Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1964/1965
Serie B
14-02-1965 - Giornata: 21 - Lecco - Mario Rigamonti


Lecco AC - Alessandria US 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 53. Clerici [Le] , 80. rig. Azimonti [Le]

Alessandria US Nobili Natale, Poppi Luciano, Sogliano Riccardo, Carlini Rino, Migliavacca Giancarlo, Vitali Alessandro, Di Cristofaro Carlo, Ragonesi Renzo, Mognon Giorgio, Verga Adelio, Oldani (II) Tullio All.: Augustine Henri. D.T.: Cappelli Giulio

Formazione avversaria
LECCO AC: Geotti, Facca, Bravi, Schiavo, Pasinato, Sacchi, Longoni, Azimonti, Innocenti, Galbiati, Clerici. All.: Piccioli Angelo.

Arbitro: Piantoni Ermenegildo (Terni)
Note
Inizio gara ore 15,00

Commento
Decimo successe dei lariani su dieci gare in casa L’ALESSANDRIA NELLA RIPRESA DEVE CEDERE AL LECCO: 0 A 2 Una prodezza di Clerici ha reso vana la resistenza dei grigi - Il secondo goal realizzato da Azimonti su un discutibile ri'gore «Se perdiamo, pazienza,..». Con questo stato d'animo, liberati da ogni esasperata preoccupazione per il risultato, i grigi dell'Alessandria si erano accìnti ad affrontare il Lecco, secondo in classifica nella serie B, sempre vincitore sul proprio campo in questo campionato. Una sconfitta non sarebbe stata certo un dramma: si sarebbe condivisa la sorte dell'attuale capolista Brescia, nonché di Venezia, Reggiana, Monza, Spal, Palermo, Bari, Parma e Trani, cioè delle nove squadre che in precedenza avevano invano cercato di strappar punti sul campo lariano. Un risultato positivo, per contro, interrompendo la serie del Lecco, avrebbe avuto un valore inestimabile per il prestigio dei grigi. L'Alessandria, in posizione di classifica più sicura dopo il pari di Verona e il successe col Napoli, ha affrontato perciò il Lecco senza paura, cercando di reggere il confronto con l'avversario sul piano del gioco, senza abbassarsi a tattiche rinunciatarie. La squadra di Cappelli ed Augustine ha perso, com'era nella logica dei pronostici, ma non ha sfigurato. Ed il risultato, di due reti a zero a favore del Lecco, è apparso legato ad un goal « inventato » dall'italo brasiliano Clerici con una prodezza personale e ad un calcio di rigore « inventato » a sua volta dall'arbitro Piantoni e regolarmente trasformato da Azimonti. L'Alessandria, insomma, non ha sfigurato nel confronto con una avversaria che punta dichiaratamente alla promozione, e non si fa certamente oltraggio alla verità attribuendo un peso determinante al goal scaturito dalla prodezza dì Clerici. L'exploit dell'ala sinistra, nel momento in cui il risultato era ancora in bianco, si è logicamente ripercosso sul morale dell'Alessandria. Dopo il goal realizzato al 8’ della ripresa i grigi hanno attraversato parecchi momenti difficili, riuscendo tuttavia a superarli tutti, con un po' di fortuna e con molta bravura dei difensori, tra i quali sono emersi soprattutto Nobili, Sogliano e Carlini. La consapevolezza di queste situazioni critiche appena superate ha aiutato ì grigi - che pur non avrebbero demeritato l'onore di una sconfitta col minimo scarto - ad accettare con filosofia l'ingiustizia di un « penalty » discutibile. Sono i rischi del nuovo corso arbitrale: certi direttori di gara, che prima non davano i rigori neppure quando c'erano, adesso li danno anche quando non ci sono. Ne è uscito quindi uno 0-2 accettato senza amarezza, al termine di una partita, nella quale i piemontesi si sono battuti al massimo delle loro attuali possibilità. Sul piano del gioco, specialmente nel primo tempo, ì grigi hanno retto validamente il confronto con gli avversari, sovente colti di sorpresa dalle avanzate dei terzini Poppi e Sogliano e dalle intelligenti incursioni in avanti del « libero » Vitali e quasi sempre preceduti sull'anticipo prima che riuscissero a minacciare Nobili. Purtroppo l'assenza del vecchio Bettini, l'unico che possieda la necessaria disinvoltura sotto rete, è un male irrimediabile per la prima linea grigia. Nei primi 45 minuti di gioco, a Lecco, l'Alessandria ha ottenuto quattro calci d'angolo contro tre dei lariani, ha bene impressionato per l'eleganza delle sue azioni, ma è riuscita ad impegnare soltanto due volte il portiere Geotti: al 13', quando un colpo di testa di Mognon su calcio d'angolo ha mandato il pallone alto a fil di traversa, al 38' quando Vitali, dopo uno scambio con Poppi, ha