Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1965/1966
Serie B
12-09-1965 - Giornata: 2 - Genova - Luigi Ferraris, Marassi


Genoa CFC - Alessandria US 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 11. Brambilla [Ge] 60. Bettini L.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Marconato Ubaldo, Bonfanti Mario, Gori Carlo, Migliavacca Giancarlo, Tagnin Carlo, Ragonesi Renzo, Maddè Sergio, Bettini Lorenzo, Pasquina Mario, Oldani (II) Tullio All.: Allasio Federico

Formazione avversaria
GENOA CFC: Grosso, Bruno, Campora, Baveni, Bassi, Rivara, Bicicli, Kölbl, Zigoni, Brambilla, Gilardoni. D.T.: Viani Giuseppe – All.: Bonizzoni Luigi.

Arbitro: Giunti Luciano (Arezzo)
Note
Inizio gara ore 15.30

Commento
L’ALESSANDRIA BLOCCA IL GENOA CON UNA GENEROSA PARTITA Colpo grosso dei grigi a Marassi. Certo si tratta di un pareggio, ma se si considera il particolare momento in cui è saltato fuori, se si considerano le nere previsioni dopo la sconfitta con il Monza, ebbene l’averlo stretto il favorito Genoa ad abbassare le... armi non è stata cosa da poco. E diciamolo subito, tanto per togliere qualsiasi dubbio, che la m età del successo spetta ad Allasio per aver saputo azzeccare la giusta posizione in campo di Tagnin. Ricordando appunto che Tagnin all'Inter svolgeva un compito di puro controllo di un solo uomo — il migliore degli avversari — Allasio incaricava il mediano di annullare Zigoni. Raggiunto lo scopo in m odo che potremmo definire clamoroso, Tagnin aveva poi la possibilità sul finale di dedicarsi alla difesa del pareggio. Questo è tutto quanto è successo all'Alessandria a Genova. C erto poi ci sono le note po sitive dei giovani che si sono lottati come dei leoni; c ’è stata la zampata di Bettini e la prova positiva di Pasquina, Oldani, Ragonesi, di tutti insomma. Ovviamente il discorso della domenica passata sta a dimostrare che in fondo Allasio, del quale non si può dimenticare la preziosa collaborazione di Coscia, aveva ragione quando asseriva che i suoi ancora non erano ambientati al clima della ”B ”. Si tratta di vedere, ora, se la prossima partita interna con il Catanzaro confermerà o meno quanto è stato visto a Genova. Certo è che i grigi nel breve volgere di pochi giorni sono passati dalla polvere all'alta re di una situazione che rischiava di diventare veramente difficile Ora con animo risollevato la società può pensare con maggiore serenità ai quadri direttivi. Si sa infatti che recentemente è stata diffusa la voce che il dott. Grassano era il nuovo Commissario dei grigi. Già sabato scorso avevamo precisato per conto nostro che si trattava di una notizia infondata e che solo l’assemblea aveva la possibilità o meno di far sfociare l’amministrazione dell’Alessandria U.S. in una form a commissariale. Comunque è un fatto che Grassano sia stato interpellato per una eventualità del genere e pare anche che lo stesso dopo aver avuto contatti in Lega abbia declinato l'incarico. A parte comunque i nomi dei probabili dirigenti, pare che le cose in casa alessandrina filino per il loro giusto verso. Qualche notizia è trapelata m a si tratta sempre di argomentazioni interessate, di parte, e quindi ben lontane dalla verità. E’ dunque impossibile, oggi come oggi, riassumere e fare il punto sulla situazione. E’ una realtà che la società avrà la sua assemblea straordinaria entro la fine del mese ma nessuno, diciamo, nessuno con cognizione di causa, può affermare cosa succederà. Evidentemente tutto dipenderà dal gruppo dei maggiori finanziatori della Società e cioè dal