Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1960/1961
Serie B
12-03-1961 - Giornata: 25 - Genova - Luigi Ferraris, Marassi


Genoa CFC - Alessandria US 1 - 2 (0 - 0)
RETI: 79. Piquè L. [Ge] 65. rig. Fanello G.[A], 78. Fanello G.[A]

Alessandria US Stefani Ideo, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Sicurani Alfonso, Bercellino (I) Giancarlo, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio, Vitali Alessandro, Fanello Giovanni, Sala Giuseppe, Bettini Sergio All.: Achilli Camillo

Formazione avversaria
GENOA CFC: Franci, Corradi, Beccattini, Beraldo, Baveni, Piquè, Bean, Pantaleoni, Leoni, Marmiroli, Frignani. All.: Frossi Annibale

Arbitro: Genel Giorgio (Trieste)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
ENTUSIASMO PER L'AFFERMAZIONE DEI GRIGI A GENOVA Due goals di Fanello - Positivo rientro di Vitali Domani al “Moccagatta,, scende la Triestina Finalmente... era ora... ecc. ecc.: questi i commenti di chi era presente alla partila e di chi no : e questo dovrebbe essere l’inizio del nostro resoconto. Infatti la vittoria esterna sul campo del Genoa, anche se era nei propositi e quasi nell’aria, non è avvenimento comune, specie per una squadra come la nostra che, ad oggi, aveva raccolto solo tre punti in trasferta conseguenti a tre pareggi. Vittoria quindi tanto più cara e valida quanto difficile da ottenersi ad opera di una squadra come la nostra che sta attraversando un periodo avaro di punti e di successi. Scorrendo la classifica vediamo ora la nostra posizione in luogo certo più decoroso e tranquillo, tanto che possiamo guardare il futuro con maggiore serenità: nulla di nuovo ai fini delle speranze un giorno alimentate, ci ha portato questa vittoria ma è stata una ventata di primavera esaltante che ci ha colti in pieno viso, portandoci il profumo di una nuova fiducia, la luce di un maggior prestigio verso gli altri, il calore di una più convinta consapevolezza nei propri mezzi. Questo il vero significato morale della vittoria di Genova, e non ci pare poco, ma costituisce anzi un notevole motivo di valutazione. Quante altre vittorie avremmo potuto portare a casa nei passati incontri, così come abbiamo fatto domenica! Ripassano davanti ai nostri occhi tante partite giocate e perdute per una rete di scarto, quando basta quel poco di maggior impegno, o di maggior precisione per evitare l’errore, ed anche di fortuna, per piegare un undici che all’evidenza risultava essere inferiore sotto ogni aspetto. Ora ripensiamo a tutto questo proprio perché torniamo da Genova dopo aver assaporata per la prima volta la gioia di una vittoria esterna, e ci pare naturale che si riveda in questo momento il cammino percorso e le sue tristi tappe. Vittoria e portiere E’ vero, c’è chi sta peggio di noi: domenica osservavamo i visi stravolti di quei tifosi genovesi delusi ed amareggiati, senza più voce per urlare il loro dispetto di fronte a quella squadra che arrancava invano alla ricerca di un punto di partenza: sinceramente dispiaceva veder tanto sfacelo in una squadra gloriosa per il passato ed il nome. Eppure la realtà cocente era troppo evidente per essere discussa: solo i corrispondenti locali dei giornali che non provvidero a mandare sul posto un inviato, hanno tentato di mascherarla ed in particolare quel disinvolto sig. Merlo, sulla ’’Gazzetta dello Sport”, il quale ha scritto che un risultato pari rispecchiava meglio l’andamento del gioco. Ma tutti i giornalisti più qualificati hanno riconosciuto come piena e meritata la nostra vittoria. Diremo noi, allora, nell’ambito della nostra cerchia di tifosi, che in verità la squadra non ha fatto cose eccezionali, tali da imporre la vittoria con una schiacciante superiorità, ma è stata semplicemente più pratica, più continua, più