Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1960/1961
Serie B
25-09-1960 - Giornata: 1 - Monza - Città di Monza


Simmenthal-Monza - Alessandria US 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 30. rig. Bersellini E. [Si] 69. Fanello G.[A]

Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Melideo Rocco, Snidero Cirano, Bercellino (I) Giancarlo, Soncini Antonio, Vanara Elio, Vitali Alessandro, Fanello Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bettini Sergio All.: Achilli Camillo

Formazione avversaria
SIMMENTHAL-MONZA: Rigamonti; Ramusani, Tellini; Prato, Ghioni, Latini; Brugola, Campagnoli, Pistacchi, Bersellini, Mattavelli. All.: Lamanna Hugo.

Arbitro: Cariani Vittorio (Roma) [Faenza, Troise]
Note
Ammoniti: Melideo [A], Latini [S]. Angoli: 8-7 (6-4). Spettatori: 6.000. Giornata serena, terreno buono. Inizio gara ore 15:00 (15:10 effettive per ragioni burocratiche).

Commento
Il risultato sostanzialmente esatto non ha scontentato nessuno: non il Simmenthal Monza, che per il gioco svolto nel primo tempo avrebbe potuto raggiungere il riposo con ben altro vantaggio che la striminzita rete su rigore gentilmente inventato dall’arbitro, e neppure l’Alessandria, cui il dominio incontrastato nella ripresa avrebbe potuto fruttare, con un pizzico di mordente, assi più che la semplice rete del pareggio. Queste brevi considerazioni sintetizzano i due volti contrastanti dell’incontro, condotto con piglio autoritario per tutti i primi 45’ di gioco dai brianzoli che poi sono letteralmente «scoppiati» alla distanza, restando per lungo periodo della ripresa in completa balia dei grigi alessandrini. Sole abbastanza vivo, terreno ben rasato ed elastico. La partita si è iniziata con 10’ di ritardo per discussioni sorte negli spogliatoi tra l’arbitro e gli allenatori delle due squadre, ai quali si voleva inibire l’ingresso in campo per il mancato arrivo del cartellino federale. Il buon senso alla fine è prevalso e i tecnici hanno potuto prendere posto in panchina. Al fischio d’inizio i piemontesi avevano arretrato Snidero a fiancheggiare il centromediano, mentre Migliavacca collaborava con Soncini sulla linea di metà campo e Bettini faceva all’esterno un lavoro di spola. Dispositivo analogo aveva assunto il Simmenthal Monza, con Latini sulla linea dei terzini, Bersellini regista arretrato dell’attacco. L’unica differenza tra le due compagini il diverso impiego della difesa. In stretta marcatura «ad uomo» l’Alessandria, «in zona» quella monzese. La coppia biancorossa di centrocampo, nella quale Prato si distingueva per generosità e chiara visione del gioco, sovrastava nettamente quella avversaria, anche per il valido appoggio fornitole sulla destra da Ramusani, sovente avanzato per mancanza di un avversario diretto da controllare. Da questa zona nasceva una propulsione continua per gli uomini della prima linea brianzola, mentre gli attaccanti dell’Alessandria dovevano accontentarsi di azioni di alleggerimento in contropiede su lunghi e causali rilanci della propria difesa. In questa prima fase dell’incontro si presentavano ai biancorossi monzesi almeno sei ottime situazioni da gol: quattro ne mancava Pistacchi, confermando di non aver la dote principale, quella del realizzatore, per poter giocare al centro della prima linea; una Mattavelli, con un tiro sfortunato e una, infine, Campagnoli, atterrato da uno sgambetto a pochi metri dal gol senza che il fallo fosse rilevato dall’arbitro. Questi, sommando errori su errori, si riteneva poi in obbligo di «compensare» concedendo la massima punizione a favore del Simmenthal per un semplice ostruzionismo di Bercellino su Pistacchi, mentre la sfera era già nelle mani di