comm. Melchionni, dall’ing. Sacco, dal comm. Venturino, dal geom. Pertusati e così via tutti gli altri. Per il momento, dunque, pensiamo al campionato. I grigi sono ritornati sulla cresta dell’onda e domenica arriva al Moccagatta un Catanzaro che la tradizione vuole abbia sempre dato dispiaceri. Pensiamo al m odo migliore di sostenere la società, agli abbonamenti. Pensiamo che alla fin fine si presenta un buon campionato e quindi vale la pena di concedere anche la nostra fiducia. (Il Piccolo - Franco Benzi) L'Alessandria blocca il Genoa nella partita di Marassi: 1-1 Bettini ha pareggiato nella ripresa il goal ottenuto dal rossoblu Brambilla dopo 12' di gioco - Malumore dei tifosi liguri I genoani sembrano già affaticato e mancano di organizzazione tattica - Zigoni ha sciupato una facile occasione per segnare L'Alessandria ha pareggiato a Genova, e l'inatteso risultato ha scatenato i tifosi rossoblu che, dopo il successo di Lecco nella giornata inaugurale della serie B, aspettavano ben altro dai loro beniamini. Ma sarà bene risolvere subito l'interrogativo che viene spontaneo in Queste circostanze: merito dei grigi di Allasio o demerito degli uomini di Viani e Bonizzoni? L'Alessandria tecnicamente è assai più modesta che non il Genoa, è questa una verità, che non si può nascondere e che non può essere taciuta in sede di cronaca; ieri però i ragazzi piemontesi non hanno sfigurato di fronte ai quotatissimi avversari. Li hanno affrontati senza durezze; subito il goal di Brambilla al 12' (un goal fortunoso e per nulla entusiasmante) gli uomini di Allasio hanno contrattaccato con decisione, conservando una prudente copertura difensiva senza per altro dimenticare l'impegno per ricuperare lo svantaggio. Ottenuto il pareggio con Bettini, abilissimo nello sfruttare l'occasione presentata da un centro intelligente di Ragonesi, l'intera squadra ha lottato a denti stretti per conservare l'insperato risultato. In quei terribili venti minuti finali, di fronte ad un Genoa che attaccava in forze, i piemontesi hanno ripiegato per far barriera; si sono visti alcuni interventi più o meno ortodossi, si sono notati arrangiamenti « perditempo» che non hanno relazioni di parentela con lo sport, ma per i grigi il pari era la massima aspirazione;è comprensibile che l'abbiano difeso con i denti e con il cuore in gola. Il Genoa ha deluso; il risultato è accettabile perché nell'arco d'un torneo che dura 9 mesi e più, un « nullo » casalingo non determina crisi o preoccupazioni di classifica, ma se il discorso passa a trattare del gioco, bisogna ammettere che i tifosi reclamanti avevano ragione. Che cos'ha questo strano Genoa. Gli atleti sembrano affaticati, e sarebbe un guaio serio perché il campionato è appena agli inizi e una precaria condizione fisica vorrebbe significare un'errata preparazione. Ma c'è altro: alla squadra ligure manca un gioco appena apprezzabile, e manca un'organizzazione tattica degna di questo nome. In Italia si esagera in tatticismo spinto, ma il Genoa che ha addirittura due tecnici (Viani e Bonizzoni) dimostra sul campo che i suoi uomini non hanno compiti precisi. Escludiamo che Viani e Bonizzoni non prendano decisioni su un argomento cosi importante, bisognerebbe pensare invece che siano i giocatori a non ascoltare i consigli dei responsabili tecnici. Tocco comunque a Viani ed a Bonizzoni scoprire le cause di questo « non gioco », al cronista spetta solamente il compito di prenderne atto anche per giustificare l'1 a 1, che certamente desterà sorpresa. L'Alessandria si era presentata in campo con le vesti