Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1960/1961
Serie B
05-02-1961 - Giornata: 20 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Simmenthal-Monza 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 50. Brugola [Si]

Alessandria US Arbizzani Luciano, Nardi Aldo, Giacomazzi Giovanni, Snidero Cirano, Bercellino (I) Giancarlo, Soncini Antonio, Vitali Alessandro, Azzimonti Giorgio, Fanello Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bettini Sergio All.: Achilli Camillo

Formazione avversaria
SIMMENTHAL-MONZA: Rigamonti, Ramusani, Adorni, Melonari, Ghioni, Prato, Brugola, Bersellini, Maschietto, Maestri, Mattavelli. All.: Lamanna Hugo

Arbitro: Babini Carlo (Modena)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
L'ALESSANDRIA BATTUTA DAL MONZA (0-1) La bruciante sconfitta di domenica scorsa Un risultato che potrebbe pregiudicare le possibilità dei “grigi,, Purtroppo l’inizio di questo girone di ritorno ci ha portata una delle più cocenti delusioni. Avevamo scritto la settimana scorsa che il vero campionato cominciava per noi con i? girone di ritorno. Dopo la brillante e piena vittoria contro il Como, ci eravamo illusi di poter rimediare a tutte le incertezze, le incongruenze. gli errori e soprattutto all’alternarsi di prestazioni belle e brutte della nostra squadra con un definitivo ritorno sulla giusta via per puntare alla serie A. Ci rendevamo conto delle difficoltà e soprattutto del grande numero di squadre che separate da noi di pochissimi punti in più o in meno, costituivano un pericolo costante per la possibilità di riuscita e soprattutto per la possibilità di inserirci definitivamente nel gruppo delle primissime. Ma ci piaceva quella magnifica incertezza, che é corona necessaria all’interesse del campionato, quello spirito di lotta che avrebbe dovuto accompagnarci sempre nelle future battaglie, quella necessità di coltivare la volontà come magnifico complemento, bagaglio di agonismo, che avrebbe dovuto costituire il motivo principale delle nostre lotte. Ci piaceva soprattutto sentire l’orgoglio di seguire la squadra del cuore capace di grandi imprese, degna di ammirazione da parte di tanti sportivi. Dopo quanto abbiamo visto domenica, anche se la mano del destino e della sfortuna ancora una volta si sono fatti sentire, pensiamo di ridurre il volo della nostra fantasia a quote più modeste, di riportarci verso una realtà più cruda, di limitarci soprattutto, a seguire il futuro cammino della nostra squadra tenendo conto soltanto delle prestazioni che, domenica per domenica, essa ci fornirà, senza spaziare nel più lontano futuro, senza cercare di individuare il destino che l’attende, dimenticando almeno per un poco, le ambizioni, legittime ma troppo teoriche, di una promozione che di colpo si è resa tanto difficile, diremo addirittura assai improbabile. Pare strano eppure ci sono dei momenti in cui anche nel gioco del calcio una sola partita, anzi diremo un attimo di una sola partita, possono costituire il momento decisivo di tutto un campionato. Avevamo atteso con ansia queste tre partite casalinghe, perchè eravamo convinti che le stesse avrebbero potuto fornirci la ultima definitiva ragione della resurrezione della squadra e soprattutto offrirci il trampolino di lancio per ciò che fino a quel momento non avevamo raggiunto. Il bilancio di queste tre gare è troppo modesto, anzi diremo addirittura di gran lunga inferiore ad ogni minima previsione anche da parte dei più pessimisti. Sui sei punti in palio ne abbiamo conquistati tre soltanto, per di più nel più strano dei modi e cioè con un pareggio venuto da una prestazione scarsissima e non convincente, da una folgorante vittoria, da una amarissima imprevedibile sconfitta. Ancora oggi ripensando al- » la gara di domenica, continuiamo a restare perplessi: non possiamo infatti dimenticare innanzi tutto la magnifica prestazione del primo tempo. La squadra prese a giocare all’insegna di una volontà ferrea di vincere, proprio perchè era consapevole dell’importanza di questo incontro, soprattutto della forza dell’avversario. I primi 45 minuti sono stati l’esempio più palese di un incontro disputato dai nostri ragazzi secondo i piani prestabiliti e con