Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1965/1966
Serie B
16-01-1966 - Giornata: 19 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pro Patria et Libertate Calcio 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Nobili Natale, Rossi Alberto, Trinchero Giuseppe, Tagnin Carlo, Dalle Vedove Giampiero, Migliavacca Giancarlo, Di Cristofaro Carlo, Lojacono Francisco Ramon, Nicolè Bruno, Soncini Antonio, Pasquina Mario All.: Coscia Aristide

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Bertoni, Vivian, Croci II P., Taglioretti, Manzoni, Lombardi, Regalia, Calloni V., Duvina, Sartore, Baffi. All: Turconi Angelo

Arbitro: Figuccia Ernesto (Marsala)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
DELUDENTE E PENOSA PRESTAZIONE DEI GRIGI CONTRO LA PRO PATRIA Si parla ora di un cambio di allenatore e intanto la squadra viene lasciata a riposo per una settimana La deludente partita di domenica scorsa con la Pro Patria pare abbia finalmente richiamato l’attenzione dei dirigenti sulla necessità di mutare l’attuale direzione tecnica della squadra. Da oltre un mese ci battevamo affinchè si provvedesse senza ulteriori indugi: ci sono volute le due «magre» interne con il Verona e con i bustocchi per smuovere una situazione divenuta cronica. Senza essere tecnici — e tale qualifica noi non ci arroghiamo, — si era capito ormai che la squadra con l’impostazione attuale — se di impostazione si può parlare — era fatalmente destinata a muoversi tra le sabbie mobili della bassa classifica. La gara di domenica scorsa ha aperto gli occhi a tutti: ai dirigenti i quali erano limasti fermi sulle loto posizioni più per partito preso che per convinzione, agli sportivi i quali dopo essere accorsi numerosi ai Moccagatta hanno preferito ritirarsi in trincea ad attendere gli avvenimenti. I supertifosi, che sfidando il freddo pungente si erano dati appuntamento su gli spalti, al fischio di chiusura dell’ arbitro Fiduccia non han no potuto sopportare oltre il loro sdegno: le grida levatesi dagli spalti per chiedere il ritorno di Bettini e di Giorcelli anno più che eloquenti. L’Alessandria ha bisogno di una nuova e più energica guida tecnica per risollevarsi e raggiungere quella posizione di centro classifica che le spetta. Quali sportivi alessandrini confermiamo la nostra fiducia ai giocatori alcuni dei quali hanno dimostrato di sapere combattere al disopra delle polemiche perchè di polemiche in queste ultime settimane si è avuto chiaro sentore. L’incontro con i bustocchi ha messo chiaramente a nudo tutti i difetti dell’undici in maglia grigia. In primo luogo vi è da rilevare la mancanza di uno schema di gioco ben definito. In più di una occasione abbiamo notato tré-quattro giocatori al centro dell'area di rigore avversaria contendersi la palla. Gli uomini di centro campo dal canto loro hanno effettuato un lancio in profondità preferendo appoggiare tutto su Lojacono che miracoli non può certo farne. Dieci-quindici passaggi prima di decidersi a puntare verso la rete avversaria. Inspiegabile rimane il fatto che tutti, nessuno escluso, cerchi sempre trovare l’appoggio di Lojacono quasi che la cosa sia indispensabile per elaborare una azione. Era ovvio che con tale tattica il gol rimanesse un pio desiderio. Ci sono volute quattro o cinque punizioni dell’ex sampdoriano per impegnare seriamente il portiere avversario. Dagli altri uomini di punta non un tiro a rete. Nicole schierato ancora una volta alla guida del quintetto di punta è scomparso nel marasma generale. A questo punto viene logico domandarsi se l’ex nazionale intende appendere le scarpe al chiodo o continuare a calcare le scene calcistiche. Anche se raramente servito, tutti hanno atteso una sua impennata, ma invano. Nicole continuando sul metro attuale non solo rischia di non tornare ad indossare la maglia di una squadra di serie