Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1960/1961
Serie B
12-02-1961 - Giornata: 21 - Busto Arsizio - Comunale


Pro Patria et Libertate Calcio - Alessandria US 3 - 1 (1 - 1)
RETI: 10. rig. Crespi [Pr] , 50. Maltini [Pr] , 63. Bernasconi [Pr] 44. Migliavacca G.[A]

Alessandria US Arbizzani Luciano, Nardi Aldo, Giacomazzi Giovanni, Snidero Cirano, Bercellino (I) Giancarlo, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio, Azzimonti Giorgio, Fanello Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bettini Sergio All.: Achilli Camillo

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Della Vedova, Amedeo, Taglioretti, Borsano, Zagano, Crespi, Bernasconi, Calloni Vittorino, Calloni Giampiero, Maltinti, Pagani. All.: Magni Alfredo

Arbitro: Ascari Romolo (Carpi)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
SCONFITTA A BUSTO UN'IRRICONOSCIBILE ALESSANDRIA Domani i “grigi,, giocheranno sul campo neutro di Caserta contro il Foggia Ancora amarezza, ancora delusioni. Ma questa volta il sapore amaro della sconfitta ha una particolare natura, sa di definitivo, come le cose guaste che non offrono più alcuna certezza di essere riparate. Non più la beffa, la sfortuna, l’incomprensione o la giornata grama possono essere invocate come protagoniste di una partita come quella di domenica, ma soltanto lo scadente gioco di una irriconoscibile squadra possono fornirci la spiegazione di tanto sfacelo. E la parola sfacelo abbiamo richiamata perché in più di una corrispondenza di giornali di lunedì l’abbiamo trovata, triste definizione di mia situazione veramente preoccupante, malinconico addio ai sogni di promozione e di gloria fino a domenica segretamente coltivati. E mentre mestamente uscivamo dal campo di Busto Arsizio accompagnati da una bordata di fischi e contumelie, eravamo in preda a questi pensieri che, spontanei, ci turbinavano nella mente: bruciante era stata la sconfitta ma ancora più cocente la delusione per quanto avevamo visto. Si può perdere, è vero, ma non nel modo nel quale abbiamo perduto noi domenica. Ci guardavamo in viso, gli uni con gli altri, e ci chiedevamo, stupefatti, se quelli erano i nostri ragazzi, se quella era la nostra squadra. Forse ricorderete quanto avevamo scritto del Pro Patria in occasione della sua partita disputata nel girone di andata in Alessandria: dicevamo allora che questa squadra rappresentava esattamente lo spirito ed il dinamismo della prima della classe della serie C. Domenica sul suo campo esaltò queste doti fino a farle divenire un’arma esplosiva contro una squadra come la nostra che era scesa sul terreno come se dovesse disputare un incontro di allenamento al piccolo trotto. Cosa succede ? Preceduti sempre sull'anticipo, privi di idee, senza capacità di recupero, storditi e fermi, i nostri uomini furono presi di infilata da quei ragazzi scatenati ed instancabili, fino ad essere ridicolizzati. Appena tentavano di abbozzare una manovra di attacco venivano immediatamente fermati per la lentezza e la imprecisione con le quali impostavano l’azione. Questo improvviso scadimento della squadra, questi difetti tanto palesi e gravissimi che si sono manifestati domenica, ci fanno sorgere un grave quesito: cosa succede nell'Alessandria? Come ha potuto la squadra, nel giro di pochissimi giorni (diciamo 15 nella più severa delle valutazioni) arrivare a fornire prestazioni tanto scadenti? L’allenamento praticato è sempre quello, la preparazione quotidiana non è stata modificata, ma anzi, è stata incrementata da un ritiro assoluto ad Acqui Terme. Pensiamo che nessuno possa fornire una esauriente risposta a questo quesito. Molti hanno avanzato ipotesi varie non ultima delle quali il fatto che molti uomini immessi in squadra siano in scadenti condizioni di forma, tanto che si è voluto muovere appunto all'allenatore di non averli sostituiti: e questo vale soprattutto per Solicini veramente irriconoscibile, per Sniderò non più in grado di tenere lo stesso ritmo per tutta la gara, per Bettini quasi incapace di inserirsi in una azione, ed ora anche per i due terzini troppo fermi e superati in velocità senza alcuna capacità di ricupero. Si può rimediare? Dal canto nostro dopo quanto abbiamo visto domenica, condividiamo innanzi tutto le valutazioni negative che sono state date sugli uomini indicati, i quali, nel giro di poco tempo sono indubbiamente calati di forma fino a non poter più sostenere il ritmo di un incontro. Per Soncini in primo luogo possiamo dire