Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1923/1924
1ª Divisione
17-02-1924 - Giornata: 16 - Alessandria - Campo degli Orti
Girone A


Alessandria US - Padova AC 2 - 2 (2 - 2)
RETI: 8. Banchero (I) E.[A], 23. Banchero (I) E.[A] 22. Veronese [Pa] , 40. Veronese [Pa]

Alessandria US Cagnina Giuseppe, Lauro Armando, Viviano Andrea, Ansermino Carlo, Gandini Giuseppe, Capra (II) Giuseppe, Costa Felice, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Bay (I) Primo, Capra (I) Mario Corrado All.: Révész Béla

Formazione avversaria
PADOVA AC: Lodolo, Modulo, Danieli, Fayenz, Monti (II) Giovanni, Barzan, Camillotti, Melchior, Zanninovich, Veronesi, Favaron. All.: Burgess Herbert

Arbitro: Trezzi Rigoletto (Milano)

Commento
I PADOVANI PAREGGIANO IN CASA ALESSANDRINA Le due squadre erano incomplete: più gravemente quella dell’A.C. Padova che mancava di Girani, squalificato, di Fagiuoli e Monti III ammalati. L’Alessandria a sua volta teneva a riposo il divo Baloncieri, squalificato. Edizioni occasionali delle due squadre, che hanno dato luogo a felici accoppiamenti ed a gravi lacune nel giuoco d’insieme, cosicché la partita ha alternato fasi brillanti a periodi tecnicamente scoloriti. Raramente l’azione di squadra ha avuto modo di svilupparsi in modo armonico. Hanno brillato a tratti le singole unità, talvolta una linea di questa o di quella squadra: quasi mai il complesso organico dell’undici. Fra i sostituti i migliori e meglio ancora Avalle hanno discretamente tenuto il loro posto. Poco brillante invece l’esibizione delle nuovi ali padovane Camillotti e Favaron. Fra gli uomini che affrontavano la prova in un ruolo insolito il migliore è stato Monti II, centro sostegno atletico ed avveduto, prontamente rimesso da alcun eccessi di misura nei primi rimandi. Costa in funzione di Baloncieri s’è salvato nelle azioni personali ed è naufragato nell’intuito di giuoco. La prima fila alessandrina ha marciato per merito precipuo di Banchero, Capra e Bay. Aggiungeremo per la verità che nel secondo tempo, quando Costa s’è sbandato, tutta la linea non ha più minacciato, in preda ad un inesplicabile disorientamento. Degli attaccanti padovani il migliore è stato Veronese, sconcertante per la potenza di giuoco e per la tenacia nel seguire il pallone nelle azioni individuali. È stato anche assistito da una certa dose di fortuna nella marcatura dei due goals, entrambi frutto di errori della difesa avversaria, errori provocati però dallo slancio vigoroso ed audace del mezzo sinistro patavino. Buone nel complesso le linee arretrate delle due squadre: nel confronto quelle dell’A.C. Padova apparvero più chiuse e potenti in ogni loro elemento. IL VALORE MORALE DELLA PARTITA. Non tanto nelle considerazioni strettamente tecniche quando nel significato morale della gara sta l’importanza della partita. A ruoli incompleti, riesce ozioso infatti indagare le mende delle due squadre: si noti che la minorazione dell’Alessandria, pur riducendosi ad un solo uomo, non era trascurabile giacché è noto che Baloncieri è il perno necessario sul quale si snoda tutto l’attacco dei grigi. Ma quella padovana era di una gravità evidente. L’Alessandria doveva vincere sulla carta. E avrebbe vinto anche sul terreno se non si fosse smontata allo scacco del duplice pareggio; se soltanto avesse saputo condurre il secondo tempo collo stesso animo col quale ha iniziato la battaglia. Mentre il Padova si è rinfrancato via via che il match si svolgeva, l’Alessandria è andata calando di tono e di combattività. La bella sicurezza delle prime battute, giuocate dai grigi con continuità ed ardore, si è più tardi frazionata in tentativi convulsi che denotavano più orgasmo che fiduciosa combattività. La prova di coraggio dei padovani è tanto più notevole in quanto essi si trovavano in un ambiente ostile; il pubblico alessandrino era irritato per gli incidenti toccati ai suoi beniamini a Padova, ed ha voluto ripagare gli ospiti con una sonora fischiata all’ingresso in campo. La sportività dei sostenitori grigi è stata peraltro superiore agli stessi loro propositi bellicosi. La tempesta degli inizi si è placata non appena i bianco-rossi hanno mostrato di saper validamente difendere le loro chances sportive. Il secondo tempo è stato giuocato in piena bonaccia. Ad evitare