Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2008/2009
Lega Pro 2ª Div.
07-12-2008 - Giornata: 15 - Vercelli - Silvio Piola


Pro Vercelli US - Alessandria US 1912 2 - 1 (0 - 0)
RETI: 69. Lo Bosco [Pr] , 80. Chiaretti [Pr] 86. rig. Artico F.[A]

Alessandria US 1912 Servili Andrea, Cammaroto Vincenzo [80. Bolla Alec], Cozza Fabio, Zappella Giuseppe, Schettino Alberto [54. Ciancio Simone], Scalise Manuel [70. Buelli Daniele], Briano Mauro, Mateos Aparicio Marcelo, Buglio Angelo, Rosso Daniele, Artico Fabio A disp.:(P) Cicutti Alessandro, Galli Davide, Volpara Emanuele, Zefi Marjol All.: Iacolino Salvatore

Formazione avversaria
PRO VERCELLI US: Castagnone, Ciolli, La Marca [78. Egbedi], Bandirali, Mariani, Bresciani [64. Didu], Ambrosoni, Magrin, Antonioni, Chiaretti, Lo Bosco [75.Carini]. A disp: Randazzo, Bettini, Larganà, Mirto. All. Motta Gianfranco

Arbitro: Palazzino Gennaro (Ciampino) [Alverdi, Perrone]
Note
Ammoniti: La Marca [P], Ambrosoni [P], Scalise [P], Mateos Aparicio [A], Buglio [A], Mariani [P]. Angoli: 6-11. Recuperi: 0.+ 5. Spettatori: 1.600. Giornata di sole, terreno allentato Inizio gara ore 14.30

