Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1965/1966
Serie B
17-04-1966 - Giornata: 29 - Venezia - Pierluigi Penzo


Venezia AC - Alessandria US 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 45. Mencacci [Ve] , 55. Dori [Ve] , 79. Mazzola II F. [Ve]

Alessandria US Nobili Natale, Melideo Rocco, Trinchero Giuseppe, Tagnin Carlo, Dalle Vedove Giampiero, Codognato Sergio, Di Cristofaro Carlo, Gori Carlo, Nicolè Bruno, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio All.: Szekely László

Formazione avversaria
VENEZIA AC: Bubacco, Tarantino, Grossi, Neri, Rizzato, Spagni, Bertogna, D'Alessi, Mencacci, Mazzola (II) Ferruccio, Dori. All.: Segato Armando.

Arbitro: Gussoni Elio (Tradate)
Note
Ammoniti: 25. Trinchero [A], 70. Tagnin [A]. Angoli: 5-3. Spettatori: 9.000 circa. Antidoping negativo. Bella giornata di sole, terreno in ottime condizioni. Inizio gara ore 15.30

Commento
I piemontesi resistono per 45’, poi è la fine: 3-0 ALESSANDRIA CAPARBIA LAGUNARI IRRESTISTIBILI Ci sono voluti esattamente quarantacinque minuti perché il Venezia riuscisse a trovare la strada buona per ridurre alla ragione la caparbia compagine alessandrina, scesa a S. Elena decisa a strappare almeno un pareggio ad una della grandi della serie B. Diremo subito che la segreta speranza dei grigi era quanto mai azzardata, vuoi perché il Venezia in formazione chiaramente d’assalto aveva manifestato propositi tutt’altro che rinunciatari, vuoi perché lo schieramento che Szekely aveva allestito per riuscire nell’intento, non si è dimostrato neppure lontanamente all’altezza della situazione. E’ vero che subito il primo gol i piemontesi si sono gettati all’attacco nella speranza di riuscire a riequilibrare le sorti, ma le loro manovre leziose e procedenti per linee laterali non hanno contribuito a far sì che la contesa prendesse neppure per un stante una piega diversa da quella che il Venezia aveva voluto che assumesse. Partito a spron battuto, il Venezia ha cercato subito di mettere al sicuro il risultato. La cosa non gli è riuscita anche se le occasioni non gli sono mancate. Gli è che Mencacci, Mazzola, Bertogna e Dori in questo primo scorcio di gara, erano guardati a vista da avversari grintosi e decisi, quali Codognato, Melideo e Trinchero, spalleggiati da Dalle Vedove e non sempre riuscivano a fare quanto avrebbero dovuto e potuto. A centrocampo D’Alessi e Spagni reggevano abbastanza agevolmente il confronto con Tagnin, Gori e Soncini ai quali, per tutta la prima parte della gara, si è aggiunto anche Di Cristofaro, dopo un mancato aggancio di Mencacci. Dori al 13°, dopo un tiro alto di Spagni al 27° e dopo un bellissimo scambio Bertogna-Mazzola (al 30°) che l’interno sinistro non sapeva sfruttare, al 45° giungeva il gol di Mencacci a sbloccare la situazione. Dori, servito da D’Alessi, vinceva un tackle con Trinchero e serviva il proprio centravanti appostato a sinistra. Stop di Mencacci e secco rasoterra che bruciava il tempo a Nobili, proteso in uscita. Alla ripresa del gioco l’Alessandria si buttava all’arrembaggio alla ricerca del pareggio, e il Venezia doveva retrocedere fino al limite della propria area di rigore. La sfuriata dei grigi però non dava alcun esito. Era il Venezia, al 10° che raddoppiava. Su rimessa laterale di Mazzola, D’Alessi serviva di precisione Dori in corridoio, che di destro, rasoterra, batteva per la seconda volta Nobili. Un minuto dopo l’Alessandria si vedeva beffata dalla fortuna, Nicolè, giunto al limite dell’area, lasciva partire un gran tiro che Bubacco in uscita deviava sulla traversa. La palla ritornava in campo dove Oldani la raccoglieva. Il tiro dell’ala sinistra alessandrina finiva però proprio addosso a Tarantino ancora a terra per l’azione precedente. Mazzola senza indugi mandava lontano. A questo punto la partita era ormai decisa anche l’Alessandria non si dava per vinta e continuava a manovrare con caparbia volontà con passaggetti fitti fitti su cui i neroverdi andavano a nozze. A dare il colpo di grazia ai ragazzi di Szekely giungeva poi il terzo gol, autore il più