Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1964/1965
Serie B
07-03-1965 - Giornata: 24 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Catanzaro US 3 - 1 (1 - 1)
RETI: 15. Vitali A.[A], 54. Bettini L.[A], 67. Di Cristofaro C.[A] 9. Bonfada [Ca]

Alessandria US Nobili Natale, Poppi Luciano, Sogliano Riccardo, Carlini Rino, Migliavacca Giancarlo, Vitali Alessandro, Di Cristofaro Carlo, Ragonesi Renzo, Bettini Lorenzo, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio All.: Augustine Henri. D.T.: Cappelli Giulio

Formazione avversaria
CATANZARO US: Provasi, Nardin, Nisticò, Mecozzi, Tonani, Maccacaro, Bonfada, Marchioro, Berardi, Gasparini, Orlandi. All.: Remondini Leandro

Arbitro: Marengo Antonio (Chiavari)
Note
Rigore sbagliato (palo) al 24. da Vitali Alessandro [A]. Ammoniti Soncini [A], Berardi [C]. Inizio gara ore 15.00 Dopo questa partita Carlini annunciò l'addio al calcio per “l'avvio di un'attività lavorativa che necessita immediata attenzione ed impegno”.

Commento
L’ALESSANDRIA DOMINA IL CATANZARO: 3-1 Il rientro di Renzo Bettini ha dato più consistenza all’attacco – Gli ospiti osno andati i nvantaggio per primi con Bonfada – Vitali, dopo aver realizzato il pareggio, sbaglia un rigore – Nella ripresa, reti decisive di Bettini e Di Cristofaro Il rientro del centroavanti Renzo Bettini dopo oltre due mesi di assenza dal campionato, ha avuto un benefico effetto sull'Alessandria, che ieri ha battuto il Catanzaro con un punteggio (3-1) che i grigi non facevano registrare da tempo. Infatti, negli ultimi mesi l'attacco dell'Alessandria più di una rete per volta non riusciva a segnare: a volte, bastava anche quella per raggiungere la vittoria, altre, invece, serviva soltanto per un pareggio. Adesso, però, sembra che tutto stia per aggiustarsi. Intendiamoci, non che l'Alessandria fosse da considerarsi in crisi, ma tutti quei successi stiracchiati facevano storcere il naso a più di un tifoso. Ieri, dunque, è rientrato Renzo Bettini, l'anziano attaccante che forse avrebbe potuto tornare in squadra otto giorni prima, ma che aveva preferito rimandare perché sentiva che al suo rientro in formazione si dava troppa importanza, lo si aspettava come il salvatore della patria; e Bettini, quindi, voleva essere sicuro al cento per cento delle proprie condizioni atletiche e psicologiche. Ora, però, non si deve credere che tutto il merito del successo sul Catanzaro sia da accreditare a Bettini in quanto se è vero che l'attaccante ha giocato al meglio delle proprie possibilità impegnando sempre la difesa avversaria, è altrettanto vero che tutti i giocatori grigi, ieri, si sono prodigati dal primo all'ultimo minuto senza risparmio di energie. E dire che la gara per l'Alessandria era incominciata in modo tutt'altro che promettente, tant'è vero che dopo appena nove minuti di gioco il Catanzaro riusciva a portarsi in vantaggio. Andò cosi. Berardi si era spostato nella posizione di ala destra e stava lottando con Sogliano: si era quasi sulla linea del fuori, e il segnalinee, chissà perché, accennava ad una specie di sbandieramento invitando i giocatori a continuare l'azione. Sogliano interpretava male il non richiesto intervento, e si fermava credendo che la palla fosse da considerarsi fuori dei limiti del campo. Il calabrese, invece continuava nell'azione, ed operava un cross sotto porta sul quale interveniva Bonfada che di testa, da due passi, non aveva difficoltà a battere Nobili. Diciamo la verità, c'era di che abbattersi, ma l'Alessandria ebbe una impennata d'orgoglio, portò il « libero » Vitali a dare man forte all'attacco e cominciò a stringere d'assedio l'area degli ospiti. Al quarto d'ora raccolse il frutto della sua superiorità. Ragonesi, in azione sulla destra, passò la palla a Soncini che effettuò un lancio verso la porta del Catanzaro; Bettini mancò l'intervento di testa ma alle sue spalle era pronto ad intervenire Vitali che, al volo, colse Provasi in contropiede e realizzò il pareggio. Col risultato nuovamente in equilibrio, il gioco ebbe un momento di sosta, quasi per permettere agli alessandrini di tirare il fiato per poi portarsi nuovamente all'attacco. Ed al 24’, ecco l'occasione buona per andare in vantaggio. Su un rinvio di Nobili, Oldani si impadroniva