A, ma nemmeno di B. Considerato che si tratta di un elemento pienamente valido sul piano atletico tecnico non crediamo quindi sia finito. Il girone di ritorno dovrebbe pertanto, nel suo stesso interesse, dimostrare che il nostro asserto non è sbagliato. Nell’attesa del ritorno di Nicole ad una condizione di forma accettabile. l’Alessandria possiede un solo elemento che possa trasformare il gioco della linea attaccante. Si tratta di Bettini, un elemento che in più di una occasione ha dimostrato di sanerei fare. Che l’ex interista abbia commesso degli errori è indubbio: ora però ha pagato duramente lo scotto. Non si vede il motivo net cui i dirigenti continuino l’ostracismo. Nel mondo del caldo altri presidenti di società dichiararono di non volerne più sapere di un determinato giocatore, noi il buon senso ha riprova. Non bisogna infatti dimenticare che il calcio è sport e occorre anche sapere dimenticare quando è necessario. La pausa del campionato giunge in un momento quanto mai propizio per l'Alessandria perché consente di riordinare le idee dono le paurose matte delle ultime domeniche. Confidiamo quindi nel buon senso di tutti per ripresentare alla ripresa delle «ostilità» una squadra vivificata e fluidificata in ogni reparto. E’ questa la sola via per non affogare in serie C (Il Piccolo - Franco Benzi) GIA' DECISA LA SOSTITUZIONE DEL TRAINER ARISTIDE COSCIA L'Alessandria cambia allenatore dopo lo 0-0 contro la Pro Patria Nemmeno con la Pro Patria, avversaria modesta, degna titolare del sedicesimo posto in classifica, l'Alessandria è riuscita a vincere. I grigi hanno concluso il girone di andata dando al loro pubblico; poche migliaia di spettatori intirizziti, l'ennesima delusione: uno squallido 0-0, al termine di novanta minuti che, dopo un inizio carico di illusorie promesse, sono stati nient'altro che un vano arrabattarsi alla ricerca di un'idea di gioco. Da squadra di Armano Coscia è stata ancora una volta bersagliata dalla sfortuna, in quanto lo « stopper » Dalle Vedove, contuso ad una caviglia dopo un quarto d'ora di gioco, ha dovuto disputare il resto della partita all'ala sinistra, cedendo il suo posto a Migliavacca, a sua volta sostituito come libero da Soncini. Non basta tuttavia questa nuova menomazione dei ranghi a giustificare il «non gioco » dell'Alessandria, che appare condannata a penare sempre — riuscendovi raramente — per strappare un goal, se 1 tecnici responsabili non riusciranno a darle un minimo di manovra d'assieme. In trasferta, quando ci si schiera in difesa sperando in Dio e nel contropiede, anche l'improvvisazione può talvolta bastare ad ottenere dei risultati positivi. In casa, quando sono- gli altri a difendersi, la musica cambia e la mancanza di una solida impostazione tattica, oltre che l'assenza di uno stoccatore degno di questo nome, tramutano inevitabilmente ogni partita in un affannoso assalto, che perde d'efficacia man mano che i minuti passano e l'orgasmo ed il nervosismo aumentano. Inutile indicare un preciso responsabile di questa situazione, che tutti gli atleti alessandrini (ieri in maglia amaranto per dovere di ospitalità), hanno le loro colpe, salvo forse il portiere Nobili, che ha sventato da campione le uniche grosse minacce della Pro Patria, ed il n.10 Soncini, che si è improvvisato difensore libero con discreta sicurezza, anche se un ruolo del genere è troppo rischioso per chi, come lui, non sia disinvolto nel calciare con entrambi i piedi. Gli altri, chi più chi meno, meritano tutti delle note negative, anche se almeno Lojacono ha diritto alle attenuanti: inutile infatti dire che l'italo-argentino rallenta il gioco, se non si tiene conto che a volte il «capitano » compie un palleggio in più sperando che qualcuno dei suoi compagni si smarchi per ricevere il passaggio. Si ha anzi l'impressione che l'accentramento del gioco su