salda e manovriera. Per intanto, a voler trovare una spiegazione della nostra vittoria, diciamo subito che, per la prima volta, abbiamo visto il portiere perfettamente a posto. Ricorderà il lettore che proprio la settimana scorsa ci auguravamo che il buon Stefani, dimostratosi in buona forma, continuasse in tale condizione, essenziale in verità per la buona riuscita delle future partite. Così per fortuna è stato: specialmente nella prima parte dell’incontro Stefani ha liberato la sua porta da alcune situazioni veramente difficili e pericolose. Pronto nelle uscite e soprattutto sempre ben piazzato, ha avuto alcune felici intuizioni utili veramente per il risultato. Questo è stato a nostro avviso, il fattore principale della vittoria: nulla di eccezionale, siamo d’accordo, ma è anche vero che di prestazioni eccezionali non ne abbiamo mai desiderate. Un portiere che pari il parabile è già una grande sicurezza per una squadra in quanto viene a limitare in minima percentuale la eventualità di perdere per reti di poco conto segnate da avversari in cerca di colpi di fortuna, con conseguente scadimento anche delle forze morali della squadra. I fenomeni li lasciamo agli altri: ci basta continuare, se possibile, sulla buona strada cui pare essersi avviato Stefani. Pedine da scacco matto Bravissimo ancora una volta Giacomazzi, padrone sempre del campo, signore del disimpegno, combattente schietto e leale. Quanta autorità e saggezza egli mostrò domenica sul campo! E quale ammirazione suscita ancora sui campi esterni: sentimmo molti e molti genovesi applaudirlo con vivissime espressioni di ammirato elogio. A Genova sono abituati agli anziani terzini dal nome altisonante: eppure il nostro ’’Giacomo” ha fatto loro ritti piangere qualcosa di impalpabile che su quel campo sapeva di tradizione, di tecnica, di autorità e di alta scuola. Accanto a lui Melideo è venuto fuori soltanto al secondo tempo. Nella prima parte dell’incontro questo straordinario nostro combattente era rimasto piuttosto impacciato di fronte allo scatenato Frignoni che sembrava aver ritrovato l’estro dei tempi migliori. In verità Melideo, che è un ragazzo che conserva una singolare vena romantica, ci aveva giorni fa confidato che 1’affrontare Frignoni significava per lui motivo di particolare commozione in quanto costituiva il coronamento di un sogno antico. Nel 1955 a Roma, in occasione dell’incontro Italia-Germania, il ragazzino Melideo riusciva a stento dopo una violenta mischia a raccogliere l’autografo dell’ala della Nazionale, Frignoni: emozionato per tanta conquista, nel tentativo di uscire dalla ressa con in mano il foglio recante la firma preziosa urtò contro un palo della luce e svenne: fu lo stesso Frignoni a soccorrerlo. Se gli avessero detto che un giorno airebbe affrontato in campo quel campione, non avrebbe creduto a tanta avventura. Ma, aggiungiamo, per completare il quadro, quel giorno un altro nazionale rilasciava l’autografo a Melideo: era Giacomazzi convocato come terzino di riserva in Nazionale! Abbiamo ritrovato un Sicurani rinfrancato e più sicuro di sè: ottima e orgogliosa la sua partita: questo combattente deve essere incoraggiato. Sicurani vive sempre in ansia per la sua squadra, attende sempre l’occasione di mostrare il meglio di se stesso, e domenica c’è riuscito. Migliorato Soncini specie nel gioco d’attacco: domenica non aveva l’incarico di particolari marcature e quindi poteva spingersi in avanti proponendo buoni temi di gioco. Tornerà presto ad essere il perno della squadra. Bercellino: un gigante. Non ha fallito un intervento. Gli uomini dell’attacco In prima linea le cose sono andate abbastanza bene. Fanello, ritrovandosi vicino un Vitali intraprendente ed ingegnoso, ha ritrovato se stesso e la via della