Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1923/1924
1ª Divisione
24-02-1924 - Giornata: 17 - Torino - Campo di Corso Marsiglia
Girone A


Juventus FC - Alessandria US 3 - 1 (2 - 1)
RETI: 3. Munerati [Ju] , 10. Munerati [Ju] 28. Avalle E.[A], 86. aut. Viviano A.[A]

Alessandria US Cagnina Giuseppe, Lauro Armando, Viviano Andrea, Ansermino Carlo, Gandini Giuseppe, Capra (II) Giuseppe, Avalle Edoardo, Baloncieri Adolfo, Banchero (I) Elvio, Bay (I) Primo, Capra (I) Mario Corrado All.: Révész Béla

Formazione avversaria
JUVENTUS FC: Combi, Gianfardoni, Bruna, Bigatto (I) Carlo, Monticone, Barale (II) Giovanni, Grabbi, Munerati, Pastore, Ferrero Luigi, Audisio. All.: Károly Jenő

Arbitro: Vagge Giovanni Battista (Genova)

Commento
FRANCA AFFERMAZIONE DEGLI “STRISCIONI” JUVENTINI JUVENTUS B. ALESSANDRIA: 3-1 Gran folla oggi sul campo della Juventus. Si voleva attingere la conferma che anche senza Rosetta, la brillante compagine juventina può vittoriosamente affrontare i più forti avversari e la conferma è venuta! Durante il primo quarto d’ora di giuoco, i bianco-neri fecero letteralmente strabiliare: non un passaggio perduto, non una combinazione che riuscisse, non un tiro che fallisse il bersaglio… Un giuoco nitido, di perfetta intesa e di esecuzione irreprensibile. Risultato: due goals in nove minuti irresistibilmente segnati da Munerati. Poi, venne la riscossa alessandrina. Alla sconcertante mobilità ed intesa dei bianco-neri, i grigi opposero un giuoco di severa marcatura, stringendo il contatto fra prima e seconda linea. Cominciarono così ad assediare l’estrema difesa torinese, e Avalle tentò l’offensiva, puntando direttamente sulla rete di Combi, ma fallì il tiro. Gli avanti alessandrini facendo lavorare le ali ritornarono alla carica. La difesa juventina si trovò in breve imbottigliata. Combi respinse un primo tiro, ma debolmente. Ciò bastò a creare un po’ di confusione tra i difensori bianco-neri; ne approfittò Avalle per tentare il successo, e questo venne al 29° minuto. Invece che riprendersi, la Juventus continuò a mantenersi ripiegata in difesa. L’esuberanza iniziale cedette per la rilassatezza della linea mediana, che impedì all’attacco di funzionare con continuità e coesione. Tuttavia le azioni vivaci si alternarono ancora sull’uno e sull’altro campo. Bruna salvò un pallone ormai sul limite della rete, poi fu Grabbi, con una fuga velocissima, a colpire in pieno e violentemente un palo del goal alessandrino,infine toccò a Cagnina di salvarsi a terra da una mischia serrata. Alla ripresa le due squadre si trovarono quindi 2-1. Malgrado la radicata opinione che nel secondo tempo gli alessandrini sarebbero riusciti a pareggiare, furono invece i torinesi a riprendere animosamente l’offensiva, chiamando subito al lavoro il piccolo ma agilissimo Cagnina. Per non essere da meno del suo diretto avversario anche Combi si salvò, poco dopo, brillantemente da una criticissima e caotica situazione. Gli attacchi si intensificarono, e Grabbi nuovamente mancò il goal per avere colpito la traversa della porta grigia. Ormai le due seconde linee sono completamente ripiegate in difesa. Gli attaccanti lavorano isolati e tentano decisamente la via del goal. Cagnina è applaudito in due successive parate e Combi, a sua volta, si salva bene da un’improvvisa rovesciata di Baloncieri. La prima linea alessandrina, che pur tiene più frequentemente il campo avversario, è però meno efficace nelle sue azioni culminanti, mentre quella juventina appare più decisa e precisa, grazie ai tiri di Pastore e Munerati, oggi in grande giornata. Al 41° Audisio fugge da metà campo, sorprendendo l’half avversario, converge e centra. Grabbi è sulla palla e tira in goal da pochi passi. Cagnina respinge ma la palla gli rimbalza nella rete per opera involontaria di un terzino. Questo terzo goal conquistato dalla Juventus, è una nuova iniezione di entusiasmo tra le file juventine. Due minuti dopo un potente tiro di Pastore colpisce la faccia inferiore della traversa, la palla rimbalza sulla soglia della porta alessandrina, tutti gridano al goal, Cagnina stesso fa un gesto di rabbia, ma l’arbitro non concede il punto. L’immediata fine trova ugualmente vincitori i bianco-neri per 3 a 1. In realtà, dato l’andamento della ripresa, sarebbe stato più logico un secondo goal alessandrino che un terzo juventino. Ma la fortuna oggi ha voluto arridere al combattente che fu più brillante e che alla battaglia impresse un ritmo iniziale più energico. L’Alessandria ha mancato di efficienza proprio nella linea di attacco che in Baloncieri non ha avuto oggi il suo miglior uomo. È piaciuto di più il