Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1960/1961
Serie B
11-12-1960 - Giornata: 12 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Novara AC 4 - 1 (2 - 1)
RETI: 25. Fanello G.[A], 33. Fanello G.[A], 70. Bercellino (I) G.[A], 75. Bettini S.[A] 37. Sanna [No]

Alessandria US Stefani Ideo, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Snidero Cirano, Bercellino (I) Giancarlo, Soncini Antonio, Filini Giancarlo, Vitali Alessandro, Fanello Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bettini Sergio All.: Achilli Camillo

Formazione avversaria
NOVARA AC: Lena, Zanetti, Scaccabarozzi, Testa, Udovicich, Baira, Manzino, Sanna, Mentani, Molinari, Galimberti. All.: Facchini Carlo

Arbitro: Righetti Renzo (Torino)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
Ritorno alla vittoria della squadra grigia DOMANI IL BRESCIA O SPITE AL MOCCAGATTA Con un respiro di sollievo abbiamo visto terminare la partita domenica. Confessiamolo. Eravamo giunti ad un bivio veramente pericoloso. Sé avessimo per disgrazia incocciata una giornata nera con il conseguente risultato negativo, avremmo dovuto abbandonare ogni speranza, rimpiangere un’epoca di illusioni, riconoscere che la campagna acquisti e tutta la conseguente impostazione della squadra era stata nettamente sbagliata, e cominciare a preoccuparci di evitare almeno le cocenti umiliazioni derivanti dal pericolo di finire nelle ultime posizioni della classifica. Evitati invece tutti questi pericoli, la vittoria ha riportato almeno un poco di fiducia nei nostri ragazzi, ha alimentata la speranza nei tifosi, ha rafforzato la nostra posizione di classifica aprendo nuovi orizzonti. Con tutto ciò non intendiamo minimamente disconoscere quanto scrivemmo sabato scorso su queste colonne circa i difetti della nostra squadra ed i possibili (non sicuri) rimedi, e riteniamo che il nostro discorso sia rimasto di completa attualità: ma riconosciamo, con assoluta convinzione, che la vittoria ci voleva, piena e sicura, per galvanizzare lo spirito di tutti. Su di un terreno impossibile, contro una squadra piena di sè per l’ottima sua posizione in classifica, grazie ai punti guadagnati in casa, l’aver vinto pienamente è per intanto sintomo di assoluto dominio sull’avversario, dimostrazione di una volontà invincibile da parte dei nostri ragazzi protesi verso una vittoria che si annunciava, in verità,, solo come mediocremente probabile. Cosa è avvenuto dunque domenica perchè la squadra ci potesse offrire un risultato tanto soddisfacente? Diciamo subito che i problemi da noi prospettati non hanno trovato, per quanto riguarda la difesa, nè conferma nè smentita, in quanto il terreno eccessivamente pesante non ha offerto possibilità alcuna di valutare come giocano i nostri difensori sui piano della velocità. Pertanto solo una partita fuori casa sul fondo asciutto ci potrà fornire elementi sufficienti sulle condizioni dei nostri difensori. Prendiamo atto soltanto che il ritorno di Soncini nella mediana, e di Melideo in difesa, hanno assai galvanizzato tutta la squadra togliendole l’ossessionante timore di sbagliare gli interventi sull’uomo e di affannarsi in difficili ricuperi o di mancare di continuità di azione a centrocampo. E questo è già un buon auspicio : sia esso foriero di prove positive. Lieti incontri all'uscita dei giocatori dal sottopassaggio per l’inizio dell’incontro, abbiamo salutato con vera e profonda simpatia una vecchia conoscenza: Filini. Il ragazzo dopo tanti mesi di assenza dai campi di gioco, spesi interamente nel riabituare la gamba operata di menisco, si era dedicato con tutte le sue forze e sotto l’incentivo della serietà, ad allenamenti duri e pazienti per poter portare alla sua società il contributo dell’ entusiasmo e della abnegazione. Comparso in campo, si è immediatamente buttato nella lotta: naturalmente non ha potuto fornire la prestazione sul piano del suo metro abituale: certe ingenuità, indecisioni od insistenze nel dribbling, tipiche del gioco di Filini, non sono state del tutto dimenticate, ma sono riaffiorate e per di più è mancato il ritmo del suo gioco. Il ragazzo menta comunque fiducia. Attendiamo quindi che ritorni ad essere quel magnifico lottatore che ben conosciamo. Accanto a Filini è comparso Soncini. Diciamo subito che la presenza del ragazzo in squadra apporta un contributo morale prima che tecnico. La sua personalità che si estrinseca