la precisa intenzione di conquistare 2 punti. Il Simmenthal Monza era sceso orgoglioso e conscio della propria forza ma anche consapevole dell’ostacolo che trovava nell’Alessandria. Si è presentato sfoggiando innanzi tutto quella che è la parte migliore del suo repertorio: la organizzazione difensiva. E ancora una volta ha dimostrato che la fama della sua difesa non è usurpata nè tanto meno provvisoria, ma è fama conquistata con i meriti di uomini saldi, bene allenati e soprattutto bene impostati nel gioco di reparto. Comprendiamo in questa valutazione anche una mediana assai elastica capace di portare il proprio gioco in appoggio e sulla linea dei terzini come pure, con spostamenti mobilissimi, di appoggiare le fasi offensive che avvengono per lo più in contropiede e su lunghi lanci delle mezze ali le quali, allorché riescono ad essere precise, sanno creare situazioni pericolose per qualunque squadra. Ma tutto questo, se costituisce merito di una ottima avversaria, costituisce anche motivo di soddisfazione per noi che abbiamo constatato come, pur trovandoci di fronte a tale organizzazione l’Alessandria sia partita con i favorì del pronostico, non soltanto dalla recentissima completa vittoria ottenuta contro il Como, ma perché sviluppò subito una mole di gioco veloce e tecnico per cui la preoccupazione era una sola: se sarebbe riuscita o meno a superare quella rocciosa difesa oppure se l’incontro sarebbe terminato sullo 0-0. Questo era l’unico dubbio che ci aveva lasciato il primo tempo. Avrebbe potuto la nostra prima linea dopo tanti tentativi sfondare? Sulle possibilità di un capovolgimento della situazione, e cioè sulla eventuale vittoria del Simmenthal Monza nessuno, neanche i tifosi monzesi, avrebbero scommesso. Eravamo preoccupati di una cosa sola: del fatto che il nostro attacco pur funzionando a dovere, non usasse il mezzo più conveniente per superare i reparti arretrati del Monza: quello dell’aggiramento ai fianchi manovrando su due ali efficienti e largamente spostate ai margini, invece di insistere in manovre troppo strette e ravvicinate che si infrangevano inevitabilmente contro quella dura barriera. In ¬ fatti il problema delle ali ci afflisse per tutta la partita. Da un lato un Vitali inefficiente per il rinnovarsi di uno strappo che in verità non gli era del tutto mai guarito, dall’altra un Bettini che ancora una volta, malgrado i rimbrotti che gli sono già stati più volte mossi, faceva di tutto meno che giocare da ala. Per Vitali il discorso deve essere però questa volta piuttosto severo: abbiamo già rivolto da queste colonne molte volte il nostro elogio e soprattutto il nostro compiacimento che è anche di tutti gli sportivi di riaverlo in maglia grigia. La sua tecnica, la versatilità del suo gioco, l’intelligenza delle sue manovre erano ben conosciute ed anche rimpiante, e poiché quest’anno ha dimostrato di saper giocare anche 90 minuti, avendo ormai raggiunto una maturità di fisico e di esperienza da rendergli possibili tali prestazioni, era divenuto un uomo essenziale per noi, una pedina graditissima a vedersi giocare e utilissima soprattutto in appoggio al buon Fanello. Ma da qualche domenica e cioè, verificatosi lo stiramento che lo ha tolto di squadra, Vitali, pare aver ripreso il malvezzo di un tempo: forse sa che qui gli vogliono bene e crede di approfittarne, oppure pensa di aver già fatto troppo e vuole riposare sugli allori: sono soltanto ipotesi ma certo è che Vitali con le sue bizze, arrivato fino all’episodio di domenica che non può essere taciuto. Dopo una settimana di cura aveva ripreso a palleggiare venerdì e si muoveva con una certa scioltezza, pur non forzando l’andatura. La decisione di includerlo in squadra o meno fu presa soltanto domenica mattina, allorché, dopo un buon numero di palleggi, scatti e tiri rete, venne interpellato sulla possibilità di giocare o meno: poiché l’impressione era stata favorevole, venne lasciata a lui la decisione dal momento che lui solo conosceva a fondo le proprie condizioni. E Vitali commise l’errore di rispondere affermativamente, pur dovendo sapere, od almeno sospettare, che la sua gamba non era perfettamente a posto. Infatti, dopo pochissimi minuti, egli