Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1959/1960
Coppa Italia
13-09-1959 - Giornata: 2 - Bergamo - Comunale
Secondo Turno


Atalanta Bergamasca Calcio - Alessandria US 5 - 0 (3 - 0)
RETI: 8. Zavaglio G. [At] , 19. Nova E. [At] , 40. Olivieri R. [At] , 81. Nova E. [At] , 86. Zavaglio G. [At]

Alessandria US Arbizzani Luciano, Nardi Aldo, Giacomazzi Giovanni, Snidero Cirano, Schiavoni Antonio, Girardo Antonio, Filini Giancarlo, Moriggi Mario, Maccacaro Cesare [46. Oldani (II) Tullio], Migliavacca Giancarlo, Taddei Giuseppe All.: Pedroni Franco

Formazione avversaria
ATALANTA BERGAMASCA CALCIO: Boccardi; Cattozzo, Roncoli; Angeleri, Gustavsson, Marchesi; Zavaglio, Olivieri, Nova, Ronzon, Longoni. All: Valcareggi Ferruccio.

Arbitro: Moriconi Antonio (Roma)
Note
Angoli: 4-4. Spettatori: 7.000. Inizio gara ore 15:30.

Commento
Tre reti all’attivo nel primo tempo e due nella ripresa contro zero al passivo; tre volte i pali della casa avversaria scossi da tiri di Longoni e Nova; una chiara, indiscussa superiorità dal primo all’ultimo istante di gioco; questo, in sintesi, l’andamento dell’incontro fra nerazzurri atalantini e grigi alessandrini i quali, presentatisi senza tre pedine del valore di Pedroni, Tacchi e Boniardi, senza dubbio hanno agevolato il compito degli uomini di Valcareggi. La partita (che per l’arrendevolezza degli ospiti non deve indurre a ingannevoli ottimismi, perché nelle file dell’Atalanta non tutto è filato secondo precisi schemi) ha tuttavia consentito di fare la conoscenza col centrattacco tanto atteso e desiderato. Oggi, infatti, il prestante Nova, a differenza della precedente sua esibizione, ha fornito una prova delle sue possibilità concretatesi nei due palloni messi a segno, negli altri che ha offerto ai compagni da sfruttare ed in una continua e convincente condotta di gara. L’altra nota positiva della giornata riguarda Olivieri che, nel ruolo dell’infortunato Maschio a interno destro, ha dato notevole apporto al rendimento del quintetto attaccante. Nella valutazione dei singoli, inoltre, non si può sorvolare sulla stupenda esibizione di Guastavsson, che ha avuto sulla destra un degnissimo fiancheggiatore in Cattozzo; normale il comportamento degli altri. Contro l’Atalanta, la compagine grigia ha palesato idee piuttosto confuse che la vivacità dei suoi uomini non è riuscita a mascherare. Mossasi con uno schieramento prudenziale, allineando cioè quattro difensori a copertura di Arbizzani, per l’undici ospite è stato giocoforza doversi distendere in seguito, quando cioè la sua rete era stata perforata dalla prima marcatura bergamasca. Ma una tendenza al gioco troppo orizzontale, fitto di inutili passaggi che Maccacaro con pazienza nel primo tempo e Filini, chiamato poi a rimpiazzare il fulvo centrattacco, hanno cercato invano di riassumere, è stato invariabilmente stroncato in area atalantina, dove peraltro si vigilava attentamente. Sentita, e parecchio, in difesa, l’assenza di Pedroni malgrado l’ardore di Nardi e Snidero per tener su la baracca; in quanto al portiere Arbizzani, a parte il fatto di non aver trattenuto il bolide di Nova (ma chi, al suo posto, sarebbe stato capace di farlo?) che dava il «la» alla marcatura, egli non ha colpe. Già s’è accennato alla stangata che Nova faceva partire diagonalmente appena all’8’ di gioco da posizione obliqua e da una ventina di metri: ribatte in avanti Arbizzani, sfera a Zavaglio che la scaglia sotto la traversa. Dopo una sgroppata dei grigi, che colgono un calcio d’angolo, l’Atalanta raddoppia al 19’ con Nova: parte Olivieri a tre quarti circa del rettangolo, rimpalla la sfera fra i piedi di Schiavoni, Nova evita l’accorrente Nardi e infila raso terra. Gli applausi scrosciano al 22’, quando Nova, liberatosi di due avversari, tocca a Longoni: la sfera, a portiere battuto, cade sull’incrocio dei pali. E finalmente, al 27’, il primo tiro a rete degli avanti grigi. Lo esegue Maccacaro, Boccardi, però, è svelto nell’intervento. Gli atalantini riprendono il comando e, al 40’, Olivieri, su allungo di Cattozzo, con una