Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1964/1965
Serie B
13-12-1964 - Giornata: 13 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Brescia AC 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 4. Codecasa E.[A] 74. De Paoli [Br]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Poppi Luciano, Carlini Rino, Migliavacca Giancarlo, Vitali Alessandro, Di Cristofaro Carlo, Ragonesi Renzo, Bettini Lorenzo, Codecasa Emilio, Soncini Antonio All.: Augustine Henri. D.T.: Cappelli Giulio

Formazione avversaria
BRESCIA AC: Brotto, Fumagalli, Lorenzini, Rizzolini, Vasini, Bianchi Ottavio, Veneranda, Lodi, De Paoli, Maestri, Pagani. All.: Gei Renato.

Arbitro: Monti Fabio (Ancona)
Note
Spettatori: 8.000 circa Brescia in dieci uomini dal 75. per l’uscita di Lorenzini. Giornata fredda e nebbiosa, terreno in buone condizioni Inizio gara ore 14,30

Commento
Brillante prova dei grigi contro la capolista della serie B SULL'IMBATTUTO CAMPO DI ALESSANDRIA IL BRESCIA E’ RIUSCITO A PAREGGIARE: 1-1 Codecasa ha segnato la rete d'apertura per la squadra piemontese, che ha mantenuto l'iniziativa per tempo - Nella ripresa il goal di De Paoli propiziato da un errore del terzino Poppi - Lorenzini costretto ad abbandonare il terreno di gioco a quindici minuti dal termine per una distorsione Henry Augustine, allenatore dell'Alessandria, è un tipo dalla battuta facile, una persona che sa sempre condensare il significato di una partita iIn una frase ricca di filosofia: “ln fondo - diceva il "trainer" dei grigi, commentando l'1-l con la capolista Brescia - già un notevole privilegio quello di potere, ogni domenica, regalare il pareggio a qualcuno “. La realtà, almeno per quanto riguarda l'incontro di ieri, è un po' diversa. L'Alessandria, permettendo al Brescia di concludere a sedici minuti dalla fine la sua affannosa rincorsa con un goal favorito da un errore di un difensore grigio, ha dato forse l'impressione di regalare qualcosa alla capolista di serie B. In effetti, 1 bianco-azzurri lombardi hanno Invece conquistato il pareggio senza rubar niente a nessuno, favoriti dalla sorte nell'episodio specifico del goal, dopo aver tuttavia dimostrato, prima e dopo il 29' della ripresa, la loro qualità di squadra di rango. Si aggiunga che il Brescia ha disputato l'ultimo quarto d'ora di gioco in condizioni di inferiorità numerica, per l'uscita dal campo del terzino sinistro Lorenzini, messo fuori causa da una distorsione in uno scontro con l'ala destra dei grigi Di Cristofaro. Questo episodio completa il quadro della partita, confermando che il Brescia non deve ringraziare nessuno per il risultato utile strappato ad Alessandria. E poiché il Brescia, come già accennato, è la capolista della serie B, l'elogio per i lombardi lascia ampio campo ai meriti del grigi. L'Alessandria Infatti ha lottato da pari a pari con la squadra dì Gei, l'ha sorpresa, dopo quattro minuti appena di gioco, con uno splendido goal di Codecasa, ha fallito di poco il raddoppio con Bettini, e per tutto il primo tempo ha recitato in campo il ruolo di protagonista, non concedendo mai al libero bresciano Rizzolini - un libero che ama, come l'alessandrino Vitali, inserirsi all'attacco - la possibilità di organizzare una valida controffensiva. Nella ripresa i grigi hanno rallentato il loro ritmo, un po' accontentandosi di difendere il goal di vantaggio, un po' per il logico calo di rendimento di atleti, come Ragonesi, rientrati in squadra per necessità, ma con una preparatone ancora incompleta. I bresciani sono riusciti ad ottenere ciò che non avevano mai avuto nei primi 45 minuti: il dominio a centro campo. Ed una volta avutolo, non l'hanno mollato più, costruendo