giudizioso Banchero, anche se nella ripresa giuocò spesso in posizione troppo arretrata. Buona Promessa l’Avalle. Resistente ma non formidabile la seconda linea. Deficienti i terzini. Della Juventus ammirato il terzetto difensivo. La seconda linea dopo un primo tempo discreto, fu fiaccata nella ripresa. (La Gazzetta dello Sport) JUVENTUS SCONFIGGE ALESSANDRIA (3-1) La sconfitta è l’esatta restituzione del match di andata, ma forse gli alessandrini non la meritavano così grave. La Juventus, appena scesa in campo e non ostante, avesse il sole negli occhi, mosse all'attacco della forte avversaria con tanta baldanza e sicuro intreccio nella prima linea, da impressionare molto gradevolmente l'enorme pubblico che gremiva il vasto ground dei bianco-neri, sembrava la ripetizione della splendida e vittoriosa giornata che gli juventini ebbero già contro il Genoa. La prima linea filava in un perfetto accordo, sottraendo abilmente il pallone alla difesa avversaria, lavorando di palleggio non accademico, ma utilitario e puntando direttamente al goal. Fu cosi che, già al terzo minuto. Munerati, per il tramite Pastore - Grabbi riceveva un ottimo pallone e vittoriosamente lo utilizzava sotot gli occhi di Cagnina che non aveva più niente da fare. L'attacco inventino insisteva, decisamente guidato da Pastore e le difese avversarie ne trattenevano a stento la foga. Le ali in rapide folate portavano degli ottimi centri, finché al decimo minuto ancora Munerati. su una centrata di Audisio, marcava un secondo bellissimo goal. Alessandria tentava qualche rabbiosa folata, ma era ricacciata nella sua metà campo e il suo goal paurosamente accerchiato da un quintetto desideroso di un ancor maggiore successo. Cagnina era impegnatissimo, ma in una melée davanti alla sua porta, Pastore fu duramente colpito. Trasportato ai limiti del campo (era il 25.o minuto) vi rimase a farsi massaggiare, mentre i grigi approfittavano della sua assenza per capovolgere la situazione e passare all'offensiva. L'attimo fuggente fu ad essi propizio, poiché al 28.o minuto (e proprio mentre Pastore stava rientrando) Avalle, su centro di Capra I, sparava sulla porta juventina. Respinto dal palo, il pallone ricadeva ai piedi di Avalle, che stavolta non sbagliava il tiro. La Juventus reagiva, ma la prima linea, azzoppata al centro, aveva oramai perduto la sua bella coesione e scioltezza. Le difese alessandrine si rinfrancarono e gli attaccai sì alternarono più equamente tra le due parti. Molto minacciose le ali grigie che spesso prendevano i rispettivi avversari in velocità e ottima l'intesa Avalle – Baloncieri, anche se il prodigarsi del trio Combi – Gianfardonì – Bruna le impedì di raggiungere quel pareggio che nella seconda parie del primo tempo i grigi avrebbero meritato. Alla ripresa l'andamento della partita parve più equilibrato tra i due campi, ma la pesantezza del terreno aveva già smorzato molti ardori e fiaccato più d'uno, specialmente nella linea mediana bianco-nera dove tuttavia l'anziano Bigatto saggiamente distribuiva le sue forze e legava la difesa dando ancora molta anima all'attacco intermittente. La prima linea grigia non si diede mai vinta e più situazioni impressionanti creò sotto la porta di Combi; ma la fortuna non l'assistette. Mentre il tempo trascorreva inesorabile. Poco oltre la mezz'ora, eccitata anche dal pubblico, la Juventus aveva una vivace ripresa di energia e scrollatasi di dosso il persistente attacco avversario, rimetteva in gioco l'incolumità della porta di Cagnina. Respinta, ritornava. Ciò per un paio di voile. I grigi, si svincolavano e correvano a stringere Combi in un ultimo assalto. Alla liberazione Munerati lanciava un lungo pallone a Grabbi, questi ei precipitava sul goal alessandrino e Viviano, nell'ansia del pericolo parava... deviando il pallone nella propria rete. Grabbi era nettamente offside. Un minuto dopo il serrate juventino dava un altro frutto. Da una melée sotto la porta di Cagnina partiva un altro pallone e batteva sotto il palo trasversale ricadendo all’interno della linea del goal. Contrariamente all'impressione degli stessi giuocatori alessandrini l'arbitro non ritenne valido il punto Mu ormai — goal più goal meno — la partila era vinta. La Juventus aveva superato un duro scoglio, perchè i grigi per lunghi minuti la dominarono. Ma non ebbero favorevole la fortuna. Le due squadre in campo si batterono strenuamente, ma se gli alessandrini premettero molto l'avversario, non si deve disconoscere che i bianco-neri li superarono più di una volta nella decisione e nella prontezza delle azioni legate. La vittoria ha premiato i migliori anche se la superiorità