Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1964/1965
Serie B
21-02-1965 - Giornata: 22 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Monza AC 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 72. Codecasa E.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Poppi Luciano, Sogliano Riccardo, Carlini Rino, Melideo Rocco, Vitali Alessandro, Di Cristofaro Carlo, Verga Adelio, Cesana Angelo, Soncini Antonio, Codecasa Emilio All.: Augustine Henri. D.T.: Cappelli Giulio

Formazione avversaria
MONZA AC: Ciceri, Perego, Giovannini, Melonari, Prato, Bernini, Ferrero, Taccola, Cristin, Bersellini, Vivarelli. All.: Malagoli Vittorio

Arbitro: Marchiori Antonio (Padova)
Note
Spettatori: 5.000 circa (2.598 paganti, incasso L. 1.979.800) Inizio gara ore 15,00

Commento
Brutta gara dei grigi davanti al loro pubblico UN ERRORE DEL PORTIERE DEL MONZA DA’ IL SUCCESSO ALL’ALESSANDRIA (0-1) A diciotto minuti dalla fine l'estremo difensore lombardo si è lasciato sfuggire il pallone in rete, su tiro di Codecasa - Bella prova del terzino Sogliano - Delude invece l'attacco, malgrado l'innesto di Cesana E' persino umiliante, per l'Alessandria, dover accampare a scusante l'assenza di Renzo Bettini ogni volta - e sono ormai parecchie, purtroppo - che il suo attacco si inceppa di fronte ad una squadra che bada soprattutto a difendersi. Bettini ha ormai trentaquattro anni compiuti, per lui lo scatto è ormai un ricordo dei bei tempi passati, quel che riesce a dare sul campo lo si deve più all'esperienza, all'intelligenza tattica, al senso della rete di un calciatore che per anni ha giocato in serie A, che a risorse atletiche ormai piuttosto opinabili. Eppure quando manca lui, il gioco d'attacco dell'Alessandria va a farsi benedire. Da quando Bettini si è fatto male al ginocchio - e sono cinque domeniche - la prima linea grigia ha realizzato due reti in tutto: una su rigore a Verona, e l'altra su azione manovrata, contro il Napoli. Un po' poco, per la verità, ma il rimedio è uno solo: aspettare che torni Bettini. I tecnici responsabili della squadra hanno tentato, rimescolando in qualche modo i pochi attaccanti disponibili, di vivificare la prima linea, ma lo hanno fatto con scarsa convinzione e con molto empirismo. Ieri, per la gara contro il Monza, assenti per infortunio oltre ai soliti Bettini e Cardillo anche Migliavacca e Oldani. Cappelli ed Augustine non si sono accontentati di rimpiazzare gli indisponibili. Hanno messo a riposo anche Ragonesi ed il centravanti Mognon, richiamando Soncini e Codecasa e chiamando all'esordio stagionale il giovane Cesana, il cui trasferimento ad una squadra di serie C era sfumato all'ultimo momento. Tre uomini nuovi su cinque mandati in campo nel tentativo di azzeccare l'esperimento buono, tre atleti messi alla prova d'improvviso, quasi pensando “be' adesso vediamo un po' cosa succede”. Quando va bene, succede quello che è successo ieri contro il Monza. L'Alessandria ha giocato male, i tre elementi che avrebbero dovuto ridare penetrazione alla prima linea grigia si sono dimostrati mediocri né più né meno come i loro predecessori. La squadra di Cappelli ed Augustine è riuscita tuttavia a rubacchiare fortunosamente la vittoria a diciotto minuti dalla fine, grazie ad un goal segnato da Codecasa con la complicità di un clamoroso errore del portiere monzese Ciceri. Questi, forse intirizzito per l'inattività - gli alessandrini gli hanno dato ben pochi fastidi - si è la sciato sfuggire un pallone preciso ma non forte dell'ala sinistra alessandrina e la sfera è rotolata oltre la linea ancor prima che Di Cristofaro, per sicurezza, le desse l'ultima pedata. La partita sta tutta o quasi in questo episodio, che il resto, salvo qualche efficace sprazzo del terzino Sogliano (ancora una volta il migliore in campo) è meglio dimenticarlo. Il pubblico alessandrino, severo ed impaziente, non ha risparmiato la sua rumorosa disapprovazione