della palla e filava verso l'area calabrese smistando poi verso il centro; Bettini stava per intervenire sulla palla quando Mecozzi lo trattenne chiaramente per la maglia e l'arbitro non ebbe alcuna esitazione a concedere il giusto rigore. Vitali si accinse a battere la massima punizione, ma forse fu ingannato da un accenno d'uscita di Provasi e mandò il pallone a sbattere contro la base di un palo. Era un'altra specie di mazzata che si abbatteva sui grigi: mancare una cosi facile occasione per segnare di fronte ad un avversario che non faceva certo complimenti, poteva anche significare il dover abbandonare ogni speranza di vittoria. Ma, ancora una volta, i grigi seppero reagire alla sorte contraria. Bettini non lasciava nulla di intentato per tirare a rete, Oldani gli faceva .da spalla ideale, e Vitati era ormai passato definitivamente in avanti lasciando il ruolo di libero a Carlini. Se prima del riposo l'Alessandria, non riuscì a concretare la propria superiorità, fu dovuto solo al caso e a qualche bella parata di Provasi, particolarmente a quella che al 43’ gli permise di bloccare in tuffo un gran tiro di Poppi spintosi all'attacco. Ma nella ripresa, tutto si doveva sistemare. Provasi fu abile al 7’ a mandare in angolo un insidioso pallonetto a parabola di Soncini, ma due minuti dopo nulla potè fare su un'azione di Oldani che si incuneò al centro e diede poi a Bettini la palla che il centroavanti con un tiro imparabile mandò in rete. Il Catanzaro, a questo punto, cercò di reagire e di ristabilire l'equilibrio, ma all' 11’ mancò con Marchioro una facile occasione, e al 22' incassò il terzo goal, quello che doveva sanzionare il risultato. Soncini batteva un calcio d'angolo dalla sinistra, Bettini effettuava una mezza rovesciata verso la porta, Oldani lottava con Nardin per il possesso della palla della quale però si impadroniva Di Cristofaro, che, quasi dalla linea di fondo, con un tiro in diagonale batté Provasi. E la partita, a questo punto, non ebbe più nulla da far registrare, salvo le ammonizioni a Soncini (proteste) e Berardi (gioco scorretto) e i grandi applausi che i tifosi alessandrini riservarono alla fine a Renzo Bettini. (Stampa Sera - Vittorio Preve) VITTORIA OTTENUTA ALLA VECCHIA MANIERA Era proprio cominciata male la partita con il Catanzaro e non tanto per la rete messa a segno dai giallo-rossi quanto perché dopo un mito di gioco Soncini aveva sbagliato un allungo ad Oldani ed i molti tifosi... catanzaresi lo avevano sonoramente fischiato. C'era da temere che la mezz'ala grigia si smontasse, innervosendosi come il suo solito, pensando che quei fischi potessero essere dei tifosi alessandrini! Un giocatore nel calore della gara non può fare troppi calcoli e non può pensare che un errore dopo un minuto di gioco può essere fischiato soltanto dai sostenitori della squadra avversaria! Poi venne il goal dell'ala destra Bonfada presentatosi tutto solo davanti a Nobili per raccogliere un centro proveniente dalla estremità del campo dove Migliavacca e Sogliano, ritenendo la palla uscita, si, erano fermati. Equivoco banale che è costato all'Alessandria il quarto goal di questa stagione al Moccagatta dove sino ad oggi, malgrado le tattiche « controcorrentiste » avevano segnato soltanto Pro Patria, Modena e Brescia in circostanze del tutto fortuite e nelle quali lo schieramento tattico della nostra difesa non c’entrava proprio per niente. L’inizio della gara non era davvero di buon auspicio in un momento tanto delicato di questo campionato dei grigi, campionato che avrebbe sicuramente preso una piega assai diversa e assai più favorevole se in seno alla squadra e sugli spalti non fossero sorte le più assurde polemiche indubbio retaggio delle conduzioni passate. Una generale insofferenza alla più blanda delle discipline infatti non poteva che riferirsi al fatto che fino allo scorso anno i giocatori in eterna attesa dei pagamenti dei loro compensi non erano stati di facile comando, anzi, erano abituati a comandare loro; farli rientrare nella normalità di un rapporto di dipendenza è stato ed è di una difficoltà non indifferente specie quando, considerata la forza della squadra, i risultati del campo non potevano e non potranno essere sempre favorevoli. Il clamoroso atteggiamento