giovane dei Mazzola. Il numero 10 neroverde fatto filtrare benissimo da un calibrato lancio di D’Alessi, resisteva a Codognato e con un tiro fortissimo a mezza altezza, batteva Nobili che gli era uscito incontro. Nel complesso una vittoria più che meritata del Venezia. (Tuttosport) L'ALESSANDRIA BATTUTA A VENEZIA AGGRAVA LA SUA POSIZIONE IN CLASSIFICA I grigi resistono per quasi tutto il primo tempo ai forti avversari, sfiorando il goal con Nicole - Mencacci al 45' porta in vantaggio i neroverdi con una rete ritenuta viziata da fuori gioco dai giocatori piemontesi - Nella ripresa segnano Dori e Ferruccio Mazzola - Nicolè colpisce un palo La partita Venezia-Alessandria era una delle più importanti della serie B, la parte del campionato italiano professionistico dove molte posizioni vitali della classifica sono ancora da decidere. Prova ne sia che il successo ottenuto dai veneti li ha portati al primo posto nella graduatoria rinsaldando in modo definitivo le speranze di passare in A (ora l'undici allenato dal torinese Segato ha sei punti di vantaggio sul gruppo delle quarte in classifica, le squadre su cui si fa la corsa dato che le promozioni sono tre). D'altra parte l'insuccesso lascia i grigi al penultimo posto, in una situazione preoccupante, dove tuttavia la ressa di compagini in lotta per salvarsi fa. sì che non tutte le possibilità siano tramontate. L'Alessandria, fin che ha avuto fiato si è difesa bene contro i nuovi capilista, ha anzi sfiorato il successo con Nicolè ottimamente servito da Tagnin. Purtroppo per i grigi il tiro dell'ex centravanti juventino è passato di poco a fianco del palo. Poi la maggior classe e la. compattezza dei neroverdi si è fatta, sentire. Proprio all'ultimo istante del primo tempo è venuto il goal di Mencacci a. dare una fisionomia non più recuperabile al risultato. Su questa rete le proteste degli alessandrini non sono poche. Armando, l'ex giocatore che segue la formazione con compiti direttivi si trovava in panchina e sostiene che Mencacci era in evidente posizione di fuori gioco. Lo stesso ha affermato Tagnin, il quale era ai limiti dell'area intento a marcare Ferruccio Mazzola, il giovane e promettente fratello del centravanti della Nazionale. L'azione era stata piuttosto movimentata, una serie di ripicchi erano terminati tutti a vantaggio dei veneti, fin che Dori riusciva ad allungare verso Mencacci un pallone che quasi sfiorava, senza però toccarla, la testa di un difensore alessandrino. Mencacci aveva un brevissimo istante dì esitazione, forse aspettando il fischio del fuori gioco. Visto che tutto taceva sferrava un diagonale preciso. Nobili, il portiere che gioca con una infrazione al piede riportata tre domeniche orsono e curata con iniezioni calmanti di novocaina al momento di scendere in campo non poteva opporsi al bolide, a nulla valevano le proteste dei grigi. L'arbitro con un fischio sanzionava la rete e mandava tutti negli spogliatoi. Il punto di svantaggio e la stanchezza che addirittura faceva macchie di colore sulle maglie grigie intrise di sudore determinavano un andamento della gara non più modificabile. L'Alessandria tentava ancora di pareggiare per i primi dieci minuti, poi Ferruccio Mazzola allungava una rimessa laterale al bravo D'Alessi e questi passava a Dori. L'ala rientrata in squadra dopo parecchi mesi, anche a causa del servizio militare, anticipava l'intervento del terzino Melideo ottenendo un secondo punto. I grigi, a loro volta, sfioravano in una confusa azione sotto la porta di Bubacco la marcatura poi Nicolè colpiva il palo e Oldani, riprendendo, non riusciva a deviare a bersaglio. Tagnin fino allora uno dei migliori nella compagine piemontese sia per l'autorità che per l'efficace azione a metà campo non insisteva nello sfiancarsi ed il Venezia terminava in tutta tranquillità. Aveva modo di farsi luce Ferruccio Mazzola., beniamino del pubblico non solo per il nome famoso che porta, ma anche per lo stile piacevole non sorretto purtroppo da un fisico robustissimo (ma Ferruccio ha appena ventun anni e potrà aumentare di potenza). L'interno