Stefani. Senza cambiare impostazione, ma con un semplice spostamento degli esecutori, l’Alessandria riusciva, nella ripresa, a cambiare il volto della partita. Si registrava infatti uno scambio di consegne tra Soncini e Snidero, mentre a Migliavacca veniva assegnato un settore leggermente più avanzato di quello ricoperto nel primo tempo. Contemporaneamente, i monzesi annunziavano una gravissima mancanza di tenuta alla distanza. Calati paurosamente Prato e Bersellini, Lamanna tentava di arginare la frattura arretrando Pistacchi e Brugola; restavano così isolati in avanti Mattavelli e Campagnoli che non potevano minimamente bilanciare la massima dei piemontesi verso l’area del Simmenthal Monza. Anche l’Alessandria denunziava però i suoi limiti in fase di conclusione: dominando per 45’, riusciva a mettere insieme soltanto quattro tentativi di conclusione, di cui uno a segno. Nessun incidente di rilievo. Ammoniti Melideo al 9’ per fallo internazionale e Soncini al 10’ per proteste. La grossa papera arbitrale già ricordata apre la cronaca. Si gioca da 3’ e Campagnoli è lanciato in avanti da Brugola. Ben dentro l’area di porta, l’interno monzese viene sgambettato da tergo da un difensore ospite; il direttore di gara concede… un calcio d’angolo. Al 5’ Mattavelli, lanciato da Ramusani, piomba da solo in area: tira raso terra sulla destra; il montante respinge. Fanello si intestardisce in un tentativo personale al 26’, anziché passare allo smarcatissimo Vitali. Due minuti dopo, Pistacchi è liberissimo a sei-sette metri dalla rete, ma incespica sul pallone e non riesce neppure a tirare. Il rigore a favore dei monzesi alla mezz’ora. Pistacchi allunga troppo la sfera e Stefani lo precede comodamente. Bercellino però dà uno strattone al centravanti monzese e Cariani decreta la massima punizione. Bersellini la trasforma con un secco raso terra. Il pareggio alessandrino al 24’ della ripresa: fuga di Migliavacca sull’ala sinistra e traversone verso il centro. Vitali smista subito a Fanello che colpisce la sfera con una fulminea mezza girata. (Enrico Camesasca, «La Gazzetta dello Sport», 26 settembre 1960) Risultato che non fa una grinza. Effettivamente, mai come oggi si è potuto parlare di equità: una rete per parte, un tempo per parte. Terreno in buone condizioni, malgrado la pioggia caduta tutta la nottata. Ammoniti Melideo al 5’ del primo tempo e Latini al 25’ della ripresa. («Corriere dello Sport», 26 settembre 1960) La grande avventura del Campionato è iniziata: anche noi dunque con trepidazione e speranza ci accingiamo a seguire le varie tappe di questa nuova nostra squadra, vedetta della Serie B. Dopo le note vicissitudini che ci hanno portato alla retrocessione ed il relativo sconforto che ne è seguito, cominciò a diffondersi la voce, vaga dapprima, più consistente poi fino a divenire realtà, che una nuova compagine venisse formata, con elementi giovani di provato valore, tale da poter affrontare degnamente il nuovo campionato. In verità, bisogna riconoscere che l’ingaggio degli allenatori costituì il primo sintomatico gesto di volontà di rinascita: Achilli è una nota figura di sportivo serio ed appassionato cresciuto alla scuola della tecnica e della abnegazione, fu giocatore di vasta esperienza ed è allenatore capace. Al suo fianco, Franzosi porta il bagaglio di una lunga carriera e di esperienza recenti: a preparatori di tal fatta doveva necessariamente essere affidata una squadra che offrisse almeno discrete garanzie. Per questo la Società, con abnegazione e sacrificio che gli sportivi ben possono comprendere, ha messo insieme una squadra che ad oggi, se pure non ha ancora pienamente dimostrato di assolvere tutti i suoi