristofaro che alterna ottimi spunti a momenti di incertezza dovuti alla sua ancora scarsa esperienza. A proposito, non possiamo dimenticare le due azioni (44’ e 45’) del secondo tempo che gli si presentarono,in improvvise azioni di contropiede mentre ferveva la lotta in difesa contro il Padova scatenato ed il tempo che troppo lento scorreva; furono due occasioni identiche che lo misero in condizione di segnare. Fuga velocissima sulla destra superando in velocità il diretto avversario: in entrambi i casi al limite dell’area il nostro De Cristofaro faceva partire due tiri precisi raso terra centrali però, che il portiere riusciva a parare. Se la stanchezza e l’emozione con lo avessero vinto, proseguendo ancora per qualche passo avrebbe colto il più clamoroso successo. Nella m ediana un Carlini commovente, dominatore esperto ed irriducibile, un Melideo che si sacrificava fino all’estremo, ed il solito grande Vitali costretto a svolgere il gioco di libero di fronte ad attacchi vorticosi che lo portavano da un lato all’altro della sua area. Di Melideo dobbiamo aggiungere che, pur non attraversando ancora un periodo di piena forma, ha saputo degnamente cavarsela nell’insolito ruolo. Faggio ha disputato un ottimo primo tempo mostrando buone doti di posizione e di scatto. Scomparve nel vortice della battaglia accanitissima scatenata da un Padova padrone del campo e non certo rassegnato: ma la sua fu una partita di esordio e come tale merita molte attenuanti. Commovente Sogliano per volontà e decisione .doti queste che superano di gran lunga i difetti che si concretano nella ostinazione di tener troppo la palla. Ma la sua è stata una ottima e gagliarda partita nella quale ha saputo anche portare man forte all'attacco in sgroppate fortissime. Bravissimo Nobili che pare aver superato quel momento di offuscamento di qualche tempo fa; i suoi interventi di classe veramente in almeno un paio di volte sono stati numerosi e risolutori. Questa, a grandi linee, la prestazione della nostra squadra: il gioco di assieme naturalmente, è stato inferiore alle altre volte, ma tutto ciò era scontato e risaputo dai nostri tecnici. (Il Piccolo, 26 ottobre 1964, Barbagrigia) RISULTATI: Bari – Catanzaro 0-0 Brescia – Monza 1-1 Napoli – Pro Patria 3-0 Parma – Spal 1-2 Potenza – Lecco 0-3 Reggiana – Modena 0-0 Triesitna – Trani 1-1 Venezia – Palermo 4-5 Verona – Livorno 2-0 CLASSIFICA: Napoli, Spal, Brescia, Palermo p. 10, Lecco, Alessandria, Catanzaro 9, Reggiana, Modena, Verona, Bari 7, Trani, Triestina, Pro Patria 6, Venezia, Potenza, Padova, Livorno 5, Monza 4, Parma 3. MARCATORI: 4 reti: Bettini (Alessandria), De Paoli (Brescia), Clerici (Lecco), Canè (Napoli), Balestrieri (Pro Patria), Cavallito (Spal), 3 reti: Marchioro (Catanzaro), Azimonti (Lecco), Cavicchia (Padova), Tinazzi, Troja (Palermo), Calloni, Tomy (Reggiana), Novelli (Triestina). Il punto sul campionato Bloccato in casa il Brescia, sul tetto della classifica c’è ora un poker. Napoli, Palermo e Spal non si sono fatti sfuggire l’occasione propizia. I partenopei hanno liquidato nettamente la Pro Patria. Palermo e Spal hanno compiuto un’altra prodezza in trasferta. I siciliani sono passati con un punteggio clamoroso (4-5) sull’imbattuto campo del Venezia. Meritato anche il successo spallini sul campo-colabrodo del Parma, grazie ad una doppietta di Novelli, che ha rimontato il gol a freddo di Bruschettini. Anche il Lecco ha colto un clamoroso successo in trasferta, a spese di un Potenza irriconoscibile. I lariani si ssno mantenuti così a stretto contatto con i primi. Meritato successo della sempre più sorprendente Alessandria sul Padova, mentre i due derbies della giornata (Bari-Catanzaro e Reggiana-Modena) si sono chiusi in pareggio. Meritatissimo il pareggio della matricola Trani sul campo della Triestina, mentre il Livorno ha lasciato battuto il terreno veronese per un’incertezza del portiere Bellinelli ed un autogoal. (Corriere dello Sport)