Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1964/1965
Serie B
22-11-1964 - Giornata: 10 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Potenza SC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Sogliano Riccardo, Carlini Rino, Migliavacca Giancarlo, Vitali Alessandro, Di Cristofaro Carlo, Rapetti Mario, Bettini Lorenzo, Soncini Antonio, Cardillo Antonio All.: Augustine Henri. D.T.: Cappelli Giulio

Formazione avversaria
POTENZA SC: Speranza, Spanò, Vaini, Casati, Merkuza, Dianti, Rosito, Canuti, Bercellino (II) Silvino, Carrera, Boninsegna. All.: Rubino Egizio.

Arbitro: Orlando Bruno (Bergamo)
Note
Dal 60’ Vitali, vittima di un problema muscolare, ha giocato all’ala. Ammoniti: Vitali [A], Canuti [P], Sogliano [A], Bercellino [P], Merkuza [P]. Spettatori: 6.000 circa (3.341 paganti, incasso L. 2.571.600) Giornata grigia e piuttosto fredda; a tratti leggera nebbia. Inizio gara ore 14,30

Commento
SCIALBA PRESTAZIONE DEI GRIGI COSTRETTI AL PAREGGIO AL POTENZA Gli alessandrini resi nervosi dal proponimento di "vincere ad ogni costo”; criticata la formazione predisposta dal D.T. Cappelli; comunque la classifica è tuttora buona Decisamente il discorso di questa settimana è diverso dagli altri, soprattutto da quello di mercoledì scorso. A dire la verità ed a bene considerare le cose, questa partita casalinga dopo otto giorni dall’incontro con il Bari non ci voleva. Sotto l'aspetto psicologico, ben si intende. Ritornare sul proprio campo e di fronte al proprio pubblico dopo tante polemiche ed aver gridato ai quattro venti lo sdegno per l’ingiustizia subita, significava per i nostri giocatori un impegno particolare: quello di vincere con autorità, senza tentennamenti, per dim ostrare che solo la complicità dell’arbitro aveva potuto fermarli. Il Potenza si presentava come squadra modesta ed adatta all’esperimento, ma la difficoltà non era costituita tanto dal tipo dell’avversario, quanto dal momento psicologico in cui rin contro avveniva. I nostri giocatori scesero in campo sapendo che « dovevano » vincere: e ciò li rese nervosi. Dopo poche battute, già tutti ci eravamo accorti che non assistevamo al gioco della solita nostra squadra. Qualcosa di impalpabile rendeva meno preciso il suo gioco, più frammentarie le sue azioni, più incerti gli schemi. Assistemmo così alla peggior partita disputata quest'anno dai nostri ragazzi. Se si tratta di un episodio, come noi speriamo, nulla è compromesso: basta osservare la classifica per constatare come a 11 punti si occupi ancora un ottimo posto. Davanti a noi un Lecco stupefacente (16 reti fatte e 3 subite), un Palermo solido che ha perso solo due partite di cui una in casa clamorosamente con noi; e poi tutte squadre che, almeno sulla carta ci sono superiori. Sarà però soltanto un epi sodio? Qualcuno malignamente ha affermato che l’Alessandria si sta ridimensionando perchè... camminava troppo forte, un po’ come per la Sampdoria in serie A. Ci limitiamo a dire che, se dopo una sola partita di livello inferiore alla media, si esprimono simili giudizi, è troppo facile fare la parte dei supercritici o disfattisti. Le future partite diranno quale è la verità: sol che non si alimentino assurde ambizioni, si potrà constatare che la nostra squadra sta conducendo un magnifico campionato, superiore a qualunque previsione. MOTIVI POLEMICI Per intanto, e per la prima volta, si è sentita una unanime critica sulla stampa del lunedì, sulla formazione mandata in campo da Cappelli. L’inserimento di Rapetti nel ruolo di mezz’ala è stato giudicato un errore. Indubbiamente c’era da restar perplessi: Rapetti non è certamente un attaccante e non può svolgere il gioco di centrocampo: non ha il passo nè la visione di gioco dell’attaccante, è legato e disorientato. Cappelli tentò l’esperimento ben sapendo che poteva sempre arretrarlo e portare avanti Vitali. Purtroppo la sorte non lo ha aiutato perchè quando prese