Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1960/1961
Serie B
15-01-1961 - Giornata: 17 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Venezia AC 2 - 1 (1 - 0)
RETI: 15. Fanello G.[A], 71. Fanello G.[A] 76. De Paoli [Ve]

Alessandria US Arbizzani Luciano, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Snidero Cirano, Bercellino (I) Giancarlo, Soncini Antonio, Filini Giancarlo, Vitali Alessandro, Fanello Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bettini Sergio All.: Achilli Camillo

Formazione avversaria
VENEZIA AC: Baldisseri, Grossi, Ardizzon, Pisetta, Carantini, Frascoli, Pochissimo, Orlando, De Paoli, Raffin, Farinelli. All.: Quario Carlo Alberto

Arbitro: Parisi Gioacchino (Messina)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
ENTUSIASMANTE SUCCESSO DEI GRIGI SUL VENEZIA Domani l'Alessandria gioca in trasferta a Reggio Emilia - I tifosi sperano in un buon risultato Anche questa è passata: una lunga estenuante attesa del fischio finale dell’arbitro, e poi un sospiro di sollievo e la mente eccitata che somma i punti da incasellare nella nostra classifica, dimenticando l’incubo passato ed i timori di un insuccesso che, infausto, avrebbe tarlato i nostri sonni. E così l’ascesa continua, i giornali ci considerano nuovamente i protagonisti di questo campionato, il settimanale « Calcio Illustrato » ci dedica una fotografia scrivendo « L’Alessandria squadra del giorno ». Tutte cose che procurano un immenso piacere, ma che in fondo non sono sufficienti ad appagarci pienamente e soprattutto a farci dimenticare una domenica dì passione e di spaventi, di incertezze e di ritorni, di mediocri scoperte e di insperati recuperi. Non è stata infatti una bella partita, o meglio, non è stata la partita piena e convincente che ci attendevamo dopo l’orgoglioso ritorno da San Benedetto del Tronto che ci aveva fatto parlare al lettore con termini euforici. In realtà però abbiamo vissuto dei momenti di profonda gioia, di quella inconfondibile gioia che si prova allorché si osserva (ed è raro) compiere qualche impresa eccezionale frutto di una classe eccelsa e di doti superiori. Dobbiamo però subito ricordare che la partita è stata praticamente ravvivata da alcuni incidenti assai gravi che hanno seriamente compromesso la funzionalità della nostra compagine tanto che solo la profonda abnegazione dei nostri ragazzi ha impedito che si verificassero amare sorprese. Esaltazione della volontà quindi, che ancora una volta è stata incontrastata regina ispiratrice nel duro combattimento, sintomo di fede e di accanito entusiasmo: questo è riconoscimento doveroso che dobbiamo tributare a questi nostri giocatori, atleti modesti e non corrotti dalle brame del favoloso guadagno, dal calcolo freddo ed apatico delle percentuali dei premi di partita. Nell’Alessandria nessuno è diw, nessuno gioca a suon di milioni: vive ancora uno spirito di bandiera che è salvezza del calcio provinciale il quale rimane pur sempre il vero calcio italiano. I cali dì forma di giocatori dal nome prodigioso che oggi afflìggono le più dotate società, da noi non si verificano, e se si verificassero non avrebbero altra spiegazione se non in una deficienza fisica, mai in un arresto della volontà o nello smarrimento della fede. Queste considerazioni ci vengono spontanee dal fatto di aver particolarmente seguito da vicino in questi ultimi tempi i nostri ragazzi, e le ripensavamo domenica sul campo in quei brevi ma ardenti minuti in cui la squadra si difendeva a denti stretti dall’assalto massiccio del Venezia, mentre Fanello intontito era sceso negli spogliatoi, Soncini era fuori campo con un fiotto di sangue che gli ìnondava il viso, ed Arbizzani, una mano a terra, sudava per il dolore acuto, e, a fine gara avrebbe poi denunciato una incrinatura