Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1965/1966
Serie B
07-11-1965 - Giornata: 10 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Venezia AC 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 62. Mencacci [Ve]

Alessandria US Nobili Natale, Tagnin Carlo, Melideo Rocco, Gori Carlo, Migliavacca Giancarlo, Griffi Giulio, Di Cristofaro Carlo, Lojacono Francisco Ramon, Eco Luciano, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio All.: Coscia Aristide

Formazione avversaria
VENEZIA AC: Vincenzi, Tarantino, Grossi, Neri, Rizzato, Spagni, Bertagna, D'Alessi, Mencacci, Vicino, Salvemini. All.: Segato Armando

Arbitro: Roversi Gastone (Bologna)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
LO 0-1 NON RISPECCHIA I VALORI IN CAMPO Abbiamo avuto contro la sfortuna, ma la squadra ha giocato Ancora sul caso Bettini — Attendiamo la migliore forma di Lojacono e, forse, un nuovo centroavanti — Domenica a Palermo Renzo Bettini, forse, ci ha abbandonato. Ricordate l'anno scorso nella polemica in cui noi stessi sostenevamo il buon diritto del pubblico? Proprio in quel la occasione dicevamo, così a grosso modo i giocatori se ne vanno con le tasche impinguate dal denaro alessandrino, ma i tifosi restano. A chi importa se l’Alessandria andrà bene o male? Benissimo, anzi, malissimo. Sabato notte abbiamo avuto una nuova riprova di ciò, alla faccia di quel pubblico che tante volte aveva applaudito Bettini anche quando non era proprio il caso. Con tutto questo non vogliamo portare alla sbarra il Bettini per quanto ha fatto; in definitiva era nel suo buon diritto di professionista. Quello che a noi importa significare è che non è necessario creare degli idoli, inneggiarli come gente di casa nostra quando questa non la è. Che cosa è costato l’atto di Bettini al Alessandria? Un sacco di biglietti da mille e, prima fra tutto quanto, la delusione del pubblico che non si aspettava un simile voltafaccia. Qualcuno sorriderà quando leggerà il nostro precedente sacco di biglietti da mille ma ve lo spieghiamo in quattro e quattr’otto. Non giocando Bettini chi è stato sacrificato? Eco, un ragazzo che tra un anno o due poteva portare qualche lira in più alle casse dei grigi. E adesso? Adesso sarà necessario cercare un centravanti che costerà a sua volta un altro sacco di soldi. Anzi già si parla di trattative con Coppellarci ma tutto ovviamente è argomento ancora da concretizzare. E’ un fatto, però, che l’avv. Testa è stato categorico nei confronti di Bettini; — Dopo quello che ha fatto non giocherà mai più in Alessandria. Ora nel mentre i dirigenti corrono ai ripari vediamo un po’ la partita di domenica con il Venezia. Stavolta siamo convinti anche noi che quella dei grigi è stata sfortuna. Infatti se c’era una squadra che doveva vincere questa era proprio l’Alessandria, più generosa e più tecnica del Venezia. Vogliamo sottolineare quel ’più tecnica” perchè alcuni dei cronisti e critici presenti hanno ritenuto opportuno sentenziare che l’Alessandria è una squadra dal gran... fiato. Beh ognuno la vede alla sua maniera ma incomincia mo a convincerci lentamente che di calcio c’è ben poca gente che ci capisce e la maggior parte si avvale di un nome per dire le corbellerie più grosse. Già il calcio è forse paragonabile agli scacchi? No. certamente. Ed allora se è uno sport, qual’è quello sport che non richiede condizione atletica, l’uomo maschio, lottatore, grintoso? Forse il ’’discobolo” greco era un mezzo uomo, di quelli che articolano i loro gesti tenendo in mano fazzoletti di pizzo? Lasciamo andare e speriamo non ci facciano più ricorrere a certi discorsi. Lo sport è sport e quando viene praticato come lo ha fatto domenica l'Alessandria, allora è necessario togliere tanto di cappello anche se si sono persi i due punti in classifica. Avete visto Gori? Bene al posto degli sputasentenze avremmo voluto vedere e sentire Helenio Herrera. Oggi forse, sarebbe già la metà dell’Inter. D’altra parte i grigi superiori