che il suo modo di giocare attualmente non può essere accettato: sappiamo che giocatore sia Soncini, conosciamo le sue notevoli doti di tecnico e di organizzatore, per cui solo uno scadimento di forma può spiegare le prestazioni che da qualche domenica, con un diminuendo impressionante, ci viene fornendo. Per Bettini da qualche tempo lamentiamo apertamente la scarsezza del suo gioco, la incapacità di manovrare, la mancanza di idee ed anche di riflessi: si tratta di uno scadimento tecnico od anche morale? E’ ancora convinto dei suoi mezzi questo ragazzo, oppure non si pone nemmeno la domanda e scende in campo con la cosciente apatia di chi si limita a giocare per giocare? Sono tutte domande alle quali si può rispondere solo approssimativamente, ma che denunciano certo la ragione della nostra insufficienza anche se non ne individuano la causa, non avendo noi la possibilità di farlo. Per i terzini la spiegazione è forse la più facile: Giacomazzi dopo tante buone prestazioni, domenica è calato e ciò non può costituire motivo di particolare allarme. Nardi non è stato all'altezza del suo compito: sappiamo però che è volenteroso e serio. Dipenderà da lui dimostrare se il suo fisico (perchè questo è l’unico punto) gli potrà consentire di riprendere sul piano abituale del suo rendimento. Su chi invece ha affermato che incautamente si è messa in squadra uomini fuori forma da parte dell’allenatore, restiamo alquanto perplessi. Conosciamo il problema dei rincalzi della nostra squadra e ci ren diamo conto di cosa significhi per Achilli trovare prontamente l’uomo che sostituisca validamente coloro che non sono a punto. Ad Achilli non sarà certo sfuggita la precaria condizione di questi uomini, ed avrà sicuramente meditato sulla possibilità di rimpiazzarli. Avrebbe potuto farlo? Potrà in seguito rimediare a questa situazione? I nostri dubbi trovano la logica spiegazione proprio in queste domande. Forse per qualche giocatore la sostituzione sarebbe stata o sarà possibile (nei rincalzi abbiamo Sicurani, Melideo e Marmo) ma per qualche altro è assai problematica la soluzione. Serietà, parola vana; volontà, parola dimenticata. Conveniamo che, giunti a questo punto qualche cambiamento nella squadra si imponga. Guardando in faccia la realtà, classifica alla mano, dobbiamo dire subito e chiaramente che ormai ogni speranza di promozione deve essere definitivamente abbandonata, per cui le preoccupazioni di dimostrazioni tecniche e di impostazioni particolari non possono più far parte dei nostri programmi. Si dovrà pertanto immettere in squadra i giocatori più meritevoli per serietà e per volontà, anche se l’armonia della squadra ed il prestigio di certi nomi può apparire offuscato da esclusioni altisonanti. Con profonda amarezza preferiamo dire che ci piace, invece di immergerci in disquisizioni tecniche di valutazione su questo o quel giocatore e sulle impostazioni ritenute buone dall'allenatore richiamare quei principi morali che sono stati troppo presto dimenticati dai nostri uomini. La serietà dell’atleta è costituita da tanti piccoli continui sacrifici che lo devono rendere consapevole di un dovere e di una posizione non certo comoda e facile, ma dura, severa e caparbia nei suoi slanci e nelle sue conquiste. Lo spettacolo deprimente ed umiliante osservato domenica, è stato determinato dalla mancanza di quello spirito agonistico, di quella volontà di imporsi e di buttare tutto di se stesi nella lotta che sono tanto più biasimevoli in quanto vengono da uomini che sono circondati di ogni premura ed assistenza, che dovrebbero sentirsi ambasciatori di tanta passione, vessilliferi d’una maglia gloriosa portata da tanti bravi giocatori prima di loro. Non abbiamo mancato dì elogiare i nostri ragazzi nei momenti in cui ci riempivano il cuore di gioia, nei momenti_ in cui li vedemmo ingoiare le lacrime per tenere duro e voler vincere. Non possiamo che dispiacerci oggi nel constatare tanto scadimento, senza una palese ragione, senza un giustificato motivo. Un timido raggio di sole. Fra tanto deprimente spettacolo, abbiamo provato un lieve motivo di soddisfazione nel constatare che qualcuno ha invece trovato modo di salvarsi ed anzi, dimostrare un netto miglioramento di forma. Ci riferiamo al portiere Arbizzani, meritevole innanzi tutto di aver impedito che il passivo salisse ad un numero forse doppio di reti rispetto a quelle subite. Il nostro portiere ha indubbiamente riscattata la partita di domenica tristemente perduta per il