Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1955/1956
Serie B
06-11-1955 - Giornata: 8 - Brescia - Mario Rigamonti


Brescia AC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 54. Rebizzi G. [Br]

Alessandria US Cuman Pacifico, Nardi Aldo, Bosio Bruno, Battistella Adelmo, Traverso (I) Luigi, Bodi Luigi, Vitali Alessandro, Manenti Michele, Marchetto Giuseppe, Perin Gastone, Serone Roberto All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Brescia: Riccardi; Zamboni, Provezza; Neri, Raimondi, Mangini; Carta, Buratti, Rebizzi, Fattori, Gasparini. All.: Fattori Osvaldo.

Arbitro: Canepa Francesco (Genova)
Note
Angoli: 5-5. Spettatori: 5.000. Cielo coperto, terreno in discrete condizioni. Inizio gara ore 14:30.

Commento
L'ALESSANDRIA (CON I NUOVI ACQUISTI) NON RIESCE A DIFENDERSI A BRESCIA: 0-1 L’Alessandria edizione-bis con i nuovi acquisti Bodi, Manenti e Marchetto si è presentata in campo ieri a Brescia ed ha nettamente fallito la prova. La sconfitta per 1-0 ha un valore relativo, poiché le fasi della partita avrebbero giustificato anche un risultato diametralmente opposto: quello che conta è invece il comportamento negativo della compagine grigia proprio nell’occasione in cui essa era attesa con ansia all’impegnativo esame delle sue effettive possibilità. Era facile prevedere che i tre nuovi elementi non sarebbero riusciti ad inserirsi agevolmente nel gioco della squadra, tuttavia l’allenatore alessandrino Sperone aveva deciso senz’altro per l’esordio del terzetto di nuovi acquisti, ritenendo che soltanto il clima del campionato avrebbe potuto portare rapidamente al miglior rendimento Bodi, Manenti e Marchetto. Per non sfigurare i neo-grigi avrebbero comunque avuto bisogno della collaborazione efficace dei compagni. La partita di Brescia ha invece coinciso con un’inspiegabile giornata contraria di quasi tutta la compagine piemontese. L’Alessandria si è retta ieri per l’abilità e la decisione del terzino destro Nardi (il migliore assoluto in campo), per la tenacia dell’infaticabile Perin e la prontezza del giovane portiere Cuman, esente da ogni colpa nell’azione del goal. L’ala destra Vitali è sceso in campo addirittura annichilito dal timore dei contatti con il duro terzino Provezza, mentre Serone all’altra estrema si è trovato alle prese con uno Zamboni che merita almeno la «cintura verde» per la sua abilità in certe mosse da judoista. In difesa il centromediano Traverso, fisicamente e moralmente depresso, si è trovato sempre in difficoltà contro il massiccio centravanti Rebizzi, mentre Bosio non ha messo in mostra l’abituale sicurezza. È facile quindi comprendere come in tali condizioni Bodi, pur battendosi con coraggio e senza risparmio di energie, non sia riuscito a svolgere il gioco di ordinato rifornimento che lo aveva fatto apprezzare nel Torino, come Marchetto dopo un discreto inizio sia naufragato nella generale mediocrità, come infine Manenti, in condizioni arretratissime di preparazione, non abbia retto al ritmo della gara e sia scomparso dalla lotta dopo venti minuti. Il Brescia non ha certo giocato meglio dell’Alessandria, dando anzi agli avversari, con paurosi sbandamenti della difesa, le occasioni propizie per il successo. L’attacco grigio però, come abbiamo accennato, non era in grado di sfruttare tali occasioni, perciò è bastato che Rebizzi approfittasse abilmente di un errore del mediocentro Traverso per garantire agli azzurri una striminzita vittoria. L’Alessandria è stata assai vicina al goal al 10’, quando l’esordiente portiere bresciano Riccardi ha respinto… di testa un tiro di Perin e Provezza ha successivamente salvato in angolo. Un minuto dopo Perin, lanciato da Bodi, ha ancora impegnato il numero uno avversario che si è prodotto in una grande parata. Al 24’ il centrattacco lombardo Rebizzi si è fatto vivo con gran tiro a cui Cuman