Commento
LEGA PRO Al ‘Piola’ si ferma la marcia della capolista dopo quattordici partite GRIGI, STOP AI RECORD Due regali nella ripresa dopo un salvataggio sulla linea. Non basta il rigore di Artico Niente nuova regola, restiamo al ‘non c’è il due senza il tre’. Il ‘non c’è il tre senza il quattro’, almeno nei derby, è rimandato alla prossima occasione. Magari nel girone di ritorno, quando il filotto dell’Alessandria sarà pieno. Non ieri al ‘Robbiano Piola’, un campo che sembra stregato, dove i grigi fanno sempre una fatica enorme a fare i punti. Il bottino, questa volta, è 0 ed è la fine dell’imbattibilità. Vietato anche solo pensare ‘meglio così, un peso in meno, adesso possiamo ripartire più liberi’. Tutto falso, avremmo preferito proseguire nella collezione di record e la rabbia cresce perché, dopo i 90’ a Vercelli c’è la consapevolezza che il risultato era alla portata. Contro una squadra modesta per qualità ma superiore, almeno per un tempo, nella determinazione. E l’Alessandria che, invece, mette in tutta evidenza una sua caratteristica, quella di essere squadra che si adatta all’avversario: non sempre è un vantaggio, a volte può essere un limite, nei primi 45’ lo è e, paradossalmente, se il successo dei bianchi di Motta, aggressivi come se si giocassero la Coppa Campioni, fosse maturato prima dell’intervallo, forse le obiezioni sarebbero state inferiori. Per il secondo tempo no, ci si deve arrabbiare, e non poco: magari anche con la sorte, perché senza il piede di Antonioni sulla linea di porta, a Castagnone battuto sul tiro di Ciancio, anche questo derby sarebbe stato grigio. Non possiamo avere la controprova, ma la convinzione, forte, ce la portiamo dentro. Come anche la critica per un approccio troppo morbido, che bene sintetizza il presidente Gianni Bianchi a fine gara, «arrivavamo sempre secondi su ogni pallone». A metà tra il rinunciatario o, forse, il troppo convinto di poter inventare, in qualsiasi momento, la giocata decisiva. Anche l’atteggiamento tattico un po’ ha pesato, perché il 4-4-2 ha tolto spinta, specie a destra, con Cammaroto che è bravo in marcatura, ma certo non tocca a lui far salire la squadra. Dovrebbe farlo Scalise che, però, paga anche la prima volta dall’inizio e una condizione che latita. «Riproporrei gli stessi uomini – commenta Iacolino a fine gara – anche perché non avevo molte scelte, con Motta infortunato e Longhi squalificato ». Già, Longhi: senza di lui un solo punto in due gare, «per sottolineare - insiste il tecnico – quando sarebbe stato fondamentale ». Aggiungiamo il primo gol regalato dal giocatore più esperto, Zappella, caduto in un errore da debuttante. Ci può stare, senza drammi e con una certezza: è adesso che l’Alessandria deve prendersi le responsabilità da prima della classe. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) I grigi perdono l'imbattibilità al Piola di Vercelli al cospetto di una Pro che scende in campo con il coltello tra i denti e merita il 2-1 finale. L'Alessandria, invece, dimostra che dicembre è il mese più difficile (l'anno scorso subì il primo stop stagionale a Savona) e appare decisamente sotto tono nel derby piemontese, almeno per quanto riguarda il primo tempo. Sono due errori difensivi a condannare la truppa di Iacolino, ma le colpe della sconfitta vanno divise equamente tra tutti i reparti e non manca un pizzico di sfortuna, ad esempio quando sullo 0-0 la Pro si salva sulla linea negando il gol a Ciancio. Iacolino presenta l'Alessandria con lo schieramento in versione 4-4-2: spazio a Cammaroto sul fronte destro, con Ciancio che si accomoda in panchina insieme al giovane della Berretti, Marjol Zefi. A centrocampo prima da titolare per Scalise sull'out di destra, fiducia a Mateos Aparicio con la conferma di Briano e Buglio. Parte bene la compagine ospite, soprattutto lungo l'asse sinistro formato da Schettino e Buglio. Il primo a salire sugli scudi è però il portiere Servili su conclusione da dentro l'area di Bresciani, molto attivo sulla fascia destra e autore di un bel duello con Schettino. Dopo che il direttore di gara ha giustamente annullato un gol di mano a la Marca (13') i grigi rispondono intorno al quarto d'ora con una bella volée di Mateos Aparicio e, dopo un paio di minuti, con una girata di Rosso che non centra il bersaglio. A metà tempo scossone dei padroni di casa con doppia conclusione di Lo Bosco e Magrin ma Servili è sempre sicuro nelle parate. Il numero uno dei mandrogni è bravo anche alla mezz’ora nel deviare in angolo un colpo di testa di Chiaretti. E' forse il momento migliore dei bianchi di casa, che spingono e conquistano tre corner consecutivi mentre l'Alessandria soffre la veemenza offensiva degli avversari. Faticano i grigi: sulla destra Scalise non è a suo agio e non garantisce una spinta offensiva che possa mettere in difficoltà la retroguardia vercellese: da «registrare» anche Schettino in fase difensiva poiché alcuni suoi rinvii finiscono pericolosamente sui piedi degli avanti di casa. Il fischio di fine tempo, senza recupero, suona come un prezioso «gong» per la capolista, che pare alle corde. Al rientro in campo, però, la musica non cambia e dopo pochissimi secondi Schettino è provvidenziale in recupero su Lo Bosco lanciato a rete: sul corner seguente ancora pericoloso il numero nove in maglia bianca con Servili che striglia una retroguardia un po' ferma. Cambio forzato per Iacolino all'11': fuori Schettino, che zoppica, dentro Ciancio che va a sistemarsi nel ruolo del