Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1965/1966
Serie B
01-05-1966 - Giornata: 31 - Messina - Giovanni Celeste


Messina ACR - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 90. Morelli [Me]

Alessandria US Nobili Natale, Tagnin Carlo, Trinchero Giuseppe, Gori Carlo, Dalle Vedove Giampiero, Codognato Sergio, Pasquina Mario, Lojacono Francisco Ramon, Nicolè Bruno, Soncini Antonio, Ragonesi Renzo All.: Szekely László

Formazione avversaria
MESSINA ACR: Baroncini, Bagnasco, Clerici, Derlin, Ghelfi, Pesce, Seghezza, Piccioni, Morelli, Cavazza, Caposciutti. All.: Colomban Antonio.

Arbitro: Frullini Renzo (Firenze)
Note
Ammoniti: nessuno Angoli: 4-2. Spettatori scarsi (incasso L. 1.400.000) Inizio gara ore 16,00.

Commento
L'ALESSANDRIA A MESSINA BATTUTA AL 90° MINUTO: 0-1 Ha segnato Morelli su azione di contropiede - La gara era stata molto equilibrata - Troppo lenti nell'attacco dei grigi Lojacono e Nicole L'Alessandria è stata sconfitta ieri a Messina per una rete subita al 45' della ripresa: 0-1. Il goal, che costringe i piemontesi nella zona pericolosa della classifica, è venuto su un contropiede di Piccioni. La mezzala siciliana attraversava da solo quasi metà campo e, poi, invieev il pallone in area alessandrina dove i difensori, sopraggiunti di corsa, non avevano il tempo di disporsi efficacemente. Caposciutti, di testa, indirizzava verso Morelli, Nobili toccava ma non tratteneva e lo stesso Morelli evitava Dalle Vedove e segnata da pochi passi in piena mischia. Peccato, un pareggio sarebbe stato più giusto: la. squadra piemontese aveva controllato senza troppe difficoltà le azioni del Messina che non riusciva a produrre manovre offensive pericolose. Basti dire che Nobili ha dovuto intervenire solo due o tre volte e che i tiri più pericolosi sono partiti dal piede del terzino Bagnasco. L'Alessandria non ha messo in atto un rigido schieramento difensivo ed il gioco si è spostato frequentemente da una parte all'altra del campo. I due portieri, però, non hanno mai corso seri rischi perché gli attaccanti sono stati sempre sopraffatti dai difensori. Lojacono e Nicole, del resto, non possono fare di più, fuori peso e lenti come sono, e cosi, ogni volta che i grigi tentavano di andare in avanti, la loro azione risultava troppo « frenata ». Questo, naturalmente, ha agevolato notevolmente il compito della retroguardia messinese. In definitiva Baroncini non ha dovuto compiere un solo intervento degno di nota. Il Messina ha attaccato di più, ma Tagnin e gli altri hanno fatto buona guardia davanti a Nobili, mentre a metà campo è retrocesso sin dall'inizio Ragonesi per dar man forte ai compagni della difesa. La compagine siciliana ha cercato di confondere le idee agli avversari operando una specie di tourbillon che, però, non ha sortito alcun effetto dato che i grigi si spostavano secondo le esigenze del gioco tenendo a bada sempre il proprio uomo. In definitiva si è visto un terzino (Tagnin) sul centravanti moretti, che operava all'estrema sinistra, ed il centromediano (Dalle Vedove) a guardia dell'ala sinistra Caposciutti che si inseriva al posto del centravanti. Né da una parte né dall'altra si è mai liberato un uomo in area avversaria e Nobili è intervenuto solo per fermare un paio di tiri, da lontano o per risolvere qualche mischia. La partita era così avviata verso un equo 0-0 (un risultato che si ripete frequentemente a Messina) ma, proprio all'ultimo minuto, come già detto, il goal di Morelli decretava la sconfitta dell'Alessandria e la vittoria del Messina dopo molte settimane. (La Stampa - Ed. Sport - A.C.) LA FORTUNA – DICONO I SAGGI – BISOGNA MERITARSELA L’incubo della retrocessione incombe sui grigi dopo la sconfìtta beffa di Messina - Domenica è di turno al Moccagatta il Padova: indispensabile vincere Dopo la sconfitta di Messina (rete subita al 90’) è difficile potere stabilire dove termini la sfortuna e dove inizi l’incapacità cronica del nostro attacco di andare anche in trasferta a rete almeno una volta. La dea bendata, e questo è indubbio, ha giocato agli uomini di Szekely un brutto scherzo, ma non è la prima volta nel mondo del calcio che ciò accade. Le partite si concludono al 90’ e chi vince in zona Cesarini, come è accaduto pure all’ Alessandria, non grida mai alla scalogna. Chi subisce, per legge naturale, sì. II Novara, ad esempio, domenica ha colto un palo e gli azzurri non sanno darsene pace: il Palermo che grazie al palo ha evitato il gol, lo considera un fatto naturale perchè i legni della porta esistono per tutti. I grigi indubbiamente sono stati beffati, ma ciò non può esimere il cronista dal giudicare la squadra in base ai risultati che sono i soli che contano. Il Padova di Rocco, anni orsono si conquistò un onorevole posto tra le grandi vincendo decine di partite per uno a