Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1964/1965
Serie B
09-05-1965 - Giornata: 32 - Brescia - Mario Rigamonti


Brescia AC - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 81. Cardillo A.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Sogliano Riccardo, Poppi Luciano, Migliavacca Giancarlo, Vitali Alessandro, Cardillo Antonio, Ragonesi Renzo, Bettini Lorenzo, Verga Adelio, Oldani (II) Tullio All.: Coscia Aristide. D.T.: Cappelli Giulio

Formazione avversaria
BRESCIA AC: Brotto, Fumagalli, Mangili, Rizzolini, Vasini, Bianchi, Veneranda, Lodi, Salvi, Vicini, Pagani. All.: Gei Renato.

Arbitro: Di Tonno Antonio (Lecce)
Note
Spettatori: 16.000 (incasso oltre 6.000.000) Inizio gara ore 15,30

Commento
Serie B: con un goal di Cardillo a 9' dal termine CLAMOROSO 1-0 DELL’ALESSANDRIA SUL CAMPO DELLA CAPOLISTA BRESCIA La gara autoritaria dei piemontesi ha sottolineato il calo di rendimento dei lombardi - Sicure parate di Nobili Una rete messa a segno da Cardillo a nove minuti dal termine della partita, ha dato all'Alessandria un successo assolutamente insperato sul campo del Brescia che guida la classifica del campionato di B. L'impresa dei grigi è senz'altro eccezionale, ma la squadra lombarda è apparsa inspiegabilmente priva di volontà, oltre a denunciare un'incapacità pressoché totale a superare una difesa serrata quale ha presentato in campo l'Alessandria. Il rendimento del Brescia è scaduto da tre settimane a questa parte, da quando cioè Gei è stato costretto a togliere di squadra De Paoli in seguito alla squalifica comminatagli dalla Lega. E' fuor di dubbio che il centroavanti è un elemento di valore, ma non si può ammettere che la sua presenza condizioni il gioco di tutta la compagine. Si è sbagliata la sua sostituzione una prima volta (ed è accaduto con il Venezia), una seconda a Ferrara, ma è stato un nudo e grosso errore mantenere lo stesso schieramento d'attacco, che già aveva fallito la prova in due occasioni, per la terza partita. Salvi non è un centroavanti, e le sue doti - che pure sono parecchie - scompaiono se egli viene impiegato in un. ruolo sbagliato. Veneranda e Pagami, inoltre, sono l'ombra dei brillanti giocatori visti all'inizio del campionato e Lodi non è un asso anche nelle migliori condizioni fisiche. Rimane Quindi soltanto Vicini a rendere adeguatamente, ma per lui il peso degli anni si fa sentire e dopo 45 minuti le sue idee non sono più molto limpide. L'attacco del Brescia è tutto qui: inconsistente, disordinato, e il settore difensivo appare appena migliore, grazie all'apporto di Bianchi che è l'uomo di maggior classe di tutta la squadra. I meriti per la vittoria vanno comunque in pieno ai giocatori grigi. Il loro schieramento è stato fin dai primi minuti prudente, ma tutt'altro che rinunciatario. Verga inserito a mezz'ala, giocava a centro campo su Vicini, e Vitali rimaneva libero alle spalle di Migliavacca. Gli altri controllavano l'avversario diretto, cercando però di sganciarsi di frequente all'attacco. Le manovre erano chiare e semplici, ed anche quando il Brescia attaccava in massa i grigi rispondevano con calma, non spazzando via il pallone, ma impostando a partire dalla difesa nuove trame di gioco. Nell'intervallo, Cappelli arretrava Verga dietro a tutti, spostava Vitali a mezz'ala e il rendimento dei grigi, già discreto, aumentava notevolmente. Vitali pur se non regge tutta una partita in prima linea è pur sempre un' eccellente mezz’ala di punta ma nessuno nel Brescia è parso accorgersene; L'Alessandria ha così compiuto il miracolo, poggiando peraltro ancora una, volta su' quell'eccezionale portiere che è Nobili, che ha saputo sventare ogni minaccia prima che diventasse troppo seria. Il traguardo della salvezza è stato praticamente raggiunto, grazie a due successi a sorpresa ottenuti nel breve volgere di due settimane. Grossi problemi sorgono invece per la squadra lombarda che appare decisamente in crisi; ha realizzato un solo punto in tre partite e domenica, pur con il rientrante De Paoli, dovrà affrontare in trasferta il Napoli che è secondo con due soli punti di distacco. La promozione che sembrava sicura torna nuovamente in forse e la lotta è più dura adesso che i giocatori accusano il peso di un campionato condotto sempre al comando. La cronaca è assai limitata. Registra