Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1965/1966
Serie B
03-04-1966 - Giornata: 27 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Trani 1929 Polisportiva 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 49. Di Cristofaro C.[A]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Trinchero Giuseppe, Tagnin Carlo, Dalle Vedove Giampiero, Codognato Sergio, Di Cristofaro Carlo, Ragonesi Renzo, Nicolè Bruno, Soncini Antonio, Pasquina Mario All.: Szekely László

Formazione avversaria
TRANI 1929 POLISPORTIVA: Lamia Caputo, Crivellenti, Pappalettera, Tacchini, Varglien, Galvanin, Barbato, Malavasi, Piaceri, Petris, Vanzini. All.: Capocasale Francesco.

Arbitro: Genel Giorgio (Trieste)
Note
Ammoniti Tacchini [T], Tagnin [A]. Angoli: 5-1. Spettatori: 5.800 circa (3.404 paganti, incasso L. 2.682.000) Cielo sereno, terreno in buone condizioni Inizio gara ore 15.30

Commento
MOCCAGATTA TABU’ ANCHE PER IL TRANI Con una prova orgogliosa i grigi conquistano altri due preziosi punti - La maiuscola prova di Nicolè - Le pericolose trasferte di Livorno e Venezia Proseguendo lo sforzo massimo per sfuggire alla retrocessione l’Alessandria ha piegato anche il Trani, un pericoloso cliente direttamente interessato alle zone basse della classifica. E’ stato un incontro duro e spigoloso, ma, alla fine la vittoria ha premiato la squadra che si è battuta con maggior volontà e senso di sopravvivenza. I grigi infatti, come già avevano fatto con il Potenza si sono gettati nella lotta puntando decisamente al successo pieno. La rete alessandrina messa a segno da Di Cristofaro su gran stangata di Ragonesi ha suggellato una supremazia indiscutibile. Quattro punti in due partite è stato un bottino veramente eccezionale per l’Alessandria abituata a racimolare faticosamente pareggi sia tra le mura casalinghe che sui campi esterni. Un elogio meritano dunque tutti gli undici atleti scesi in campo. Una menzione particolare va poi a Nicolè il quale è finalmente riuscito a trovare quella caparbietà necessaria per risalire la china. L’ex nazionale ha dato l’anima: si è mosso bene sia a centrocampo che in attacco macinando chilometri su chilometri alla ricerca della palla e poi dello spiraglio utile per i compagni. Il suo puntiglio meritava di essere premiato almeno da un gol, ma continuando sullo stesso metro non potranno mancare le soddisfazioni. Una nota di merito spetta poi a Dalle Vedove, sempre in crescendo: preciso e sicuro in ogni intervento va dimostrando con il trascorrere delle settimane di giocare sempre con maggior sicurezza. Pure gli anziani da Tagnin, a Melideo, a Di Cristofaro irriducibile, a Soncini che non si risparmia nel prodigarsi sia in difesa che all’attacco. Un esame critico dell’incontro si rende tuttavia necessario in vista dei futuri e più impegnativi confronti con il Livorno e il Venezia in trasferta e il Palermo in casa. Un « tour de force » tremendo ai termine del quale i grigi potranno torse sapere quasi con certezza se l’obbiettivo salvezza è stato raggiunto o meno. L’Alessandria pure contro il Trani, il quale nonostante i suoi propositi difensivi ha giocato senza fare barricate, ha svolto un volume di gioco veramente imponente trovandosi in più di una occasione con i suoi attaccanti in posizione di tiro. Al momento cruciale della conclusione si è notata ancora una volta la paura degli attaccanti di concludere. Se Nicolè domenica avesse avuto una spalla efficiente i gol sarebbero stati certamente non meno di tre o quattro. Di Cristofaro il quale ha migliorato il suo plafond - e contro il Trani è stato veramente commovente per volontà - e lo stesso Pasquina, ottimi negli « a fondo » dimostrano la loro avversione alle conclusioni di forza. Pochi risultano così i tiri a rete. Un’altra lacuna, che balzerà ancora più evidente quando si incontrerà squadre maggiormente dotate, è data dalla incapacità, ad esclusione di Nicolè, di sfruttare i palloni alti. I grigi quando si tratta di giocare di testa si lasciano quasi sempre anticipare dagli avversari: solo tra i difensori si nota un notevole controllo sui palloni alti. Un attacco senza, o quasi, atleti che sappiano sfruttare efficacemente i palloni alti è un attacco zoppo. Quando sosteniamo l’ avanzamento di Trinchero - ottimo in fase di attacco: l’azione del gol è partita dal suo piede - insistiamo su un concetto più che valido in quanto con Nicolè potrebbe costituire una coppia di attacco in grado di sfruttare di testa le numerose palle cross. Domenica invece le nostre ali hanno dimostrato in più di una occasione di distruggersi a vicenda il lavoro