compagno. La sostituzione pare ridestare gli ospiti e Ciancio sembra essere mentalmente pronto: al quarto d'ora è sua una bella discesa sulla sinistra, Buglio entra in area di gran carriera e con un tocco di esterno destro fa venire brividi ai tifosi di casa. Sembra più viva l'Alessandria e lo dimostra la doppia occasione al 20': prima una combinazione Artico-Rosso con tiro di quest'ultimo deviato in angolo dall'estremo di casa. Sul corner seguente, il piatto di Ciancio è salvato sulla linea da Antonioni. Nel momento migliore dei grigi, però, arriva il gol della Pro Vercelli: prima Zappella è provvidenziale su Lo Bosco, poi lo stesso numero nove è caparbio nel riconquistare il pallone e nel trafiggere Servili sul primo palo. L'Alessandria cerca di reagire ma la Pro è implacabile e al 34' raddoppia: un rimpallo favorisce l'inserimento sulla sinistra di Antonioni, il cui pronto cross al centro è inzuccato in fondo alla porta alessandrina da Chiaretti. Castagnone è miracoloso su Artico, in una prima occasione poi c'è la spinta di Mariani su Artico in area e il bomber grigio accorcia le distanze su rigore. Ma è troppo tardi. (La Stampa - Ed. Alessandria - Francesco Gastaldi) E’ proprio vero che il rettangolo verde è quel luogo magico nel quale l’impossibile può trasformarsi in realtà. L’ennesima conferma delle follie del calcio l’ha dato il derby Pro Vercelli-Alessandria nel quale le bianche casacche, sfavorite dal pronostico e con almeno sei assenze di peso nell’undici titolare, hanno matato i grigi di Iacolino, giunti al Piola forti di alcuni primati: dalla leadership della classifica alla difesa meno perforata. Tutti numeri che la truppa vercellese ha fatto saltare con una prestazione perfetta. Bianchi champagne e bollicine sin dall’avvio, con Motta che presenta Ambrosoni e Mariani esterni bassi, con La Marca che torna nel suo abituale ruolo a centrocampo dove sulla destra agisce il rientrante Bresciani. Alessandria che vive sulle improvvisazioni dei singoli, specialmente in fase offensiva dove l’ex Artico e Rosso, poco serviti devono aggiustarsi con l’esperienza. Gara intensa sin dall’avvio con i grigi che sollecitano Castagnone al 4’ con Buglio. Non è da meno Servili che al 7’ è costretto a deviare una conclusione velenosa di Lo Bosco, quindi all’8 Bresciani dal limite calcia sul fondo. La Pro incanta e strappa applausi: La Marca al 14’ segna con la mano: l’arbitro annulla e ammonisce l'interdittore bianco (salterà Alghero). Alessandria pericolosa con Mateos (17’) e Rosso (20’). La Pro replica con un’azione in velocità che porta Lo Bosco a calciare appena dentro i sedici metri: Servili ci mette i guantoni, quindi si distende per deviare un siluro dal limite di Magrin. Fioccano gli applausi per i bianchi che al 37’ sfiorano il vantaggio: perfetto centro di Magrin per Chiaretti che di testa indirizza la sfera sotto la traversa, obbligando Servili a un intervento miracoloso. I bianchi iniziano la ripresa come avevano terminato la prima frazione, ovvero mettendo i brividi ai supporters grigi: dopo appena 40’’ Chiaretti taglia per Lo Bosco che, tutto solo in area, viene anticipato da Schettino in un recupero disperato (infortunatosi uscirà dopo pochi minuti). E lo stesso Lo Bosco, poi, devia sottomisura un pallone che si spegne sull’esterno della rete. L’Alessandria cresce e vive il suo miglior momento: al 12’ Artico non aggancia un cross di Rosso, quindi al 15’ Buglio, servito da Ciancio, si presenta davanti a Castagnone ma il tiro lambisce il palo; 20’ Castagnone si supera su Rosso, poi mischia in area con Ciancio che calcia a colpo sicuro ma Antonioni salva sulla linea. Ma la Pro reagisce e al 23’ passa con Lo Bosco che servito da Chiaretti controlla la sfera nel vivo dell’area grigia, si libera di un difensore e calcia sul primo palo beffando Servili coperto: 1-0. Il Piola esplode ma due conclusioni di Artico (26’ e 30’) richiamano tutti alla realtà. Poi al 35’ i bianchi sembrano piazzare il colpo del ko: Antonioni dalla sinistra per Chiaretti che di testa fulmina Servili 2-0. L’Alessandria non ci sta e al 40’ Artico dal limite calcia all’incrocio dove, però, Castagnone vola per alzare in angolo. Al 41’ il portiere di casa è ancora prodigioso su Rosso ma, secondo l’arbitro, l’attaccante grigio è stato ostacolato da Mariani: rigore che Artico trasforma. Ultimi minuti di fuoco con i grigi alla ricerca del pari e Pro che con Lo Bosco ed Egbedi sfiora il tris. (La Stampa - Ed. Vercelli) RISULTATI: Carpenedolo - Varese 0-1 Ivrea - Mezzocorona 3-1 Montichiari - Pavia 1-2 Olbia - Itala S. Marco 0-0 Pizzighettone - Alghero 0-0 Sambonifacese - Rodengo 0-0 Sudtirol - Como 2-2 Valenzana - Canavese 0-1 CLASSIFICA: Alessandria p.28; Rodengo S. 26; Como, Olbia 25 Varese, Ivrea, Cnavese 24; Sambonifacese* 22; Valenzana 21; Itala S. Marco, Carpenedolo 19; Pavia, Pro Vercelli 17; Mezzocorona* 16; Sudtirol 15; Pizzighettone 14; Montichiari 13; Alghero 9 *Una gara in meno Il punto sul campionato A reti involate la gara tra la Sambonifacese e il Rodengo; tris dell’Ivrea nel match contro il Mezzocorona: le marcature sono state ad opera di Andreotti su rigore, Baldi e Minorelli. A Bolzano è finita 2-2 tra l' Alto Adige e il Como: in vantaggio i locali con Bacher, gli ospiti hanno immediatamente rovesciato il risultato con Facchetti ed Ezio Brevi, ma nella ripresa Araboni su calcio di rigore ha firmato il definitivo pareggio. E’ proseguita la risalita del Varese, vittorioso a Carpenedolo con la rete siglata da Milanese.