in una laboriosa attività di spola, la dosatura dei suoi passaggi, l’appoggio alla difesa, la posizione e la marcatura, sono fattori essenziali che solo Soncini sa esaltare e rendere veramente proficui. Purtroppo la sua preparazione è ancora in arretrato e non gli ha permesso di sfoggiare una delle sue più belle partite. Per il giocatore, evidentemente, vale quanto abbiamo detto per Filini: è questione di pazienza e di tempo. E la pazienza la si raccomanda volentieri, se si tiene conto che tali uomini sono per noi talmente importanti, da doverli considerare essenziali, al gioco della nostra squadra. Gli altri Anche questa settimana, per non smentire ormai l’infausta tradizione, abbiamo avuto il solito piccolo infortunio. Oldani ha accusato venerdì mattina un preoccupante gonfiore al ginocchio che ha consigliato la sua esclusione dalla squadra con la conseguente rinuncia all’impiego di Migliavacca mediano. Tale soluzione era stata già sperimentata con ottimi risultati mercoledì da Achilli in occasione della partita delle riserve. Migliavacca, con la maglia numero quattro aveva fornito una ottima prestazione dimostrando di trovarsi veramente a suo agio nella mediana, sia in fase difensiva, che offensiva, con scioltezza di movimenti e prontezza nel rilancio verso gli avanti. Pensiamo comunque che tale soluzione non venga tralasciata dal nostro allenatore. La difesa si è disimpegnata molto bene: Melideo ha fornito una prestazione redditizia, per la continuità e la decisione del suo gioco alternando però — unico neo — a momenti assai lucidi, altri meno limpidi nei quali si è distinto per gioco falloso (e quindi pericoloso) che è indispensabile venga abbandonato al più presto. Giacomazzi è ternato autoritario e solerte tanto da suggerire temi di gioco d’attacco assai redditizi quale quello che ha fatto scattare Fanello sul secondo gol. Attendiamo di vederlo confermare la sua ripresa in una partita esterna sul terreno asciutto e poi ci diremo perfettamente soddisfatti. Fanello e Bercellino Una menzione particolare meritano questi due ragazzi dopo l’incontro di domenica. Abbiamo veramente provato momenti di gioiosa sorpresa nel vedere i nostri due giovani alfieri lottare con tanta padronanza e sicurezza. Fanello ci ha fornito una partita maiuscola non solo per le due reti segnate, che costituiscono un corollario naturale alla sua prestazione, ma per l’autorità, la padronanza della palla, il disimpegno e la continuità del suo gioco che pareva da qualche tempo essersi spento nel mare ai fango in cui era costretto a giocare. Bercellino, del quale già la settimana scorsa segnalammo le sue buone prestazioni indicandolo come irresponsabile di tante sfortunate vicende, domenica ci ha dimostrato come la sua generosità ed i suoi mezzi notevoli abbiano raggiunto un punto molto buono di rendimento. Gigante fra gli altri, non ha scagliato una entrata, ha suggerito decine di azioni d’attacco, ha risolto decine di azioni di difesa mostrandosi sempre calmo e sicuro. Se questi due ragazzi continueranno a fornire prestazioni come quella di domenica, potremo dire veramente di aver trovato la via giusta verso i successi più ardui. Continuare Domani la squadra dovrà dimostrare di essere in via di netto miglioramento e di superare la crisi che da tempo la affligge. La seconda partita casalinga ci vede affrontare il Brescia. Questa squadra sconcertante, formata con tanta cura e tanti milioni per trovare finalmente la strada della promozione, ha fino ad oggi deluso ogni aspettativa finendo in fondo una classifica. Diciamo però che non ci si deve illudere di piegarla facilmente. Il Brescia non ci la paura meno del Novara, ma anzi, costituisce per noi, a prescindere dal posto in classifica che attualmente occupa, una delle compagini più salde e più pericolose. Anche domani assisteremo quindi ad un incontro tirato e faticoso per tutti fino all’ultimo momento. D’altro canto la vittoria è per non indispensabile: la conquista di altri due punti si impone, se non vogliamo perdere contatto con il gruppo di testa molto folto che non subisce tentennamenti. Nella scia ' dell’Ozo Mantova vi sono squadre come il Como e come la Sambenedettese che non accennano a diminuire la costanza della loro marcia: è quindi indispensabile che a nostra volta facciamo ogni sforzo per tenerci alla loro ruota. Ma in verità, non possiamo proprio dire che ai nostri ragazzi