Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1965/1966
Serie B
28-11-1965 - Giornata: 13 - Padova - Silvio Appiani


Padova AC - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 38. Carminati [Pa]

Alessandria US Nobili Natale, Trinchero Giuseppe, Melideo Rocco, Gori Carlo, Migliavacca Giancarlo, Griffi Giulio, Di Cristofaro Carlo, Lojacono Francisco Ramon, Nicolè Bruno, Tagnin Carlo, Oldani (II) Tullio All.: Coscia Aristide

Formazione avversaria
PADOVA AC: Galassi, Vecchi, Sartori, Gallio, Barbolini, Frezza, Carminati, Mazzanti, Bigon, Pace, Novelli. All.: Montanari Marco

Arbitro: Nencioni Valerio (Roma)
Note
Espulsi 71. Lojacono [A] e Frizza [P]. Inizio gara ore 14.30

Commento
GRIGI AMAREGGIATI.. E CONTUSI Oldani, con una caviglia in disordine, dovrà rimanere a riposo almeno 15 giorni — Lojacono, espulso per fallo di reazione, sarà certamente squalificato E frattanto al ’’Moccagatta” è in arrivo il Novara, la squadra neo promossa Grazie al signor Tendoni di Roma, l’arbitro (?) di Padova - Alessandria, grazie al signor Frezza, addetto alla cura violenta di Lojacono, e grazie anche al sig. Vecchi, il terzino che ha fatto fuori Oldani, i grigi hanno perso due punti a Padova e forse ci rimetteranno le penne anche la prossima domenica. Diciamo forse perchè, applicando la legge calcistica, anche la Lega - grazie pure a lei - ”farà fuori” al minimo per una domenica Lojacono. E poi si venga a dire che nel mondo dello sport c’è giustizia! Volete, tanto per continuare il discorso, il quadro esatto della domenica passata? Eccolo in poche parole. I grigi hanno giocato a Padova attaccando a pieno regime, nel mentre il Padova pestava i nostri a pieno regime. Una mischia furibonda e poi il pallone che passava la linea della porta di Nobili. Uno a zero per il Padova e pestaggio in aumento con il passare dei minuti. Quando i giocatori alessandrini sono rientrati da Padova sembrava di assistere al ritorno dei reduci dalla prima guerra d’Africa, malmenati dalla tribù dei Galla o che sappiamo noi. Adesso chi lavora è il medico sociale e gli specialisti del nostro ospedale civile. Insomma dopo una esperienza del genere una squadra ha tanto di che demoralizzarsi. Questo non è giocare al calcio, non è praticare uno sport, ma è soltanto una battaglia. Pronosticare, avanzare delle previsioni, è cosa che alla resa dei conti si presenta impossibile per chiunque. Comunque noi siamo certi che ogni botte, alla fine, dà il vino che ha e se i grigi, come noi pensiamo, è squadra di rispetto, il risultato non potrà che esserci. II fatto è che per domenica Coscia e Armano avranno di che grattarsi in testa. Oldani, al minimo, ne avrà per quindici giorni, con una caviglia gonfia e mezza fracassata. Lojacono, squalificato (lo sarà certamente), porterà con il primo ad un grave difetto dell’attacco proprio in una partita dove le possibilità di manovra avrebbero dovuto essere totali. Ci consola il fatto di sapere che gli altri, a Padova, han fatto grandi cose. Coscia, infatti, così si è espresso per Trincherò: — Trincherò ha giocato meravigliosamente bene. L’avevamo valutato in modo soddisfacente, ma non tanto così. — E Nicolè? —- abbiamo chiesto. — Nicolè non è ancora quello che molti hanno conosciuto. Il tempo per inquadrarsi nella squadra ci vuole e nessuno è un mago per raggiungere tanto in pochi giorni. Purtuttavia domenica è stato autoritario e certo se non ci fosse stata quella difesa ’’alla morte” del Padova, certamente ce l’avrebbe fatta a segnare la sua rete. Comunque è stato autore di un magnifico tiro. — Come ha giocato l’attacco nel suo complesso? — Secondo il mio punto di vista non poteva fare di più di quanto ha fatto. E poi ancora ci sono state le punizioni calciate da Lojacono che hanno creato attimi di spasimo tra i tifosi patavini. Tutto della domenica passata finisce a questo punto. Non c’è altro da dire se non l’amaro fondo della giornata e la speranza che tanto non si ripeta in futuro. I grigi hanno ripreso ieri gli allenamenti in vista del grande derby piemontese tra i cadetti. Domenica, infatti, scende al Moccagatta il Novara, una delle quattro