Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1964/1965
Serie B
21-03-1965 - Giornata: 26 - Padova - Silvio Appiani


Padova AC - Alessandria US 5 - 1 (4 - 0)
RETI: 6. Rogora [Pa] , 20. Pasquina [Pa] , 24. Pasquina [Pa] , 34. Carminati [Pa] , 70. rig. Carminati [Pa] 86. Oldani (II) T.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Faggio Giuseppe, Poppi Luciano, Ragonesi Renzo, Migliavacca Giancarlo, Vitali Alessandro, Oldani (II) Tullio, Codecasa Emilio, Bettini Lorenzo, Soncini Antonio, Mognon Giorgio All.: Augustine Henri. D.T.: Cappelli Giulio

Formazione avversaria
PADOVA AC: Pianta, Rogora, Vecchi, Beretta, Barbolini, Sereni, Carminati, Pasquina, Cavicchia, Pestrin, Abbatini. All.: Montanari Serafino

Arbitro: Acernese Giuliano (Roma)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
Clamoroso passo falso dei grigi sui terreno dell’Appiani L'ALESSANDRIA SCONFITTA A PADOVA: 1-5 Una rete segnata in apertura di gioco dal terzino Rogora ha aperto la via del successo ai veneti - Due goals di Pasquina e due di Carminati (uno su rigore) contro uno solo realizzato dai piemontesi con Oldani Il Padova ha avuto ieri la sua giornata di gran vena; la seconda, di questo campionato. La prima fu contro il Verona, che capitolo all'Appiani con un netto scarto nella partita che ha segnato il declino degli scaligeri; oggi è capitato all'Alessandria di trovarsi di fronte ad un avversario contro il quale c'era ben poco da fare. Il risultato parla chiaro: cinque reti a una e il Padova ha al suo attivo anche due pali e qualche occasione mancata per un soffio. Tanta grazia non si era quasi mai vista nel corso di questo torneo che è stato abbastanza travagliato per i bianco-scudati. Il successo esterno sul Napoli ha galvanizzato la squadra padovana, spingendola sulla via di nuovi allori. La partenza è stata felicissima per l'undici di Montanari, e si può dire che sia stata essa a risolvere tutto presto e bene per i padroni di casa. Erano infatti trascorsi appena sette minuti che il Padova, disteso in area alessandrina, segnava su calcio di punizione la prima rete. Pestrin astutamente imbeccava con un corto passaggio Rogora, che scoccava un pallone imparabile. Da questo momento il Padova, ha assunto il comando delle operazioni, favorito dalla debole tenuta della difesa piemontese, che, priva di Sogliano, squalificato, non curava le marcature. Al 10' Beretta lanciava Carminati, che volava in area e mandava un pallone a stamparsi all'incrocio dei pali. La seconda rete maturava pochi minuti dopo ed esattamente al 21' con una azione del reparto destro. Carminati smistava a Pasquina, il quale dribblava un difensore e da pochi metri metteva a segno, imparabilmente. Al 24' Pasquina, imbeccato da Carminati, mentre il portiere Nobili era a terra, poteva batterlo una terza volta. A questo punto, praticamente, la partita era decisa. Si capiva che mai più i grigi avrebbero potuto colmare un cosi rilevante svantaggio, Nobili si esibiva poi su tiri di Pasquina, Soncini si prodigava a centro campo per tentare di riorganizzare i suoi, che portavano una minaccia alla rete padovana, costringendo Pianta ad una parata alta. Ma Bettini si è trovato sempre troppo solo con lo sporadico aiuto delle altre due punte Mognon e Oldani. Inoltre il passivo era ormai troppo pesante per dare ali all'attacco. Era cosi ancora il Padova che al 35' segnava con Carminati, su passaggio di Rogora: quattro a zero. Poi una ripresa sbiadita. Poco lavoro per Pianta, più rilevanti gli interventi di Nobili, che al 25' non ha potuto però impedire, che un quinto pallone entrasse nella sua rete, su rigore calciato da Carminati. Lo scattante giocatore lasciava poco dopo il campo, accusando uno stiramento. L'Alessandria si faceva più minacciosa e al 41' poteva cogliere il goal della bandiera su azione conseguente a calcio d'angolo e conclusa con un tiro a rete di Oldani. La sfera picchiava sulla traversa ed entrava in rete. II finale era ancora di marca padovana, con una fulminea fuga di Pasquina: spostato a destra lasciava partire un bolide che terminava sul montante. Tutto sommato è stata una bella partita solo per il Padova; l'Alessandria, travolta fin dall'inizio della partita, non ha potuto esprimere, il meglio di sé e si è vista superare nettamente dall'undici che all'andata, in casa, aveva piegato di stretta misura.