Lojacono sia la diretta conseguenza della « paura » di sbagliare che lega i movimenti di taluni giocatori, inducendoli a sottrarsi alla responsabilità del tiro. E Lojacono, volonteroso, battagliero, dinamico nei limiti consentitigli dal suo fisico massiccio, non può fare miracoli, non può reggere il gioco a metà campo e trovarsi in condizione di tirare a rete con lucidità, non può lanciare ali che non si mettono in condizione di essere lanciate, non può insomma reggere da solo in piedi un'Alessandria che ha qualche giocatore al di sotto di un limite accettabile di efficienza atletica e qualche altro che non riesce ancora a dare un rendimento pari al suo prestigio. L'incontro sì era iniziato con un brivido per la porta alessandrina: Regalia trovatosi libero per un errore di Tagnin, aveva tirato prontamente, ma Nobili era riuscito ad alzare il pallone oltre la traversa. All'll' la risposta alessandrina, con l'occasione più bella mandata in fumo. Per un fallo dì mano a tre quarti di campo, l'arbitro Fiduccia concedeva una punizione diretta: il tiracelo di Lojacono mandava il pallone a stamparsi all'incrocio del pali e sul rimbalzo Pasquina, mentre il portiere eia ancora a terra, toccava malamente di testa riuscendo a mandare la sfera oltre il fondo. Nel primo tempo 1 grigi avevano altre due occasioni per segnare: al 24' il portiere Bertoni alzava in angolo un'altra punizione di Lojacono, mentre tre minuti dopo l'estremo difensore della Pro Patria, beffato da un rimpallo su Taglioretti dopo un tiro di Pasquina, riusciva egualmente, con un acrobatico colpo di reni, ad evitare l'autorete mandando la palla in corner. Nella ripresa, i blucerchiati lombardi si sono difesi con ostinazione ancora maggiore e nelle file dell'Alessandria il nervosismo e la confusione sono progressivamente aumentati. Gli unici pericoli per la rete della Pro Patria sono venuti da due punizioni di Lojacono — l'una respinta di pugno dal portiere, l'altra finita a lato di poco — e da due tiri di Nicole, l'uno altissimo e l'altro appena fuori bersaglio. La Pro Patria, cui lo 0-0 andava benissimo, si è fatta viva una sola volta in contropiede al 24' e Duvina, per troppa precipitazione, ha tirato a lato da posizione assai favorevole. Un'altra partita dunque, finita tra 1 fischi al «Moccagatta », con un'appendice inattesa in serata. Già negli spogliatoi il commissario della società, avvocato Testa, discutendo con i giornalisti e con gli amici che — sia pure senza alcuna responsabilità diretta — lo fiancheggiano e lo consigliano validamente, aveva fatto capire che il problema della guida tecnica della squadra sarebbe stato oggetto di un approfondito esame. Più tardi si è appreso che la sostituzione dell'allenatore Aristide Coscia è già virtualmente decisa e che il nome del suo successore sarà scelto entro stasera. (La Stampa - Ed. Sport - Gianni Pignata) RISULTATI: Messina - Genoa 0-0 Monza - Mantova 0-0 Padova - Modena 0-0 Reggiana - Pisa 2-0 Potenza – Catanzaro 1-1 Reggina – Lecco 0-0 Trani - Livorno 1-0 Venezia – Palermo 0-0 Verona – Novara 0-0 CLASSIFICA: Lecco p.26; Venezia 25; Catanzaro 24; Mantova 23; Reggina 22; Potenza, Verona 21; Palermo, Messina 20; Genoa, Novara 19; Reggiana, Monza, Livorno 18; Alessandria 16; P. Patria 15; Modena 14; Padova, Pisa, Trani 13 *una gara in meno Marcatori: 9 reti Bui; 8 reti: Caposciutti, Clerici, Di Giacomo e Troja; 6 reti: Bonfanti, Carminati, Rigotto e Salvemini Il punto sul campionato Zero a zero è terminato il confronto tra Messina e Genoa, due squadre che hanno badato soprattutto a difendersi: il Messina ha conservato l'iniziativa della manovra nel primo tempo ma senza impensierire il portiere avversario. Il Novara ha colto sul campo del Verona un pareggio che si servirà a risollevare il morale un pò scosso, il pareggio ha premiato maggiormente più i piemontesi che i veneti.