Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1965/1966
Serie B
27-03-1966 - Giornata: 26 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Potenza SC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 44. aut. Spelta [Po]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Trinchero Giuseppe, Tagnin Carlo, Dalle Vedove Giampiero, Codognato Sergio, Di Cristofaro Carlo, Ragonesi Renzo, Nicolè Bruno, Soncini Antonio, Pasquina Mario All.: Szekely László

Formazione avversaria
POTENZA SC: Tancredi, Ciardi, Coramini, Nesti, Caocci, Franzini, Spelta, Lodi, Baisi, Rubino, Rosito. All.: Lucchi Renato.

Arbitro: Vacchini Giangaetano (Milano)
Note
Il difensore del Potenza Coramini rimane infortunato al 4’ per uno scontro di gioco; rientra in campo ma rimane isolato all’ala. Nella ripresa riprende il suo posto in condizioni di accettabile efficienza. Ammoniti: 48. Baisi [P], 54. Trinchero [A]. Spettatori: 7.500. Giornata serena e ventilata, non calda. Terreno discreto. Inizio gara ore 15.00

Commento
L'ALESSANDRIA SI IMPONE CONTRO IL POTENZA: 1-0 Prezioso successo dei grigi che non vincevano una parlila da quattro mesi - La gara decisa da un tiro di Pasquina deviato in rete da Spelta - Infortunato Coramini Dopo quattro mesi l'Alessandria è tornata alla vittoria battendo ieri al « Moccagatta» per 1-0 il Potenza. A sbloccare la partita dal risultato di 0-0 verso il quale sembrava inesorabilmente avviata, è stato, al 44' del primo tempo, un'autorete di Spelta, l'attaccante ospite che a causa del colpo al ginocchio subito dal terzino Coramini dopo appena 4' in uno scontro con Ragonesì, era stato costretto a retrocedere in difesa. Ad ogni buon conto, bisogna subito aggiungere che malgrado il tentativo maldestro di Spelta, la palla calciata da Pasquina sarebbe finita egualmente in rete, o, in ultima analisi, ve l'avrebbe sospinta Trinchero. Il successo dei grigi, pertanto deve considerarsi legittimo, un successo importante perché costituisce il primo passo verso la salvezza. La situazione dell'Alessandria, infatti, dopo la sconfitta di otto giorni fa a Modena, s'era fatta quasi disperata: l'ultima posizione in classifica rischiava di frustrare ogni sforzo di giocatori e dirigenti se non fosse intervenuto, a brevissima scadenza, un fatto nuovo, positivo, a risollevare il morale dell'ambiente. La gara di ieri con il Potenza, dunque, assumeva un aspetto importantissimo, una ulteriore battuta di arresto avrebbe forse fatto perdere ogni residua speranza, un successo, al contrario, era la pedana di lancio verso la salvezza. E' arrivato, questo successo, e meritatamente. E, senza gli sbagli madornali dì Nicolè, Di Cristofaro e Pasquina, la vittoria avrebbe assunto addirittura le proporzioni di un trionfo. Nicolè era al rientro dopo circa tre mesi di assenza a causa del servizio militare, e poiché ha ripreso gli allenamenti soltanto da dieci giorni, non poteva essere, logicamente, al meglio della condizione. Ciò nonostante, Szekely l'ha fatto scendere in campo egualmente, perché mancandogli già uomini come Lojacono e Oldani, non poteva rinunciare anche a quest'ultimo tentativo per infondere maggior mordente alla prima linea. E l'ex azzurro ha fatto quanto era nelle sue possibilità attuali, con molto impegno anche se non sempre con lucidità. Ma è stato il «vecchio» indomabile Tagnin a trascinare con l'esempio tutti i compagni. Forse gli interventi dell'ex interista non sono stati tutti da indicare a modello come regolarità, ma è innegabile che il suo ardore, la sua combattività hanno positivamente contagiato tutti i compagni di squadra, anche quelli che solitamente non brillano per decisione. All'attacco, Di Cristofaro è stato il più dinamico e pericoloso, in difesa Dalle Vedove ha giganteggiato, ben coadiuvato da Trinchero e dal rientrante Codognato, Forse, il successo della Alessandria è stato, almeno in parte, favorito dallo schieramento prudenziale del Potenza, che disponendosi sin dall'inizio con due sole «punte» (Baisi e Rubino) all'attacco, denunciava apertamente di voler puntare al pareggio. L'incidente a Coramini dopo poche battute di gioco, ha poi scombussolato le carte in mano all'allenatore Lucchi, ed anche se nella ripresa il difensore ha potuto riprendere il suo posto grazie ad una iniezione calmante al ginocchio infortunato, ormai