era già praticamente fermo e nella impossibilità di compiere azioni utili. Purtroppo la prima linea ha avuto un grave svantaggio da tale situazione mentre sarebbe stato assai più utile usufruire di un elemento valido, anche se inferiore di classe, come Marmo che mercoledì aveva dimostrato buone attitudini. L’attacco visse così sui tentativi del solito Fanello chiuso in una morsa ferrea che gli impediva ogni movimento e sulle manovre del promettente Azzimonti che ancora una volta ci ha convinti di possedere doti tecniche non comuni con quel suo muoversi un poco sornione ma sfuggente che si concreta in passaggi intelligenti. Peccato che l’emozione lo renda indeciso in certi momenti nei quali, dopo aver creata la premessa non riesce degnamente a concludere. All’attacco notevole anche la partita di Miglìavacca che abbiamo visto per tutta la partita compiere le cose migliori del suo gioco: infaticabile e particolarmente preciso, il buon Migliavacca ha disputata una forte partita. Bettini ha scarse doti di manovra e di impostazione; quel suo vagare per il campo e tenersi arretrato in posizione di mezz’ala, oltre a spremerlo in un gioco faticoso e spesso assurdo, si rivela assai poco redditizio. Questo giocatore ci ha fatto sempre vedere le cose migliori di se allorché si è tenuto in posizione avanzata, puntando diritto a rete e mettendosi in condizione di manovrare in zona laterale o di tirare a rete. Quando lo vedremo tornare a quel gioco, ci dichiareremo soddisfatti e riterremo che il ragazzo sia stato ricuperato, mentre oggi assistiamo a certi suoi sbandamenti che veramente ci lasciano perplessi. Sull'onda di quei 45 minuti entusiasmanti, eravamo persino giunti a dimenticare le reti mancate da Azzimonti, da Sniderò e da Bettini per precipitazione od errato calcolo, per mancata oculatezza nei proprii movimenti, per un nervosismo che si era diffuso in tutti creando le situazioni più assurde. Quanto spasimare per nulla! La difesa se l’è cavata bene con Giacomazzi a posto come sempre e Nardi discretamente a posto, anche se l’interruzione ubita si faceva sentire col passare dei minuti. Quell ala sinistra gli sfuggiva ogni tanto con rapide serpentine dimostrando attitudini... sud americane che non aveva mai palesate, così che Nardi arrancava con un po’ di fatica, ma riusciva sempre a ricuperare grazie ad un buon gioco di posizione. La sostituzione di Melideo era stata determinata dalla necessità di concedere un poco di riposo a questo generoso ragazzo che si era spremuto durante la settimana tanto da stentare a smaltire la fatica di due incontri in pochi giorni. La mediana ha funzionato abbastanza bene: si è un poco ripreso Soncini ed è tuttora validissimo Bercellino ormai autoritario e preciso tanto da costruire con sicurezza. Fra tutti, il vero protagonista della partita di domenica resta però Arbizzani. Avevamo già detto in altra occasione che in questo strano campionato, uno dei lati negativi nel funzionamento della squadra è costituito dai portieri. Purtroppo ogni tanto subiamo una rete nel più incredibile dei modi, una rete fatale sempre per la sorte della partita, che punisce gli sforzi e gli errori e ci umilia con la sconfitta. Domenica, a questo proposito, abbiamo raggiunto il vertice, l’espressione massima di come si possa ingenuamente perdere. Di turno giocava Arbizzani: uscito di squadra in seguito alla recente incrinatura alla costola mentre sembrava che attraversasse un momento di buona forma, avendo riconfermato nel ritiro di Acqui Terme questa sua condizione, era stato riammesso in squadra probabilmente per le stesse ragioni per cui era stato immesso Nardi. Ma al 5’ del secondo tempo la sorte fatale era in agguato anche per lui. Il tiro di punizione che venne battuto quasi da fondo campo, basso e teso, lo colse sorpresa perchè non era forse prevedibile che il tiro venisse diretto in porta. Si buttò in avanti con leggero ritardo, ma tanto che permise al pallone di battere a terra prima di venire afferrato. Il rimbalzo lo fece finire contro il suo braccio e di qui finì in porta Ora è vero che un portiere non può permettersi di commettere simili errori tanto che non può accampare scuse; è vero che il comportamento di