faccia difetto la volontà: seguendoli da vicino possiamo assicurare che essi lottano fino allo spasimo, fino al limite delle loro possibilità La preoccupazione è invece un’altra: che non vengano compiuti fatali errori, come è avvenuto fino ad oggi, nè dall’attacco nè dalla difesa. Questo è infatti il fondamentale difetto che affligge la nostra squadra, difetto a cui pare facile il poter rimediare, ma che fino ad oggi ha determinato la sorte di tante partite. Sia quindi la volontà accoppiata alla oculatezza, l’impeto unito alla precisione, lo slancio tutt’uno con il raziocinio. Questo il nostro incitamento, questa la nostra morale: il resto... lo sapremo al trillo finale dell’arbitro, che, ci auguriamo, non aggiunga a quelli degli altri, anche i suoi fatali errori. (Il Piccolo - Barbagrigia) Nel derby piemontese della serie B SUL CAMPO DELL'ALESSANDRIA IL NOVARA TRAVOLTO PER 4 A 1 Sì è giocato su un terreno quasi impraticabile - Fanello (2 goals), Bercellino e Giacomazzi in evidenza tra gli alessandrini - Nelle file degli azzurri deludono Baira ed Udovicich - Un rigore contestato ed uno non concesso Nella palude di Alessandria il Novara è naufragato sotto un pesante 4 a 1. La compagine alessandrina, sferzata dalle misure disciplinari decise dai dirigenti in seguito ad una lunga serie di risultati negativi, ha ritrovato sul suo campo, fangoso e quasi del tutto impraticabile, estro e decisione. Il punteggio, date le condizioni ambientali, avrebbe anche potuto essere diverso, ma solo quanto ad entità numerica: il risultato in sé è spietatamente' esatto e ridimensiona la squadra azzurra. Il Novara, fino a ieri — i suoi stessi atleti lo ammettevano — aveva attraversato un periodo di buona fortuna ed aveva racimolato (non senza qualche merito però) un discreto bottino per la classifica. La formazione di Baira aveva tuttavia dato sempre l'impressione di giocare in chiave d'improvvisazione, fidando ora sulla felice vena del proprio portiere, ora sulla giornata di grazia della difesa, o ancora sull'exploit » di qualche attaccante in gran forma. Al Novara era sempre mancato, finora, un vero e proprio gioco d'attacco, sul quale basare le partite interne e su cui fidare per le gare in trasferta, quando enorme può essere l'aiuto dato dagli avanti, che scattano in veementi controffensive, ai propri colleghi di retroguardia severamente impegnati a contenere le ondate avversarie. Tra gli uomini sui quali il Novara, sinora, aveva fatto maggiore affidamento, erano svettati il centromediano Udovicich e l'anziano laterale Baira. Ieri ad Alessandria questi due atleti sono improvvisamente crollati, trascinando nel buio di una gara sventata e disordinata il resto della compagine. A parziale scusante degli azzurri c'è da segnalare l'imperioso « ritorno » dell'Alessandria. I grigi hanno disputato su un campo impossibile una gara generosa e tenace. Si sono battuti — tutti — con piglio autoritario, con decisione, quasi con rabbia. Hanno cercato la vittoria, gli alessandrini, dal primo all'ultimo minuto della contesa e per questa loro continua lotta hanno pienamente meritato il verdetto favorevole. Se da parte novarese sono mancati alla riprova due uomini sul cui rendimento si contava ad occhi chiusi, nell'Alessandria ne sono venuti di colpo a galla altrettanti che per parecchie domeniche erano apparsi in condizioni di forma precarie: il centroavanti Fanello ed il terzino Giacomazzi. Il primo ha segnato due goals prepotenti, si è gettato nella mischia con particolare impegno; il secondo ha messo in mostra sul terreno infido sprazzi di altissima classe, ricordando — in un paio di interventi di estrema difficoltà — l'ex grande terzino dell'Inter Prestazioni pienamente positive, nelle file alessandrine, le hanno pure fornite il centromediano Bercellino, il portiere Stefani, il « recuperato » mediano Soncini ed anche Filini, che ieri ha avuto il suo esordio stagionale dopo parecchi mesi di assenza dalle competizioni di 'campionato. L'Alessandria, con questi atleti in primo piano e tutti gli altri a far loro da « spalla », ha mostrato chiari segni di ripresa: il lavoro di Achilli, ora che il numero dei giocatori su cui contare è tornato quasi normale, dovrebbe finalmente dare buoni frutti. L'avvio e dell'Alessandria che si lancia all'attacco, portando i terzini fin sulla linea di metà campo. Fanello è atterrato in area (2') da Udovicich e Scaccabarozzi