la decisione all’inizio del secondo tempo, Vitali si azzoppò subito. Avremmo sinceramente preferito Mognon in prima linea anche se il suo gioco non è sostanzialmente positivo: ma non ci sentiamo di buttar la croce addosso ai nostri tecnici, dopo tanto lavoro ben svolto con una squadra sostenuta nel morale e tanto ben preparata. Il tecnico prende le sue decisioni dopo prove e pensamenti derivati dal contatto diretto con gli uomini. Diciamo piuttosto che tutta la squadra ha risentito di un particolare momento negativo e non ha girato a dovere. Quei numerosi falli, ad esempio, che nell’ultima parte hanno costellato il gioco, sono chiaro indice della giornata poco felice di molti uomini. Certo che, dopo la ottima prova di domenica scorsa, non vi erano elementi che giustificassero ulteriori modifiche alla formazione ad eccezione del rientro di Vitali che aveva scontato la squalifica. COME SEMPRE, IN DIECI A tutto ciò si aggiunga il destino beffardo: passando Vitali all'ala, proprio nel momento in cui era necessario il massimo sforzo, l’Alessandria si trovò ancora una volta a giocare le sue carte in dieci uomini: così che dovette accettare lo zero a zero non tanto per l’erroneo impiego di Rapetti, ma perchè tutti giocavano su un livello inferiore al consueto dominati dall'affanno. Commenta giustamente Pigliata: « Ed è proprio quando si vuol troppo una cosa, che si perde la freddezza necessaria per raggiungerla, tanto più che per alcuni dei giocatori in maglia grigia non esistono mezze misure: quando Soncini gioca tranquillo, padrone dei propri nervi, vale i migliori centrocampisti di Serie B: quando il numero 10 alessandrino è troppo nervoso, non sbaglia un passaggio, li sbaglia tutti ». Giudizio severo ma sostanzialmente giusto che si riferisce al giocatore che fa da perno a tutto il gioco della prima linea. Degli altri attaccanti qualche giudizio è ancora sconcertante: il più notevole riguarda Cardillo. Domenica il ragazzo era addirittura irriconoscibile non essendo riuscito a mettere in mostra uno solo dei suoi numeri che sono pure notevoli. Questo giocatore ha effettivamente bisogno di ambientarsi e di trovare fiducia ed intesa con i compagni. Per intanto dovrebbe finalmente vedersi assegnare un ruolo fisso: e l'unico che veramente gli si adatta è quello di ala destra. E' nostra impressione che con la maglia numero 11 non si trovi a suo agio e stenti a liberarsi dell’avversario e filtrare scioltamente, il che costituisce la sua migliore caratteristica. Per contro invece De Cristofaro pare trovarsi bene anche a sinistra: per la verità le cose migliori il ragazzo le fece sull'ala sinistra a cominciare da quel gran tiro scoccato in piena velocità nel primo tempo che mandò la palla a colpire la parte superiore del montante. Sempre a posto invece Bet tini che non invecchia proprio ma gioca con lucidità e malizia creando azioni da brivido. Nei reparti arretrati buono il comportamento di Miglia- vacca ed il gioco costante e volonteroso di Carlini che di mostra ancora una volta come la serietà e l’abnegazione siano le migliori armi per un professionista consapevole. Per Sogliano (perdonandogli qualche fallo dovuto al suo temperamento impetuoso) un vivissimo ed incondizionato elogio. Questo ragazzo, che pareva destinato ad una mediocre carriera di attaccante ha fatto ricredere tutti. Oggi è un punto di forza del nostro schieramento, un terzino con i fiocchi capace di portarsi avanti sfruttando la sua esperienza di attaccante, fino a sfiorare la rete avversaria in tutte le partite. L’abbiamo visto macinare chilometri in tutto il campo, contendere la palla a tut ti gli avversari, partecipare a tutte le manovre d’attacco. Lo spirito che lo domina è commovente. E’ per questi esempi di notevole agonismo che non disperiamo e preferiamo considerare la partita mediocre di domenica un semplice episodio e non un sintomo di calo nel rendimento complessivo. Dopo