sinistro, ben lanciato da Spagni, resisteva ad un intervento molto deciso di Codognato e prima di cadere per terra tutto ammaccato batteva Nobili con una puntata imparabile. Codognato che è un prestito dell'Inter e vecchio amico di Ferruccio pure proveniente dai nerazzurri accorreva a scusarsi con l'ex-compagno. In quel momento le radioline diffondevano la notizia della sconfitta del Genoa (una delle concorrenti del Venezia per la promozione) e del Lecco (scavalcato cosi in testa dai veneti al comando della classifica). Anche il grido di gioia dei tifosi nero-verdi contribuiva alla rapida guarigione di Ferruccio. I giocatori dell'Alessandria segnavano ancora una rete, del tutto inutile poiché il pallone servito di testa da Oldani era uscito in precedenza dal fondo campo, poi erano i primi a complimentarsi con i vincitori. Senza il primo goal su cui pesa un grave dubbio di fuori gioco la difesa dei grigi avrebbe senz'altro avuto buone probabilità di resistere fino al termine, comunque la superiorità del Venezia è stata netta. Nella formazione piemontese si è rivisto un Nicolè in progresso. Forse all'ex ragazzo ormai ventiseienne e prossimo padre di famiglia giovano le fatiche del servizio militare. Nicolè deve ancora dimagrire, ma come centravanti impegna i difensori avversari. Oltre lui ed a Tagnin sono piaciuti i due terzini impegnati in un compito difficile contro le due ali neroverdi il ventenne stopper Dalle Vedove e per quanto riguarda il lavoro di centrocampo Soncini e Gori. Purtroppo la solita mancanza di incisività all'attacco ha tradito ancora una volta gli sforzi degli alessandrini. Nessuno o quasi tira in porta. In simili condizioni ogni partita diventa un'avventura. Il Venezia e apparso più completo. Rizzato, il giovane stopper che si dice interessi a parecchie società di A, ha svolto una ottima gara, ben sorretto da Neri, un difensore libero leggermente incerto all'inizio, ma sicurissimo dopo i primi venti minuti. Su tutti ha fatto impressione l'ala destra Bertogna che ha costretto Trinchero ad un gioco che rasentava la scorrettezza per fermarlo. Bertogna, un ventenne dallo stile lineare veloce e dotato di scatto e dribbling, a quanto affermano i veneziani è osservato con molta attenzione dalla Juventus. Non sappiamo se questo sia vero. Certamente ieri l'attaccante si è impegnato all'estremo delle sue. forze. Una possibile maglia bianconera vale ben due chili e mezzo di peso (tanti ne ha persi il ragazzo nel confronto). Per concludere, un particolare curioso. I giocatori del Venezia non hanno un premio fisso di partita ma ricevono e si spartiscono la metà netta del provento di ogni gara. In certe trasferte l'affare non è vantaggioso. Ad Alessandria nel girone di andata ad esempio pare abbiano giocato e vinto per circa sette mila lire a testa. Ieri si sono rifatti. Pur detraendo le tasse dai cinque milioni e più introitati e pur dividendo il rimanente per due, rimane ad ogni veneziano una cifra tra le cento e le duecento mila lire. Un pre mio meritato per il primo posto raggiunto, soprattutto per la prova data sia come gioco che come sportività. (La Stampa - Paolo Bertoldi) DOMENICA CONTRO IL PALERMO E’ D’OBBLIGO LA VITTORIA La sconfitta di Venezia ha nuovamente aggravato la posizione dei grigi indispensabile non cedere ulteriori punti nelle cinque partite interne La sconfitta di Venezia ha nuovamente posto l’Alessandria in serie difficoltà. Solo il Trani in queste ultime due domeniche ha fatto peggio dei grigi non riuscendo a collezionare che un punto tra le mura casalinghe. Il secco punteggio di tre a zero, ha duramente punito gli uomini di Szekely, che pur creando diverse occasioni da rete non sono riusciti a fare centro. I lagunari invece hanno sfruttato senza indecisione gli errori della nostra difesa superando il bravo Nobili in ben tre occasioni. Il calendario favorisce ora non poco l’Alessandria la quale dovrà affrontare tra le mura casalinghe il Palermo, il Padova, il Lecco, la Reggiana e il Pisa. Cinque partite al Moccagatta contro quattro in trasferta. Domenica sarà di