Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1965/1966
Serie B
05-09-1965 - Giornata: 1 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Monza AC 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 67. Ghio [Mo]

Alessandria US Centini Ariodante, Marconato Ubaldo, Bonfanti Mario, Gori Carlo, Migliavacca Giancarlo, Tagnin Carlo, Di Cristofaro Carlo, Maddè Sergio, Bettini Lorenzo, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio A disp.:(P) Nobili Natale All.: Allasio Federico

Formazione avversaria
MONZA AC: Ciceri, Perego, Magni, Melonari, Ghioni, Bernini, Vivarelli, Maggioni, Ghio, Bersellini, Vigni. A disp.: Fattori. All.: Vincenzo Rigamonti.

Arbitro: Canova Alvaro (S.Lazzaro di Savena)
Note
Ammonito: Vigni [M]. Angoli: 6-3. Spettatori: 5.000 circa (2.108 paganti, incasso L. 1.819.000) Inizio gara ore 16.00

Commento
L’ALESSANDRIA DOMENICA E’ MANCATA MA NON BISOGNA DRAMMATIZZARE LE COSE Tanti discorsi nel pre-campionato sono finiti tutti in un sol fascio nel breve volgere di novanta minuti con il Monza. Peggio di così, certo, non poteva andare. Ovviamente non buttiamo questa considerazione con il solo principio di considerare il risultato finale. Infatti una sconfitta può capitare a tutti e non ci sarebbe tanto male. Quello che invece lascia perplessi — lo sarebbe stato anche con una vittoria — è il modo come ha giocato l’Alessandria. Ricordate la settimana scorsa? Si era osservato che con la Lazio i grigi avevano difettato in un gioco stretto sulla fa scia centrale del campo, un gioco inutile che finiva inevitabilmente nello stretto corridoio difensivo dell'avversario. Tentando e ritentando questa inutile manovra, logicamente, lo stesso finiva ai pallonetti più o meno alzati. Un vantaggio, dunque, per i difensori e non certo per i nostri attaccanti. E domenica con il Monza è successo proprio la stessa cosa. Il Monza che è sceso al Moccagatta non certo con l’idea di vincere ma bensì di salvarsi con un nulla di fatto. Una squadra, però, che ha presentato tutti difensori di un palmo più alti dei nostri attaccanti e quindi superiori nel gioco di testa. In questa maniera, con una rete in contropiede, il Monza ha trovato una spinta morale per il futuro e l’Alessandria se n'è andata per le terre della delusione. Ci sono stati errori, ci sono state colpe? Evidentemente, Allasio, impressionato dalla prova positiva di Soncini del mercoledì non ha considerato all’eccesso il fatto che ad un Monza arroccato — stando al le previsioni — meglio era un attaccante puro nel quintetto avanzato che non un uomo più mediano che elemento di punta. Ma tant’è: Soncini, mercoledì, era andato così bene in quella manovra di apertura dell’attacco da ingannare qualsiasi sulle sue vere caratteristiche. Forse ci sarebbe voluta una prova. Ora parliamoci chiaro: nessuno vuole scaricare il bari le su Soncini come d’altra par te nessuno vuole scaricarlo sugli altri. Il difetto dell’azione sulla fascia centrale del campo, dei mille passaggetti laterali, degli ”a soli” di Maddè, tutto è dovuto indubbiamente ad una mancanza di tempo. Infatti crediamo sia ancora prematuro definire una situazione così come crediamo sia presto per i tifosi mettere in croce la squadra e i giocatori. Siamo infatti alla prima partita di campionato e certamente succederanno ancora tante cose. Aspettiamole e poi si potrà dire. D’altra par te non è che la partita di domenica con il Monza abbia la sciato Allasio fermo sui suoi principi. Noi abbiamo visto tanti allenatori dopo la sconfitta, anche dopo momenti in cui il risultato li aveva condannati inesorabilmente alla retrocessione. Ebbene, domenica, Allasio ci ha impressiona ti tanto era demoralizzato. Lunedì lo abbiamo trovato ancora « choccato » dalla giornata precedente. « Cosa volete che vi dica? — così rispondeva alle nostre domande — mi sono mancate pe dine di tutto riguardo come Tagnin, Soncini, Maddè