costale, pronto però a balzare in alto per salvare la sua rete. Fu questo il momento in cui la squadra dimostrò di meritarsi la vittoria: e venne così il premio, superando le lacune che la partita aveva denunciato, e le manchevolezze si manifestarono con discreta apparenza. Fanello Ma la vittoria di domenica porta innanzi tutto un nome, e coglie sapore e costrutto proprio da questo nome: il piccolo, tecnico, instancabile Fanello. Vada pure la mente a rievocare lontani ricordi di uomini in maglia grigia che alla guida del quintetto d’attacco fecero epoca, ma non troverà un centravanti nella nostra storia che possa eguagliare questo ragazzino biondo e sorsidente dall’occhio chiaro come il cielo della sua terra che ci fa scoprire ad ogni domenica qualcosa di nuovo in luì, qualche segno inconfondibile di una classe dalle innumerevoli risorse, di una tecnica possente e geniale, di una forza costante e provvida anche di sforzi persistenti e di energie imprevedibili. Già a S. Benedetto, ove lo vedemmo finalmente giostrare su di un terreno asciutto, ci aveva colpito la stupenda sua prestazione coronata da due reti: domenica ci ha sbalorditi. Quel suo secondo gol resterà nei nostri ricordi come un fatto memorabile, per la genialità con cui fu concepito e la prontezza con cui fu realizzato. Il pubblico, sensibile a queste espressioni della tecnica calcistica che rasenta in simili casi i limiti dell’arte, rimase silenzioso per qualche attimo, ammutolito per l’insospettato tiro e la conseguente felice conclusione che non ammetteva dubbi sulla capacità di chi l'aveva realizzata: poi scoppiò in un applauso che non era in quel momento l’esultanza per la rete conquistata, ma voleva esprimere innanzi tutto l’ammirazione per il capolavoro. Anche i compagni provarono la stessa emozione e, invece di abbracciarlo se lo issarono sulle spalle per tributargli tangibilmente il compiacimento ammirato che si addice al trionfatore. E tutto ciò Fanello fece con le lacrime agli occhi dominando il dolore che pareva annebbiargli le idee allorché era tornato in campo dopo il duro colpo al mento che lo aveva steso a terra. Era andato via con la sicurezza dell’artista con il pallone incollato sulla fronte e ponendo in imbarazzo il terzino Grossi che si trovò a mal partito al punto di non saper più come fare per arrestarlo. In precedenza aveva già collocato in rete in uno strettissimo spiraglio fra il portiere ed il palo, un pallone con rara precisione ed incomparabile freddezza. Ed allora il Grossi, temendo il peggio, ricorse ad. un fallo cattivo, sapendo che poteva facilmente colpire al viso l’avversario: alzò il piede tentando, con una rovesciata, di portare via la palla dalla testa di Fanello, colpendolo così con tale violenza da metterlo K.O.: l’arbitro non gli prese neanche il nome mentre avrebbe dovuto espellerlo, creando così un nervosismo in campo che purtroppo andò tutto a scapito nostro. Ma il Venezia non seppe approfittare di questo momento per lui fortunato, e quando Fanello rientrò in campo rivedemmo la nostra squadra rifiorire nel gioco e nelle idee. Chiaroscuri Questa volta la nostra prima linea è mancata nel suo assieme, nella manovra e nei singoli: non abbiamo purtroppo rivista la magnìfica prestazione di otto giorni prima a S. Benedetto. Le cause sono parecchie. Innanzi tutto, per la prima volta in questo campionato, abbiamo notato Vitali stranamente legato nel primo tempo: incerto e tardo nei riflessi il nostro prestigioso attaccante che di solito è il cervello dell’attacco, nei primi 45 minuti è mancato all’attesa. In compenso lo vedemmo, con ammirevole orgoglio, ridestarsi nel secondo tempo, e compiere alcune azioni personali degne del miglior Vitali. In questa seconda parte dell’incontro fu anche sfortunato in almeno due occasioni