il risultato era compromesso. L'Alessandria faceva buona guardia al proprio vantaggio, tanto vero che Nobili dovette intervenire una sola volta su un tiro non difficile di Baisi. E nell'unica occasione pericolosa in favore del Potenza, un palo si incaricò di respingere la palla calciata con violenza da Rosito. La cronaca della partita è presto raccontata. Al 4' scontro Ragonesi-Coramini: il rossoblu ha la peggio, mette una fascia elastica al ginocchio sinistro e si sposta all'ala sostituito da Spelta. L'Alessandria pare che abbia il diavolo in corpo, attacca a tutto spiano, senza concedersi pause, ma non riesce a creare l'occasione buona. Di Cristofaro al 13' (azione Nicolè - Pasquina) sflora il palo con un colpo di testa, ma l'arbitro aveva fischiato il fuori gioco. E in fuori gioco è anche Pasquina al 21' quando Tancredi esce a vuoto su un cross radente di Nicolè. Insomma, bisogna aspettare il 44' per vedere il goal. Inizia l'azione Tagnin mettendo in movimento Di Cristofaro; da una parata di Tancredi questi a Ragonesi, quindi a Pasquina sulla sinistra della porta del Potenza. L'ala piemontese sferra un tiro rasoterra, Tancredi è fuori portata e Spelta, nel tentativo di rinviare anticipando l'accorrente Trinchero non fa altro che mandare la palla nella propria rete. In inizio di ripresa, Nicolè, da buona posizione, manda alto, e al 2' Di Cristofaro fa ancora peggio: spostato a sinistra evita prima Spelta e poi Caocci, ma giunto a tu per tu con Tancredi manda il pallone sull'esterno della rete. Ammoniti Baisi per proteste e Trinchero per gioco falloso su Spelta, poi un rimando di Ciardi non è intercettato da Codognato e Rosito ha via libera verso Nobili: tiro in corsa violento, e palla sulla base di un montante. Al 22' Soncini serve alla perfezione Pasquina solo in area ospite: l'attaccante si aggiusta la palla, poi vede Tancredi uscire dai pali e allora tira precipitosamente alto. Il gioco tende a rallentare, e il Potenza ne approfitta per imbastire qualche scorribanda nella metà campo alessandrina, senza, però ottenere qualcosa di utile. Rimane solo da registrare l'infortunio subito da Nesti al 40', che contendendo una palla alta a Nicolè si busca un brutto colpo al naso. Il difensore del Potenza perde molto sangue ma resta in campo sino alla fine. (Stampa Sera - Vittorio Preve) TORNA A SPERARE L’ALESSANDRIA DOPO LA VITTORIA CON IL POTENZA Generosa prova degli uomini di Szekely - Domenica è di turno il Trani, avversario diretto - Necessario potenziare l’attacco per superare il presumibile catenaccio degli ospiti Oldani e Trinchero due importanti pedine per l’attacco anche se il tecnico pare di diverso avviso - La vittoria è indispensabile per risalire la china Un’Alessandria vivace, generosa come da tempo al Moccagatta non si vedeva è finalmente riuscita ad agguantare l’indispensabile vittoria per continuare a sperare nella salvezza. E’ stato quello di domenica un successo voluto se non altro per la volontà con la quale tutti gli undici giocatori scesi in campo hanno dimostrato per l’intero arco della partita. Nel primo tempo in particolare si è visto una squadra mobile, incisiva e forte nei contrasti. Anche se la vittoria è giunta grazie ad un autorete, tutti gli osservatori hanno. riconosciuto la validità della gara dell’Alessandria che ha trovato quello spirito di rinascita, di sacrificio che da tempo si invocava. Due preziosi punti che fanno sperare nel futuro e in particolare per il prossimo ento con il Trani una formazione direttamente interessata nella lotta per la salvezza. Il ritorno al successo pieno tuttavia non ha eliminato quei dubbi che hanno sinora caratterizzato le prove del quintetto attaccante. La partita con il Potenza va dunque analizzata realisticamente per non cadere nell’euforia che potrebbe in futuro giocare brutti scherzi. Szekely deve lavorare ancora parecchio, sfruttando giustamente il successo che ha galvanizzato i suoi uomini, per eliminare quell’apatia verso i tiri a rete che sembra dominare ogni uomo dell’attacco. Il quintetto guidato da un Nicolè particolarmente combattivo e altruistico, ha perduto ogni qualvolta si trattava di tramutare in rete le azioni lungamente elaborate, le occasioni migliori. Nel corso della gara due volte Di Cristofaro, una Nicolè, Pasquina e Ragonesi hanno