(Stampa Sera – P.V.) I “GRIGI” A PADOVA TRAVOLTI DA UNA VALANGA DI RETI L’Alessandria ancora una volta ha denunciato i suoi limiti – Presunzione e pigrizia di alcuni giuocatori Nessuno pensava di potere ritornare da Padova con due punti in. più nella classifica ma nessuno neppure pensava che i grigi si sarebbero fatti travolgere da ben quattro reti nei primi quarantacinque minuti a cominciare dal 7’. Così come sono andate le cose non si possono mendicare scuse per la mancanza di questo o quel giocatore oppure attribuire il grave smacco ad un gioco troppo offensivo o troppo difensivo. La squadra ancora una volta ha denunciato i suoi limiti e la sua impotenza individuale e collettiva ad assumere una disciplina di gioco continuata: per alcuni giocatori si tratta di materiale impossibilità, per altri di vera e propria presunzione che non ha alcun fondamento su un bagaglio tecnico di un qualche livello. Oltre a ciò, e sopratutto, la causa principale della grossa vittoria del Padova è stata la enorme superiorità di tutti i bianco-scudati nei confronti dei grigi; superiorità tecnica, fisica e sul piano agonistico e dell'entusiasmo. A ben esaminare le due squadre non c'è un solo ruolo nel quale l'Alessandria possa, alla luce di questa partita, vantare una supremazia. Il solo Nobili forse, malgrado le menomate condizioni fisiche, ha lottato alla pari con il suo collega dell'altra parte, quel Pianta che sta affermandosi come uno dei migliori portieri della B e non solo del la B. Se a questi dati di fatto evidenti si aggiungono la presunzione e la pigrizia di alcuni giocatori alessandrini ecco che il risultalo di 5-1 diviene più che giusto, anche se le reti patavine, (una punizione, una rimessa laterale, un corner e un rigore) sono state più accidentali che manovrate, più dovute ad insipienza dei nostri che alla supremazia dell'avversario. Prendiamo ad esempio la prima rete. Mognon, che con il Palermo aveva disputato una buona partita, era stato riconfermato nel ruolo di ala sinistra. Prima della gara era stato avvertito che il terzino Rogora, suo diretto avversario, era solito portarsi in attacco alla ricerca del goal. AL 7' di gioco il Padova ottiene una punizione dal limite; mentre si sta disponendo la barriera proprio il Rogora se ne viene avanti liberissimo, si piazza sulla linea della barriera, si fa dare la palla e fulmina Nobili mentre il pacifico Mognon a trenta metri di distanza stava a guardare. Subita questa rete è subito affiorata la presunzione di taluni giocatori di centro campo che di loro iniziativa si cambiavano i compiti che erano stati loro assegnati prima di andare in campo. Soncini che avrebbe dovuto marcare Pestrin decideva di volersi assumere il marcamento di Pasquina mandando Ragonesi su Berretta e Codecasa su Pestrin. Saltava immediatamente il centro campo, Pasquina marcava due reti mentre Ragonesi e Codecasa brancolavano nei che i centrocampisti patavini facevano viaggiare con tutta comodità mettendo in crisi Poppi, Migliavacca, Faggio e Vitali. I due goal di Pasquina furono prodezze personali della mezzala destra del Padova, prodezze facilitate dalla libertà di cui potè godere al momento in cui fu raggiunto dalla palla, una volta anche da una rimessa laterale, e dalla facilità con la quale potè evitare l’intervento del libero Vitali in occasione della seconda rete. La quarta fu dovuta ancora alla solita avanzata del terzino Rogora che senza contrasti di nessun genere potè centrare una palla che respinta di testa da Ragonesi finì proprio sui piedi di Carminati. Nella ripresa il Padova tirò i remi in barca ormai sazio e per i grigi, riordinati i marcamenti, le cose andarono un po' meglio; noi perdemmo alcune occasioni per rendere meno umiliante la disfatta ma anche i nostri avversari andarono troppo spesso vicini ad altre segnature per permetterci di recriminare qualche cosa. Non abbiamo che da ammettere la superiorità dell'avversario e la giornata di scarsa vena di tutti i nostri giocatori. Anche l'esperimento di Ragonesi, come quello di Rapetti, non ha dato