compiti in ogni reparto, ha però messo in mostra una vitalità aggressiva ed una intelaiatura tecnica notevoli. L’accurata preparazione cui giornalmente viene sottoposta dovrebbe portarla abbastanza presto in primissimo piano nel campionato di Serie B. Tralasciamo le alterne vicende delle partite precampionato che, per evidenti ragioni, non possono fornire un elemento sicuro di giudizio, ci soffermiamo soltanto per un momento sulla partita disputata con il Milan, partita che non potremo dimenticare tanto presto e che veramente ci ha portati, sull’onda della speranza, a vedere uno spettacolo che da troppo tempo non vedevamo in Alessandria. Mordente e velocità, forza di reazione e manovra di attacco sono, in sintesi, le impressioni che abbiamo riportato da quella partita e che contrastano con i ricordi di tante battaglie combattute con l’acqua alla gola in difese estenuanti e senza respiro. E poiché questo nostro commento settimanale non ha la pretesa di elargire giudizi personali, ma solo di fornire al lettore un modesto panorama di quanto si pensa e si scrive sulla nostra squadra, riportiamo volentieri quanto Ettore Berra, lucido maestro sempre in materia calcistica, scrive su «Stampa Sera» di lunedì 19 settembre: «Achilli, il nuovo allenatore dell’Alessandria, ha ottenuto ieri il suo primo successo, un successo morale, s’intende, non poteva pretendere di più di fronte al colosso rossonero, ma successo grande, che gli dà la certezza di essere sulla buona strada. Se la prima impressione non inganna, la squadra grigia di quest’anno è migliore di quella della passata stagione: migliore, diciamo, come impostazione dì giuoco, come potenza d’urto, come capacità di sfondamento. C’è da augurare che il campionato non smentisca queste liete previsioni. La squadra ha saldato in modo sorprendente la larga falla lasciata dalla partenza di Rivera e, quasi per far dimenticare il ragazzo-prodigio, ha subito presentato una nuova bella promessa, il quindicenne Vanara, di cui già si parlava l’anno scorso e che è apparso come il prodotto di pregio di una scuola che non smentisce la sua fama. Allontanatosi Pedroni, è venuto Bercellino il quale non possiede certamente l’autorità del suo predecessore ed è anche diverso come giocatore. Se il primo era un centromediano tendenzialmente fermo, il secondo è invece un centromediano di movimento. Egli non può frenare gli impeti della squadra, non ne comanda il gioco, è solo il responsabile della sua zona. Alla squadra pensa Achilli e questi non è, almeno così sembra, un uomo che mortifichi lo spirito aggressivo dei suoi giocatori. Nessuno è in grado di prevedere quello che potrà venirne, ma è evidente che se il gioco prudente non è bastato a salvare la squadra dalla retrocessione, quello più libero e più ispirato potrebbe invece aprirle la strada alla promozione. In ogni modo, l’Alessandria torna così alla sua tradizione più pura. Lasciamo l’esame dei singoli uomini perché non siamo che all’inizio della stagione. Notiamo solamente che l’attacco ha presentato quattro elementi nuovi su cinque, anche se Vitali è semplicemente un ritorno. Abbiamo concentrato la nostra attenzione più su Vanara che, ad esempio, su Fanello. In certi momenti, il gioco del ragazzo è stato un incanto. Ha solo quindici anni Vanara, ma se non si monta la testa, se continua a perfezionarsi tecnicamente, se accetterà i consigli che certamente gli darà Achilli per meglio sfruttare sul piano tattico le sue belle doti personali, se imparerà semplicemente a fare bene e non a strafare, che è l’errore su cui cadono generalmente i giovani che natura ha dotato di doti spontanee, vedremo certamente sorgere un nuovo astro che onorerà la scuola