sul piano atletico, hanno dominato anche su quello tecnico. Il Venezia li ha beffati ma se ben ricordiamo anche il grande Torino venne beffato dai grigi proprio al Moccagatta: un errore di Rigamonti e Stradella insacca va facile. Con tutto questo il Torino doveva essere dileggiato come hanno fatto certi? Dunque, fine del discorso, lasciando che ognuna ’’curi” il suo fegato come vuole. Noi diciamo semplicemente che i grigi di domenica ci sono piaciuti tutti, dal primo all’ultimo compreso anche quell’Eco di cui abbiamo compreso l’intima tragedia e incitiamo anzi gli alessandrini a rincuorare questo ragazzo che è uno dei nostri, uno di quelli che non dimenticheranno mai la maglia grigia. Francisco Ramon Lojacono non è stato certamente tutto quello che è ma siate certi che nelle prossime partite presenterà il suo vero biglietto da visita. Comunque vorremmo che i grigi giocassero sempre cosi e poi tra tre o quattro mesi risentire i così detti tecnici: avremmo una riconferma dì più sulle nostre convinzioni. Ed ora guardiamo a domenica prossima. I grigi vanno a Palermo e su quel terreno, se verrà risolto in tempo il problema del centravanti, dovrebbe scaturire la prima soddisfazione dell’anno. Sarà ottimismo ma ci pare che l’Alessandria ne abbia ben diritto. (Il Piccolo - Franco Benzi) L'ALESSANDRIA ATTACCA INVANO IL VENEZIA NE APPROFITTA Lojacono ancora a corto di preparazione - Annullato un gol dell'italo-argentino per fallo di mano - I grigi senza Bettini che ha abbandonato la squadra per disaccordo sull'ingaggio Un Venezia abile ma anche fortunato, ha continuato a spese dell'Alessandria la serie delle sue affermazioni in trasferta. Per la prima volta in questo campionato gli sportivi alessandrini, attratti dalla «novità» Lojacono, hanno fatto ressa sulle gradinate dello stadio Moccagatta, portando alla società cinque milioni di lire d'incasso. La squadra grigia li ha ripagati giocando con un entusiasmo ed un'aggressività degni dei più incondizionato elogio; Ramon Lojacono, aia pure, nei limiti di una preparazione atletica alquanto sommaria, ha fatto intuire — con qualche scampolo di alta classe — quale potrà essere il giusto apporto al gioco dell'Alessandria quando avrà raggiunto l'efficienza fisica che ora gli manca. Però hanno segnato i neroverdi, e la loro vittoria per 1-0 è stata ottenuta realizzando implacabilmente una delle tre occasioni da rete capitate loro lungo tutto l'arco dei novanta minuti. I grigi hanno attaccato di più, hanno costretto la difesa veneziana ad un lavoro di tamponamento a volte affannoso, hanno segnato con Lojacono un goal giustamente annullato per fallo di mano dello stesso italo-argentino, hanno colpito una traversa con Gorl, mancando un altro paio di occasioni favorevoli. Una prestazione lodevole, che ha visto in primo piano nelle file della squadra di Armano e Coscia, l'inesauribile, Gori, il vecchio, generoso Tagnin (impeccabile anche nel ruolo inedito di terzino), il tenacissimo Migli avacca, l'insidioso Oldani e l'impetuoso Di Cristofaro; una prestazione che è stata però ancora una volta viziata dal difetto di sempre, la mancanza di un « uomo goal ». L'unico stoccatore di una certa esperienza in forza all'Alessandria ha infatti « tradito » la sua squadra in modo clamoroso: Renzo Bettini sabato sera ha lasciato la città, tornando a casa sua a Brescia, per un disaccordo circa la cifra del reingaggio. Il commissario della società, avv. Testa, aveva offerto al bresciano quattro milioni e mezzo: una somma più che notevole per un giocatore di trentaquattro anni, una somma superiore a quella offerta agli altri giocatori e allo stesso Lojacono. Poiché Bettini avanzava altre pretese, l'avvocato Testa si era riservato di tornare sulla questione nella giornata di oggi. Il bresciano però, pur avendo ormai un'età in cui certi colpi di testa non sono più scusabili, ha risolto la situazione in modo inatteso, piantando tutti alla vigilia dell'attesissima partita col Venezia. «Per