molte occasioni per il pareggio prima di raggiungere, con la complicità di un errore di Poppi, il goal del meritato 1-1. Una bella partita, in conclusione, diretta, finalmente, da un ottimo arbitro. Il signor Monti di Ancona, sicuro, tecnicamente preparato, autoritario come si conviene, ha tutto quel che occorre per fare una bella carriera: non c'è da sbagliarsi molto, dicendo che per lui, l'anticamera in serie B sarà molto breve. I grigi, come si è accennato, hanno dominato chiaramente nel primo tempo, portandosi in vantaggio già dopo quattro minuti di gioo. Soncini ha operato un traversone a mezz'altezza, il mediocentro bresciano Vasini ha mancato l'intervento su Bettini che di testa, ha corretto la palla verso sinistra; il giovane Codecasa al volo ha battuto imparabilmente Brotto. Tre minuti dopo il Brescia ha evitato clamorosamente un secondo goal al passivo. Una rimessa laterale di Vitali.ha messo in azione Bettini che, da fondo campo, ha dribblato un paio di difensori bianco-azzurri e poi ha operato un insidioso traversone, rasente alla porta, Brotto era ormai tagliato fuori e il pallone, pieno d'effetto, stava per infilarsi in rete rasente il palo: il terzino sinistro Lorenzini riusciva, proprio sulla linea, ad allontanare la sfera con un colpo di testa. Dopo questa fiammata di gioco, l'Alessandria ha continuato a dominare ma Bettini, il più esperto ed il più intelligente degli attaccanti grigi, non ha trovato adeguata collaborazione nel compagni, tanto che la sterile pressione della squadra di Cappelli ed Augustine, non è riuscita che ad alimentare un buon spettacolo calcistico, senza apportare altre variazioni al punteggio. Poco prima del riposo anzi, un'incursione dell'interno sinistro bresciano Maestri, ha obbligato Nobili ad un portentoso salvataggio in angolo. Nella ripresa, come si è detto, la situazione è cambiata. L'Alessandria ha rallentato il suo ritmo, concedendo più spazio agli avversari e consentendo loro di assumere il controllo del centro-campo. Malgrado il prodigarsi di De Paoli e Maestri - i migliori bresciani, con il mediocentro Vasini ed il laterale Bianchi - c'è voluto però un errore di Poppi per determinare il pareggio. Il terzino sinistro, che pure è stato fra i più efficaci dell'Alessandria, con Vitali, Bettini e Migliavacca, ha ecceduto nel dribbling in duello con Veneranda, finché l'ala destra bresciana è riuscita, in tackle, a rubargli il pallone. Il centro del n. 7 bianco-azzurro è andato al cannoniere De Paoli che, appena entro l'area, ha battuto imparabilmente Nobili. L'ultimo quarto d'ora di gioco, con il Brescia ridotto in dieci per l'infortunio a Lorenzini, non ha avuto altre emozioni. La capolista si è difesa con ordine, l'Alessandria, avendo speso troppo nel primo tempo, non è stata più in grado di operare un forcing finale per approfittare dell'inferiorità degli avversari. E dal giustissimo 1-1 non ci si è mossi più. (Stampa Sera - Gianni Pignata) Prezioso 1-1 del Brescia DE PAOLI “GELA” (74’) L’ALESSANDRIA La tanto sospirata vittoria alessandrina è sfuggita anche oggi, nel confronto con la cpaolista dei cadetti. In verità, i grigi hanno assaporato per 75 minuti la gioia del successo pieno, ma De Paoli, alla mezz’ora circa della ripresa, quando meno lo si aspettava, è riuscito a riportare le sorti della gara in parità. E’ stata una doccia fredda per i molti tifosi accorsi allo stadio comunale, anche perché fino allora l’Alessandria aveva dato l’impressione di poter fare sua l’intera posta in palio. La gara, comunque, è stata tiratissima e le due squadre hanno profuso ogni energia in questo importante incontro. Il Brescia ha dimostrato di meritare la posizione che occupa nella