obbligato Geotti ad una parata bassa. Se si tien conto che il Lecco ha fallito il bersaglio con Innocenti all' 11’ e che al 33' un intervento in extremis di Carlini ha rimediato ad una puntata a rete dello stesso giocatore, lo 0-0 dì metà partita va quindi considerato senz'altro legittimo. Nella ripresa invece la partita si è incanalata su binari favorevoli alla squadra più forte. C’è voluta però una prodezza di Clerici - il migliore del Lecco, con Schiavo e Galbiati - per battere Nobili, che già al primo minuto aveva miracolosamente sventato dì pugno una minaccia di Azimonti. All’ 8’ l'italo-brasiliano, partito in posizione di ala destra, ha vinto il duello con Poppi, ha « fintato » verso il centro e si è rimesso in equilibrio dopo essere stato sbilanciato dalla sua stessa finta, si è allargato verso sinistra e al volo ha indovinato l'incrocio dei pali, al di là delle mani protese di Nobili. Un gran goal, indubbiamente, che ha galvanizzato il Lecco ed ha rischiato d mettere k. o. l'Alessandria. L'inversione di ruolo fra i terzini grigi ha tuttavia limitato i danni: Poppi, che era sceso in campo malgrado una lieve indisposizione, ha ceduto il controllo di Clerici a Sogliano e questi ha vinto, di forza e in velocità, il duello col sud-americano, segnalandosi come il migliore in campo. Con tutto ciò l'Alessandria ha rischiato più volte di subire altri goals: al 14' Poppi ha salvato su Innocenti lanciato da Clerici, al 24' Carlini, pressato da Galbiati, ha sfiorato l'autogoal con un passaggio indietro a Nobili, recuperando poi il pallone in extremis, al 28' Innocenti, solo, ha tirato a lato, al 33' Nobili ha parato la ribattuta di Innocenti ad un tiro di Clerici respinto da Carlini. La buriana comunque, sia pure con molte pause, accennava ad esaurirsi quando, al 34' l'arbitro Piantoni ha liberamente interpretato una situazione in area alessandrina: Clerici, pressato da Migliavacca e da Sogliano, aveva ormai perso la palla quando il terzino grigio gli ha fatto ostruzionismo, sbarrandogli la strada con un braccio teso. Prima del nuovo corso in casi di questo genere si dava una punizione indiretta, al massimo, Piantoni invece ha indicato il dischetto degli undici metri e Azimonti - un ex grigio di qualche anno fa - ha dato il secondo dispiacere all'Alessandria. (Stampa Sera - Gianni Pignata) L’ALESSANDRIA E’ USCITA A TESTA ALTA DALLO STADIO DI LECCO L’Alessandria non ha potuto sfuggire alla sorte che questo anno sembra segnata per tutte le squadre che si recano a Lecco. Eppure la partita si era messa nel giusto binario predisposto dai tecnici grigi e per tutto il primo tempo le due squadre si erano mosse su un piano di incertezza che durante l'intervallo aveva fatto sperare non poco i compagni di Vitali e i numerosi alessandrini presenti allo stadio lariano. Ovviamente gli attacchi più insistenti erano quelli dei lecchesi sopratutto per la incisività dell’ala sinistra Clerici contro il quale il giovane Poppi doveva lottare sino allo spasimo per compensare la notevole differenza di peso. Tuttavia anche Vitali e Sogliano non avevano mancato di portarsi nel vivo della difesa dei padroni di casa e il capitano ebbe anche la palla buona per far centro. Pur troppo la nostra linea attaccante ancora una volta non ha saputo collaborare utilmente sia per le ingenuità del giovane Di Cristofaro, sia per le caratteristiche di gioco di Mognon; soltanto Oldani, attraversando un ottimo periodo di forma, è riuscito a mettere in difficoltà quel bel terzino che risponde al nome di Facca. Mentre Verga ha svolto con diligenza il suo compito di controllo ad Azzimonti e di rilancio, l’altra mezz'ala Ragonesi ha alternato a momenti di disordine altri più interessanti per certe impennate condotte sino all'altezza dell’area di rigore avversaria. Nei reparti difensivi le cose sono andate assai meglio per la grande giornata di Sogliano, formidabile nel doppio compito di difensore e di attaccante; per la solita prestazione di Carlini capace sempre di marcare la mezz’ala avversaria o di trasformarsi in libero in occasione delle puntate offensive di Vitali. Migliavacca, al centro della mediana, alle prese con Innocenti, pur non avendo commesso errori, non ha ancora ripreso quella sicurezza che in passato gli permise di annullare senza affanno tutti i centro avanti trovati sulla sua strada da De Paoli e Gualtieri e