me — ha detto il commissario dei grigi — la questione è chiusa definitivamente ». Salvo sorprese dunque l'Alessandria rinuncia a valersi del suo bizzoso centravanti e, se non capiterà l'occasione favorevole per ingaggiarne uno nuovo, si arrangerà con gli elementi a disposizione. Ieri quindi, è tornato in campo il giovane Eco, che non aveva troppo convinto nella gara precedente col Livorno. Anche ieri il centrattacco della «De Martino » ha compiuto errori — ed il pubblico, crudelmente, non glieli ha perdonati — ma ha palesato dei miglioramenti in base ai quali v'è da ritenere che, in mancanza di meglio, valga la pena di insistere su di lui. La prima emozione della partita viene appunto da un errore di Eco 11 quale non si aspettava che un rinvio sbagliato del portiere veneziano Vincenzi finisse proprio davanti a lui. Stordito da questo improvviso regalo, il centravanti indugia, permettendo al centromediano Rizzato — il miglior neroverde con Spagni, Bertogna e D'Al§ssi — di allontanare la minaccia. Al 13' tocca a Nobili di salvarsi fortunosamente da un tiro di D'Alessi sfuggito a Tagnin, mentre al 25' Di Cristofaro, caricato in area mentre sta per raccogliere un passaggio di Eco, ha il torto di restare in piedi e l'arbitro quindi lascia correre. Sette minuti dopo Vincenzi manca la presa su un calcio d'angolo, nella mischia si fa luce Lojacono e segna, ma il signor Roversi aveva già fischiato, avendo individuato una correzione di mano dell'italo-argentino. Al 40' ancora Lojacono di scena con un'intelligente lancio, su punizione, a Soncini, che la mezz'ala sinistra intuisce in ritardo, facendosi anticipare. A due minuti dal riposo altra « punizione » di Lojacono, quasi da fondo campo; Oldani corregge di testa e ancora di testa Gori indirizza a rete, ma il pallone rimbalza sulla traversa e va sul fondo. Nella ripresa il colpo di scena. Il Venezia aveva già sfiorato il goal al 7' ma Bertogna aveva grossolanamente sbagliato la mira. Dieci minuti dopo la stessa ala destra approfitta abilmente di un errore di Lojacono a centro campo e fila via da solo, cogliendo in contropiede l'intera difesa alessandrina: il suo traversone da fondo campo arriva giusto a Mencacci che « inzucca » imparabilmente in rete. L'Alessandria, dopo qualche minuto di « choc », reagisce rabbiosamente, l'ultimo quarto d'ora della partita è tutto un disperato arrembaggio dei grigi alla porta difesa da Vincenzi. Al 30' una paurosa mischia si conclude con un tiro alto di Gori, al 36' Vincenzi para in due tempi una stangata di Lojacono su punizione. Al 38' Lojacono serve Tagnin ed il « capitano » che, nonostante il numero 2 sulla maglia è stato prezioso anche come attaccante, raccoglie tutte le sue forze in una gran cannonata di destro. Vincenzi vola alla sua sinistra, ma il tiro è tanto forte che il pallone gli sfugge; il portiere veneziano però, con un colpo dì reni, riesce a girarsi e ad abbrancare la sfera a terra, dalla parte opposta. Una grande parata, che costituisce l'ultimo e definitivo « no », dei neroverdi all'Alessandria. (La Stampa - Ed. Sport - Gianni Pignata) RISULTATI: Catanzaro-Monza 1-0 Genoa-Reggina 3-1 Lecco Pisa 1-0 Livorno-Novara 0-0 Messina-Verona 0-0 Modena-Mantova 0-0 Padova-Trani 5-0 Potenza-Palermo 1-0 Pro Patria-Reggiana 2-1 CLASSIFICA: Mantova p.16; Catanzaro, Venezia 15; Potenza, Lecco 13; Palermo 12; Messina, Novara, 11; Genoa, Monza, Reggina 10; Padova, Reggiana, Alessandria, Verona 8; Pisa, Livorno, Modena 7; Trani 6; Pro Patria 5 Il punto sul campionato Vittoria del Genoa nel match che lo vedeva opposto alla Reggina: la vittoria c'è stata ma non è ancora girato tutto alla perfezione. Il Novara enfant terrible, in trasferta, ha perduto un'occasione d'oro per rendere ancora più pingue il suo bottino: contro il Livorno ampiamente rimaneggiato, i piemontesi sono stati troppo remissivi. Il Modena puntava al pareggio contro la capolista Mantova e ha ottenuto un risultato che rispecchiava l'andamento dell'incontro.