Arbizzani è stato imperdonabile, se si considera quali conseguenze sono derivate, ma è pur vero che a tutto ciò si è aggiunta la tragica beffa della sorte, beffa che si protrarrà fino al termine della partita, influendo sul rendimento dei nostri ragazzi, rendendoli incapaci di svolgere il bel gioco del primo tempo, abbattuti nel morale, disperati in ogni movimento, e di conseguenza imprecisi ed arruffoni. E così è finito il lieto sogno che cullava una nostra speranza: siamo usciti dal campo rivedendo gli stessi visi di domenica, imbronciati, sbalorditi, disperati. Qualcuno ha ricordato che, per vecchia tradizione la squadra che vince non si cambia. E’ vero anche questo, ma in realtà non ci sentiamo di condividere in questo caso tale opinione. Le tre sostituzioni si erano infatti presentate come necessarie (Nardi in luogo di Melideo) od opportune (Vitali che è un titolare, in luogo di Marmo che è una riserva) : nessuno poteva sapere che proprio Vitali non sapeva valutare le proprie condizioni, ne d’altro canto nessuno può affermare che Nardi abbia deluso. Per Arbizzani la sostituzione, se pure ha determinato la sconfitta, è stata la conseguenza di una determinazione che non può che apparire normale dal momento che i due portieri si alternano vicendevolmente a seconda del momento di forma che attraversano. Si consideri poi che la rete subita, proprio per la enormità dell’errore che l’ha determinata, non può far sorgere il sospetto che un portiere o l’altro non sarebbe stato in grado di impedirla. Tali fatti casuali, se pure gravi e dolorosi, di solito non si ripetono altrimenti si finisce veramente di perdere ogni fiducia anche in noi stessi. Confidiamo soltanto che il morale sia rimasto alto, e che la volontà di riprenderci non se ne sia andata come le nostre speranze. E così, come non ci si può soffermare a lungo a festeggiare le gioie di una vittoria, non si può perdere troppo tempo a meditare su una sconfitta. Il campionato continua: i pensieri e le preoccupazioni sono sempre attuali. Bisogna già pensare a domani, alla partita con la Pro Patria. Tralasciamo per un momento di fare calcoli di classifica, di prevedere la nostra sorte, di esaminare la posizione delle concorrenti. Limitiamoci alla partita: non sappiamo nulla della formazione. Partiremo anche noi domattina in cerca di una domenica serena (Il Piccolo - Barbagrigia) Un ERRORE DEL PORTIERE DELL'ALESSANDRIA DECIDE LA GARA CON IL SIMMENTHAL MONZA: 0-1 Arbizzani sbaglia l'intervento su un tiro di punizione di Brugola - Una facile occasione fallita da Bettini - Ancora una bella prestazione della difesa monzese Per un grosso errore del proprio portiere Arbizzani (che rientrava in squadra insieme al terzino Nardi ed all'attaccante Vitali) l'Alessandria è stata battuta dal Simmenthal Monza con il punteggio di l a O. La sconfitta dei grigi è indubbiamente grave poiché ne arresta ancora una volta la marcia verso le primissime posizioni della graduatoria, rincorsa che essi parevano aver ripreso con ritmo serrato mercoledì scorso nel vittorioso recupero contro il Como. Il Simmenthal Monza, forse la più quadrata compagine del torneo di Serie B, ha ieri portalo felicemente a conclusione la sua ottava partita utile consecutiva. Ha dato impressione di forza, di abilità, di tenacia l'undici monzese visto ad Alessandria. Ha praticato un gioco robusto e sbrigativo in difesa, ha manovrato con tocchi rapidi a metà campo ed ha giostrato verso la porta piemontese con pericolosi contropiede. Tutti gli atleti biancorossi sono parsi in eccellenti condizioni di forma, fisicamente e moralmente in linea. Essi hanno retto al ritmo di gara impostato dall'Alessandria senza cedere d'un soffio. hanno reagito con slancio ed hanno custodito la vittoria con una spettacolosa dimostrazione di tecnica difensiva. La retroguardia monzese, che ha nei due terzini Ramusani (ventidue anni) ed Adorni (ventitré) e nell'esperto portiere Rigamonti i suoi punti di maggior vitalità, ha Ieri messo il freno a Fanello, capocannoniere della serie B: poche volte ne! corso della partita — tre in tutto — il coraggioso centravanti grigio ha potuto manovrare senza sentirsi stretto in una morsa e raramente ha potuto tentare il