rete. I due giocano come guardandosi allo specchio. La vitalità dell’uno è condizionata all’intelligenza dell’altro. La seconda rete di Fanello è da catalogarsi fra i suoi capolavori. Bettini continua a migliorare: sgobbone, ma preciso, pronto nel tiro fulmineo, volenteroso, nell’aiuto al mediano in difficoltà! Òldani, dopo un primo tempo veramente scarso, nella ripresa ha avuto alcuni spunti notevoli. Sala, come prevedevamo, ha dimostrato di non essere ancora il combattente adatto specie per le partite di trasferta in serie B : comunque alcune sue manovre, l’abilità di smarcamento e la visione del gioco, sono doti naturali che dimostrano una costante e naturale attitudine per questo ragazzo al gioco di spola. Resta comunque, come fatto concreto, il ritorno di Vitali: e con esso una particolare coerenza, un estro, una combattività nuove. Abbiamo visto Vitali al termine dell’incontro guadagnare minuti facendo correre la palla in un limitato angolo del campo, senza perderla, giocando d’astuzia, sfruttando i rilanci dell’avversario stordito. Questa prima linea che fu per noi motivo d’orgoglio all’inizio del campionato, potrebbe ritornare la fatale castigatrice delle più munite difese. E con essa, potrebbe tornare il sorriso delle speranze. Trieste mia Così diceva la canzone: ma la modesta Triestina che scende domani sul nostro campo, non è vessillifera di alcun particolare ricordo. E’ solo la squadra piena di angustie che tenta di difendersi senza troppe pretese. A Trieste non abbiamo pareggiato per una fatalità particolare e che non potrà mai più verificarsi. Oggi, sull’onda di una nuova speranza e sul ritrovato spirito di fiducia che una vittoria esterna a Genova possono fornire, affrontiamo sul nostro campo questa squadra, con dei propositi assai seri di vincere. Per quanto sappiamo, la nostra squadra dovrà però essere naturalmente rimaneggiata : sappiamo che Oldani, per il riacutizzarsi di un dolore al ginocchio difficilmente potrà riapparire in campo, Migliavacca si sta sottoponendo alla cura dei fanghi, per il risentimento alla caviglia destra che gli impedisce ogni accenno alla corsa; Sniderò è ancora dolorante al setto nasale, Arbizzani è ingessato per metà gamba. In queste condizioni, non sappiamo proprio come potrà Achilli rimediare a tali mancanze se non usando Marmo o Vanara all’estrema destra. Domani rivedremo forse un grun pubblico ritornare al campo: come tanti figli prodighi, i tifosi traditi o delusi, reduci dalla trasferta di Milano in cui cercavano il bel gioco (e trovarono una sonora sconfitta per l’ineguagliabile Juventus), torneranno domani ad incoraggiare la modesta Alessandria. Palpiterà il cuore, fremerà l’animo, ma saremo nuovamente tutti insieme nel grido solo, inconfondibile: forza grigi! A chi torna diremo: non lasciarmi, non andare in altri lidi alla ricerca del bel gioco per poi provare le delusioni della sconfitta; a chi non torna diremo: pensa alla nostra squadra almeno per un attimo; immaginala mentre riesce a segnare e sorridi. Quel tuo sorriso potrebbe essere il corollario augurale di una giornata incerta in cui non hai ancora buttato alle ortiche una fede (Il Piccolo - Barbargrigia) LA POSIZIONE IN CLASSIFICA DEI LIGURI DIVENTA CRITICA L'Alessandria (due reti di Fanello) vittoriosa sul campo del Genoa: 2-1 Deludente prova dei rossoblù - La folla prende di mira l'allenatore Frossi - Solo Frignoni e Secatimi applauditi tra i genoani - Il rientro di Vitali e di Soncini ha giovato ài piemontesi La frana che minaccia di travolgere il Genoa nel baratro della serie C, apertasi otto giorni fa a Venezia, si è ieri allargata in modo allarmante. I rossoblu, sconfitti dalla convalescente. Alessandria in modo più netto di quanto non dica il risultato di 1 a 2, sono caduti