alessandrina. Forte è anche il mediano Soncini, fortissimo il terzino Melideo che metterà in allarme Giacomazzi». La partita di domenica a Monza, se pure non ha confermato pienamente tutte queste considerazioni, non le ha neanche smentite. Abbiamo molto sofferto nel vedere nel primo tempo la squadra tentennare e disgregarsi sotto lo infuriare degli attacchi del Monza: la difesa e la mediana non riuscivano a contenere il preoccupante e disordinato dilagare degli avanti del Monza, pareva a volte si disgregassero, l’affanno non permetteva la ricerca della giusta posizione, l’imprecisione era la conseguenza di situazioni rimediate disordinatamente. Eppure, anche in quei momenti, notammo a tratti che la personalità dei singoli non veniva annullata da una capacità tecnica superiore, e speravamo che le doti agonistiche e di fondo riuscissero a prevalere. E così è stato. È scaturito un secondo tempo degno veramente della squadra. Bercellino ha ritrovato se stesso, il piazzamento ed il tempo giusto negli interventi, la mediana ha ripreso a fornire palloni precisi all’attacco: Soncini ha confermato le sue doti di mediano tecnico, la prima linea ha manovrato con maggior respiro. Un capitolo a sé meriterebbe il secondo tempo di Migliavacca, che finalmente può dimostrare di essere quella mezz’ala che tutti desideravamo vedere, inesauribile nella spola, preciso nei passaggi ed anche capace di inserirsi nella manovra di sfondamento. Lo stupendo goal di Fanello (che ancora una volta ci conferma di essere il vero centravanti che sente il «fiuto della rete») è nato da uno spunto veramente irresistibile di Migliavacca proiettato in avanti: la nostra mezz’ala ha superato due avversari in velocità portandosi fino alla linea di fondo, da dove faceva partire un pallone secco verso il centro, dosato per la sua precisione, che Fanello girava irresistibilmente in rete. I molti sportivi che hanno seguita la squadra hanno, in quel momento, ritrovata la gioia dei momenti migliori. La squadra ha pertanto dimostrato ottime doti di fondo che le hanno permesso di imporre il proprio gioco nella seconda parte della gara. Il punto conquistato è particolarmente prezioso per noi, se si considera che è stato strappato sul campo di una squadra che è considerata una delle favorite del torneo. Domani, contro la Pro Patria, speriamo in una conferma di queste doti: la calma e la riflessione, anche nei giocatori meno maturi, devono guidare l’ardore e l’abnegazione dei grigi. Il pubblico non deve soltanto soffrire: deve anche sentirsi vicino alla squadra, partecipare al suo successo e, come sempre, spingerla alla vittoria. (Barbagrigia [Gino Testa], «Il Piccolo», 1º ottobre 1960) RISULTATI: Como-Catanzaro 1-0 Genoa-Marzotto 1-2 Hellas Verona-Palermo 1-4 Messina-Ozo Mantova 3-0 Novara-Reggiana 2-0 Parma-Prato 2-0 Pro Patria-Triestina 3-0 Sambenedettese-Brescia 1-1 Venezia-Foggia & Incedit 2-0 CLASSIFICA: Como, Marzotto, Messina, Novara, Palermo, Parma, Pro Patria, Venezia 2; Alessandria, Brescia, Sambenedettese, Simmenthal Monza 1; Catanzaro, Foggia & Incedit, Hellas Verona, Ozo Mantova, Prato, Reggiana, Triestina 0; Genoa (-10) -10. Il punto sul campionato Il Genoa è stato sconfitto dal Marzotto: decisiva la rete di Redegalli al 6' della ripresa, i padroni di casa hanno fallito un calcio di rigore al 22' della ripresa. Facile successo del Palermo contro un Verona che non poteva iniziare in modo peggiore la sua stagione. La neo promossa Pro Patria, sorprendendo tecnici e tifosi ha vinto agevolmente la gara di esordio contro la Triestina. Facile inizio di torneo per il Messina che, con due gol di Fraschini e uno di Ciccolo, ha superato l'Ozo Mantova in modo netto.