finta spiazza davanti a sé il terreno e conclude la sua galoppata alle spalle del portiere. Alla ripresa delle ostilità è Ronzon che manda un palmo appena sopra la traversa mentre Arbizzani blocca sul petto il tiro che Nova aveva fatto partire da una ventina di metri. Brillantissimo al 7’ Longoni su passaggio di Olivieri; girata che aveva messo fuori causa il portiere e respinta del montante. Poco dopo, il secondo ed ultimo guizzo pericoloso del quintetto alessandrino: Boccardi ferma a terra il pallone per ultimo toccato da Taddei. Sfuggito a Nardi, più avanti, è Nova, che stampa sul montante sinistro della casa alessandrina. Al 27’, invece, Arbizzani alla disperata rinvia il tiro di Ronzon lanciato nel corridoio da Nova. Dopo due occasioni mancate per un soffio dal centrattacco dell’Atalanta, ravvivano il gioco (che, pur non essendo mai assurto a vertici irresistibili, da qualche minuto languiva) le ultime reti dell’incontro. È appunto l’ex rondinella bresciana che, al 36’, sfrutta da sinistra il centro di Angeleri ed è Zavaglio che, a quattro minuti dal trillo di chiusura, raccolto il servizio di Olivieri, prosegue e conclude con discernimento. (Cornelio Melocchi, «La Gazzetta dello Sport», 14 settembre 1959) La partita odierna fra l’Atalanta e l’Alessandria, valevole per la Coppa Italia, povera da un punto di vista tecnico, non è servita a dissipare i dubbi circa la forza della compagine atalantina alla vigilia dell’inizio del campionato. Ciò è dovuto soprattutto all’Alessandria che, partita con uno schieramento di prudente copertura, dopo aver subito una prima rete, è andata completamente alla deriva, denunciando una completa mancanza d’intesa di gioco, specialmente all’attacco e alla mediana, dove i vari Maccacaro, Filini e Moriggi hanno impresso un gioco troppo fraseggiato e a tratti perfino confuso. Per tutto il primo tempo, infatti, l’attacco alessandrino non ha saputo infastidire il portiere nerazzurro, sia per la mancanza assoluta di decisione nei tiri in porta sia per la continua ricerca del compagno libero che, alla fine, favoriva la difesa bergamasca. L’Atalanta, dal canto suo, ha condotto una gara in formato ridotto ed alcuni suoi uomini, come Ronzon e Maschio, hanno potuto concedersi i lunghi turni di riposo, senza che la loro assenza si ripercuotesse sul gioco della squadra. Non si può tuttavia sottovalutare la buona prova della difesa bergamasca, ed all’attacco l’ottimo gioco svolto dal centravanti Nova, autore di due reti di pregevole fattura, nonché di alcuni intelligenti passaggi. Nell’Alessandria mancava il centromediano Pedroni, nell’Atalanta la mezz’ala destra Maschio. Ecco la cronaca: già al 6’ i nerazzurri si fanno vivi in area avversaria con uno spiovente di Olivieri che obbliga Arbizzani ad una difficile parata; all’8’ Nova, tutto spostato sulla sinistra, fa partire un fortissimo tiro da 25 metri che il portiere alessandrino non riesce a trattenere, permettendo a Zavaglio di scaraventare la palla in rete. Dopo alcuni tiri di Nova, al 19’ un errore del centromediano alessandrino permette ad Olivieri di impadronirsi del pallone e di filare indisturbato verso l’area avversaria, dove, visto Nova completamente smarcato, scodellava la palla che il centravanti scaraventava in rete con un tiro sulla destra del portiere. Al 40’, terza rete atalantina: Olivieri tutto solo parte da centro campo, si incunea nella difesa alessandrina e segna di prepotenza. Nel secondo tempo, la musica non cambia ed è ancora l’Atalanta a farsi avanti con un fortissimo tiro di Ronzon, che sfiora la traversa. All’8’ e all’11’ l’attacco nerazzurro colpisce per due volte i pali della porta di Arbizzani, prima con un tiro uncinato di Longoni e poi con un bolide di Nova. Al 36’ i bergamaschi pervengono ancora al successo con un tiro di Angeleri che, deviato dal portiere alessandrino, andava proprio a finire sulla destra, dove si trovava spostato Nova; il centrattacco con un forte tiro rasoterra batteva nuovamente il guardiano dei grigi. Quando ormai la partita sembrava avviata al termine, senza ulteriori