Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2008/2009
C. It. Lega Pro
24-08-2008 - Giornata: 3 - San Giusto Canavese - Franco Cerutti
Girone Eliminatorio


Canavese FC - Alessandria US 1912 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 45. Carretto [Ca] , 81. Fabbrini [Ca] 19. Artico F.[A]

Alessandria US 1912 Servili Andrea, Cammaroto Vincenzo, Cozza Fabio [67. Ciancio Simone], Zappella Giuseppe, Schettino Alberto, Buelli Daniele [56. Scalise Manuel], Longhi Matteo, Briano Mauro, Motta Angelo Giovanni, Artico Fabio, Pelatti Matteo [64. Volpara Emanuele] A disp.:Bolla Alec, (P) Cicutti Alessandro, Dutto Danilo, Galli Davide All.: Iacolino Salvatore

Formazione avversaria
CANAVESE FC: Pozzato, Grillo, Pagliarulo, Carretto, Lagnese, Capraro [56. Parisi], Ottonello, Lodi, Abate [56. Niada], Fabbrini, Ebagua [76. Federici]. A disp: Pascarella, Conrotto, Cacciatore, Del Signore. All. Sesia Marco

Arbitro: Santonocito Denis (Abbiategrasso) [Speranza, Piovera]
Note
Ammoniti: Cammaroto [A], Briano [A], Schettino [A], Carretto [C]. Angoli: 7-7. Recuperi: 0.+ 3. Spettatori: 200. Giornata di sole, terreno discreto Inizio gara ore 18.00 RISULTATI: Ivrea - Pro Vercelli 3-2 Riposa: Valenzana CLASSIFICA: Ivrea p. 7, Canavese 4, Alessandria 3, Pro Vercelli, Valenzana 1 RISULTATI 4ª giornata Pro Vercelli - Canavese 0-1 Valenzana - Ivrea 2-0 Riposa: Alessandria CLASSIFICA: Ivrea, Canavese p. 7, Valenzana 4, Alessandria 3, Pro Vercelli 1