la partita abbiamo sostato a lungo fra i gruppi di tifosi irriducibili che ancora, solitamente, discutono alle porte del campo fino a tarda sera. Ci ha confortato il constatare che la fede e la fiducia nella squadra sono intatte, come ieri, come un mese fa. (Il Piccolo - Barbagrigia) 0-0 in casa dell’Alessandria POTENZA SFIORA (83’) IL “COLPO” E’ stato molto facile per il Potenza imbrigliare l’inconsistente attacco alessandrino, oggi in giornata veramente negativa e lasciare il terreno di gioco dello stadio Moccagatta con un meritato e prezioso punto in verità la partita ha lasciato molto a desiderare sul piano tecnico. Solo nella prima mezz’ora del primo tempo si sono viste alcune azioni, in maggioranza di marca alessandrina, che hanno dato qualche grattacapo alle opposte difese. L’Alessandria ancora priva di due giocatori e con Vitali immobilizzato all’ala per buona parte della ripresa, non ha saputo impostare azioni a largo respiro, concentrando perlopiù la sua attività nell’area avversaria imbottita difensori. Sicché dalla sua supremazia territoriale non è riuscita a trarne vantaggio e siglare il sospirato successo. Del Potenza si è detto: la sua difesa è apparsa oltremodo quadrata e ha avuto in Merkuza e Casati due veri gladiatori. Buono infine l’esordio del giovanissimo Speranza che anche se poco impegnato ha dimostrato di essere una vera … speranza. Il giovane portiere della “De Martino” è stato infatti chiamato d’urgenza da Potenza non potendo l’allenatore Rubino contare sui due portieri titolari. Nel primo tempo all’8’ Bettini si rende autore di una bellissima azione con passaggio finale a Di Cristofaro il cui debole tiro è parato senza difficoltà da Speranza. Al 17’ e 21’ Vitali è autore di un tiro che è abbondantemente fuori e di un’azione sulla sinistra: il suo centro è raccolto da Bettini che con una rovesciata fa sorvolare il pallone di poco sulla traversa. In un rapido contropiede del Potenza al 22’ Carrera spara da trenta metri obbligando Nobili a esibirsi in una plastica parata. Un minuto dopo De Cristofaro scende sulla destra e in corsa lascia partire un gran tiro che sbatte sulla traversa finendo oltre il fondo. Al 27’ una rovesciata di Cardillo non ha fortuna ed eguale sorte ha al 28’ un tiro di Rosito che finisce oltre il fondo. La supremazia dell’Alessandria si esaurisce al 31’ con un tiro di Cardillo che peraltro sorvola abbondantemente la traversa. Con una ammonizione di Vitali finisce la prima parte della gara. La ripresa vede ancora un timido tentativo dei grigi di passare in vantaggio, ma Di Cristofaro, su centro di Sogliano, si fa parare il tiro centrale. Cardillo a sua volta al 7’ indugia e vede sfumare una favorevole occasione. Da questo momento la gara non ha più storia e in campo tra i giocatori comincia a serpeggiare un certo nervosismo. Un incidente a Casati dovuto ad uno scontro, peraltro del tutto fortuito, con Rapetti, costringe il mediano ospite a lasciare per alcuni minuti il campo. Fa quindi ritorno con la testa largamente fasciata. L’arbitro è poi costretto ad ammonire per scorrettezze e falli Canuti, Sogliano e Bercellino, mentre Vitali deve schierarsi all’ala sinistra, vittima di uno strappo alla coscia destra. Sul finire della gara due brividi. Al 38’ il Potenza sfiora il “colpo” grosso, Bercellino da buona posizione, manca il gol del successo fallendo una facile occasione. Bettini, peraltro, lo imita al 44’ mandando alle stelle un pallone calciato da due metri. Così era nel destino e la partita si è chiusa a reti inviolate. (Corriere dello Sport – Giovanni Camagna) L'ALESSANDRIA TRADITA DAL NERVOSISMO NON RIESCE A BATTERE IL POTENZA: 0 A 0 Rapetti mezzala: una trovata tattica poco felice - Il «capitano» alessandrino Vitali zoppicante per tutta la ripresa per uno stiramento inguinale - Buona prova, nella squadra meridionale, degli ex juventini Casati, Dianti, Bercellino II e Carrera Una