ai primi errori dei grigi, con il risultato che la paura di sbagliare è ulteriormente aumentata, a tutto difetto della precisione. Così, quattro minuti prima del riposo. Verga, messo nella possibilità di segnare da uno splendido lancio di Sogliano, ha mancato in pieno l'intervento sul pallone a una dozzina di metri dalla porta. Al 3' della ripresa ancora una avanzata di Sogliano ha offerto una palla-goal a Cesana. ma il centravanti, pur avendo tutto il tempo di arrestare la sfera e prendere la mira, si è lasciato dominare dall'orgasmo ed il suo tiro maldestro e precipitoso è stato parato facilmente da Ciceri. Meno male che i biancorossi di Monza, preoccupati soprattutto di difendersi - avevano schierato fra l'altro, un mediano all'ala destra - operavano in contropiede con scarsa convinzione e precisione ancora minore. Al 10' della ripresa tuttavia anche il Monza ha avuto la sua occasione da rete, ma Taccola lanciato da Bersellini - il migliore dei lombardi con Prato e Ferrero - ha sbagliato da pochi passi. Quando ormai ben pochi speravano che il confuso arrembaggio di Vitali e compagni riuscisse ad avere ragione della tenace resistenza dei lombardi, il «regalo» di Ciceri a Codecasa ha assicurato all'Alessandria un successo di notevole importanza, in quanto ottenuto a spese di una squadra in lotta per la salvezza. Preoccupati di non lasciarsi sfuggire il vantaggio così faticosamente conquistato, gli alessandrini hanno cercato di tenere il più possibile la palla nell'ultimo quarto d'ora di gioco, mentre il Monza attaccava in massa nel tentativo di recuperare. Di questo approfittava Dì Cristofaro, al 38' per scattare da metà campo In contropiede e presentarsi da solo davanti al portiere, ma il suo tiro di destro si perdeva sul fondo a fil di palo. A tre minuti dalla fine ultimo brivido per i tifosi dell'Alessandria, quando, su calcio d'angolo, Poppi intercettava ad un metro dalla porta un colpo di testa di Taccola, mandando ancora la palla sul fondo. Una brutta partita, in conclusione, nella quale l'Alessandria ha comunque rimediato il risultato favorevole che le occorreva. Del comportamento degli attaccanti grigi si è detto, resta da dire del prodigarsi di tutti i difensori sia nel loro compito di interdizione sia avanzando in appoggio alla prima linea, come hanno fatto spesso, oltre a Sogliano, anche Vitali e Poppi. Al posto di Migliavacca ha giocato come stopper Melideo. cavandosela assai bene contro il vivace Cristin. (Stampa Sera - Gianni Pignata) CONSIDERAZIONI SU ALESSANDRIA - MONZA Quando sin dal martedì successivo alla gara di Lecco con il sig. Augustine decidemmo di tentare la carta Cesana ero perfettamente consapevole della reazione che si sarebbe verificata prima, durante e dopo la partita con il Monza. Il che è puntualmente avvenuto! Quando dopo l'allenamento di giovedì, con il sig .Augustine decidemmo di sostituire l'infortunato Oldani con il giovane Codecasa ero perfettamente consapevole di quello che sarebbe successo se il ragazzo non fosse andato subito bene. E infatti altra cagnara! A chi possano giovare le aspre polemiche che si stanno accendendo sempre più cattive attorno alla squadra grigia proprio non si riesce a capire. Piuttosto si capisce benissimo che malgrado le luminosissime tradizioni di competenza una parte del pubblico alessandrino si è allineato nella massa che ritiene sempre come migliore di tutti il giocatore che rimane in tribuna. Il problema dell'Alessandria edizione 64-65 è quello stesso che assilla almeno quindici squadre della serie B: l'attacco e il gioco della prima linea. La squadra grigia dall'inizio del campionato e, sino al primo novembre ha contato sull’apporto di sette attaccanti (De Cristofaro, Ragonesi, Bettini, Mognon, Soncini, Oldani e Cesana); con il primo novembre ne vennero altri tre (Cardillo, Codecasa c Verga). Un organico quindi di dieci attaccanti dei quali due (Cardillo e Cesana) relativamente