e tutte per il fatto che una tattica ha necessità di tempo per essere praticata sufficientemente. Questo spiega la ragione per cui oggi non discuto minimamente le singole prove. Come potrei, ad esempio, esprimere un giudizio definitivo su di un Tagnin che l’anno precedente, nell’Inter, svolgeva un compito di riguardo e soprattutto di grave responsabilità? ». - Adesso, lei, cosa pensa di fare? - abbiamo chiesto. - Una cosa semplice: devo insistere nel fare bene entrare a tutti quanti in testa che è necessario aprire il gioco sulle ali se si vuole penetrare nella difesa avversaria. E poi ancora quasi a parlare con se stesso: - Non dovevamo buttar via il risultato in questo modo. Il pubblico, certo, non si meritava tanto soprattutto ci metterà tempo a rimettersi dal giudizio negativo. Per noi è giunto il tempo di rimboccarsi le maniche e non indugiare oltre. Questa è dunque la situazione dei grigi. Nessuna tragedia ma pur troppo, già all'inizio del torneo, corrono tempi duri. Ed intanto il Genoa aspetta i grigi. Questo potrebbe anche essere il migliore avversario per una sollecitazione di cui, ora, ha necessità tutta la squadra. Non drammatizziamo, dunque, e non facciamo man care il nostro aiuto, il nostro incitamento all’Alessandria Anzi è proprio nei momenti difficili che si vedono gli sportivi, quelli veri. E dimostriamo questa simpatia, questa fiducia nei dirigenti attuali, sottoscrivendo degli abbonamenti. Siate certi che verranno anche le partite belle ed allora tutti saranno pronti a dimenticare in un attimo la partita con il Monza: uno dei tanti episodi di un campionato e nulla più. (Il Piccolo – Franco Benzi) Una difficile situazione dirigenziale che non accenna a risolversi L'ALESSANDRIA SI TROVA GIA' IN CRISI PER LA SCONFITTA SUBITA DAL MONZA (0 a 1) Il passivo della società è elevato e non si riesce a formare il nuovo consiglio direttivo - Si sperava che un successo nella partita di ieri avrebbe convinto gli ex responsabili del sodalizio a dare il loro appoggio finanziario - Generosa prestazione dei grigi - Maddè ha colpito un palo Una sconfitta subita nella prima giornata di campionato, in genere, non basta certo a mettere in crisi una società: specie, poi, se si tratta di una sconfitta dovuta soprattutto al caso, come quella patita ieri dall'Alessandria al Moccagatta (0-1) ad opera del Monza. Nel caso dei grigi, però, si tratta dì un insuccesso particolarmente grave: non tanto per una questione tecnica (la squadra piemontese ha dominato per almeno ottanta minuti su novanta ed avrebbe meritato almeno un pareggio), quanto per le conseguenze negative che essa può avere nella conduzione della società. Dopo le dimissioni dei presidente Melchionni, com'è noto, alla guida del sodalizio si è provvisoriamente formato un « triumvirato » composto da Pertusati, Bruni e Barberis, i quali hanno tentato di formare un nuovo Consiglio Direttivo. Un tentativo, però, che finora è risultato vano: il deficit della società è molto alto e nessuno pare voglia assumersi responsabilità. Non è detto che il 30 settembre, giorno in cui avrà luogo l'assemblea dei soci, non si possa raggiungere una soluzione: ma le previsioni, per ora, non possono che essere pessimistiche. Per riaccendere l'entusiasmo degli ex dirigenti, per convincerli ad unirsi ancora per dare una mano alla società che l'anno prossimo rischia di andare in «liquidazione», ieri sarebbe stata indispensabile una bella vittoria. Invece i grigi sono stati sconfitti; e alle casse sociali (particolare non certo trascurabile, data la situazione) è affluito soltanto un milione e mezzo. E se si tiene conto che i 27 milioni incassati per gli abbonamenti sono andati praticamente tutti per gli «arretrati» ai giocatori e per i premi di reingaggio, si avrà un'idea abbastanza chiara dell' attuale, fallimentare situazione dell'Alessandria. I dirigenti grigi mercoledì esporranno