scala dei valori, anche se, nel primo tempo, ha dovuto subire l’iniziativa e la supremazia dei padroni di casa, i quali, vivaci e scattanti, non hanno sfigurato nel confronto con i più titolati avversari. E’ stata una partita interessante ed animata, giocata dai due schieramenti con la massima volontà, impegno, ardore combattivo, senza dar luogo ad incidenti di sorta e privo di qualsiasi scorrettezza. L’Alessandria inizia a gran carriera e già al primo minuto sfiora il successo con Di Cristofaro che si fa luce in una mischia; ma il suo tiro, a porta vuota, batte contro un difensore e finisce in corner. Al 4’, però, l’entusiasmante azione del gol; Ragonesi imbecca Soncini, il quale passa a Codecasa che, ben appostato, al volo insacca imparabilmente. Tre minuti dopo Lorenzini, a portiere ormai battuto, salva sulla linea bianca, con una rovesciata, un bellissimo colpo di testa di Bettini. Al 9’ si ha una rovesciata di Pagani nettamente fuori ed al 20’ Maestri impegna Nobili in una parata in due tempo. Al 27’ è Veneranda ad impegnare l’estremo difensore alessandrino, in tuffo, imitato al 31’ da De Paoli che da 40 metri aveva stangato in rete. Sul finire del tempo è ancora Maestri ad impegnare Nobili che, con un plastico volo, mette in corner. Nel secondo tempo il gioco ristagna a metà campo: l’Alessandria controlla egregiamente la situazione e gli ospiti hanno all’attivo due tiri, con Pagani e De Paoli, però nettamente fuori. Al 29’, invece, il Brescia pareggia. Su ennesimo attacco degli ospiti, la difesa grigia tentenna e Lodi riesce a centrare verso De Paoli, solo in area. Il pronto tiro del centravanti manda il pallone in rete, senza che Nobili possa intervenire. l’Alessandria tenta disperatamente di riportarsi in vantaggio, ma ormai la carica agonistica è svanita e a nulla servono gli ultimi sprazzi degli avanti grigi. (Corriere dello Sport – Giovanni Camagna) GENEROSA GARA DEI GRIGI: SOLO NEL FINALE IL BRESCIA CONSEGUE IL PAREGGIO Questa volta siamo proprio usciti dal campo mortificati: e con noi tutti i tifosi. V’era domenica sera nell’aria un sapore amaro come di delusione e di dispetto. Vi era il rammarico più cocente di quanto si provò otto giorni prima nella gara contro il Modena. E qui sta la stranezza: provare dolore pur constatando che la propria squadra gioca bene! pur avendo per tutta la gara applaudito questo o quello, ammirato il vorticoso mulinello sul campo tenuto vivo dai nostri uomini Ma perché anche questa volta allora non abbiamo saputo tenere in mano la vittoria fino all’ultimo? Ingenuità e stanchezza, Certo che i motivi psicologici hanno una fondamentale importanza: ma qualche altro è da tener presente: mentre anche nel secondo tempo l’Alessandria si manifestava intraprendente imponendo alla contesa un ritmo sempre dinamico, ad un certo momento denunciò l’affievolirsi delle forze specie a centro campo dove il solo Soncini riusciva a mantenere il passo, mentre Ragonesi, fresco ancora di malattia non poteva evidentemente tenere il dominio della sua vasta zona fino all’ultimo. Il ripiegamento generale rese quindi sempre più pesante la pressione degli ospiti che vennero favoriti da un errore della difesa: ingenuità e stanchezza favoriscono indubbiamente gli errori e di questo fu vittima proprio il buon Poppi, uno dei migliori che si lottò per tutta la gara con una abnegazione commovente mettendo in rilievo doti eccezionali che bene suppliscono alla più scarsa velocità in confronto di quel Veneranda velocissimo e pericoloso per qualunque difesa. Cosa avvenne in quel momento? Era da un po’ di tempo che i nostri per guadagnare tempo e risparmiare fiato facevano i giochetti del passaggio breve, del