scena il Palermo una squadra scottata dalla sconfitta interna ad opera del Potenza. Per i grigi è ancora una volta d’obbligo il successo pieno per continuare a sperare nella salvezza. La squadra nelle ultime partite ha confermato i difetti che hanno caratterizzato tutto il campionato, vale a dire l’incapacità di tradurre in gol l’enorme volume di gioco svolto. I vari tentativi operati per cercare una soluzione non hanno dato per ora alcun esito. I grigi devono pertanto fidare sul solo agonismo più che sulla tecnica per uscire indenni dai bassifondi della classifica. Le prove fornite prima contro il Trani e poi il Potenza confermano questo nostro asserto. Per domenica prossima la squadra non dovrebbe subire modifiche a meno che la Lega non punisca Trinchero e Tagnin già ammoniti in precedenti occasioni. Sarebbe questo un grave handicap visto che si tratta di elementi i quali non badano a gettarsi anima e corpo nella lotta. Da queste colonne abbiamo più volte detto il nostro parere sui giovani che forse avrebbero potuto portare nuova linfa alla linea attaccante. Era un esperimento che si poteva tentare almeno in trasferta ed i risultati, crediamo non sarebbero stati inferiori a quelli negativi sinora totalizzati. Allo stato attuale tuttavia le recriminazioni ci paiono inutili considerato che il tempo stringe. L’Alessandria per salvarsi non può perdere altre battute tra le mura casalinghe: nelLe cinque partite interne sono necessari non meno di nove punti. Si tratta indubbiamente di un traguardo ambizioso, ma che occorre raggiungere. Le altre squadre che come i grigi lottano per la salvezza da qualche tempo a questa parte pur con atleti modesti riescono a raggranellare punti preziosi, vedi Padova, Prato, Pro Patria e lo stesso Modena che è riuscito ad inchiodare sullo zero a zero un Mantova che sette giorni prima aveva fatto faville sul campo del Lecco. A tutti i giocatori gli sportivi chiedono quindi un maggiore impegno per superare senza eccessivi danni questo campionato nato «storto» e in cui la fortuna non è mai stata benigna per gli uomini mandrogni. La salvezza come abbiamo scritto non è impossibile a condizione che la squadra sappia battersi con quell’orgoglio che non sempre sembra accompagnare la prestazione di alcuni uomini. L’incontro con il Palermo deve quindi segnare una rinascita dell'undici di Szekely il quale, la domenica successiva dovrà recarsi in visita al Messina, un campo difficile, ma non impossibile (Il Piccolo – Il Gattopardo [Giuseppe Zerbino]) RISULTATI: Catanzaro – Monza 2-0 Mantova – Modena 0-0 Novara – Livorno 1-0 Padova – Trani 2-1 Pisa – Lecco 1-0 Potenza – Palermo 2-1 Reggiana – Pro Patria 2-1 Reggina – Genoa 2-0 Verona – Messina 2-0 CLASSIFICA: Venezia p. 38, Lecco 37, Mantova 36, Catanzaro, Reggina, Genoa, Verona 32, Potenza 30, Palermo, Messina 29, Livorno, Monza, Padova, Reggiana, Pisa 27, Novara 26, Pro Patria 24, Alessandria, Modena 23, Trani 22. MARCATORI: 14 RETI: Bui (Catanzaro), 13 RETI: Clerici (Lecco), 11 RETI: Troja (Palermo) Di Giacomo (Mantova), 9 RETI: Calloni (Reggiana), Rigotto (Reggina), Mencacci, Salvemini (Venezia), 8 RETI: Bonfanti (Lecco), Caposciutti (Messina), Baffi (Pro Patria). Il punto sul campionato Cambia la capolista e si allarga il divario tra le prime tre e la muta delle inseguitrici. Il Venezia con la vittoria sull’Alessandria scavalca il Lecco. I lariani, alla seconda sconfitta consecutiva hanno perso a Pisa 1-0 per la rete di Cosma. Si avvicina il Mantova che, pure, non è riuscito ad andare più in la di uno striminzito 0-0 in casa con il Modena. Ma il risultato più importante della giornata è la caduta del Genoa a Reggio Calabria: i rossoblu sono stati dominati dalla squadra calabrese che ha messo a segno i gol vincenti con Rigotto a due minuti dal riposo e Santonico intorno alla metà della ripresa. Sempre confusa la lotta salvezza. A nove turni dalla fine del campionato ci sono dieci squadre racchiuse in 5 punti con Palermo e Messina che sembrano al sicuro, anche se basterebbero un paio di passi falsi per risucchiarle nella bagarre.