ma l'arbitro non « vede » il fallo. Sono quindici minuti di pressione dei grigi, ed il Novara (che fa esordire l'ex veneziano Molinari al posto di Donino, ritenuto inadatto al campo pesantissimo) è obbligato ad una difesa affannosa. Al 3' Léna respinge a pugni chiusi una sventola di Bettini, ai 5' è la schiena di Zanetti che devia un violento pallone di Fanello, mentre Lena era a terra per una precedente parata. Al 18' entra in scena Ber Cellino: su punizione impegna Lena in una spettacolosa deviazione in angolo, a pugno teso. La prima puntata novarese si verifica al 14': manovrano Manzini), Baira, Molinari e Mentani poi, quando il centravanti sta per concludere, Bercellino, con un intervento brillante, manda in « corner ». Dopo questa azione il Novara cresce di tono, ma senza grandi risultati. Un tiro di Baira è facilmente bloccato da Stefani ed eguale sorte ha un tentativo .di Manzine Al 25' il primo goal. Migliavacca. centra dalla sinistra e Scaccabarozzi, di testa, allontana, mandando la sfera fuori area,, sui piedi di Udovicich: questi si gira e menda un passaggio all'indietro verso Lena. La palla (su quel terreno paludoso) si ferma dopo pochi metri ed è preda di Fanello «che staffila a rete a colpo sicuro. Una replica novarese è subito dopo neutralizzata da Stefani che blocca in uscita un debole pallone di Galimberti. Al 33' la seconda rete alessandrina. Su respinta di Scaccabarozzi, il terzino Giacomazzi effettua un acrobatico intervento a metà campo e lancia la .sfera verso Fanello, spostato a destra: il centroavanti scatta, Tesiste alla carica di Udovicich spara fortissimo ed insacca. Quattro minuti dopo il Novara realizza a sua volta. Melideo ferma fallosamente Mentani quasi al limite dell'area: calcia la punizione Sauna che segna con un abilissimo tiro a parabola, mandando la palla a spegnersi nell'angolo più alto della porta di Stefani. I primi minuti della ripresa sono vuoti di note, la massacrante prova sul fango sta lentamente consumando le energie degli atleti. La gara ha un sussulto al 24' quando l'arbitro Righetti (un compito difficile il suo, ieri) concede un rigore un'Alessandria. L'azione nasce così: c'è una fuga di Vitali che 1 crossa » forte, Udovicich entra sulla sfera, le cade sopra e la tocca con la mano prima di liberare; mentre, si. grida al «penalty» la manovra prosegue con un tiro di Bettini che Zanetti, saltando per colpire di testa, devia con un rapido «colpo di mano » tra le braccia di Lena. Parapiglia intorno all'arbitro, poi il tiro dal dischetto: calcia Bercellino, forte e deciso, e segna. Alessandria 3 Novara 1.Tentano ancora i novaresi di diminuire il distacco, ma senza fortuna. Zanetti (bravissimo) lancia Sanna che tocca a Mentani: centro preciso, interviene in corsa Manzinò, si avventa sul pallone e... lo manca in pieno. Tornano ad attaccare i « grigi » e Molinari compie un fallo su Fanello, al limite: saetta di Bettini rasoterra e Lena (che zoppica dal primo tempo) è ancora battuto. Alessandria 4Novara 1. II Novara cerca il serrate con le poche forze che gli rimangono, ma la fortuna volta le spalle agli azzurri; al 34' -una rimessa laterale di Zanetti fa scattare Sanna che « sfonda », si avvicina a Stefani e spara: la sfera rimbalza contro un montante e torna in campo. Ancora un tiro a lato di Mentani, una fuga di Vitali frenata da Lena in uscita, poi la fine. (La Stampa - Ed. Sport - Giuseppe Barletti) RISULTATI: Alessandria - Novara 4-1 Como - Triestina 3-0 Genoa - Catanzaro 1-1 S. Monza - Reggiana 2-0 Palermo - Venezia 3-1 Parma - Brescia 3-0 Prato - Ozo Mantova 1-0 Pro Patria - Foggia 2-1 Sambenedettese - Messina 0-0 Verona - Marzotto 5-3 CLASSIFICA: Ozo Mantova p. 17; Como, 16; Sambenedettese, 14; Catanzaro, Messina, Palermo, Pro Patria, S. Monza, Prato, Novara, 13; Venezia, 12; Alessandria, Reggiana, Triestina, 11; Foggia, Parma, Verona, 9; Brescia, Marzotto, 8; Genoa Il punto sul campionato Nella dodicesima giornata di campionato nessun successo ottenuto dalle formazioni che giocavano in trasferta. Spettacolare gara a Verona con ben otto reti realizzate. Soltanto due pareggi maturati: a Genova e a San Benedetto del Tronto. E' caduta, di misura, la capolista Ozo Mantova, sul campo del Prato. Ne ha approfittato il Como che, vincendo, ha ridotto le distanze a un solo punto. Il Genoa non è riuscito a superare il Catanzaro fallendo anche, con Corradi, un calcio di rigore.