nelle quali la rete pareva cosa certa. In compenso ci parve che esagerasse nel dribbling e nella azione personale, decidendosi poi a passare la palla quando era ormai chiuso ed il compagno ormai marcato. Bettini invece si distinse nel primo tempo con un paio di tiri violenti e precisi, fornendo invece nei secondi 45 minuti una prestazione assai laboriosa ma scarsamente proficua. Filini ha deluso, denunciando un certo regresso in relazione alle precedenti partite. Nuovamente tardo nello scatto, poco sicuro nella posizione da tenere e nel conseguente smarcamento, il bravo Filini ci ha dato l’impressione di non essere a posto con la preparazione settimanale, che, a causa del servizio militare, non può purtroppo svolgere con i compagni e sotto gli occhi vigilanti di Achilli. Per di più ci è parso anche nervosetto ed insofferente ai richiami. Limitiamoci a circoscrìvere questa sua partita ad un episodio: torneremo su Filini al momento opportuno. Molto bravo Migliavacca, uomo dal lavoro oscuro ma costante. Nettamente migliorato rispetto a domenica, Migliavacca ci ha ormai definitivamente persuasi di aver imbroccato l’annata buona e di essere elemento d’ordine ed indispensabile per la nostra compagine. In una prima linea ove tecnica e classe si mettono in mostra spesso e volentieri, un secco manovale del centro campo, inesauribile e sicuro ci vuole, altrimenti le troppe finezze finiscono di addormentare non solo l’avversario. Quelli della trincea Note liete in trincea... Giacomazzi non ha fallito un intervento dimostrandosi eccezionalmente dinamico tanto da permettersi qualche buona puntata all’attacco. E’ straordinaria questa seconda giovinezza del buon Giacomazzi in maglia grigia: otto anni nell’Inter... e quattro nell’Alessandria: vuole raddoppiare? La nota più lieta è stata fornita da Melideo: dicevamo sabato scorso di averlo visto a S. Benedetto giocare pulito e sicuro. Il bravo terzino ha voluto evidentemente presentarsi al suo pubblico in una veste tutta nuova e linda: nessuna entrata dura, ma una costante e decisa guardia, fatta di anticipi precisi e di entrate condotte all’insegna di una prontezza di scatto veramente notevole. Rinfrancato Bercellino, sempre generoso e pronto alla commozione, più disinvolto e sbrigativo Sniderò che pare sfidare il tempo in velocità. A parte Arbizzani che giocò buona parte del primo tempo e per tutta la ripresa in minorate condizioni, costretto a stringere i denti ad ogni movimento per il dolore acuto al costato. Finita la partita era rigido ed incapace di compiere ogni minima flessione: ma rivedemmo finalmente un sorriso anche sul viso del nostro giovane portiere (Il Piccolo - Barbagrigia) L'ATTACCANTE FANELLO PROTAGONISTA IN ALESSANDRIA-VENEZIA L'attaccante segna una rete, perde un dente in uno scontro, ritorna a giocare e realizza ancora E' il momento di Giovanni Fanello, ventunenne centravanti dell'Alessandria. Ieri Fanello ha trascinato diecimila spettatori all'entusiasmo ed ha portato la propria squadra al successo segnando entrambi i goal della vittoria per 2 a 1 sul Venezia. Il giovane attaccante di Pizzo Calabro, che il Milan ha saggiamente prestato all'Alessandria ha realizzato la duplice marcatura sebbene abbia perso un dente il 18" minuto per un colpo al viso ricevuto da Grossi. Il difensore non voleva fare del male all'avversario, ma troppo indulgente è stato l'arbitro Parisi a non espellerlo (non l'ha manco ammonito) per un fallo che ha rasentato l'incoscienza. Risultato: Fanello è uscito fuori campo, rientrando negli spogliatoi in stato di choc, mentre un suo dente restava nella spugna del massaggiatore. Durante l'assenza del centrattacco, l'Alessandria ha subito senza scomporsi una Atta serie di manovre veneziane. C'è stata un'ammonizione (giusta) a Giacomazzi: s'è messo