partita sbagliat, quella fra l'Alessandria ed il Potenza. Sbagliata non nel risultato, che la squadra meridionale si è ampiamente meritato lo 0-0 difendendosi con ordine e contrattaccando con una certa efficacia, ma nel comportamento dei giocatori in maglia grigia e nelle decisioni prese, al momento del varo della formazione, dai tecnici responsabili della compagine piemontese. Una settimana fa l'Alessandria aveva pareggiato ancora in casa col Bari, ma tutti i presenti erano apparsi concordi nel riconoscere il buon gioco dei grigi ed il loro buon diritto alla vittoria. Non v'erano insomma elementi che giustificassero ulteriori modifiche all'assetto della squadra, oltre a quelle legate alle possibilità di recuperare Vitali, che aveva scontato la squalifica, ed eventualmente anche gli infortunati Poppi e Melideo. Cappelli ed Augustine hanno invece voluto fare di più. Recuperato « capitan » Vitali nel suo ruolo di « libero », hanno fatto la scoperta di Rapetti mezz'ala, spostando Cardillo all'estrema e sacrificando Mognon. Quest'ultimo, per la verità, non ha ancora mostrato le sue doti ma era, almeno, un attaccante di punta adoperato come attaccante di punta e non un mediano, abile ma ingenuo ed inesperto come Rapetti, mandato allo sbaraglio come mezz'ala centrocampista. I due tecnici alessandrini, essi stessi non molto convinti della validità di quella mossa tattica, sì erano riservati la possibilità di uno scambio di ruolo fra Vitali e Rapetti qualora le cose in campo non fossero andate nel senso desiderato. Ci sono voluti tutti i primi 45 minuti di gioco perché Cappelli ed Augustine si rendessero conto che Rapetti girava a vuoto. Nella ripresa, quando Vitali si è ripresentato in campo assumendo la posizione di mezz'ala, la cattiva sorte ha fatto il resto, immobilizzando o quasi il «capitano » all'ala sinistra, dopo un quarto d'ora di gioco, per uno stiramento inguinale. Ridotta praticamente in dieci uomini, l'Alessandria non ha potuto che limitare i danni della sua giornata balorda ed accettare con rassegnazione uno 0-0 la cui responsabilità — a scanso di equivoci — non risale soltanto all'erroneo impiego di Rapetti come mezz'ala. Tutti i grigi, chi più chi meno, hanno giocato su un livello inferiore al consueto, lasciandosi tradire dal nervosismo e dall'affanno. Le due partite precedenti, quella persa a Trani per un goal ingiustamente annullato, quella pareggiati con il Bari per un'altra rete immeritatamente negata, avevano creato un'atmosfera piuttosto tesa nell'ambiente dei grigi, tutti decisi ad ottenere ad ogni costo la vittoria. Ed è proprio quando si vuole troppo una cosa, che si perde la freddezza necessaria per raggiungerla, tanto più che, per alcuni fra i giocatori in maglia grigia, non esistono mezze misure: quando Soncini gioca tranquillo, padrone dei propri nervi, vale i migliori centrocampisti di serie B; quando il n. 10 alessandrino è troppo nervoso, non sbaglia un passaggio solo, li sbaglia tutti. L'Alessandria di ieri insomma, pur avendo giocato una gara encomiabile quanto ad impegno ed a combattività, ha fallito la prova sotto il profilo del rendimento. Solo il portiere Nobili, Sandrino Vitali finché è stato fisicamente a posto, lo « stopper » Migliavacca hanno giocato secondo i loro mezzi ed ad essi va affiancato i1 terzino Sogliano che, avanzando frequentemente a sostegno della prima linea, ha finito con l'essere — sia per meriti propri che per deficienze occasionali dei compagni — il miglior attaccante della squadra. Il nervosismo ed il disordine tattico dell'Alessandria, nonché l'incidente toccato a Vitali, hanno notevolmente facilitato il compito del Potenza che tuttavia si è guadagnato onestamente il pareggio facendo leva su un generoso agonismo di tutti i giocatori e in particolare sul buon rendimento del centromediano Merkuza e del « poker » di ex juventini, Casati e Dianti nella mediana, Bercellino II e Carrera