di ribellione del gennaio scorso quando i giocatori si rifiutarono in massa di andare a trascorrere, poverini, cinque giorni in riviera, spesati di tutto, venne tanto minimizzato che fatalmente la squadra perse quella consistenza che era stata creata con tanta pazienza sul campo e fuori del campo. I giocatori singoli cominciarono a perdere ogni concentrazione alla loro professione e con gli immancabili risultati negativi ebbero inizio negli spogliatoi e negli spalti polemiche di ogni genere: da quelle tattiche a quelle relative alla esclusione di questo o quel giocatore. La brutta partita con il Monza e quella ancor più negativa di Busto hanno fatto aprire gli occhi a tutti sul pericolo incombente; anche ai dirigenti della Società che non hanno mancato di affrontare altri sacrifici per ottenere, con un tempestivo ritiro in quel di Acqui, quella concentrazione psicologica e professionale che la squadra aveva smarrito dal giorno della... rivoluzione di gennaio. Eppure anche al momento della partenza per Acqui alcuni giocatori accennarono a fare un po' di maretta come se fosse stato deciso di portarli a lavorare in qualche fornace! Tuttavia tutto andò secondo buon senso ed i risultati pratici si sono visti sul campo quando malgrado l'inizio non certo fortunato la squadra tutta seppe reagire con una baldanza assai promettente. Bisogna per la verità riconoscere anche che Renzo Bettini è stato il catalizzatore di questa reazione ma guai a noi se avessimo ceduto alle pressioni della piazza che voleva Bettini ancora in tribuna e Vitali piantato là davanti a Nobili a fare il battitore libero così come è concepito « secondo corrente ». Dicevano i giocatori del Catanzaro che la partita l'aveva vinta il nostro libero ma noi pensiamo che l'abbiano vinta tutti i grigi; da Nobili la cui classe permette alla squadra di giocare così come gioca, a Renzo Bettini che ha accettato di rientrare con una settimana di anticipo sulla sua guarigione perfetta. Ma anche Soncini che non si è lasciato demoralizzare dai fischi iniziali dei tifosi di... Catanzaro, ed i due terzini e le due ali per finire a Migliavacca e a Carlini che quando si piazzano a metà campo sono due sicurezze anche nei momenti in cui Sogliano e Vitali esagerano nelle loro scorribande offensive. Ragonesi non sarebbe meno meritevole dei suoi compagni se riuscisse a non disperdere energie nel volere fare cose che non gli competono e nel discutere con compagni ed avversari ad ogni azione finita bene o male. (Il Piccolo, 10 marzo 1965 - Giulio Cappelli) RISULTATI: Livorno – Brescia 2-0 Modena – Pro Patria 0-0 Monza – Lecco 1-1 Napoli – Verona 2-0 Parma – Bari 3-2 Potenza – Reggiana 1-1 Spal – Palermo 3-2 Trani – Venezia 2-1 Triestina – Padova 0-0 CLASSIFICA: Brescia p. 33, Lecco 30, Modena, Napoli, Spal 28, Palermo 27, Reggiana, Padova 26, Venezia, Potenza 25, Catanzaro, Alessandria, Pro Patria 24, Bari 23, Verona 22, Trani 19, Monza, Livorno, Triestina 18, Parma 14. MARCATORI: 14 reti: De Paoli (Brescia), 12 reti: Bercellino (Potenza), 11 reti: Conti (Modena), Calloni (Reggiana), 10 reti: Clerici (Lecco), 8 reti: Marchioro (Catanzaro), Santon (Venezia), 7 reti: Azimonti (Lecco), Tinazzi (Palermo), Rosito (Potenza), Duvina (Pro Patria), Cavallito (Spal), Joan (Verona). Il punto sul campionato Battuta di arresto del Brescia fermato all’Ardenza per 2-0 dal Livorno fresco di cambio di allenatore. Il Lecco sfrutta l’occasione solo per metà impattando a Monza 1-1. Alle loro spalle la solita bagarre che impedisce a qualcuno degli inseguitori di emergere. Sconfitto il Palermo dalla Spal, il Modena che fa solo 0-0 con la Pro Patria viene raggiunto dagli estensi e dal Napoli che ha fatto un sol boccone del Verona. Questo terzetto naviga ora a due punti dal Lecco ma è incalzato dalle altrre in fila in ordine sparso. Il vittorioso incontro del Livorno sulla capolista è arrivato in una giornata in cui le squadre in trasferta hanno ottenuto solo quattro punti, frutto di altrettanti pareggi. E non sono stati solo i labronici a vincere tra le formazioni in coda: ha vinto anche il Parma con il Bari così come ha vinto il Trani sul Venezia. Triestina e Monza (quest’ultima con il Lecco) hanno comunque mosso la classifica pareggiando i rispettivi incontri.