da Bercellino e Fanello. Poppi ha sofferto moltissimo nei suoi duelli contro lo scatenato Clerici; c’è voluto però un mezzo scivolone ed uno sfortunato rimpallo per mettere l’ala sinistra lecchese in condizione di sferrare quel tiro saetta che andò a trovare giusto l'angolo alto sulla sinistra di Nobili. Per il portiere grigio niente da fare su quel bolide imprendibile che un giocatore di calcio indovina una volta su mille. Premesso che si deve doverosamente riconoscere una certa supremazia organica del Lecco nei confronti dell’Alessandria pure già prima della fine del tempo e durante l'intervallo chi scrive queste note e il sig. Augustine avevano divisato di spostare Sogliano su Clerici in luogo di Poppi e questi su Longoni. Il maggior peso dell’alessandrino, si pensava, avrebbe forse contenuto più agevolmente la strapotenza dell’oriundo del Lecco. Poi non se ne fece nulla per diversi motivi che sarebbe troppo lungo esporre e forse abbiamo sbagliato proprio noi dalla panchina. Dopo la segnatura del goal Sogliano si prese in consegna Clerici e le cose andarono un po' meglio sia perché Sogliano si faceva sentire più duro sia perché il Poppi si rendeva assai utile in fase offensiva. Il fatto che Sogliano venne ritenuto dall’arbitro responsabile del calcio di rigore per fallo su Clerici non ha importanza alcuna perché in quella occasione il sig. Piantoni prese una solenne cantonata. Non è detto comunque che mettendo subito Sogliano su Clerici l'Alessandria non avrebbe perduto il confronto; purtroppo le partite si vincono quando si dispone di attacchi e di attaccanti incisivi e di questi la squadra grigia ne ha ben pochi. La squadra in verità si porta sovente sotto la porta avversaria ma lo fa in virtù del gioco che viene fatto effettuare ai due terzini e al libero. Il Lecco che in prima fila possiede giocatori rapidi, scattanti, e dotati di un certo estro non ha bisogno di mandare in avanti terzini o mediani; questi se ne rimangono tranquillamente in zona limitandosi a consegnare la palla agli attaccanti perché conducano al meglio le loro azioni offensive. E' un vero peccato che in questa stagione l’Alessandria non abbia potuto avere qualche elemento di una certa classe per la prima linea perché un torneo cosi facile non si presenterà più nei prossimi anni. La squadra grigia pur nella conferma dei suoi limiti ha giocato con molto entusiasmo e nessuno dei giocatori può essere rimproverato per scarso impegno; tutti hanno reso al massimo delle proprie possibilità tecniche ed agonistiche. L'Alessandria è uscita dal confronto di Lecco a testa alta e con la consapevolezza di avere dignitosamente combattuto in difesa dei colori sociali. (Il Piccolo, 17 febbraio 1965 – Giulio Cappelli) RISULTATI: Livorno – Triestina 0-0 Modena – Padova 2-0 Monza – Napoli 1-1 Parma – Venezia 0-0 Potenza – Palermo 3-2 Pro Patria – Brescia 1-3 Spal – Reggiana 2-1 Trani – Catanzaro 1-0 Verona – Bari 0-0 CLASSIFICA: Brescia p. 30, Lecco 28, Modena, Spal 25, Reggiana, Napoli, Potenza, Palermo 23, Venezia, Verona 22, Padova, Pro Patria 21, Bari, Catanzaro, Alessandria 20, Monza, Trani 17, Livorno 16, Triestina 14, Parma 10. MARCATORI: 12 reti: De Paoli (Brescia), 11 reti: Conti (Modena), Bercellino (Potenza), 10 reti: Clerici (Lecco); Calloni (Reggiana), 7 reti: Marchioro (Catanzaro), Azimonti (Lecco), Rosito (Potenza), Duvina (Pro Patria), Cavallito (Spal), Santon (Venezia), Joan (Verona). Il punto sul campionato Il Lecco anche con l’Alessandria ha fatto valere la sua legge: dieci partite casalinghe, dieci vittorie. Questa volta, però, non ha guadagnato punti nei confronti del Brescia che ha ottenuto un importante vittoria esterna andando a prendersi i due punti in casa della Pro Patria. Siccome nessuna componente del quartetto di inseguitori è riuscita a ottenere analogo risultato, si ha che il vantaggio tra le prime due e le altre cominci ad apparire sensibile. La lotta rimane comunque apertissima considerando che la classifica è sempre estremamente corta: nove punti dividono Spal e Modena, potenziali terze promosse dal Livorno, attualmente con il miglior piazzamento tra le retrocedende. Lo dimostra anche l’Alessandria che a sette giorni di distanza rovescia la sua classifica: dopo la vittoria sul Napoli era più vicina alla A che alla C, oggi, dopo la sconfitta di Lecco, è l’esatto contrario (3-5 ieri, 5-4 oggi).