tocco da fermo, del rimedio facile con il minimo dispendio di energie. L’ultima buona occasione l’aveva avuta De Cristofaro con una bella fuga sul la destra, ma il ragazzo non era in buona giornata e manda il pallone al centro a portata di mano del portiere mentre Bettini in ottima posizione invoca invano il passaggio: ma il gioco si fa più guardingo da parte nostra. Al 23’ Bettini a metà campo lancia a Poppi: questi la ferma ed indugia. Pronto Veneranda la prende e fugge rapidissimo. La difesa non si aspettava questo capovolgimento. Poppi insegue disperato, arretra Carlini guardandosi attorno per indovinare la traiettoria che seguirà il pallone calciato da Veneranda: ma questi scorge De Paoli che gioca in area, libero. Allungo e pallone preciso del centravanti che gira in rete una fiondata. Crolla un sogno: nella riscossa dei nostri ragazzi c’è più disperazione che convinzione. Si sente nell’aria che il risultato rimarrà quello. Si smorzano gli incitamenti: le bandiere azzurre dei tifosi spuntano sugli spalti. Qualcuno incomincia a sfollare. Inizio bruciante. Eppure la nostra squadra ha giocato bene, non c’è che dire. Quell’inizio bruciante è stato sintomo di una carica agonistica unica. Quando l’arbitro Monti (eccellente veramente, finalmente lo possiamo dire) fischiò l’inizio vedemmo la squadra proiettarsi in avanti con un ardore che ci mozzò il fiato: non incuteva timore la capolista che fu letteralmente aggredita da ogni parte senza possibilità di contenere l’assalto dei nostri ragazzi. Sono passati appena venti secondi e già un boato saluta una rete mancata per un soffio e per la più strana delle circostanze. Vitali allunga a Codecasa il quale serve Soncini. Questi indirizza un lungo lancio al centro: salta Ragonesi, si proietta in avanti e tocca di testa verso la porta; mentre cade a terra, vediamo il portiere Brotto respingere malamente. Raccoglie pronto De Cristofaro che tira secco e rasoterra: il destino vuole che la palla trovi sulla sua traiettoria il corpo di Ragonesi contro il quale rimbalza e viene respinta. Passano appena tre minuti: il Brescia è ancora stordito. Altro cross di Soncini: Bettini salta meglio di Lodi e tocca di testa verso Codecasa: il ragazzo scatta e fulmina in rete. Commozione in campo e fuori: il pubblico sembra impazzire dalla gioia. Non è solo per la splendida rete, ma per lo spettacolo che la squadra gli offre: e lo spettacolo continua. Passano appena altri tre minuti e vediamo il Brescia evitare la più sicura delle reti, quella che ci avrebbe fornito la tranquillità per . tutta la gara. Su rimessa in gioco di Vitali la palla va a Bettini sulla sinistra che, quasi a fondo campo resiste alla carica e fa partire un traversone insidiosissimo che sfiora il palo e sta per infilarsi nella porta vuota. Si allunga miracolosamente Lorenzini e salva sulla linea bianca girando il pallone all’indietro. Lo spettacolo è bello: si vede veramente giocare al calcio. L’Alessandria continua a premere incitata come ai bei tempi e per tutto il primo tempo non consentirà al Brescia che di abbozzare qualche rapido attacco culminante solo con un bel tiro ed una volante parata di Nobili in chiusura i valori in campo. Positivo senza dubbio è stato il rientro di Melideo armato di una volontà veramente commovente; Poppi, all’infuori del momento fatale di cui si è detto, ha fornito uno spettacolo nello spettacolo per i suoi duelli con il fortissimo Veneranda. Carlini continua a sbalordire; per Migliavacca questa volta prendiamo a prestito il commento di Brighenti: «uno stopper che finisce sempre per mettere il bavaglio al centravanti anche se si chiama De Paoli ». Vitali in primo piano come sempre e ancora