noto suo infortunio contro il S. Monza. Si pensi innanzi tutto al primo tempo nel quale la nostra squadra subì una offensiva costante, impetuosa, incontenibile: i calci d'angolo si alternavano l’uno all'altro tirati con particolare abilità. Vedemmo in due o tre occasioni, l'Arbizzani dei tempi migliori, il giovane portiere che lo scorso anno si impose in apertura di campionato con prepotente personalità. Speriamo che il ragazzo continui e non ci deluda subito, che si renda meritevole di altre partite come quelle di domenica, dal momento che troppe reti fino ad oggi i nostri portieri hanno incassato per errori addirittura puerili. Accanto al portiere vogliamo ricordare come sempre, l’ottimo Fanello, se pure immobilizzato da una validissima difesa ed abbandonato in una desolante solitudine. Il rientro di Oldani che da varie domeniche attendeva con ansia il suo momento, ha coinciso con la peggior partita che sia stata disputata e così anche lui è stato assorbito nel marasma generale, tanto che un onesto giudìzio su dì lui non può essere fornito. Fra tante tenebre, la luce sta tutta qui: troppo poco in verità, per farci scordare ciò che non vediamo da tempo. Ed ora a Caserta. Non certo con l’animo sereno ci accingiamo a questa trasferta di Caserta che avrebbe dovuto essere invece la trasferta della nostra riscossa. Squalificato il campo del Foggia, con la possibilità di affrontare i nostri avversari sul terreno neutro di Caserta, avremmo avuto buon motivo di sperare in una affermazione totale o parziale che ci rafforzasse in classifica. Ora invece la speranza è puramente teorica e la posizione in classifica ci interessa ben poco. Pazienza. Ricorderemo questo campionato come uno dei più strani disputati: l’alternarsi dei momenti esaltanti e di quelli di sconforto, ci hanno ormai resi refrattari ad ogni ulteriore motivo di commozione. Attendiamo anche di conoscere la formazione che dovrebbe essere abbastanza rimaneggiata se teniamo conto della squalifica di Migliavacca (reo di un fallo veramente inutile e dannoso) e delle probabili sostituzioni di alcuni uomini in questo momento fuori forma. Ci auguriamo soltanto di trovare a Caserta un altro senso di responsabilità nella nostra squadra, una maggiore convinzione, una carica agonistica più costante ed intensa. Vogliamo vederli in campo giocare con la consapevolezza del loro compito scuri nella posizione, con le idee chiare, muoversi e smarcarsi con la naturalezza di chi recita una lezione bene assimilata: tutte cose queste che non dovrebbero neanche essere scritte o dette perchè costituiscono la regola elementare del gioco di squadra. Ma è la voce dello sconforto che ce lo fa dire, perchè domenica vedemmo la nostra compagine giocare in modo mortificante, anche senza idee, anche senza costrutto. Mancano poche ore alla partenza per Caserta: nella valigia collochiamo un taccuino di pochi fogli. Fra una pagina e l’altra troviamo una cartolina di Gianni Rivera che ci scrive i suoi auguri ed il suo costante affetto per la sua vecchia Società: chissà perchè, questa cartolina ce la portiamo dietro. (Il Piccolo - Barbagrigia) Grigi battuti (1-3) a Busto SI RIDUCONO LE SPERANZE DELL'ALESSANDRIA DI RITORNARE IN SERIE A la Pro Patria realizza la prima rete su rigore - Grandi parate di Arbizzani Sul campo di Busto, in un pomeriggio ventoso ed assolato di questa anticipata primavera, sono forse definitivamente naufragate le speranze dell'Alessandria di reinserirsi nella lotta per la promozione i grigi sono stati superati in modo nettissimo dalla Pro Patria e nel punteggio (3 a 1 per i biancoblù) e nell'insieme, della contesa, restando quasi sempre in balia dell'avversario, privi di slancio, di mordente, di coesione: un vero sfaccio. Due soli uomini, nella squadra piemontese, si sono salvati dal marasma: il portiere Arblzzani il centravanti Fanello. Il primo, con tutta una serie di interventi abili e coraggiosi, ha riscattato l'infelice prova disputata contro il Simmenthal ed ha contribuito In gran misura a contenere il passivo entro limiti dignitosi. Fanello, quasi mal servito come richiederebbero le sue doti di sfondature, si 6 gettato In ogni aziono con caparbio puntiglio ma, scarsamente aiutato dal compagni di linea, ha unito egli pure per spegnersi. Ottomila spettatoli sugli spalti quando si comincia. La Pro Patria è contro sole ma a favore di vento. Due manovre per parte, poi (al 10') la Pro Patria va in vantaggio. C'è un'azione confusa in arca piemontese e ad un