al terzultimo posto della graduatoria, appaiati al Verona che proprio ora pare però fornire sintomi di ripresa. Circa diecimila spettatori, ieri a Marassi, hanno assistito ad una delle più scialbe, sfuocate e deludènti partite dei genoani. Scattati di slancio al segnale d'inizio, i rossoblu hanno costretto i grigi ad un'affannosa difesa per circa un quarto d'ora, poi sono gradatamente scomparsi dalla scena. Privi di mordente, assolutamente inconcludenti in prima linea dove il solo Frignarli cercava, con impennate d'antica classe, di giocare un football decente, i liguri sono andati lentamente naufragando e già alla fine del primo tempo l'osservatore attento avrebbe potuto — senza tema di errare — assegnare ai piemontesi parecchie probabilità di vittoria. Fra le tante magagne palesate ieri dal Genoa (ancora una volta, vlen voglia di dire...), e.i è notata l'assoluta incapacità dei mediani e delle mezzeall di costruire una qualsiasi traccia di manovra, per scarna e semplice che essa fosse. Anche la difesa, costretta a rinunciare al suo uomo più valido, Occhetta, ha traballato e si è incespicata più volte. In questo reparto ha difeso la sua fama con commovente tenacia il trentasettenne Fosco Becattini, unico atleta insieme a Frignanl che il pubblico genovese abbia ieri incoraggiato. Il resto, un vero sfacelo. Frossi, seduto in panchina proprio sotto la tribuna, ha fatto raccolta di epiteti d'ogni genere, rimanendo però sempre freddo e controllato sotto lo spietato fuoco... verbale dei tifosi amareggiati. L'Alessandria, con il ritorno di Vitali e di Soncini, ha ripreso a svolgere — sia pure in tono ancora ridotto — azioni di una certa consistenza. Anche Fanello, più fresco e vivace di quanto fosse apparso una ventina di giorni fa, è tornato alla ribalta ad i due goals alessandrini recano nuovamente la. sua .« firma;-. Nei reparti arretrati piemontesi è parso impacciato Melideo, ma aveva di fronte un Frignani... d'altri tempi. Ottima la gara di Giacomazzi e Bercellino, più che discreto il lavoro di Sicurani e di Stefani. Al via il Genoa preme sull'acceleratore, quasi volesse risolvere ila faccenda in poche battute e Stefani deve frenare in uscita un allungo di Frignani. Al 6' ancora l'ala sinistra in evidenza: il suo cross è raccolto di testa da Leoni ma Stefani, prontissimo, blocca. Il portiere alessandrino compie quattro minuti dopo un altro sicuro intervento parando un tiro di punizione di Beraldo. Al quarto d'ora l'Alessandria si svincola dall'assedio e chiama Franci al lavoro con un traversone di Vitali. Replica dall'altra parte lo sfasassimo Bean (dov'è finito il bell'atleta che furoreggiò a Parigi, insieme a Nicole?) con un tiro maldestro da posizione favorevole. Con questa azione si chiude praticamente — per i primi 45 minuti — il lato positivo del Genoa. Comincia invece a prendere vigore l'Alessandria ed al 20' Becattini è costretto a fermare fallosamente Oldani lanciato verso l'area. Un minuto appresso la faccenda ha una replica pressoché identica ma Bettini, con un tiro diretto da circa 40 metri, facilita il compito di Franci. Il susseguirsi degli attacchi alessandrini non ha praticamente sosta. Al 27' Baveni arresta fallosamente Fanello, poi è Becattini a fermare due puntate avversarle mandando la palla in angolo. Sul secondo corner Vitali riceve da Melideo — avanzato — scarta Piqué e quasi dalla linea di fondo centra rasoterra costringendo Franci ad un difficile intervento presso la base del palo. Un grosso rischio i rossoblu lo corrono al 32' quando Beraldo blocca Fanello in modo irregolare. L'arbitro è di manica larga e concede ai grigi unicamente un calcio di punizione di seconda, in arca. Senza esito. Ancora i piemontesi di scena al 37' con una manovra Bettini-Sala-Bettini, interrotta