ha risposto con una plastica parata in tuffo, mentre al 27’ Bosio, dopo aver tolto dai piedi di Carta un pallone da rete, è scivolato al momento di respingere e fortunatamente Rebizzi ha tirato fuori. Quasi allo scadere del tempo il Brescia ha l’occasione migliore per segnare con un tiro di Fattori, ma Bodi con un acrobatico intervento riesce a «togliere» il pallone dalla rete e a deviarlo in angolo. Nella ripresa, al 10’, il goal. In un’azione susseguente a calcio di punizione, il numero 5 alessandrino Traverso, con le spalle voltate alla porta, tenta la rovesciata, ma il pallone gli urta sul viso e finisce a Rebizzi, libero: tiro da 7-8 metri e rete imparabile. La riscossa dei grigi alla ricerca del pareggio manca della necessaria energia e del resto il portiere bresciano Riccardi – il migliore con Mangini, Carta e Rebizzi – si salva con onore le poche volte in cui è chiamato in causa. Il risultato quindi non muta più, sanzionando la vittoria della squadra che, pur senza raggiungere un soddisfacente livello di gioco, meglio ha saputo lottare per conquistare il successo. Presente in tribuna, accanto al presidente alessandrino ing. Sacco, il portiere Stefani dell’Atalanta: il giocatore ha accettato le proposte dei dirigenti grigi e domani sarà ad Alessandria per firmare il cartellino e mettersi a disposizione dell’allenatore. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 7 novembre 1955) Il Brescia ha vinto e questo è bastato a far sì che gli spettatori dimenticassero le intenzioni di fischiare, per passare agli applausi; e anche quando gli azzurri facevano delle papere non li tormentavano. Un fattore è stato particolarmente positivo per i bresciani; i giocatori si sono prodigati per tutta la partita, salvo qualche eccezione, e il pubblico ha apprezzato questo sforzo. Ma pensare che cinquemila spettatori possano essersene andati contenti dal Rigamonti, sarebbe pretendere troppo; la squadra infatti presenta troppi buchi che non permettono né un buon affiatamento né una buona impostazione di gioco, sicché il Brescia, così restando, cadrà sempre in alti e bassi di rendimento. Sono state apportate delle modifiche alla formazione base; Zamboni ha sostituito Gorlani cavandosela alla meno peggio; in porta Riccardi ha preso il posto di Romano, facendo venire l’itterizia a tutti negli interventi dei primi 30’; pagava naturalmente il noviziato e si esibiva poi in alcune belle e coraggiose parate a terra, nel secondo tempo; Buratti ha sostituito Genero rendendo più vivace il gioco. Si può dire insomma che i tre nuovi non si sono fatti biasimare ma certo non hanno portato nessun alito di vita per assicurare una sicurezza generale alla squadra. Le ali Carta e Gasparini praticamente vivono con i loro compagni solo la partita, essendo militari a Bergamo non possono certo fare miracoli ed essere affiatati con gli altri; inoltre, se Carta è sempre in condizione di correre, altrettanto non si può dire di Gasparini. Si cerchi di rendersi conto di una così difficile situazione e ci si potrà accontentare di quel poco che si è visto oggi; e per la verità era troppo poco: ripetiamo che solo per la buona volontà e per una buona tenuta generale gli azzurri sono giunti al successo; di tecnica non parliamone. L’Alessandria ha perduto e non certo per sfortuna; il passivo poteva essere ben più forte perché i bresciani si sono lasciati sfuggire molte occasioni d’oro; ha perduto perché i grigi erano ancora più disorientati dei padroni di casa e si deve dedurre che i rinforzi immessi nella formazione non abbiano molto giovato al rendimento d’assieme. Da questa situazione delle due squadre non poteva certo uscire una bella partita anche se in senso agonistico ha offerto spunti notevoli e brillanti. Tra i bresciani merita oggi il massimo elogio Raimondi, che ha condotto 90’ di gioco senza soste né