una serie di attacchi del Brescia, ma il primo grosso pericolo per Nobili, forse l'unico in tutta la partita, viene al 15' e lo crea un mediano, Bianchi, che manda fuori di pochi centimetri un tiro rasoterra effettuato dal limite. Al 30' Vitali viene sbattuto malamente a terra e Lodi non sa nemmeno approfittare di questo fallo per tirare in porta. I grigi nel frattempo hanno ottenuto un paio di corner, al 30' Bettini impegna Brotto con un colpo di testa e al 40' Cardillo, completamente smarcato in area, tira al volo mandando il pallone altissimo. Urli e fischi oltre misura 4’ dopo per Melideo che blocca con una « cintura » al collo Salvi. Si riprende con l'Alessandria in formazione mutata e subito Vitali si fa sotto, centra su Bettini che devia verso Cardillo: tiro al volo, a lato, ma questa, volta di poco. Al 5' azione Bettini-Vitali-Bettini con tiro violento e teso del centroavantì che il portiere devia in angolo. Due minuti dopo Bettini lancia Vitali che salta due uomini, arriva davanti a Brotto e con troppa precipitazione tira alle stelle. Al 10' Bettini supera Vasini; il centromediano lo trattiene per la maglia, ma Bettini continua ad avanzare e Brotto uscito in tuffo riesce a respingere fortunosamente di piede. Qualcosa è mutato, tutti se ne accorgono, tranne Gei. Probabilmente basterebbe spostare Bianchi su Vitali e la pressione dei grigi si alleggerirebbe, ma l'allenatore bresciano non lo fa. Vitali è protagonista di altre azioni pericolose al 20' e al 31', poi al 34' si fa vivo Bettini con un tiro a lato al termine di un contropiede. In tutto questo periodo non un'azione sul fronte opposto. Poi la rete. Oldani è in fuga sulla destra, Fumagalli non lo controlla da vicino e gli lascia fare il traversone. Il pallone spiove qualche metro fuori dell'area, al centro: Cardillo lo gira al volo e questa volta il bersaglio è colpito in pieno. Un momento di giubilo da parte dei grigi poi il ritorno immediato alle posizioni in campo; il Brescia preme con tutti gli uomini ma parte ancora il contropiede dell'Alessandria con Cardillo che lancia Bettini in area. E' il 40': esce il portiere in tuffo e Bettini tenta il pallonetto e manda fuori di pochissimo. Al 43' l'unica azione della ripresa per i lombardi: cross di Veneranda, tiro da tre passi di Salvi e deviazione in angolo di Nobili. E' il tocco finale per meritarsi la vittoria. (Stampa Sera - G.V.) CLAMOROSO A BRESCIA: I GRIGI BATTONO LA CAPOLISTA L'Alessandria ha battuto - fuori casa - la prima in classifica, il Brescia. Indubbiamente è un fatto non comune che lascia tutti stizziti. La reazione nella nostra città non è stata molto appariscente, secondo il carattere dei suoi cittadini che non amano abbandonarsi a manifestazioni in eccesso collettive, ma la gioia è stata ugualmente intensa. E' stato il risultato indubbiamente più formidabile e commovente che una squadra, nelle condizioni della nostra, potesse cogliere in questo campionato, insieme a quello perentorio e folgorante di Palermo (ricordate?). In questo momento proviamo l'orgoglio che va di gran lunga al di là dei due punti, l'orgoglio di chi ha superato la prima della classe giocando a casa sua. Lo sportivo pubblico di Brescia ha pur saputo applaudire ed apprezzare una squadra che, se pur costretta a lottare con disperazione per una classifica precaria, ha preferito il gioco al combattimento, l’audacia al "serrate", la tecnica all’arrembaggio. Molto probabilmente questi due punti già significano per noi la fine di un incubo, ma significano anche la consacrazione delle più ambite delle vittorie, il riconoscimento di una forza viva e vitale che sorregge in agonismo una squadra dal nome ancora prestigioso. Impresa unica. Infatti l'impresa compiuta dalla nostra squadra fino ad oggi non era ancora riuscita a nessuno: ha battuto sul proprio campo la prima della classe, considerata (giustamente) la più sicura promossa alla serie A: con questa sconfitta il Brescia cade invece nell’orbita delle altre aspiranti che la costringeranno da domenica ad impegnarsi fino allo spasimo per mantenere la promessa già fatta ai suoi tifosi. Dal canto nostro, siamo evidentemente legati ad un beffardo destino nei riguardi del Brescia: è dalla clamorosa vittoria di S. Siro che continuiamo a darle dei dispiaceri. La nostra squadra era scesa al "Mompiano" con