a Milano al dott. Stacchi, attuale presidente della Lega, le condizioni in cui sono venuti a trovarsi: e non è escluso che la Lega stessa, se non si riuscirà a formare il Consiglio, decida di nominare un suo commissario straordinario. Una brutta situazione, che la sconfitta di ieri ha acuito portando la società sull'orlo della crisi. Eppure di tutto ciò i giocatori hanno una colpa molto relativa, anche se l'allenatore Allasio ha deciso di punirli sospendendo i permessi del lunedì. I grigi si sono battuti a fon¬ do, con orgoglio: e più volte sono andati vicini al goal, specie nel primo tempo quando Maddè ha colpito la base del montante a portiere ormai battuto. Ma hanno peccato di inesperienza, specie in difesa: e Ghìo, al 22' del secondo tempo, ne ha approfittato segnando l'unico goal della partita su contropiede, proprio mentre l'Alessandria era tutta protesa in avanti alla ricerca di una rete che sembrava ormai matura. Un goal un po' fortunoso: Maddè tiene troppo la palla e se la fa soffiare da Vivarelli, che effettua un lancio lungo per alleggerire la propria area dalla continua pressione dei locali; Tagnin potrebbe intervenire ma «sbuccia» il pallone che finisce proprio sui piedi di Ghio. Migliavacca e Gori sono lontani, per il centravanti lombardo è persino troppo facile battere Centini. Questa, l'unica azione veramente pericolosa del Monza durante tutto l'incontro: un'azione sola, che è fruttata però al lombardi entrambi i punti in palio. Per il resto, la gara è stata quasi un monologo dei grigi, che hanno creato azioni in continuità, senza però mai riuscire a concludere. All'Alessandria manca un vero sfondatore; in area di rigore (presidiata a volte da sette od otto giocatori ospiti) nessuno riusciva ieri a trovare il varco buono. I grigi hanno commesso l'errore di allargare troppo poco il gioco sulle ali, gli stessi Di Cristoforo e Oldani (che di ruolo sono appunto estreme) hanno finito col convergere spesso al centro creando soltanto confusione. Molto ci si attendeva da Maddè, un prestito del Milan di cui si diceva un gran bene, e il ragazzo in effetti ha dimostrato ottime doti di palleggiatore, dando però poca collaborazione ai compagni. Bettini, dal conto suo, chiuso da due e a volte da tre avversari, non è mai riuscito a districarsi a dovere: un po' per colpa sua (è pesante e piuttosto lento), un po' per colpa dei colleghi della prima linea, che invece di «cercarlo» con passaggi tesi, hanno insistito troppo nel gioco alto. Queste le ragioni principali che spiegano la sconfitta. Una sconfitta, però, che i grigi non avrebbero meritato, se non altro, per il ritmo imposto alla gara, per le occasioni create, per la superiorità tecnica messa in evidenza nei confronti degli avversari. E' andata male, quel goal in contropiede ha messo l'Alessandria nei guai. Guai grossi, se il pubblico continuerà ad interessarsi così poco alle vicende della società. Perché gli ex dirigenti minacciano di seguire il suo esempio. (La Stampa - Ed. Sport - M.C.) RISULTATI: Catanzaro-Padova 1-0 Lecco-Genoa 0-1 Livorno-Palermo 1-0 Mantova - Pro Patria 1-0 Novara-Venezia 1-1 Potenza-Verona 2-0 Reggiana-Messina 1-1 Reggina-Pisa 2-1 Trani-Modena 1-1 CLASSIFICA: Potenza, Genoa. Monza. Catanzaro. Livorno, Mantova, Reggina p.2; Messina, Modena, Venezia, Novara, Reggiana, Trani, punti 1; Alessandria, Pisa, Lecco, Padova, Palermo, Pro Patria, Verona 0. Il punto sul campionato Il Genoa ha vinto a Lecco con un gol, forse, fortunoso, realizzato da Bicicli al 12' che ha sfruttato una respinta del portiere Migliavacca. Il Catanzaro ha battuto, di misura, il Padova con un gol siglato da Marchioro dopo 26' di gioco ma il punteggio avrebbe potuto essere più vistoso. A un minuto dalla fine la vittoria del Novara contro il Venezia è sfuggita: a dieci minuti dal termine per i piemontesi ha segnato Pereni, D'Alessi ha riportato la gara in parità.