emozioni, al 41’ uno scambio Olivieri-Zavaglio metteva quest’ultimo in condizione di battere per la quinta volta il portiere avversario. (Gianni Baracchelli, «Corriere dello Sport», 14 settembre 1959) L'ALESSANDRIA CROLLA CONTRO L'ATALANTA: 0-5 L’Atalanta non ha incontrato eccessive difficoltà nel piegare l’Alessandria, presentatasi senza Pedroni, Boniardi e Tacchi (squalificato). I grigi non sono stati mai in grado di organizzare il proprio gioco e si sono, quindi, trovati presto in balia degli attaccanti avversari. Nardi e Giacomazzi hanno cercato di fare il possibile, ma sono stati poco coadiuvati dai compagni, e specie quelli dell’attacco hanno sciupato troppe occasioni. L’Atalanta, invece, ha convinto, e soprattutto il suo centravanti Nova si è messo particolarmente in luce. Sue sono state le prime battute e già all’8’ giungeva il goal. Nova, da circa 25 metri, scoccava un tiro fortissimo: Arbizzani, in tuffo, respingeva la palla, ma accorreva Zavaglio che insaccava da pochi passi. L’Alessandria cercava di riportarsi in parità, ma al 12’ Filini tirava debolmente a lato un pallone passatogli da Moriggi. L’Atalanta tornava a segnare al 19’. Su un traversone di Olivieri, Schiavoni colpiva male la palla, che finiva proprio sui piedi di Nova. Il centravanti bergamasco scattava, si liberava di Nardi e metteva in rete. L’Alessandria era ormai alla mercé degli avversari. Al 40’ la terza rete dei padroni di casa con Olivieri. Nella ripresa, la musica non cambiava. L’Alessandria teneva a riposo Maccacaro, spostava al centro Filini e con la maglia numero 7 faceva scendere in campo Oldani. Taddei si dava molto da fare e le cose sembravano mettersi per il verso giusto. Ma alla distanza i grigi non reggevano. Al 7’ Longoni colpiva il palo, all’11’ era la volta di Nova a vedersi respingere da un montante un pallone sparato con notevole violenza. L’Alessandria era ormai rassegnata ed i padroni di casa aumentavano il bottino. Al 36’, su un traversone di Angeleri, Arbizzani si faceva sorprendere fuori porta. Toccava debolmente la palla e Nova, da posizione angolata sulla sinistra, metteva dentro con un tiro molto preciso. Al 41’, su un’azione di Olivieri, Zavaglio raccoglieva la sfera, scartava Giacomazzi ed infilava. Cinque a zero. Discreto l’arbitraggio. («Stampa Sera», 14 settembre 1959) DOMANI AL MOCCAGATTA ORE 16.00 Il Milan, campione d’Italia ospite della squadra grigia Premature critiche all’Alessandria per la sconfitta di Bergamo La clamorosa sconfitta di Bergamo è servita a dare un nuovo colpo di piccone al fragile edificio dell’ottimismo costruito, con immensa volontà e buona fede, da una notevole quantità di sportivi alessandrini. Il vistoso passivo di reti subito dai grigi nell’incontro con l’Atalanta nel secondo turno di Coppa Italia, ha, altre sì aperto un’altra grossa breccia alla sfiducia ed al malumore già esistenti nell’animo di coloro che non vedono di buon occhio il sistema adottato dai tecnici per la preparazione degli atleti. Le critiche sono concordi, e vertono all’unanimità stillò stesso tema: incompatibilità! La fusione in una unica mansione di allenatore e giocatore è al centro di discussioni animatissime. Dato il periodo particolarmente delicato che la società grigia attraversa, sia morale che finanziario, il pesante fardello di cinque reti a zero proprio non ci voleva. Siamo nella fase culminante della raccolta, degli abbonamenti per cui una migliore prestazione della compagine senz’altro avrebbe maggiormente giovato alla riuscita della campagna. La disfatta bergamasca avrà, sicuramente, sfavorevoli – se pur non sensibili – ripercussioni per le casse sociali. I tiepidi e gli eternamente indecisi, sgomentati dal risultato, finiranno per recedere dai primitivi proponimenti. Essi non lo ammetteranno mai che una rondine non fa primavera. Pochissimi rammentano che all’inizio dello scorso campionato i grigi, sul campo dei granata torinesi, subirono una clamorosissima sconfitta, davvero umiliante: comunque, senza spiacevoli conseguenze finali. Imbattersi in una giornata infelice è