disponibili a causa del servizio militare. Anche il più sprovveduto degli osservatori senza neppure spremersi troppo le meningi dopo poche partite avrebbe capito che, fatta eccezione per il più esperto Bettini, gli altri nove marciavano su un piano di equivalenza molto evidente. Anche oggi dopo ventidue partite di campionato fare una graduatoria dei valori degli attaccanti grigi non e assolutamente possibile! uno vale l'altro. Questa constatazione, fatta dai responsabili tecnici della società, sin dalle prime settimane del loro avvento, suggeri un criterio di gioco che avrebbe dovuto aumentare le possibilità offensive delia squadra. Senza la spinta in avanti di Poppi, Sogliano e Vitali la nostra squadra oggi sarebbe relegata tra Parma, Triestina e Livorno; si tratta di un giudizio che con un po' di buona volontà dovrebbero accettare anche quanti aspettano la domenica pomeriggio per scaricare sui poveri attaccanti grigi tutta l'amarezza dovuta alla constatazione che quelli che dovrebbero essere i proprii beniamini non riescono a travolgere con disinvoltura tutti gli avversari che si presentano al Moccagatta. Per affrontare la partita con il Monza essendo infortunati Bettini, Cardillo e Oldani i tecnici della società avevano a disposizione sette giocatori e cioè: De Cristofaro, Ragonesi, Mognon, Soncini, Verga, Cesana e Codecasa. La cosa più semplice di questo mondo sarebbe stata quella di escludere gli ultimi due: di Cesana nessuno ricordava neppure più l’esistenza; di Codecasa tutti avevano ancora nelle orecchie i fischi e le imprecazioni della partita contro il Livorno. I tecnici avrebbero avuto il loro facile alibi se le cose fossero andate male e nessuno avrebbe potuto recriminare. Per operare in siffatta guisa non ci vuole neppure molto coraggio mentre ne occorre una buona dose per ragionare diversamente e con un certo scopo: dopo le due partite in casa contro Modena e contro Brescia non avevamo più impegnato un portiere avversario! A che cosa si doveva attribuire? Alla mancanza di Bettini o a quella di Sogliano? eppure non sono stati sempre assenti! e allora? Vediamo se immettendo gente fresca e nuova non si riesce a tare qualcosa di più. Se dal mese di dicembre ad oggi malgrado gli attacchi incessanti portati con Poppi, Sogliano e Vitali i nostri avanti non sono riusciti a trovare la maniera, non si dice di segnare reti, ma di centrare almeno la porta, è lecito pensare che cambiando la situazione non potrà peggiorare. Meno di zero e sempre zero. E cosi fu che giocarono Cesana e Codecasa. Sono andati male; ma si è proprio sicuri che altri al loro posto sarebbero andati meglio? Possibile che giocatori che non rendano dal novembre ad oggi. improvvisamente si mettano a tirare a rete e a segnare. Bisognerebbe essere degli indovini mentre è del tutto puerile recriminare dopo la partita ≪ ah se ci fosse stato Tizio e Caio! ≫. Questo avviene sul nostro campo ad ogni partita e i tifosi piu calorosi finiscono per assumere atteggiamenti sproporzionati alle vicende, favorevoli o sfavorevoli che siano, della squadra e i giocatori a loro volta ne ricevono una spinta nervosa negativa. E' giunto forse il momento di dire chiaro e tondo che bisogna accontentarsi di quello che i nostri attaccanti sanno e possono darci e che è perfettamente inutile creare ogni domenica delle vittime invocando o rimpiangendo quell’attaccante che non è in campo. Giunti alla ventiduesima partita di campionato anche il più incompetente degli spettatori dovrebbe avere capito che i dieci attaccanti in forza quest'anno all’U.S.A. sono tutti sullo stesso livello di rendimento e che i tecnici, quando fanno esperimenti operano con le migliori intenzioni e non certo per fare dispetto a qualcuno, come quel marito che voleva fare un dispetto alla moglie. A questo punto si potrebbe osservare; ≪ ma voi tecnici, cosa ci siate a fare? Perché invece di fare esperimenti non prendete cinque di quei dieci attaccanti e non li allenate e amalgamate in maniera tale da far loro segnare un paio di goals ogni partita? ≫. La risposta piu semplice sarebbe: ≪perché non ne siamo capaci!'