Commento
Secondo stop consecutivo in Coppa: a San Giusto una brutta prestazione dei grigi SVEGLIATI, ALESSANDRIA Segna Artico, poi dominano i locali. Entro domani una punta. Mercoledì presentazione Seconda sconfitta. E questa è anche brutta. Troppo brutta per essere vera, troppo figlia di una squadra, l’Alessandria, che non si è ancora messa in testa il cambio di categoria. Si sente ancora bella come quella domenica di fine marzo, a Lavagna, il giorno del trionfo: un bel ricordo, ma la C2 è altra cosa e non sta scritto da nessuna parte che i risultati siano scontati e facili. I ricordi sono piacevoli, ma adagiarsi comodamente è un rischio. Si corre il pericolo di sparire dal campo, come è accaduto ieri a San Giusto, di subire, di passare in vantaggio su palla in attiva (comunque molto bella l’esecuzione di Artico) e poi tornare a subire, con un atteggiamento quasi spaventato e la paura, si sa, toglie lucidità. Colpisce, in negativo, soprattutto l’insicurezza dei grigi: a sette giorni dall’inizio del campionato non c’è ancora la certezza sul modulo scelto, se sarà il 4-3-1-2 con cui si inizia questo terzo derby, a San Giusto Canavese, o invece il 4-4-2 già nella seconda parte del primo tempo, quando la troppa fatica e le continue difficoltà sulla fascia destra obbligano a spostare Buelli più esterno. Con il risultato di allungare la squadra e di vanificare, spesso, il lavoro di sacrificio di Pelatti e, anche, qualche idea accettabile del centrocampo. Sbagli in serie, di tutti. Soprattutto sbagli banali, palloni sprecati che un gruppo esperto non dovrebbe mai regalare all’avversario. E anche, ragionamento quasi assente, eccessi di leziosità, forse, inconsciamente, quel sentirsi superiori non si sa bene in virtù di quale componente, non certo per l’essere stati i dominatori della serie D. Questione di testa, di mentalità, di atteggiamento. Ma anche di uomini: C a m m a ro t o , esterno, stenta, perché non si è ancora abituato a un ruolo mai interpretato, Motta ha volontà, ma soprattutto a sinistra incide poco, a in mezzo al campo più di una volta Longhi e Briano si pestano i piedi. Se aggiungiamo Schettino opaco e gli attaccanti lontani, ai quali si cambia posizione e compiti durante la gara, e anche qualche sbavatura di Servili, la sconfitta è anche spiegabile. Ma non accettabile. «Torneremo sul mercato, almeno un innesto per il debutto a Carpenedolo», conferma il dg Stefano Braghin. Dunque una punta, visto che alla prima di campionato Artico non ci sarà. Lo sciopero è saltato, perché in Seconda Divisione sono stati inseriti tre Under 23 e per il centrocampo può arrivare un ’85 o un ’86. In tempi brevi, e mercoledì, alle 18, nel cortile della Camera di Commercio, potrebbero esserci volti nuovi alla presentazione della squadra. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) "BASTA SENTIRCI BELLI E BRAVI, ALTRIMENTI RISCHIAMO MOLTO" «Possiamo solo migliorare, perché peggio di così credo proprio che non si possa giocare». L’Alessandria marcia come i gamberi, all’indietro, e Salvatore Iacolino non si nasconde. Senza fare drammi, «perché sarebbe esagerato, anche se un pi’ di allarme c’è quando si vede una squadra interpretare la partita come abbiamo fatto noi a con il Canavese. Cioè senza giocarla», ma con la necessaria severità e con la consapevolezza che, prima ancora che sul gioco, conta lavora sulla mentalità di un gruppo che sembra ancora troppo adagiato sugli allori e convinto che la vittoria sia scontata sempre. «E, invece, non potrà mai esserlo se ci comportiamo come abbiamo fatto in questa partita. Mercoledì, dopo la sconfitta al Moccagatta, avevo sottolineato i progressi del gruppo, miglioramenti sensibili nel gioco anche rispetto al derby vinto a Ivrea. Oggi devo commentare un regresso forte, che si può spiegare solo parzialmente con la stanchezza per le tre gare in otto giorni. Le gambe un po’ pesanti ci possono stare - insiste l’allenatore dei grigi - Non ci sta, invece, la testa vuota, una serie infinita e inaccettabile di errori. Non sto a contare i passaggi sbagliati e le palle perse, sempre in ritardo su tutti i palloni, come assenti e vuoti, sistematicamente anticipati da un avversario che è entrato subito in partita. Noi, invece, mai lucidi, assenti, vuoti: fatico a salvare qualcuno, questa è la peggiore prestazione in questo mese e mezzo di lavoro. Mai così male, anche quando i carichi erano ancora