incidenti ha anche efficacemente contribuito l’opera serena dei dirigenti del club alessandrino. Cavalleresco il contegno dei giuocatori: buono l’arbitraggio di Trezzi. Fra tanta eccitazione di passioni non sempre nobili, è bello segnalare che oggi ad Alessandria, per merito di due simpatiche squadre e di una città abituata alla grandezza sportiva, lo Sport ha vuto ragione di ogni malinteso. DUE TEMPI ASSAI DISSIMILI. I grigi attaccano subito e passano con facilità attraverso le maglie della difesa padovana. Il periodo di superiorità schiacciante si conclude al 9. minuto con una magnifica azione in linea: Capra traversa lungo, Avalle riporta la palla al centro e Banchero devia al volo in goal. Segue una altro periodo di superiorità alessandrina, interrotto soltanto da una fuga isolata di Fayenz. Il giuoco però è meno bello: manca di un contenuto tecnico. Al 24. minuto, dopo che qualche timido tentativo ha fatto presentire la riscossa dei bianco-rossi, questi ottengono il pareggio per merito di Veronesi sul quale vengono a ribattere due respinte dei terzini alessandrini; il pallone rimbalza in porta, con grande stupore del pubblico … e di Cagnina. L’Alessandria riattacca ed al 27. minuto Bay fila sul goal. Lo ferma Modulo, a un palmo dalla riga di rigore, con uno sgambetto fantastico. La punizione non ha conseguenze, ma Banchero segna al 30. su cross di Capra. È strano che in una partita così brutta i goals dell’Alessandria siano stati tanto brillanti, giacché anche questo secondo è nello stile del primo. Veronesi riottiene il pareggio con un forte tiro da lontano che Cagnina tocca, ma non arresta. Siamo al 36. minuto. L’Alessandria si butta ancora una volta alla conquista della vittoria. Ma un corner a suo favore riesce infruttuoso ed un largo palleggio Costa – Avalle è raccolto male da Banchero che tira fuori. Alla ripresa la situazione si capovolge: è il Padova che prevale, pel valore dei suoi mediani e specialmente di Fayenz. Tiri di Veronesi e di Melchior mettono in pericolo Cagnina; solo al 15. minuto incomincia il risveglio alessandrino, che permette a Capra e ad Avalle di centrare buoni palloni. Un bel tiro piazzato di Banchero è parato da Lodolo e, subito dopo, al 17. minuto, un’entrata decisa di Gandini è sventata da … Costa che gli carpisce il pallone e lo porta a spasso per il campo. La partita continua senza convinzione, in una serie di tentativi isolati. Verso il termine le azioni padovane si fanno più decise, ma riescono inconcludenti perché difettano di intesa nel momento culminante. (La Gazzetta dello Sport – m.z. [Mario Zappa] ALESSANDRIA – PADOVA (2-2) Nemmeno la partita di ieri combattutasi in un ambiente, favorevole è riuscita a dare la vittoria ai giocatori grigi. Oggi il mancato successo alessandrino è dovuto esclusivamente alla mancata efficienza della prima linea. Conseguenza della mancanza di Baloncieri? In parte può essere giustificato, ma non si possono passare inosservate certe lacune specialmente sulla destra. Del resto anche i padovani etano incompleti ed in misura assai maggiore. Folla numerosa: grande apparato di forze, ma nulla di notevole. Anche per merito dell'arbitro sig. Trrezzi. Gli alessandrini dominano nettamente nella prima mezz'ora di gioco e le loro azioni robuste e serrate non danno adito agli avversari di intessere serie controffensive. Il primo goal è segnalo all'ottavo minuto per merito di Banchero che ha sfruttato prontamente un preciso cross di Capra I. Il gioco continua a sferrarsi sotto la rete di Lodolo rotto al 22.o minuto dalla fuga di Zanninovich che trascina i compagni di linea: l'azione non troppo sconvolgente non è rotta in tempo dai terzini sicché Veronese, completamente libero, segna da pochi passi il pareggio. I grigi per nulla, scorati riprendono tosto il sopravento mettendo a dura prova l’abilità della difesa bianco-rosso che peraltro non riesce ad evitare a Banchero di segnare il secondo goal con un tiro raso terra. Segue, una bella fuga di Bay rotta dai terzini padovani sul limite dell'area di rigore: un calcio di punizione tirato da Gandini che sfiora il palo superiore c poi una seconda fortunata discesa dei padovani culminata con un tiro di Veronese non troppo forte. Cagnina si vede sgusciare di mano il viscido pallone: il pareggio è di nuovo