in gran luce Bi>icellino (in costante progresso) con tre stupendi interventi di testa e di piede; Baldisserri ha parato da campione una fucilata di Bettini su punizione (al 27'). Poi il gran premere dei lagunari, con un infortunio a- Soncini che si è visto aprire il sopracciglio destro da una zuccata di Pochissimo. Al 89' la rete alessandrina ha corto un grosso rischio ma il tiro conclusivo di Raffin sfuggito alla incerta Dresa di Arbizzani, ha urtato contro la traversa. Il portiere grigio però ha una validissima scusante: poco prima, accartocciandosi a terra per una difficile parata, si era procurato un distacco intercostale alla nona costola dell'epiitorace sinistro. Arbizzani, dando prova di molto coraggio, è restato egualmente al suo posto ed ha giocato per tutta la ripresa con una stretta fasciatura al costato abilmente praticatagli dal dottor Bruno. Ora resterà a riposo per almeno quindici giorni e buon per l'Alessandria che sarà recuperabile Stefapi per i prossimi incontri. Il secondo tempo si è aperto con una rapida azione del «grigi » che Migliavacca, solo davanti al portiere, ha mancato per sfortuna, cadendo su un tratto sabbioso del campo mentre aveva davanti a sé la porta spalancata. Al 5' è tornato di scena Fanello, colpendo di testa su magistrale passaggio di Bettini e scagliando la sfera di poco a lato. Il Venezia, a questo punto ha cominciato a spingere e si è prodigato In una lunga offensiva, nel corso della quale i grigi si sono salvati a stento parecchie volte. La difesa alessandrina. Infatti, già sotto pressione nella prima parte della partita, ha accusato lo sforzo, anche per l'improvviso arrendersi delle due mezze ali Vitali e Migliavacca. Al 9' Farinelli ha colpito un palo e sul susseguente rimbalzo la sfera è stata deviata dal braccio di un terzino alessandrino. Due minuti appresso Arbizzani ha allontanato di piede un passaggio di Orlando che stava per giungere a De Paoli ed al 19' ha respinto a pugni chiusi un magnifico calcio d'angolo tirato da Pochissimo. Nel dilagare della manovra d'attacco veneziana, Fanello trova l'attimo propizio per la seconda prodezza. Siamo al 28' e Bettini sta palleggiando incerto sul da farsi quando il numero 9 gli toglie la sfera dai piedi con decisione. Fanello scende verso Baldisserri fintando con secche serpentine poi, nonostante la carica di Grossi, spara a bersaglio con potenza. Il proietto urta contro la faccia frontale del palo e con uno stranissimo effetto s'infila in rete dalla parte opposta Nuova replica del Venezia (errore di Migliavacca che passa I» palla ad un rivale), con Farinelli ed Orlando in area piemontese. Sul tiro dell'ala si tuffa Arbizzani deviando contro un palo, riprende poi un difensore grigio e con l'aiuto (forse) di una mano, allontana la minaccia. Al 31' il prodigarsi degli avanti veneziani trova giusto premio: centro di Pochissimo e scatto di De Paoli che da quattro passi infila tra le braccia protese di Arbizzani. (La Stampa - Ed. Sport - Giuseppe Barletti) Recuperi: Brescia-Messina 1-1 Novara-Como 1-0 Parma-Palermo 0-0 RISULTATI: Alessandria-Venezia 2-1 Brescia-Ozo Mantova 2-0 Catanzaro-Reggiana rinv Como-Simmenthal Monza 1-1 Marzotto-Foggia 3-0 Messina-Prato 1-0 Palermo-Genoa 1-1 Pro Patria-Novara 0-0 Triestina-Sambenedettese 0-0 Verona-Parma 1-0 CLASSIFICA — Como, Ozo Mantova, Messina, p. 20; S Monza, 19; Venezia, Sambenedettese, Palermo* 18; Alessandria, Prato, Novara, 17; Reggiana, Verona, Triestina 16; Pro Patria, Parma 15; Catanzaro*, Genoa 14; Foggia, Brescia 13; Marzotto 11 Il punto sul campionato Dopo diciassette giornate un terzetto di squadre è al comando del campionato di Serie B: il Como è stato stoppato, sul pareggio dal Monza, caduta del Mantova in casa del Brescia, ne ha approfittato il Messina che ha sconfitto il Prato.