svolto appunto per l’ incapacità di svolgere un tale gioco. La squadra necessita pertanto di alcune modifiche che Szekely dovrà apportare, modifiche quanto mai necessarie in quanto in trasferta si dovrà adottare un altro modulo di gioco onde raggiungere il traguardo minimo di un punto che tornerebbe oltremodo utile per rimanere sempre a stretto contatto con le pericolanti. E ’ indubbio che se anche nelle due trasferte i giocatori sapranno battersi con la volontà dimostrata al Moccagatta le soddisfazioni non potranno mancare anche se le avversarie sono maggiormente titolate. (Il Piccolo – Il Gattopardo [Giuseppe Zerbino]) IL TRANI SCONFITTO AD ALESSANDRIA: 0-1 Un errore del portiere pugliese ha favorito l'unica marcatura - La squadra di Szekely è apparsa in netto miglioramento - Brillante prova di Nicolè Come già. domenica scorsa l'Alessandria, pur meritando la vittoria, ha siglato ieri il successo sul Trani con un goal alquanto fortunoso. Mentre otto giorni or sono, contro il Potenza, i grigi vinsero grazie ad un'autorete, ieri hanno fatto propria l'intera posta causa un autentico infortunio del portiere ospite. L'azione del goal alessandrino è stata ad ogni modo bellissima. E' iniziata con Nicolè, che tagliava un dosato pallone a Pasquina appostato appena entro l'area del Trani: l'ala sinistra di piatto scodellava un invitante pallone a Ragonesi, il quale prontamente faceva partire un gran tiro. Lamia Caputo riusciva con un plastico volo ad abbrancare la sfera di cuoio, ma nella caduta se la lasciava sfuggire per due volte. Di Cristofaro rinvenuto in velocità gliela soffiava, depositandola nella porta sguarnita. Comunque, infortunio del Trani a parte, la vittoria dei padroni di casa è stata ampiamente meritata in quanto la squadra di Szekely ha dimostrato di essere sulla buona strada per un rendimento complessivo molto soddisfacente. Sempre ben registrata in difesa, l'Alessandria ha girato assai bene anche all'attacco grazie all'apporto di Nicolè che pur non essendo al massimo della condizione ha dato a tutta la linea avanzata un lmpulso vivace. I grigi sono stati superiori agli ospiti a centro campo, dove Soncini, Tagnin e Ragonesi hanno giostrato con sicurezza rifornendo con continuità le punte avanzate. Giova però ricordare che il Trani non si è chiuso in difesa, come si poteva prevedere ma ha giocato la sua gara senza tattiche prestabilite, spingendosi più volte all'attacco. La partita è risultata avvincente sul piano agonistico seppur nelle opposte file serpeggiasse l'orgasmo derivante dalla necessità di non perdere l'incontro, decisivo ai fini della salvezza. I grigi con la vittoria di ieri potranno giocare in futuro con maggior tranquillità e fiducia nei loro mezzi per raggiungere il traguardo della salvezza. I locali sono emersi al 20' con un bel tiro di Trinchero alto sulla traversa. Al 22' Pasquina ha impegnato seriamente il portiere pugliese, mentre il Trani ha replicato con un tiro di Tacchini neutralizzato da Nobili. Al 37' una delle più pericolose azioni alessandrine veniva fallita per un soffio da Nicolè. Al 4' della ripresa l'azione della rete, già descritta. (La Stampa – G.C.) Incassato il gol, i pugliesi non hanno saputo reagire DI CRISTOFARO BUCA IL BUNKER-TRANI Un’Alessandria a cinquemila volts, cioé un’Alessandria elettrica, ricca di temperamento e di voglia di tirarsi fuori dalle sabbie mobili della classifica, ma anche squadra nervosa, imprecisa, un po’ pasticicona a centro campo, discontinua all’attacco dove soltanto Nicolè delle tre punte giostrava con abilità e senso preciso della rete, ha battuto il Trani per 1 a 0 in uno dei match decisivi per la salvezza. Confesso che nella condizione di nervosismo imperante nelle file grige nel primo tempo, ho ammirato per contrapposto l’ordine e la calma con cui il Trani ha badato alle sfuriate dei Grigi. Il settore arretrato dei pugliesi disputava una partita esemplare in difesa per precisione e tempismo e soltanto lo stopper Galvanin faticava un poco a tenere a bada un Nicolè con l’argento vivo in corpo, lasciato peraltro disperatamente solo a sbrigarsi in area, data l’abuliai di Soncini e l’inconcludenza delle altre due punte, Di Cristofaro e Pasquina. Si può opinare, riguardo al Trani, che nelle sue condizioni di classifica non si deve far più ormai distinzione tra partite in casa e partite in trasferta, che i punti bisogna arraffarli dove ci sono e possibilmente sempre tutti e due. Si può ancora dire che la partita esclusivamente di difesa è quasi sempre un pessimo investimento. Tuttavia, se l’allenatore Capocasale aveva dato l’ordine di