l'esito sperato pur tenendo conto della difficoltà della prova contro una squadra scatenata e che ha tutti i numeri per porre una seria candidatura alla promozione in serie A. La partenza da Alessandria di Carlini comincia a farsi sentire più di quanto potevamo preventivare ed è amaro dovere constatare come non si possa contare su qualche giovane disposto a soffrire in quel ruolo che non è poi dei più difficili. E' andato invece discretamente il terzino Faggio messo alle prese con un’ala sinistra di difficile controllo per il gran correre che fa per tutta la gara. Non possiamo tirar fuori nessun altro dei grigi da questa partita disputata come se invece di una gara di campionato fosse stata una specie di allenamento per preparare il Padova alle sue prossime battaglie. Ancora una volta la formazione alessandrina ha confermato che la mancanza di carattere e di temperamento si può qualche volta mascherare ma alla lunga saltano fuori i Don Abbondio che, se il coraggio non lo hanno, neppure se lo possono darei E’ una dolorosa constatazione che dispiacerà certo a qualcuno ma è doveroso ammetterlo specie da parte di chi da tempo aveva temuto il peggio nella disperazione di non potervi porre rimedio. Tuttavia l'Alessandria ha ancora un margine di vantaggio nei confronti delle squadre che lottano per non retrocedere; la sferzata di domenica a Padova dovrebbe quanto meno essere utile quale incitamento a difenderlo, d'ora in avanti, con i denti. (Il Piccolo, 24 marzo 1965 – Giulio Cappelli) RISULTATI: Catanzaro – Bari 1-1 Lecco – Potenza 2-3 Livorno – Verona 2-1 Modena – Reggiana 1-1 Monza – Brescia 0-0 Palermo – Venezia 1-2 Pro Patria – Napoli 0-2 Spal – Parma 1-0 Trani – Triestina 2-1 CLASSIFICA: Brescia p. 36, Lecco, Spal 31, Napoli, Padova 30, Modena, Potenza, Palermo 29, Venezia 28, Reggiana 27, Catanzaro, Pro Patria 26, Bari, Alessandria 24, Trani 23, Livorno, Verona 22, Monza 21, Triestina 18, Parma 14. MARCATORI: 16 reti: De Paoli (Brescia), 14 reti: Bercellino (Potenza), 12 reti: Clerici (Lecco), 11 reti: Conti (Modena), Calloni (Reggiana), 10 reti: Santon (Venezia), 8 reti: Marchioro (Catanzaro), Tinazzi (Palermo), Duvina (Pro Patria). Il punto sul campionato La situazione nella zona alta della classifica del campionato di serie B è di nuovo In piena evoluzione. Tre sconfìtte interne, subite da squadre che in un modo o nell'altro erano impegnate nella lotta per le prime posizioni, hanno reso la situazione più fluida ed incerta. A Lecco il Potenza è riuscito a battere la squadra lombarda per tre a due e si è portato cosi a ridosso delle primissime mentre a loro volta i lariani sono stati raggiunti al secondo posto dalla Spal, che ha battuto di misura a Ferrara il Parma. A Palermo secondo risultato a sorpresa: i rosanero sono stati sconfitti dal Venezia (risultato 1 a 2) ed hanno perso un'ottima possibilità per portarsi in una posizione di classifica decisamente più favorevole per l'attuazione delle loro speranze di promozione. Da Busto Arsizio, infine, la terza sorpresa della ventiseiesima giornata: il Napoli ha colto una chiara ed indiscussa affermazione a spese della Pro Patria (2-0), e con questo successo in trasferta, certo non previsto alla vigilia, i partenopei si sono rifatti della sconfitta subita a Napoli ad opera del Padova nell'ultimo turno di campionato. Ora il Napoli si è riportato sotto ed in classifica è al quarto posto (alla pari con Io stesso Padova ed alle spalle del Brescia capolista e di Lecco e Spal appaiate in seconda posizione) in una situazione quindi che presenta ai napoletani ancora validi motivi di speranza per la promozione. Il Brescia ha concluso imbattuto la trasferta di Monza con il Simmenthal, ed anzi deve rammaricarsi dello 0 a 0 in quanto De Paoli, al 10' della ripresa ha sbagliato un calcio di rigore. Sempre più difficile si fa invece la situazione del Simmenthal, terzultimo in graduatoria e in piena lotta per evitare la retrocessione. Restando nella tona bassa della classifica c'è da rilevare II terzo successo consecutivo del Livorno che ha battuto il Verona per 2 a 1: grazie a questa vittoria i toscani hanno raggiunto quota 22 punti, ossia il quart'ultimo posto in classifica. (Stampa Sera)