≫; ma faremmo un gravissimo torto a quanti ci leggono e capiscono qualcosa di calcio perché tutti sanno che un allenatore o un tecnico, al massimo, può portare ciascun giocatore ad un limite estremo di rendimento ma non altro. I dieci attaccanti in forza all'Alessandria hanno fornito e stanno fornendo un rendimento quale di più non si può pretendere e dicendo rendimento vogliamo indicare non solo le prestazioni individuali ma anche l'adattamento dei singoli ad un gioco collettivo di settore. Fischiarli, dileggiarli durante le gare serve soltanto a diminuire il loro grado di rendimento a tutto pregiudizio di quel risultato finale che l’Alessandria si è prefisso per questa stagione. Ragonesi o Soncini, Codecasa o Verga, Mognon o Cesana, Cardillo od Oldani; il risultato e sempre stato lo stesso ed allora e meglio non guardare tanto per il sottile e che, da coloro che veramente amano la squadra grigia, vengano incoraggiati di volta in volta i cinque attaccanti che scendono in campo alla ricerca di quei goals che sino ad oggi sono venuti con il contagocce o non sono venuti affatto. Solo con siffatta paziente attesa si può ottenere che non venga meno l’entusiasmo di quanti si stanno adoperando affinchè questi stessi problemi non si ripresentino più nella prossima stagione. Con ciò non si pretendono applausi anche quando la squadra gioca male o quando i singoli sbagliano più o meno clamorosamente; tecnici e i giocatori non sono qui ad implorare né pietà né perdono perché non hanno proprio nulla da farsi perdonare consapevoli come sono di avere sempre dedicato all'Alessandria il meglio delle loro facoltà fisiche, mentali e professionali. Di più non possono dare e non è colpa loro. (Il Piccolo, 24 febbraio 1965 – Giulio Cappelli) RISULTATI: Bari – Pro Patria 1-0 Brescia – Trani 1-0 Catanzaro – Livorno 3-1 Napoli – Modena 1-0 Padova – Potenza 1-0 Palermo – Parma 1-0 Reggiana – Lecco 1-0 Triestina – Spal 1-0 Venezia – Verona 1-0 CLASSIFICA: Brescia p. 32, Lecco 28, Reggiana, Modena, Napoli, Spal, Palermo 25, Venezia 24, Potenza, Padova 23, Bari, Catanzaro, Alessandria, Verona 22, Pro Patria 21, Monza, Trani 17, Livorno, Triestina 16, Parma 10. MARCATORI: 13 reti: De Paoli (Brescia), 11 reti: Conti (Modena), Bercellino (Potenza), 10 reti: Clerici (Lecco), Calloni (Reggiana), 8 reti: Marchioro (Catanzaro), Santon (Venezia), 7 reti: Azimonti (Lecco), Rosito (Potenza), Duvina (Pro Patria), Cavallito (Spal), Joan (Verona). Il punto sul campionato Il campionato di serie B tiene fede alle sue tradizioni di incertezza. Date un'occhiata alla classifica dopo le partite di ieri che riguardavano la terza giornata del girone di ritorno. Ebbene, vedrete che ben quindici squadre sono, praticamente, ancora in lotta per assicurarsi uno delle tre posizioni che daranno diritto alla promozione in serie A, e altre cinque stanno combattendo per non retrocedere In sostanza, si verifica questo, che non e' la cosiddetta « zona morta » del centro classifica; o si lotta per la promozione o per non retrocedere, non c'è via di mezzo. Il Brescia capolista con 32 punti, e il Lecco che lo segue a quattro lunghezze, potrebbero, in pratica, considerarsi già sicuri del passaggìo alla categoria superiore, ma dietro a loro ben tredici squadre (Reggiana, Modena, Napoli, Spai, Falermo, Venezia, Potenza, Padova, Bari, Catanzaro, Alessandria, Verona e Pro Patria) hanno ancora la possibilità di conquistare il terzo posto in classifica, in quanto sono tutte raccolte nell'esiguo margine di quattro punti, e mancano, alla conclusione del campionato, sedici partite. Strada facendo, la selezione ci sarà senz'alitro, ma continuando di questo passo la decisione avverrà proprio, magari, all'ultimo turno di gare. (Stampa Sera)