difendersi, ebbene bisogna riconoscere che il Trani lo aveva fatto con coscienza e con ordine senza mai mettere la testa oltre la linea dei tre quarti di campo, ma anche senza correre rischi, tanto è vero che nel primo tempo l’Alessandria si era resa pericolosa solo due volte: al 21’ su tiro di Pasquina dal limite, bloccato in presa da Lamia Caputo con una straordinaria parata a mezza altezza sulla sinistra ed al 37’ su cross di De Cristofaro, inviato di poco a lato dalla testa di Nicolè. Ma al 4’ della ripresa le faccende sono cambiate: Lamia Caputo (che per i lresto della partita se l’è sempre cavata egregiamente) è stato colto di sorpresa da un tiro violento dal limite dell’area di Ragonesi su imbeccata di Pasquina. Non ha trattenuto la palla a terra, è intervenuto con un guizzo Di Cristofaro e forse caricando il portiere ha infilato la porta vuota. L’Arbitro non ha rilevato il fallo sul portiere ed ha assegnato all’Alessandria il gol. A questo punto si sarebbe dovuto capire di quale tempra era il Trani, ma la calma ammirata nel primo tempo ha forse una altro nome, un nome pericoloso per una squadra che lotta per la salvezza e che non ha ancora perso tutte le sue speranze. Codesta calma si chiama infatti rassegnazione. Lo si è visto subito dopo il gol dell’Alessandria: la reazione del Trani è stata debole, timida e praticamente non ha sortito alcun effetto apprezzabile. In tutto il secondo tempo vanno registrate soltanto due azioni degne di nota. La prima è stata ancora dell’Alessandria e ha riabilitato Lamia Caputo: su lancio in profondità di Soncini, è entrato come una catapulta Di Cristofaro di testa ed il portiere del Trani con un bel volo ha deviato i ltiro improvviso in angolo. La seconda è stata del Trani ed è stata favorita dal mancato rilevamento dell’uscita della palla oltre la linea di fondo: qui Vanzini al 39’ ha recuperato il pallone e con un liungo traversone lo ha rispedito al limite dell’area di rigore; ha raccolto al volo Malavasi ed ha sparato completamente fuori bersaglio. Dunque tutta la controffensiva del Trani nella ripresa si è riassunto in un tiro, tra l’altro viziato da un’imprecisione del segnalinee. Davvero un po’ poco: questa scrsa controffensiva rivela più di ogni altro discorso il magro temperamento, la malavoglia con cui gli ospiti sono andati alla’ttacco deopo aver subito la rete. Il gol di Di Cristofaro era recuperabile, ma ci voleva diverso animo, ben più deciso e volontà di vittoria. Invece nulla: qualche sfuriata sino al limite dell’area grigia, nessun tiro in porta. Che desolazione! All’eccellente prova di tutto il blocco difensivo del Trani (nel quale, ripetiamo, va incluso anche lo sfortunato portiere) non ha certo corrisposto una gara adeguata del centro campo e delle tre punte che nel primo tempo hanno avuto il torto di far mancare alla difesa il conforto persino di qualche azione di alleggerimento e che nella ripresa non sono riusciti a combinare nulla, veramente nulla, di apprezzabile. Possiamo forse salvare Piaceri che lamentava uno stiramento leggero alla coscia sinistra, forse Malavasi che se non altro ha cercato di “entrare” nella lotta con decisione, ma gli altri? Non è con questo spirito, con questo carattere, non è belando che si raggiunge l’obiettivo salvezza. (Corriere dello Sport – Antonio Leoni) RISULTATI: Catanzaro – Livorno 1-0 Mantova – Genoa 1-0 Messina – Palermo 0-0 Monza – Verona 3-2 Novara – Modena 1-1 Pisa – Padova 1-0 Pro Patria – Potenza 2-0 Reggiana – Reggina 0-0 Venezia – Lecco 0-0 CLASSIFICA: Lecco p. 37, Venezia 35, Mantova 33, Catanzaro, Genoa 30, Reggina, Messina 29, Palermo, Verona 28, Monza, Potenza 26, Reggiana, Livorno 25, Novara, Pisa 24, Padova, Pro Patria, Alessandria 23, Modena, Trani 21. MARCATORI: 13 reti: Bui (Catanzaro), 12 reti: Clerici (Lecco), 11: Troja (Palermo), 9: Di Giacomo (Mantova), Salvemini (Venezia), 8 reti: Caposciutti (Messina), Calloni (Reggiana), Rigotto (Reggina). Il punto sul campionato Lo scontro al vertice si è concluso con un nulla di fatto: Lecco e Venezia hanno pareggiato 0-0 ma hanno incrementato il vantaggio perché il Mantova ha vinto la sua gara che lo vedeva opposto al Genoa. Il Catanzaro ha raggiunto i rossoblu al quarto posto restando a tre lunghezze dalla promozione. Si muove anche la zona bassa della graduatoria con l’Alessandria che regola di misura il Trani ed il Modena che fa 1-1 a Novara (tutto nel primo tempo: Broggi in apertura e pareggio di Damiano). Guadagna punti anche la Pro Patria grazie al bel 2-0 con il Potenza. Finisce a reti inviolate i lderby siciliano tra Messina e Palermo.