dedito a dimostrare come la funzione di libero debba intendersi non « alla Picchi », ma anche in funzione di intelligente pedina che si inserisce all’attacco ove suggerisce ed importa azioni.. All’attacco, continua a crescere il ragazzo Codecasa, utile e preciso, buon palleggiatore, pronto a sfruttare anche le azioni da rete. Per Ragonesi il giudizio è logicamente rinviato allorché le sue condizioni atletiche saranno perfette. Fa piacere comunque constatare che non soffre più di alcun male e che il suo apporto si manifesta indispensabile. Bettini: una grande partita. Se avesse potuto essere meglio coadiuvato avrebbe creato ben più seri grattacapi alla difesa bresciana. Egli costituisce comunque l’uomo di punta ideale per il nostro sistema offensivo: piantato come una solida roccia ai margini dell’area di rigore avversaria, lucido sempre nella distribuzione del gioco, sicuro e pronto nel tiro che sovente provoca sbandamenti nelle più unite difese, è ancora in grado di partire di slancio, palla al piede, e di resistere in velocità alla carica di qualunque avversario. Sulla partita di Soncini credo che siano disposti ad un giudizio positivo anche i più severi suoi critici: quanti chilometri ha egli macinato? Quanti palloni ha toccati? Quando ha denunciato un momento di stanchezza? Sono domande alle quali si impone una risposta positiva. Un miracolo di resistenza. Resta De Cristofaro: il ragazzo non ci è parso nelle ottime condizioni di altre partite. Forse comincia ad accusare la stanchezza ed il logorio di un tremendo campionato che lo ha visto fino ad oggi presente in tutte le gare. Ma i suoi numeri sono sempre notevoli e noi crediamo in lui come sempre. (Il Piccolo, 16 dicembre 1964 - Barbagrigia) RISULTATI: Catanzaro – Venezia 0-1 Lecco – Bari 3-2 Livorno – Spal 0-0 Padova – Parma 0-0 (rinviata per nebbia e recuperata il giorno dopo) Palermo – Verona 1-1 Pro Patria – Potenza 1-1 Reggiana – Monza 1-0 Trani – Modena 0-2 Triestina – Napoli 0-2 CLASSIFICA: Lecco, Brescia p. 18, Modena 17, Napoli, Catanzaro 16, Reggiana, Palermo 15, Alessandria, Verona, Spal 14, Venezia, Pro Patria 12, Bari, Potenza, Livorno, Trani, Padova 11, Monza 10, Triestina 8, Parma 6. MARCATORI: 11 reti: De Paoli (Brescia), 7 reti: Conti (Modena), 6 reti: Marchioro (Catanzaro), Azimonti, Clerici (Lecco), Calloni (Reggiana), 5 reti Canè (Napoli), Tinazzi (Palermo), Balestrieri (Pro Patria), Santon (Venezia), Joan (Verona). Il punto sul campionato Tre successi in trasferta, prima partita rinviata per nebbia e nuovo tandem al vertice della classifica. . Il risultato più clamoroso si è avuto a Catanzaro, dove la sorprendente squadra di Remondini ha subito la prima sconfitta interna da un paio di anni a questa parte. Il colpo l’ha effettuato il Venezia, con un gol-beffa di Mencacci. Il ricostruito Napoli è invece passato con autorità a Trieste, facendosi così luce nel gruppetto di avanguardia, con due sole lunghezze di distacco dalle prime ed una appena del Modena, passato a sua volta in casa di un generoso Trani. Il Bari è riuscito finalmente a segnare i primi gol in casa del Lecco, ma la duplice prodezza non è bastata. Gli uomini di Piccioli hanno trovato per tre volte la via della rete, appaiandosi in testa al Brescia, che ha pareggiato con l’Alessandria. Giornata-no per il Palermo che ha pareggiato senza troppo merito con il Verona, mentre il Potenza ha strappato un punto a Busto in una partita che si è accesa nel finale. Meritato successo della Reggiana sul Monza, mentre la Spal ha colto un fortunoso pareggio a Livorno. Gli estensi, però potevano anche vincere se Muzzio non avesse sbagliato una facile occasione in extremis. (Corriere dello Sport)