tratto si vede la mezz'ala Cationi (Vittorino il suo nome, mentre il centravanti, che gli è cugino in secondo grado, si chiama Giampiero) andare a terra per una spinta laterale di Bercellino. L'arbitro, 11 carpigiano Ascari, non cede alle proteste dei grigi che giurano sulla regolarità dell'intervento del loro numero 5 e concedo il calcio di rigore. Crespi, con un forte rasoterra a sinistra di Arblzzani, insacca. L'Alessandria è scossa dal goal subito ed i bustocchi non le concedono tregua. Dal 14' al 37' attaccano senza interruzione, collezionando nove calci d'angolo a favore. Li batte tutti — sia da destra che da sinistra — la mezz'ala Maltinti con sorprendente abilità, nel modo che rese famoso il grande Mumo Orsi: tiri tagiiatissimi che si spengono quasi sempre a fil di traversa. Arhizzani comincia un lavoro durissimo che lo porta a compiere autentiche prodezze. Al 16' devia a pugni chiusi una sventola di Crespi: al 22' su punizione dal limite calciata da Maltinti, vola da un palo all'altro per fermare un pallone finito nell'angolo più alto della sua porta; al 37' esce alla disperata incontro a Bernasconi e lo costringe, chiudendogli l'angolo di tiro, a buttare (di pochissimo) a lato. Subito dopo l'Alessandria imbastisce la prima vera sua azione d'attacco ed pittime, con un Uro di Fanello deviato da Amadeo. un corner. Al 44' i piemontesi pareggiano. Al limite dell'arca lombarda Zagano sgambetta Fanello. S'incarica del tiro Migliavacca e sorprende Della Vedova, accecato dal sole, con un'astuta parabola. Uno a uno, per i grigi c'è la speranza di far cambiare nella ripresa, con vento alle spalle, il tono del confronto. L'illusione dura 5' esatti. La mediana bustese frena con disinvoltura una elaborata azione offensiva del grigi, la palla va da Giampiero Calloni a Maltinti che si proietta in avanti: quando il « 10 » blucerchiato entra in area, convergono su di lui Arbizzani e Bercellino e nell'urto a tre il bustocco ha la meglio toccando la palla por ultimo e mandandola a rotolare in rete. Arblzzani, stordito nello scontro, resta a terra due minuti. La squadra alessandrina tenta a questo punto di togliere l'iniziativa ai rivali ed imposta un forcing cui però, per essere tale, mancano grinta, volontà, decisione. Pochi e scarsi sono gli assalti dei piemontesi all'area della Pro Patria, mentre i biancoblù rispondono con guizzi e contropiede pericolosi. Al 14' c'è un fortissimo tiro di Pagani appena appena sopra la traversa ed al 16' una sventola di Giampiero Calloni viene deviata a stento da Bercellino. Due minuti dopo ancora Calloni in azione: scarta in corsa tre avversari e tira fortissimo, ma la sfera centra in pieno la traversa. Sul rimbalzo Nardi mette in angolo. Lo calcia Maltinti, la palla sorvola il mucchio del giocatori in area, viene raccolta abilmente di testa da Bernasconi, incustodito a tre passi dalla rete, e s'infila in porta nonostante una gran manata di Arblzzani. che, con un guizzo portentoso, era riuscito ad arrivare sulla sfera ed a mandarla a sbattere contro il palo. Tre a uno. Per l'Alessandria è finita. Gli ultimi sussulti del match sono ancora a tinta biancoblù. Al 32' Arblzzani para In tuffo un violento pallone di Maltinti mentre al* 41' è Nardi a respingere In extremis un secco rasoterra di Giampiero Celioni che in un dribblino inarrestabile, aveva lasciato di stucco tre difensori alessandrini. Al 46', in piena taso di «recuperai, l'arbitro espello Migliavacca per un brutto quanto inutile fallo sul terzino Taglioretti (La Stampa - Ed. Sport - Giuseppe Barletti) RISULTATI: Ozo Mantova-Palermo 0-0 Genoa-Como 0-0 Novara-Catanzaro 3-1 Parma-Reggiana 0-1 Venezia-Prato 1-0 Pro Patria-Alessandria 3-1 Brescia-Triestina 1-0 Messina-Verona 1-0 Sambenedettese-Marzotto 2-0 S. Monza-Foggia 2-0 CLASSIFICA: S. Monza p. 27; Palermo, Ozo Mantova, 26; Messina, 24; Venezia, 23; Reggiana, Como, Sambenedettese, Novara, 22; Pro Patria, 21; Alessandria, Catanzaro, Triestina, 20; Genoa, Prato 19; Parma e Brescia, 18; Verona, 16; Foggia, 15; Marzotto Il punto sul campionato Nella ventunesima giornata di campionato soltanto la Reggiana ha ottenuto la vittoria in trasferta, ai danni del il Parma. E' continuata la marcia in vetta del Monza che ha superato il Foggia. A Marassi c'è stata una nuova delusione da parte della squadra allenata da Frassi, il Genoa fermato, nel match terminato a reti inviolate contro il Como. Pronta riscossa del Novara che è riuscito ad imporsi, nel finale, sconfiggendo il Catanzaro.