sbagliato clamorosamente da facilissima posizione. Sul taccuino della gara troviamo diversi « a fondo » di rilievo, ma pochissime conclusioni. Lo sprecare banalmente può costare la vittoria e contro i lucani poco è mancato che nella ripresa questi ultimi andassero a rete per uno sbandamento della difesa. Sarebbe stata una vera disdetta in quanto i grigi sino a quel momento avevano dominato bravamente il campo. La dea bendata domenica è stata dalla nostra, ma lo sarà anche nel futuro? La fortuna occorre in determinati casi meritarsela. Contro il Trani il quale con molte probabilità si schiererà con una difesa a doppia mandata è necessario segnare e non fidare sulle sue disgrazie. L’attacco, come abbiamo detto, ha dimostrato molta volontà e capacità di spunti, tuttavia la prova di alcuni uomini lascia alquanto dubbiosi. Intendiamo riferirci a Di Cristofaro, volenteroso fin che si vuole, ma incapace di sfruttare le occasioni che si presentano nel corso della partita. Qualcuno afferma che con il suo ardore impegna due uomini: questo può essere anche vero – anche se con il Potenza non sempre ha saputo sfruttare il vantaggio di vedersela con un terzino menomato – ma non giustifica la sua condotta di gara in quanto l’Alessandria, da domenica e sino alla fine del campionato, deve realizzare dei gol. Di Cristofaro - e ci dispiace affermarlo - allo stato attuale non è in grado di risolvere questo problema. Forse nel futuro, con un più paziente lavoro dell’allenatore, si riuscirà meglio a coordinare le sue doti di scatto con quelle di un maggior controllo della sfera. Szekely ha a disposizione due elementi oggi indubbiamente validi per la partita con il Trani il quale si asseraglierà nella propria area per difendere lo zero a zero: Oldani e Trinchero. Il primo da quanto si è appreso non è sceso in campo con il Potenza per motivi disciplinari e non per malattia. Non pensiamo che il suo errore sia così grave da precludere all’allenatore la - possibilità di richiamarlo in squadra. Il suo gioco fatto di spunti veloci e di improvvisi cross potrebbe essere molto utile come indispensabile ci pare la stangata di Trinchero che proprio contro i lucani è stato l’”attaccante” più pericoloso. Non dimentichiamo infine che l’ex sampdoriano è uno dei pochi atleti che disponga di un ottimo colpo di testa: nel gioco alto crediamo, e senza tema di smentita, sia il più valido. Privarsi di due pedine di tale importanza potrebbe essere un errore imperdonabile. Con il rientro di Lojacono e l’inserimento di Oldani e Trinchero il quintetto di punta potrebbe trarre indubbi vantaggi considerato che pure domenica prossima è indispensabile vincere considerato che si dovrà poi affrontare due avversari di rango quali il Livorno e il Venezia. Ai giocatori prescelti per questa ennesima “battaglia” giunga tutto il nostro incoraggiamento e quell odegli sportivi sempre pronto all’incitamento quando si lotta con volontà e attaccamento sociale come è avvenuto con il Ponteza. (Il Piccolo – Il Gattopardo [Giuseppe Zerbino]) RISULTATI: Catanzaro – Venezia 0-1 Genoa – Verona 1-1 Lecco – Modena 2-1 Livorno – Mantova 1-0 Novara – Pro Patria 1-1 Padova – Monza 2-0 Reggiana – Palermo 1-1 Reggina – Messina 1-1 Trani – Pisa 0-0 CLASSIFICA: Lecco p. 36, Venezia 34, Mantova 31, Genoa 30, Catanzaro, Reggina, Messina, Verona 28, Palermo 27, Potenza 26, Livorno 25, Reggiana, Monza 24, Padova, Novara 23, Pisa 22, Pro Patria, Alessandria, Trani 21, Modena 20. MARCATORI: 13 reti: Bui (Catanzaro), 12 reti: Clerici (Lecco), 11 reti: Troja (Palermo), 9 reti: Caposciutti (Messina), Calloni (Reggiana), Rigotto (Reggina), Il punto sul campionato Quando metà delle gare di giornata si chiudono sul pari (4 su 5 per 1-1!) è chiaro che chi vince finisce per avvantaggiarsi su quasi tutte le rivali. Lecco e Venezia superano i rispettivi avversari e prendono il largo. Soprattutto i lagunari che hanno superato in trasfeta il Catanzaro hanno detto una parola importante sul discorso promozione. La caduta del Mantova a Livorno permette al Genoa, bloccato sul pari interno dal Verona, di avvicinarsi ad un solo punto. L’ultima in classifica, oggi, è il Modena; battuto a Lecco è superato dall’Alessandria e distanziato da Trani e Pro Patria. Visti i distacchi minimi, praticamente mezza serie B è a rischio retrocessione.