possibile e ammissibile, specie durante la parentesi preparatoria. Domenica scorsa ciò è capitato all’Alessandria, a Bergamo, e all’Inter a Milano. Ciò però non autorizza a declassare, seduta stante, il valore di entrambe le compagini sconfitte. Il campionato comincia domani: perciò cade nell’assurdo chi sostiene che bisogna dare addio ai bei sogni e alle speranze. Stilare l’atto di condanna dei grigi servendosi degli elementi di giudizio racimolati sul terreno dei nerazzurri di Bergamo, è mancanza di obiettività. Il disappunto degli sportivi è comprensibile: ma il drammatizzare l’avvenimento è veramente inconcepibile, poiché significa ignorare il fattore sorpresa che il gioco del calcio riserva immancabilmente agli appassionati. Diamo quindi tempo al tempo ed attendiamo più efficientemente che gli avvenimenti maturino. Tale maturazione non dovrebbe tardare, in quanto al costante regresso denunciato apertamente da alcuni giocatori in questi ultimi tempi «qualcuno» di più chiare vedute troverà modo di porvi freno. Al presente, difatti, la nostra squadra risulta più impreparata di quanto non fosse all’inizio degli allenamenti. È chiaro perciò che i tecnici, nonostante i loro generosi sforzi, non sono riusciti a concretare. Anzi, taluni atleti, giunti in Alessandria in piena efficienza fisica ed in buona forma, appaiono oggi in netto declino. Ciò non di meno, ci asteniamo di proposito di entrare nel vivo della questione, allo scopo precipuo di non urtare certe suscettibilità e talune permalosità così perniciose a tutti gli effetti. I consigli, i suggerimenti e le constatazioni, generalmente, vengono interpretati come malignità denigratorie ai danni della squadra e dei dirigenti del sodalizio. Falsità peggiore non può esistere. In qualunque momento ed in qualsiasi frangente, noi abbiamo parlato, parliamo e parleremo dei grigi come delle persone di casa nostra, ai quali siamo vincolati da sincero affetto e benevolenza. Le nostre rimostranze sono il risultato di tutte le amarezze e delusioni patite in conseguenza del cattivo funzionamento del complesso, dovuto soprattutto al suo pessimo orientamento. Ma non andiamo oltre: soffermiamoci, per il momento, ad ascoltare e riportare integralmente quanto dice l’opinione pubblica. La maggioranza non approva la duplice funzione di Franco Pedroni: gli oppositori del giocatore-allenatore sostengono a spada tratta che nelle sue mansioni vi è della incompatibilità, derivante dal fatto che egli non sarà mai in grado di valutare serenamente il grado di forma dei giocatori. Ammesso e non concesso che tale pericolo sussista – ma conosciamo troppo Pedroni e lo sappiamo al disopra di tali puerilità – abbiamo fondati motivi per credere che a un inconveniente del genere potrà ovviare facilmente. Il problema comunque è prettamente di competenza dei dirigenti della società ai quali incombe. Obbligo – se effettivamente il problema allenatore esiste – di risolverlo nel migliore dei modi. Le interferenze, da qualsiasi parte provengano, sono inopportune e quindi sgradite: comunque, riteniamo che i «desiderata» degli sportivi locali saranno tenuti in giusta considerazione da parte del Consiglio direttivo dell’Alessandria. Attualmente è necessario che gli sportivi concedano la massima fiducia ai giovani difensori del prestigio e delle tradizioni del calcio alessandrino. I commenti vanno inquadrati nella massima comprensione, valutando equamente i lati positivi e negativi della attuale situazione. Molte lacune si registrano nella compagine grigia, specie all’attacco, ma non disperiamo: forse il male non è così grave quanto sembra. Non è escluso che un vigoroso colpo di bisturi riesca a mettere in salute la squadra. Domani la compagine verrà collaudata definitivamente col formidabile Milan; timide sono le nostre speranze, però, ripetiamo, nel gioco del calcio tutto è possibile! (Romolo Vite, «Il Piccolo», 19 settembre 1959) RISULTATI 2° TURNO: Palermo-Messina 1-0 Sampdoria-Roma 2-0 Napoli-Bari 1-0 Atalanta-Alessandria 5-0 Padova-Udinese 3-2 Spal-Vicenza 1-0 Reggiana-Modena 2-1