stelle del tanto celebrato quadrilatero. I grigi già in partenza concedono un certo vantaggio agli avversari ma la tradizione, in questi derby, ha sempre voluto la sua parte. Quindi state certi che al Moccagatta ci sarà grande spettacolo. (Il Piccolo - Franco Benzi) Incidente a Oldani, espulsione per Lojacono: l'Alessandria perde 1-0 LA SFORTUNA SI ACCANISCE CON I GRIGI RIDOTTI IN NOVE E SCONFITTI A PADOVA Con una rete fortunosa realizzata al 38' da Carminati, che nonostante fosse a terra è riuscito a spingere la palla, tra un groviglio di gambe, oltre la linea di porta, il Padova ha piegato una Alessandria battagliera e tenace. I grigi hanno avuto la sfortuna di giocare praticamente in dieci dal 5' della ripresa dopo che Oldani era stato colpito alla gamba destra; poi sono stati privati anche di Lojacono al 26' della ripresa, espulso insieme a Frezza. La prima occasione era dei < grigi >, all'ottavo minuto, quando Novelli non interveniva su Gori; il mediano era però preceduto da una tempestiva quanto ardimentosa uscita di Galassi. Poi era il Padova a sfiorare due volte il goal, in particolare al 15' su azione di Pace, con tiro finale di Bigon, deviato In angolo da un difensore. Conclusosi il primo tempo con il fortunoso goal di Carminati, di cui si è detto, nella ripresa l'Alessandria si faceva più minacciosa, impegnando seriamente la difesa bianco-scudata. L'infortunio di Oldani non smorzava l'impeto dei grigi, che, guidati da un Lojacono in crescendo, controllato da Frezza (che per frenarlo era costretto a commettere qualche fallo meritandosi una ammonizione) cominciavano a dettar legge a centro campo e ad attaccare con decisione. Al 18' usufruivano di due punizioni dal limite, la prima tirata da Lojacono sulla barriera, la seconda calciata con perizia da Tagnin, che Galassi intercettava. Rispondeva il Padova, con due veloci azioni, la prima iniziata da Mazzanti e conclusa da Bigon, con un tiro respinto dal portiere, la seconda con un insidioso bolide di Pace terminato a lato. Poi l'episodio dell'espulsione di Frezza e Lojacono. Gli scontri tra i due giocatori erano stati frequenti, e al 26' Lojacono rispondeva con un calcio ad un fallo di Frezza. L'arbitro espelleva entrambi. Da questo momento l'Alessandria si batteva con impeto commovente: i suoi giocatori conquistavano ogni palla, e perfino Nobili, specie negli ultimissimi minuti, si spingeva abbondantemente fuori dell'area di rigore nell'intento di spalleggiare i compagni e di evitare loro dei recuperi su palloni lunghi. (La Stampa - Ed. Sport - Paolo Ventura) RISULTATI: Catanzaro-Lecco 0-0 Livorno-Pro Patria 4-2 Messina-Mantova 0-0 Modena-Reggiana 0-0 Novara-Pisa 0-0 Potenza-Genoa 2-0 Trani-Palermo 1-0 Venezia-Monza 3-1 Verona-Reggina 3-2 CLASSIFICA: Mantova p.19; Venezia, Catanzaro 18, Lecco, Potenza 17; Palermo, Novara, Reggina 14; Genoa, Messina 13; Monza, Verona, Livorno, Reggiana 12; Alessandria 11; Padova, Pisa 10; Pro Patria, Trani, Modena 8 Il punto sul campionato La classifica della B non muta. Rimane il Mantova capolista, seguito dal Catanzaro, entrambi reduci da un pareggio, e dal Venezia che ha riguadagnato quota grazie ad un successo interno appaiando i calabresi a 18 punti. Immediatamente dopo vengono Potenza e Lecco, per chiudere il gruppo delle compagini di testa: cinque squadre in due punti. Le novità riguardano il Palermo e il Genoa che con le sconfitte di ieri si trovano nettamente distaccati dalle posizioni valide per la promozione. La situazione non è compromessa per ora, tanto quanto rimangono intatte le possibilità del Messina, ma le avvisaglie di una crisi sussistono. Se si considera l'equilibrio di forze che contraddistingue la serie dei cadetti ogni recupero appare particolarmente difficile, a meno che le squadre in questione non cambino nettamente il proprio ritmo di marcia. In fondo alla classifica la situazione si fa sempre meno chiara per i successi delle ultime e le prove negative delle squadre che hanno qualche punto in più. Pro Patria, Modena e Traili chiudono la fila con otto punti, ma la loro rincorsa potrebbe mettere nei guai altri avversari. (La Stampa)