zero: tutti lo criticarono, ma alla fine la classifica gli rese giustizia. L’Alessandria dopo l’insuccesso di Messina, nasconderlo sarebbe puerile, rischia di finire in C. Vincere in casa - supposto che ciò possa sempre avvenire - non basta: occorre racimolare punti in trasferta ed i grigi da nove domeniche inseguono questo sogno che pare chimerico. Pure in Sicilia, stando alle cronache della gara, i mandrogni non hanno mai impensierito eccessivamente la rete avversaria. Si è giocato unicamente in difesa come era avvenuto a Venezia, a Livorno con il risultato di uscire sconfitti sia pure con tanta jella. Il guaio è che gli altri – le squadre in lotta per la retrocessione - i punti riescono ugualmente a racimolarli. Il tempo degli indugi è finito ed ora bisogna affrontare la realtà senza troppe illusioni. Lojacono e Nicolè, sempre stando ai commenti dei corrispondenti di quella città, hanno brillato unicamente per il loro immobilismo. Pare strano che il tecnico non si sia ancora accorto che esiste una differenza notevole tra il disputare una partita tra le mura casalinghe e quelle in trasferta. Gli stessi uomini che hanno ben figurato - e gli ultimi risultati lo confermano - in casa molte volte non sono in grado di ripetere la stessa prestazione sul campo avverso. In trasferta è necessario correre, non concedere spazio agli avversari. L’Alessandria non può adottare tale schema di gioco perché non ha gli elementi adatti. Si preferisce perdere - e questa è una realtà - piuttosto che dare credito ad altri uomini i quali, potrebbero risolvere tale problema. Abbiamo tra le riserve elementi come Gorrino, Stradella, Eco, ma si continua ad ignorarli. Un attacco che potesse avvalersi di questi giovani freschi, nel pieno dei vigore atletico, costringerebbe gli avversari ad adottare una più accorta copertura. Da mesi si auspica un tale esperimento, ma senza esito. Abbiamo sentito affermare che inserendo dei giovani si rischia grosso: così si continua ad ignorarli con il pericolo incombente della retrocessione dietro le spalle. Continuando sullo stesso metro la lotta per la calvezza diverrà sempre più difficile. Il non avere tentato tutte le carte a disposizione è un vero peccato, una colpa imperdonabile. Sinora, e spiace affermarlo, i risultati per quanto riguarda le, gare esterne non hanno dato affatto ragione a coloro i quali si ostinano ad insistere su elementi non idonei ad affrontare incontri in cui è indispensabile lottare. L’AIessandria è divenuta la squadra materasso: la Reggina che non vinceva da mesi si impose per 4 a 1; il Modena che inseguiva da settimane la vittoria ci piegò per 4 a 0; lo stesso Messina che era alla ricerca della vittoria dal mese di febbraio ha dovuto attendere i grigi per conquistare l’intera posta. Domenica prossima sarà di scena al Moccagatta il Padova che nell’andata ci costrinse alla resa con il solito 1 a 0. Per i grigi come è divenuto consuetudine vi è l’obbligo imperativo di vincere. Un mezzo passo falso sarebbe veramente la fine. Il pubblico, ne siamo certi, sarà ancora una volta pronto ad incitare i propri beniamini a patto che sul campo i giocatori non deludano le loro aspettative. Il pronostico è a nostro favore anche se i biancoscudati sono avversari temibili. Una vittoria oltre che per i due punti è indispensabile per affrontare la trasferta di Novara con animo più tranquillo; Non ci rimane pertanto che auspicare una prova maiuscola degli atleti in maglia grigia perché domenica al Moccagatta è veramente indispensabile puntare al successo per continuare a sperare nella salvezza. (Il Piccolo – Il Gattopardo [Giuseppe Zerbino]). RISULTATI: Livorno – Monza 2-1 Mantova – Catanzaro 6-1 Modena – Genoa 1-1 Novara – Palermo 0-0 Padova – Lecco 1-0 Potenza – Pisa 4-1 Trani – Reggina 2-2 Venezia – Pro Patria 6-1 Verona – Reggiana 0-0 CLASSIFICA: Venezia p. 41, Lecco 39, Mantova 38, Reggina 35, Genoa, Verona 34, Potenza 33, Messina, Catanzaro 32, Palermo, Padova, Livorno 30, Monza, Pisa 29, Reggiana, Novara 28, Modena, Alessandria 25, Pro Patria, Trani 24. MARCATORI: 15 reti: Bui (Catanzaro), Clerici (Lecco), 12 reti: Di Giacomo (Mantova), Mencacci (Venezia), 11 reti: Troja (Palermo), Calloni (Reggiana), 9 reti: Vigni (Monza), Rigotto (Reggina), Salvemini (Venezia) Il punto sul campionato Al risultato tennistico del Venezia (6-1 alla Pro Patria) e del Mantova (stesso risultato al Catanzaro) fa da contraltare la caduta del Lecco a Padova, sia pure di misura. Così i lagunari si allontanano ed i virgiliani si avvicinano ai lecchesi. Buon per loro che la Reggina pareggia 2-2 a Trani, il Genoa 1-1 a Modena ed il Verona 0-0 con la Reggiana. La sconfitta all’ultimo minuto dell’Alessandria a Messina inguaia ancora di più i grigi, unici assieme ai tigrotti bustesi a non aver incassato punti per la classifica.