tiro conclusivo. Ricordiamo di Fanello tre palloni sfruttati in tutta la contesa: uno su punizione nel primo tempo (39') quando ha costretto Rigamonti ad una parata d'istinto a pugni chiusi, e due nella ripresa. Fanello, quanto a grinta e ad Impegno, è stato all'altezza della esibizione fornita contro il Como: degna' di elogio quindi la difesa lombarda se è così tenacemente riuscita a controllare la carica del giovane avanti calabrese il rientro di tre atleti nella formazione alessandrina non è stato fortunato. Nardi è apparso più volte in difficoltà, opposto allo sgusciante Mattavelli; Vitali ha giocato in tono dimesso, impacciato e lento, forse ancora sotto l'impressione dello stiramento muscolare che lo aveva tenuto fermo per quindici giorni; Arbizzani, che ha avuto pochissimo lavoro da sbrigare, ai è lasciato superare in modo banalissimo dal pallone del successo monzese e per lui ci sono purtroppo poche attenuanti. L'episodio determinante del match - si è verificato al 5' della ripresa. Nardi ha atterrato fallosamente Mattavelli sulla linea laterale dell'area alessandrina e Brugola si è spostato sulla sinistra per calciare la punizione. Il tiro del « capitano ». forte e rasoterra, era indirizzato verso l'angolo più vicino della porta grigia Arbizzani si è gettato in tuffo, rasente il palo destro, è parso frenare con il petto la corsa della palla che Invece gli è sci volata» sotto il corpo, Infilandosi in rete. Per tutto ti primo tempo l'Alessandria aveva attaccato con buona lena ed i suoi uomini avevano costruito un paio di azioni che avrebbero dovuto concretarsi in altrettanti goal Nella prima (39": tiro di Fanello ribattuto a pugni chiusi da Rigamonti, Azzimonti si è avventato con impeto sulla sfera ma l'ha soltanto c sbucciata» invece di coglierla in pieno. Nella seconda (43') un cross di Vitali ha trovato Bettini solo e smarcato in area brianzola, di fronte al sorpreso Rigamonti: l'ala ha sparato con cieca violenza e la palla, sorvolando la traversa, è finita oltre le gradinate, nel viale adiacente lo stadio. Dopo il goal subito nella ripresa lo slancio dell'Alessandria è andato man mano spegnendosi. I giocatori si sono persi d'animo e (forse un po' provati dalla fatica del recupero con il Como) non sono più riusciti ad infastidire seriamente la difesa del Simmenthal. Al 16' Sniderò ha sbagliato al momento del tiro in goal, al 27' Rigamonti con un balzo prontissimo ha rimediato ad una finta del proprio terzino Adorni — su punizione di Bettini — che avrebbe anche potuto concludersi con un goal, al 42' una mezza rovesciata di Fanello ha colpito mani e petto del centro mediano Ghioni ma da parte del biancorosso non c'era assolutamente volontarietà nell'intervento difettoso. All'ultimo minuto l'Alessandria ha sfiorato il pareggio. Su azione in dribbling di Snidero il pallone è giunto ad Azzimonti che, scavalcato con tocco intelligente il mediano Melonari, ha staffilato verso Rigamonti: la palla, seguita dallo sguardo ansioso di undici monzesi e di diecimila alessandrini (pubblico e giocatori) ha sfiorato il palo destro della porta lombarda ed è Unito sul fondo (La Stampa - Ed. Sport - Giuseppe Barletti) Recuperi: S. Monza-Palermo 0- 0 RISULTATI: Alessandria-S. Monza 0-1 Brescia-Sambenedettese 2-0 Catanzaro-Como 3-2 Foggia-Venezia 1-2 sosp. Marzotto-Genoa 0-2 Ozo Mantova-Messina 0-0 Palermo-Verona 5-0 Prato-Parma 1-1 Reggiana-Novara 4-1 Triestina-Pro Patria 1-1 CLASSIFICA: Ozo Mantova, Palermo, S. Monza p. 25; Messina, 22; Como, 21; Alessandria, Catanzaro, Reggiana, Sambenedettese, Novara e Triestina, 20; Prato, Pro Patria, Venezia, 19; Genoa, Parma, 18; Brescia, Verona, 16; Foggia, 15; Marzotto, 13 Il punto sul campionato La prima giornata di ritorno del campionato di Serie B ha visto la sospensione della sfida tra Foggia e Venezia, avvenuta al 37' della ripresa, con la folla che è entrata sul terreno di gioco e il direttore di gara ha riportato due punti di sutura sul viso. Il Genoa si è imposto a Valdagno sul Marzotto per 0-2: un gol siglato da Occhetta e un'autorete di Danieli per i rossoblù. Crollo del Novara sul campo della Reggiana che ha battuto Lena al primo minuto e i piemontesi non hanno avuto la forza di reagire.