segnato. Nella ripresa il comando dell'attacco vien subito preso dagli ospiti che trovano nei concittadini non più la balda efficienza precedente. Le loro file si sbandano paurosamente e nei vuoti lasciati d'ogni parte si vedono effettuarsi ardite puntate specialmente delle ali quasi sempre libere. L'offensiva padovana tiene seriamente impegnata la difesa dei grigi, mentre i forwards non riescono a connettere un sistema qualsiasi di attacco Verso il ventesimo minuto assistiamo ad una fugace riscossa degli alessandrini determinala da una fuga di Capra I, e che Avalle sciupa con un tiro laterale: fa seguilo subito dopo un tiro di Costa che il portiere infrange con un balzo felino. Poi è ancora la volta di Avalle che mentre si appresta a calciare è chiuso dai due terzini padovani mentre il conseguente calcio di punizione tirato da Gandini è salvato con un colpo di testa di Modulo sul limite della porta. Ancora una riscossa padovana pure infruttuosa e poi la fine della partita è fischiata con esito pari. (La Stampa) ALESSANDRIA E PADOVA ALLA PARI Partita accanitissima specialmente nel primo tempo ove gli alessandrini dominarono lungamente. I punti marcati in tale primo tempo, vennero segnati da Banchero per l'Alessandria e da Veronesi per i padovani. Nella ripresa gli uomini del Padova furono più attivi e le azioni si alternarono senza però concludersi. Gli alessandrini avrebbero potuto vincere se la difesa fosse stata meno incerta. Gli attaccanti, privi del trascinatore Baloncieri, mancarono nello scatto finale e furono spesso incerti e slegati; il portiere Cagnina avrebbe potuto poi parare un goal. I padovani, privi di Fagiuoli e di Monti 3°, si distinsero in difesa; ottima apparve l'ala sinistra Veronesi. Arbitro Trezzi. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) ALESSANDRIA – PADOVA 2 A 2 Molto di più ci si attendeva dalle deu squadre scese domenica scorsa sul campo degli Orti, anche se non disponevano di tutti i loro uomini migliori. La partita, ricca di fasi individuali, mancò completamente d’organicità e d’assieme, specialmente per colpa di Costa tra i grigi e delle ali per i patavini. L’assenza di Baloncieri fu causa di rivoluzione tra le file grigie che si ritrovarono soltanto a sprazzi e non seppero quasi mai minacciare la rete difesa da Lodolo. Tra i bianco-rossi mancavano Girani, Fagiuoli, Monti III e anche in questo campo si ebbe un rimaneggiamento generale che non riuscì però a degnamente supplire gli assenti. I punti vennero segnati tutti e quattro nel primo tempo. Per l’Alessandria segnò Banchero al 6° minuto e ancora Banchero al 30° su centro di Capra; per il Padova segnò Veronese al 24° ed al 36°. (Il Calcio (Genova) del 23 febbraio 1924) RISULTATI: Casale – Modena 1-0 Genoa – Brescia 5-0 Internazionale – Sampierdarenese 1-0 Livorno – Virtus Bologna 4-1 Novara – Juventus 1-0 CLASSIFICA: Genoa* p. 25, Livorno* 21, Padova* 20, Alessandria* 19, Internazionale*, Modena 18, Juventus 15, Casale 14, Sampierdarenese* 12, Novara 11, Brescia 7, Virtus 4. Ogni * = 1 gara in meno. Il punto sul campionato Anche ieri le battaglie del campionato di calcio hanno avuto i soliti interessanti svolgimenti. La sorpresa della giornata si è verificata nel girone A. La Juventus ha ceduto contro un Novara alquanto trasformato. Cosi la squadra torinese, priva di Rosetta assegnato ora dal direttorio federale alla Pro Vercelli, ha perduto la sua posiziono privilegiata passando, per le ultime decisioni che danno vinte al Genoa, al Modena ed al Padova le partite che con Rosetta aveva guadagnate, dalla prima alla settima posizione.. Ed al primo posto rimane iI Genoa, ormai sicuro vincitore del girone. La squadra genovese dimostrandosi in gran forma, anche ieri ha vinto nettamente e facilmente contro il Brescia nonostante lo sfortunato ritorno nella rete bresciana, di Trivellini. Fra le altre gare del girone A appare notevole quella di Casale,che possiede il terzino Caligaris che sta riprendendo la brillante efficacia di un tempo. Cosi la squadra nazionale italiana potrò contare nei prossimi incontri internazionali, su uno dei suoi più validi difensori. A Milano l'Internazionale ha vinto non senza difficoltà i sampierdarenesi. mantenendo la sua ottima posizione. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)