all'attacco. Dianti, in uno scontro testa contro testa con Rapetti all'inizio della ripresa, ha riportato una ferita al cuoio capelluto; è tornato in campo con la testa fasciata ed e stato, tra i migliori sino al termine della gara. La cronaca di una partita del genere, si liquida in poche rapide battute. Nel primo tempo l'Alessandria ha avuto quattro o cinque buone occasioni, contro una per gli ospiti. Al gran tiro di Boninsegna al 22' Nobili ha opposto una grande parata, mentre l'ala destra grigia Di Cristofaro ha rimediato ad un tiro sbilenco e precipitoso al 7', con una spettacolosa azione personale al 23': il pallone, a portiere battuto, è rimbalzato sul lato superiore della traversa finendo sul fondo. Una rovesciata di Bettini era finita pure alta, mentre una girata al volo di Cardillo era stata parata ed infine al 33' Rapetti, giungendo in ritardo su un cross di Di Cristofaro, aveva mancato in modo clamoroso la più facile delle occasioni. Nella ripresa, annullato da un infortunio lo spostamento di Vitali in avanti, le cose per i grigi non sono andate meglio di prima. La partita si è fatta vieppiù nervosa, l'arbitro Orlando ha annotato sul suo taccuino i nomi di Vitali, Canuti, Sogliano, Bercellino, Merkuza (il quale ultimo aveva fatto una gran scena, simulando di aver ricevuto un sasso in testa dai « popolari ») senza che si registrassero altre fasi emozionanti. Solo una volta i tifosi dell'Alessandria hanno gridato al goal: al 39' quando un tiro del terzino Sogliano sembrava destinato a battere il portiere del Potenza. Ma il pallone, giunto all'incrocio dei pali, si è perso oltre la traversa, per una spanna appena. E, ad essere sinceri, se Sogliano avesse fatto centro, sarebbe stato un grosso regalo per l'Alessandria ed una crudele beffa per il coraggioso Potenza. (StampaSera - Gianni Pignata) RISULTATI: Bari – Brescia 2-2 Lecco – Spal 3-0 Monza – Parma 2-0 Napoli – Livorno 1-1 Padova – Venezia 0-0 Palermo – Triestina 2-0 Pro Patria – Catanzaro 1-1 Reggiana – Trani 5-0 Verona – Modena 1-1 CLASSIFICA: Lecco, Palermo p. 14, Brescia, Catanzaro 13, Reggiana, Napoli, Modena, Spal 12, Alessandria 11, Verona, Trani 10, Bari, Venezia, Monza 9, Potenza, Padova, Pro Patria 8, Livorno 7, Triestina 6, Parma 3. MARCATORI: 7 reti: De Paoli (Brescia), 5 reti: Marchioro (Catanzaro), Conti (Modena), Canè (Napoli), Tinazzi (Palermo), Balestrieri (Pro Patria), Calloni (Reggiana). Il punto sul campionato Il fattore campo si è fatto rispettare così il “comizio” al vertice della B si è sciolto. Palermo e Lecco, liquidando nettamente la Triestina e la blasonata Spal, sono ora sole al comando della classifica. I siciliani si sono affermati con facilità grazie a due reti del regista-goleador Tinazzi, mentre i lariani hanno dominato sia in fatto di combattività sia in tecnica pura la formazione spallina. Alle spalle delle due capolista la fila si è ora allungata. Il Brescia, infatti, è stato bloccato a Bari su un pareggio che suona a tutto merito dei pugliesi. La squadra di Capocasale e Fusco, infatti, ha giocato per quasi tutta la partita in dieci uomini per l’infortunio a Giannini e gli ultimi minuti in nove per l’espulsione di Galletti. Nuova delusione da parte del Napoli In formazione rivoluzionata la squadra di Pesaola si è fatta imporre l’alt da un Livorno non trascendentale ma dotato di grande forza di volontà. Chi non molla è il sorprendente Catanzaro che ha rimontato in casa della Pro Patria. Il Trani ha fatto un brutto scivolone. Ha trovato sulla sua strada una Reggiana in giornata di grazia che l’ha infilato per cinque volte. Un bel punto lo hanno conquistato anche Potenza, Modena e Venezia, andate a pareggiare rispettivamente in casa di Alessandria, Verona e Padova. Facile affermazione del Monza a spese del fanalino Parma che vede notevolmente compromesse le speranze di potersi riagganciare alle squadre di fondo classifica. (Corriere dello Sport).