Secondo Turno

Atalanta Bergamasca Calcio - Alessandria US 5 - 0 (3 - 0)

RETI:

8. Zavaglio G. [At] , 19. Nova E. [At] , 40. Olivieri R. [At] , 81. Nova E. [At] , 86. Zavaglio G. [At]

Alessandria US

Arbizzani Luciano, Nardi Aldo, Giacomazzi Giovanni, Snidero Cirano, Schiavoni Antonio, Girardo Antonio, Filini Giancarlo, Moriggi Mario, Maccacaro Cesare [46. Oldani (II) Tullio], Migliavacca Giancarlo, Taddei Giuseppe

All.: Pedroni Franco

Formazione avversaria

ATALANTA BERGAMASCA CALCIO: Boccardi; Cattozzo, Roncoli; Angeleri, Gustavsson, Marchesi; Zavaglio, Olivieri, Nova, Ronzon, Longoni. All: Valcareggi Ferruccio.

Arbitro: Moriconi Antonio (Roma)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Secondo Turno

Atalanta Bergamasca Calcio - Alessandria US 5 - 0 (3 - 0)

RETI:

8. Zavaglio G. [At] , 19. Nova E. [At] , 40. Olivieri R. [At] , 81. Nova E. [At] , 86. Zavaglio G. [At]

Alessandria US

Arbizzani Luciano, Nardi Aldo, Giacomazzi Giovanni, Snidero Cirano, Schiavoni Antonio, Girardo Antonio, Filini Giancarlo, Moriggi Mario, Maccacaro Cesare [46. Oldani (II) Tullio], Migliavacca Giancarlo, Taddei GiuseppeAll.: Pedroni Franco

Formazione avversaria

ATALANTA BERGAMASCA CALCIO: Boccardi; Cattozzo, Roncoli; Angeleri, Gustavsson, Marchesi; Zavaglio, Olivieri, Nova, Ronzon, Longoni. All: Valcareggi Ferruccio.

Arbitro: Moriconi Antonio (Roma)

Note

Commento

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Arbizzani Luciano, Nardi Aldo, Giacomazzi Giovanni, Snidero Cirano, Schiavoni Antonio, Girardo Antonio, Filini Giancarlo, Moriggi Mario, Maccacaro Cesare [46. Oldani (II) Tullio], Migliavacca Giancarlo, Taddei Giuseppe

All.: Pedroni Franco