incertezze salvando spesso in extremis situazioni difficili; Mangini ha sgobbato come sempre; Fattori leggermente appannato, anche se come al solito è stato il miglior coordinatore del gioco; bene Rebizzi al quale una maggiore mobilità non farebbe male. È calato parecchio sul finale; Neri può rendere molto di più. Dell’Alessandria, Nardi è un punto forte della difesa; Traverso ha controllato molto bene tutta la partita; bene la mediana in genere; all’attacco in senso individuale qualche buona cosa hanno fatto Vitali e Marchetto. Non molta la sicurezza da parte di Cuman. Alcune note di cronaca: agli inizi Riccardi, chiamato ad intervenire, mostra incertezze che destano preoccupazioni sul possibile esito dell’incontro; si rinfranca però successivamente ed ottiene frequenti applausi. Al 26’ azione Carta-Rebizzi; ottimo tiro del numero 9 che costringe Cuman in tuffo; al 29’ Mangini allunga al centro, interviene Bosio che sbaglia il rimando, la palla è a Fattori che tira e mette a lato di pochi centimetri a portiere spiazzato. Al 45’ un tiro di Fattori di pochi metri sembra destinato a mandare in vantaggio i locali, il portiere è fuori causa, ma Bosio riesce ad agganciare al volo la palla proprio sulla linea di porta. Nella ripresa, al 9’ la rete azzurra; da metà campo Mangini allunga a Rebizzi che serrato tra Traverso e Nardi perde la palla, sopraggiunge Mangini che raccoglie e passa a Fattori, questi a Rebizzi smarcato che fulmina in rete. Il Brescia intanto si chiude in difesa lasciando tre soli uomini all’attacco. Al 12’ bella parata di Riccardi su azione scaturita da calcio d’angolo. La partita si chiude senza altre emozioni, con i grigi che premono nella metà campo bresciana e i locali che tentano qualche azione in contropiede. Non troppo brillante l’arbitraggio. (Alessandro Calvesi, «La Gazzetta dello Sport», 7 novembre 1955) Lievi incidenti di gioco a Provezza e Raimondi. L’arbitro ha ammonito Zamboni e Rebizzi per interventi fallosi. («Corriere dello Sport», 7 novembre 1955) DOMANI I GRIGI IN TRASFERTA SUL CAMPO DELL'UDINESE Nelle nostre note di sabato scorso avevamo messo in forse l’immediato rendimento dei nuovi acquisti e purtroppo abbiamo avuto ragione: il reparto d’attacco non ha funzionato anche perché lo schieramento del quintetto non è stato indovinato: basti dire che Perin è stato il migliore per rispecchiare la fragilità della prima linea. È notorio che Vitali non è un’ala d’angolo, ma bensì un giocatore di manovra, che ha bisogno di avere a breve distanza una mezz’ala veloce: se precedentemente a tale scopo non serviva Perin, tanto meno poteva servire Manenti, nelle attuali condizioni di forma. Le speranze di una affermazione alessandrina sono così andate deluse, anche se il Brescia ha giocato in modo deludente. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 12 novembre 1955) RISULTATI: Cagliari-Como 1-0 Legnano-Udinese 2-2 Livorno-Bari 1-0 Modena-Palermo 0-1 Messina-Simmenthal Monza 0-0 Salernitana-Parma 2-3 Taranto-Marzotto 3-2 Verona-Catania 0-0 CLASSIFICA: Udinese 14; Palermo 13; Catania, Legnano 11; Cagliari, Marzotto, Simmenthal Monza 9; Parma, Taranto 8; Bari, Brescia, Messina, Verona 7; Modena, Como, Livorno 6; Alessandria 4; Salernitana 0 MARCATORI: 7 gol: Bettolini (Legnano), Secchi (Udinese) 5 gol: Bettini E. (Como) 4 gol: Bicicli (Parma), Bretti (Bari), Caprile (Legnano), Erba (Parma), Fontanesi A. (Udinese), Milani (Monza), Serone (Alessandria) Il punto sul campionato L’Udinese, fermata sul pari in casa del Legnano, terzo: per la capolista a segno Menegotti e Fontanesi, aveva visto ridursi il vantaggio ad un solo punto sul Palermo che aveva espugnato Modena: decisiva la rete di Maselli. Senza gol la sfida al vertice tra Verona e Catania. Rocambolesca ma importante vittoria ottenuta dal Parma in casa della Salernitana ultima in classifica.