più pesanti: siamo imballati, poi determinati, fuori dal gioco». E il campionato è lontano solo sei giorni. «Una questione, prima di tutto, di testa. Se non cambiamo quella, se non realizziamo che la D è un capitolo chiuso, se non ritroviamo l’abitudine a lottare per i tre punti, allora si rischia anche di vanificare quegli innesti che ci saranno - aggiunge il direttore generale Stefano Braghin - almeno uno, mi auguro, per la gara di Carpenedolo. Perché se questo è l’atteggiamento, c’è il pericolo di contagiare anche chi arriverà e di vanificare l’aggiunta, che non deve essere solo numerica». Se la condizione latita, è la testa, anche per il dg, a non funzionare. «Troppi errori individuali che una squadra esperta non deve mai commettere. Insisto, serve attenzione e concentrazione: dobbiamo smettere di sentirci troppo belli e troppo bravi. Lo siamo stati in D, ma questa è un’altra categoria» (Il Piccolo - Mimma Caligaris) Con una prova maiuscola, sia dal punto di vista fisico sia per l’organizzazione del gioco, il Canavese supera l’Alessandria e si conferma squadra compatta e determinata, come aveva già dimostrato una settimana fa sul terreno dei cugini dell’Ivrea. Ancora una volta è una zampata di Fabbrini a risolvere la contesa dopo che i grigi avevano dimostrato di saper tener testa ai padroni di casa. Nella prima frazione di gioco sono i blaugrana a tenere in mano le redini della gara, grazie anche a un Capraro spumeggiante che, nei primi dieci minuti, ingaggia un duello personale con Servili. Proprio al 10’ Capraro salta anche l’estremo difensore dei mandrogni, ma Cozza respinge la sua conclusione destinata in fondo al sacco. I grigi si fanno vedere con Artico che calcia fuori dopo un pregevole scambio con Buelli. Nonostante la supremazia territoriale dei locali, sono i ragazzi allenati da mister Iacolino a passare in vantaggio. Al 19’ Briano scodella in area un calcio di punizione che Artico, con tanto di quell’esperienza che basta, riesce a correggere di testa in gol. Ma il kappao non taglia le gambe all’undici di casa. Anzi, è proprio il Canavese a spingere ancora per cercare di raddrizzare il match. Servili prima si deve opporre ad una sventola di Ottonello da fuori area, poi Carretto colpisce di testa, ma spedisce il pallone a fondo campo. Al 39’ Fabbrini viene invece anticipato da Servili in uscita. A due minuti dallo scadere il velocissimo Capraro subisce un fallo sul vertice sinistro dell’area. Ottonello si incarica di scodellare in area dove trova la testa di Carretto, che riesce a bruciare sul tempo i difensori alessandrini e a siglare il pari. Nella ripresa mister Sesia capisce che è ora di accelerare i tempi. Dopo una decina di minuti toglie Abate e Capraro e inserisce Niada e Parisi. Un doppio cambio azzeccato che cambia l’assetto della squadra e serve, però, a garantire maggior incisività e fantasia negli ultimi metri. Intanto al 2’ il pubblico del «Cerutti» era balzato in piedi per applaudire ad una rovesciata acrobatica di Ebagua su crosso di Capraro. L’Alessandria risponde con Motta e Pelatti. Nel primo caso il diagonale dell’ex eporediese finisce a lato, poi Pozzato neutralizza la botta del centravanti. Il Canavese potrebbe chiudere la gara al quarto d’ora quando Cozza sbaglia un retropassaggio e Fabbrini non ne approfitta. Poi i grattacapi maggiori alla difesa di Sesia li procurano i due neoentrati, Volpara e Scalise. Quando il match sembra incanalarsi sui binari del pareggio, arriva il colpo di prestigio di bomber Fabbrini. Il fantasista Parisi apre sulla sinistra per Federici che, dalla sinistra, crossa per Fabbrini. L’attaccante, con un guizzo d’esperienza, intercetta il pallone e con un’incornata lo deposita alle spalle di Servili. Poi ai padroni di casa non resta che amministrare la partita fino alla fine e conquistare i tre punti. (La Stampa - Ed. Alessandria - Francesco Gastaldi)

Girone Eliminatorio

Canavese FC - Alessandria US 1912 2 - 1 (1 - 1)

RETI:

45. Carretto [Ca] , 81. Fabbrini [Ca] 19. Artico F.[A]

Alessandria US 1912

Formazione avversaria

CANAVESE FC: Pozzato, Grillo, Pagliarulo, Carretto, Lagnese, Capraro [56. Parisi], Ottonello, Lodi, Abate [56. Niada], Fabbrini, Ebagua [76. Federici]. A disp: Pascarella, Conrotto, Cacciatore, Del Signore. All. Sesia Marco

Arbitro: Santonocito Denis (Abbiategrasso) [Speranza, Piovera]

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