dimesse di una squadra che contro il Genoa tentava in qualche modo il nullo; aveva messo Ragonesi all'ala destra e Ragonesi fungeva da mediano, aveva arretrato Maddè in zona di copertura, né avanzava (se non raramente) Pasquina. Una formazione studiata per lo 0 a 0. E' successo invece che Campora, libero da impegni per l'arretramento di Ragonesi, avanzasse all'attacco e su un'azione confusa sotto la porta alessandrina riuscisse a servire Brambilla; l'attaccante ligure staffilava in porta, sorprendendo Nobili fuori posizione. La palla batteva sotto la traversa e l'arbitro non aveva un attimo di esitazione nel convalidare il goal. Uno a zero per il Genoa al 12'. La gente della tribuna nord (quella tutta rossoblu) si fregava le mani in attesa della vendemmia. Invece è venuta fuori una sorprendente Alessandria. Sorprendente anche per la pratica impossibilità dei liguri di continuare sul ritmo iniziale. Campora, soddisfatto del lavoro svolto, tornava terzino, e tutto il Genoa accettava se non la supremazia del gioco certo quella, territoriale degli avversari. I quali non sono certo fortissimi né come tecnica individuale né come prestanza atletica. Sono parsi, anzi, nella massima parte giovanissimi ed inesperti, ma pieni di volontà e desiderosi di correre. Niente di trascendentale, ma questa Alessandria, che non chiede nulla al campionato se non di rimanere in « B », giocava alla pari con il Genoa. Solo nella ripresa i rossoblu tentavano un affondo per chiudere definitivamente la partita e per evitare sorprese, ma Nobili ha fermato un paio di palloni se non difficili certamente insidiosi, e Zigoni dal canto suo per fare un goal « di tacco » ha mandato in fumo un'occasione facilissima per il raddoppio. E proprio sull'errore di Zigoni si è sviluppata l'azione dell'Alessandria: da Tagnin (una colonna della difesa grigia) a Ragonesi spostato a sinistra, il centro dell'ala alessandrina metteva in crisi l'intera difesa e dietro a tutti spuntava Bettini palla al piede; un tocco ed era il pareggio (6'). La reazione del Genoa è stata immediata, ma non ha prodotto frutti notevoli, ha dimostrato che alcuni giocatori non sono a punto come preparazione atletica, che Zigoni è sempre egoista, che Kolbl è inutile per una squadra che gioca per il risultato, che Bruno fa troppi falli e non fa gioco. Un Genoa che deve essere « rivisto ». Viami ha detto proprio cosi. Non c'ero tempo per chiedere una perifrasi per capire meglio il verbo «rivedere ». Forse Viani voleva dire rifare o modificare. Ma c'è ancora tempo. Purché si provveda in fretta. (La Stampa - Ed. Sport - Giulio Accatino) RISULTATI Catanzaro - Pisa 5-1 Livorno - Messina 1-0 Modena - Palermo 2-1 Monza - Novara 2-2 Pro Patria - Lecco 1-2 Reggiana - Potenza 2-0 Reggina - Padova 3-1 Trani - Verona 0-0 Venezia - Mantova 1-4 CLASSIFICA: Livorno, Catanzaro, Mantova, Reggina p.4; Reggiana, Genoa, Modena, Monza 3; Lecco, Novara, Potenza, Trani 2; Alessandria, Messina, Venezia, Verona 1; Palermo, Pro Patria, Pisa, Padova 0 Il punto sul campionato La seconda giornata ha visto quattro squadre innalzarsi a punteggio pieno in vetta alla classifica: il Livorno, vittorioso sul Messina al termine di una gara tirata e combattuta; il Catanzaro, che ha rifilato cinque gol al malcapitato Pisa, ancora a secco di punti; il Mantova che è uscito alla grande dal match di Venezia, dominato in lungo e il largo e la Reggina che ha preso il largo soltanto nel secondo tempo contro il Padova. Hanno perso contatto Genoa e Monza entrambe fermate i ncasa sul 2-2 da Alessandria e Novara.