da Corradi che manda in corner. L'azione si ripete al 40' con l'intervento anche di Soncini e Vitali, ma poi Oldani non s'avvede del passaggio e perde la sfera. Ripresa. Il Genoa tenta di forzare la guardia dei «grigi» e lancia Bean verso Stefani: l'ala però è nettamente in crisi e sciupa con un fiacco rasoterra senza convinzione. L'Alessandria non accetta lo scherzo e impone il suo ritmo, obbligando Beraldo a sfiorare l'autogol per deviare in angolo una discesa di Bettini. I rossoblu hanno una decisa impennata ed al 12' in, area piemontese si accende una grossa mischia. Su calcio d'angolo battuto da Frignani libera Stefani, poi lo stesso Frignani riprende e solo un guizzo di Bercellino pone rimedio alla minaccia. Il pericolo. sprona i grigi. Al 14' lungo fraseggio Bettini-Soncini con dosato passaggio verso Sala: quando il giovanissimo interno sta per giungere sulla palla, a dieci metri da Franci, Beraldo lo scaraventa lontano con un deciso spintone a braccia tese. Per l'arbitro, tutto regolare. Al 20' però Piqué esagera e Oenel non può lasciar correre. C'è un'azione dalla destra, poi un passaggio di Vitali a Bettini che è poco oltre la metà campo; l'ala sinistra fa però spiovere in area genoano un cross troppo lungo, Vitali cerca, di scattare (ma è evidente che non raggiungerà più la palla) quando Piqué lo afferra per il collo trascinandolo a terra. Genel, « cinque metri, vede, fischia ed indica il dischetto del penalty. Lo tira, fortissimo, Fanello e segna. I grigi ora sono padroni della situazione e Bettini manca per troppa precipitazione un paio di occasioni favorevoli. Al 88' Baveni, superato dal centravanti alessandrino, lo stende con uno sgambetto, tre metri fuori area. Davanti a Bettini che sta per tirare, la «barriera» del genoani. Tutti si aspettano la solita «cannonata » dell'ala ed Invece Bettini serve con un tocco a parabola Fanello: uno scatto, una serpentina per liberarsi di Becattini ed evitare l'uscita di Franci ed il secondo goal dell'Alessandria è fatto. Sessanta secondi dopo il Genoa, con un tiro preciso di Piqué da una ventina di metri, accorcia le distanze. Mancano undici minuti al termine, una squadra in pieno vigore morale potrebbe ancora raddrizzare la barca, il Genoa no. Al 39' Bean, servito da Corradi, invece di centrare verso i compagni ammassati davanti a Stefani, manda direttamente la palla sulle gradinate. Al 45' i difensori alessandrini, in un eccesso di confidenza, lasciano libero Marmiroli che punta verso Stefani, inseguendo, un pallone passatogli da Beraldo: Stefani però è molto attento e precede con bella scelta di tempo il genoano togliendogli la palla, pulita pulita. E' finita la corsa I grigi raggiungono gli spogliatoi. I passi dei rossoblu sono lenti e pesanti, carichi di fatica, di stanchezza, di sfiducia. (La Stampa - Ed. Sport - Giuseppe Barletti) RISULTATI: Foggia - Parma 1-2 Messina - Marzotto 2-0 Palermo - Catanzaro 0-0 Prato - Como 2-1 Pro Patria - Ozo Mantova 1-1 Reggiana - Brescia 1-1 S. Monza - Novara 3-0 Triestina - Venezia 0-2 Verona - Sambenedettese 2-1 CLASSIFICA: Ozo Mantova p. 31; Messina 30; S. Monza Palermo, Venezia 29; Reggiana 28; Sambenedettese 26; Alessandria, Catanzaro, Novara 25; Brescia, Pro Patria, Prato, Como 24; Triestina 22; Genoa, Verona 21; Foggia 18; Marzotto 15 Il punto sul campionato Gran bagarre in Serie B dopo i risultati della sesta giornata di ritorno. In testa era continuata la corsa dell'Ozo Mantova che ha ottenuto un buon pareggio a Busto Arsizio. Alle spalle dei mantovani il Messina incalzato dal terzetto Monza, Venezia e Palermo. La compagine veneziana ha violato il campo della Triestina. In coda quasi spacciate Marzotto e Foggia. Il Genoa si è fatto raggiungere dal Verona, al terzultimo posto. (La Stampa)