la modesta speranza di un pareggio. Senonchè ha tenuto in maniera eccellente il centro-campo, non si è mai scoperta in difesa (ottimi veramente Melideo e Sogliano che hanno letteralmente annullato le ali avversarie) senza mai rinunciare a sfruttare le buone occasioni offensive. Con una tattica così semplice ma tanto bene attuata, di fronte ad un Brescia stanco, confusionario e privo di mordente, la vittoria non poteva mancare a modificare tutto il pronostico. Ed i frutti vennero, anche se si dovette attenderli per tutta la partita. Mancavano ormai nove minuti al termine (il Brescia accettava ormai il pareggio come un valido risultato), quando Cardillo con un tiro preciso e perentorio infilava la porta sotto la traversa. Fu un gol stupendo, di quelli che mozzano il fiato. Esplosione di gioia e qualche lacrima dei dirigenti al seguito: già perché compito dei dirigenti è anche quello di commuoversi e di sentire costantemente un violento battito di cuore. Cardillo e Cappelli hanno avuto la loro grande giornata Accanto a loro un Coscia in festa. Merito di tutti La bellezza della vittoria impedisce di fare graduatorie per indicare i migliori: sono compiti questi che in simili frangenti si lasciano svolgere soltanto dal cronista del quotidiano. Tutti hanno contribuito allo stesso modo e con ugual merito a cogliere la vittoria più ambita di tutto il torneo. Ci basti segnalare soltanto che Cardillo – sul quale si puntavano gli sguardi di tutti dopo un ritorno tanto atteso -— è stato un avversario spesso invincibile per Mangili, dal quale si liberava il più delle volte con facilità per assaggiare con abilità e tecnica l'esperienza di Bettini o l'azione instancabile e determinante di Ragonesi od i guizzi di Oldani trasformato nella volontà e nel carattere. Un guizzo ha dato alla nostra squadra la vittoria "di prestigio" che andava da tempo cercando. Finirà? Vorremmo a questo punto augurarci una cosa: che la sonante vittoria porti un po’ di serenità attorno alla nostra squadra e consenta a Cappelli di lavorare in pace secondo il suo criterio ed i suoi sistemi. Fino ad ora nessuno ha reagito e si è finto, per amor di pace, di ignorare i frizzi e le frecciate che da qualche parte vengono lanciati contro Cappelli ed i dirigenti con la scusa di voler bene all'Alessandria. Non è questo il miglior modo di voler bene alla Società sol perché il dott. Cappelli ha inibito l’ingresso ai giornalisti negli spogliatoi. Ci ha detto di averlo fatto perché desidera lavorare in tranquillità: forse che non lo può fare? (Il Piccolo, 12 maggio 1965 - Barbagrigia) RISULTATI: Bari – Lecco 2-3 Modena – Trani 1-0 Monza – Reggiana 0-0 Napoli – Triestina 3-0 Parma – Padova 1-0 Potenza – Pro Patria 3-0 Spal – Livorno 1-0 Venezia – Catanzaro 0-0 Verona – Palermo 0-0 CLASSIFICA: Brescia p. 42, Napoli 40, Padova, Spal 38, Lecco 37, Modena, Potenza 36, Palermo 34, Venezia, Catanzaro, Pro Patria 32, Reggiana 31, Verona, Alessandria 30, Bari, Trani 28, Monza 27, Livorno 26, Triestina 22, Parma 21. MARCATORI: 16 reti: De Paoli (Brescia), Clerici (Lecco), 15 reti: Bercellino (Potenza), 12 reti: Conti (Modena), 11 reti: Carminati (Padova), Calloni (Reggiana), 10 reti: Cristin (Monza), Santon (Venezia), 9 reti: Marchioro (Catanzaro), Mascalaito (Livorno), Rosito (Potenza), Muzzio (Spal). Il punto sul campionato La seconda sconfitta consecutiva del Brescia (clamorosa questa in casa contro l’Alessandria, dopo quella di Ferrara sette giorni fa) ha ricompattato il gruppo delle prime. Ora le rondinelle restano al comando della classifica ma conservano solo due punti sul Napoli e quattro sulla coppia Padova – Spal. Margine ancora rassicurante ma che è ancora a rischio rimonta. Oltretutto solamente il Padova ha perso colpi finendo battuta da un Parma che sta cercando di recuperare ed ha ottenuto sei punti nelle ultime quattro partite. A sei gare dalla fine il campionato è ancora apertissimo: sono ben otto le formazioni che, classifica alla mano, possono aspirare alla promozione. Discorso analogo anche in coda: improbabile la salvezza per Parma e Triestina, rimangono almeno in quattro a lottare per evitare l’ultima retrocessione con l’avvertenza che, in caso di scivoloni, possono ritrovarsi coinvolte anche Reggiana, Verona ed Alessandria che attualmente sembrano fuori dalla mischia.