fu lieve. (La Stampa) L’ALESSANDRIA BATTUTA A TORINO DALLA JUVENTUS La superiorità della Juventus si manifestò essenzialmente nei primi venti minuti di giuoco durante i quali la squadra torinese svolse un giuoco veloce, classico o ricco di combinazioni. Cosi, approfittando anche di qualche incertezza della difesa avversaria la Juventus potè segnare due goals frutto di chiare e belle azioni. Poi l'Alessandria si riprese sino a dominare a sua volta verso la fine del primo tempo. La ripresa giuocata un po' disordinatamente ebbe fasi equilibrate finché la Juventus riaffermò la sua superiorità con un ottimo finale. Il giuoco della prima linea torinese brillante nel primo tempo, andò però scemando di intensità. Quella alessandrina fu più continuativa con un largo giuoco basato sulle ali, ma fu poco sostenuta dai mediani. La Juventus segnò due punti nel primo tempo, al 3° od al 9° minuto, con Munerati, poi marcò l'Alessandria al 28° con Avalle. infine al 43° minuto della ripresa Grabbi tirava torte sul goal alessandrino e un terzino avversario deviava la palla nella sua porta segnando cosi il terzo ed ultimo goal per la Juventus. Arbitro Valle (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) JUVENTUS BATTE ALESSANDRIA 3 A 1 Bisogna riandare colla mente alla partita col Genoa, nel girone di andata, per avere un’idea della fiumana di pubblico riversatasi sul magnifico ground juventino in occasione dell’incontro Juventus – Alessandria. L’esito finale ha fatto andare in visibilio questa folla, ma giustizia vuole che si riconosca che lo scarto di 3 a 1 non corrisponde al valore effettivo delle due squadre in campo. L’Alessandria si è fatta prendere in velocità nei primi minuti di giuoco, e ha subito due goals, imputabili in gran parte ai terzini che apparvero infelici nel piazzamento. Si è poi ripresa gradatamente fino ad imporre a sua volta il giuoco agli avversari pervenendo a segnare verso la mezz’ora di giuoco, e malgrado godesse del favore del campo, non ha potuto tradurre in punti alcune belle discese. Questo nel primo tempo. Alla ripresa, il difetto dei terzini, di giuocare cioè entrambi avanzati sulla stessa linea, apparve più accentuato e cagionò non poche situazioni pericolose. Ed ancora ai terzini è imputabile il terzo goal juventino che segnò il crollo delle speranze alessandrine, tese a conseguire il pareggio, sospirato e meritato. La squadra juventina, toccata dalla sconfitta di Novara, è scesa in campo incrollabilmente decisa di vincere e ha avuto un giuoco di difesa e di offesa brillantissimo. Il quintetto di attacco ha veramente impressionato per la potenza dei tiri e la fulminea decisione nei passaggi. Munerati si è imposto all’attenzione generale e Pastore pure ha emerso. La difesa in blocco è stata vigile e potente, e molto bene tutti gli altri. Il solo Monticone non è apparso nella migliore giornata perché nel secondo tempo è andato calando sensibilmente. I primi due goals juventini vennero marcati da Munerati (magnifico il secondo) nel primo tempo; il terzo, nella ripresa, scaturì da una fuga combinata Audisio – Grabbi. L’Alessandria ha marcato l’unico punto per merito di Avalle nel primo tempo. Arbitro Vagge dell’Andrea Doria. (Il Calcio (Genova) del 1 marzo 1924) RISULTATI: Genoa – Livorno 2-0 Modena – Brescia 2-0 Padova – Internazionale 1-2 Sampierdarenese – Novara 1-0 Virtus Bologna – Casale 0-1 CLASSIFICA: Genoa* p. 27, Livorno* 21, Internazionale*, Padova, Modena 20, Alessandria* 19, Juventus* 17, Casale 16, Sampierdarenese* 14, Novara 11, Brescia 7, Virtus 4. Ogni * = 1 gara in meno. Il punto sul campionato Nel girone A il primato è ormai definitivamente assegnato al Genoa, che ha conquistato sei punti di vantaggio sulle squadre più pericolose, Le partite più notevoli sono state quelle disputate a Padova. a Torino ed ai Genova. A Padova, l'Internazionale ha colto un'insperata vittoria portandosi cosi ad un ottimo posto nella classifica. Tale classifica sarebbe ora anche migliore se gli ottimi neroazzurri milanesi non fossero stati colpiti nel girone d'andata dalla sfortuna pel le note vicende dei loro incontri col Genoa, col Modena e col Brescia. A Torino, l'Alessandria ha ceduto alla Juventus che, dopo i travagli del caso Rosetta, sembra già moralmente e materialmente rialzata. Il Genoa. battendo sul suo campo non senza difficoltà il Livorno, ha rivendicato la sconfitta del girone d'andata ed ha eliminato un pericoloso avversario. Da rilevare negli altri Incontri la persistente buona forma del nazionale Caìligaris e l'ottimo giuoco del centro sostegno del Modena, Scaltriti. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)