Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1957/1958
Serie A
10-11-1957 - Giornata: 10 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta
RINVIATA


Alessandria US - Napoli AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US All.: Pedroni Franco


Arbitro: Rigato Gino (Venezia)
Note
Rinviata a giovedì 26 dicembre 1957 per impraticabilità di campo causata dalla pioggia.

Commento
Piove in Piemonte da sei giorni e senza un attimo di sosta. La temperatura, anche a causa di un forte vento, si è sensibilmente abbassata. Nella zona di Cuneo è caduta la prima, precoce neve di autunno. La situazione dei fiumi è diventata allarmante. Il Bormida è straripato in più punti, allagando le campagne circostanti, il Tanaro e il torrente Orba sono in piena e minacciano vasti tratti della provincia di Alessandria. Con simili premesse meteorologiche, nessuno di noi si è meravigliato allorché, alle ore 14:30 di oggi, l’arbitro Rigato di Mestre ha radunato al centro del campo due squadre ordinando la «ritirata» e rinviando la gara Alessandria-Napoli ad epoca più propizia. La «prova del rimbalzo», prescritta dal regolamento ed effettuata dal direttore di gara alla presenza dei due capitani Pedroni e Bugatti, aveva fornito esito chiaramente negativo: il pallone non aveva trovato alcuna rispondenza nel verde ma allentato terreno dello stadio Moccagatta e si era regolarmente impantanato ad ogni tentativo. Di qui una decisione logica ed inevitabile, accolta serenamente dai giocatori e dai dirigenti delle due società interessate, ma pur sempre capace di creare nel pubblico (composto di circa settemila coraggiosi) un evidente e prorompente malcontento. Il che è umano e comprensibile, anche se contrasta palesemente con le leggi del football. Quali sarebbero stati i due schieramenti? I seguenti. Alessandria: Nobili; Nardi, Giacomazzi; Marcellini, Pedroni, Traverso; Castaldo, Manenti, Vonlanthen, Tagnin, Savioni. Napoli: Bugatti; Greco II, Del Bene; Morin, Franchini, Posio; Brugola, Di Giacomo, Vinício, Beltrandi, Novelli. Circa la probabile data per il recupero, il verdetto è di pertinenza della Lega Nazionale. Sia Napoli che Alessandria hanno comunque indicato mercoledì 27 o giovedì 28 novembre (il Napoli, domenica 24, sarà ospite della capolista Juventus), sempre che il direttore tecnico Alfredo Foni se la senta di mettere a disposizione di Amadei il portiere Bugatti, che quasi certamente verrà chiamato a difendere la rete italiana nella partita del 4 dicembre a Belfast. Il Napoli, nella stessa serata di oggi, si è rimesso in viaggio verso il Sud. Il suo rientro in sede avverrà alle ore 7:30 circa di domani, lunedì […]. (Giuseppe Melillo, «Corriere dello Sport», 11 novembre 1957) L’arbitro Rigato di Mestre è arrivato allo stadio che erano le 14:05. È apparso per un momento sulla scala del sottopassaggio, ha gettato uno sguardo circolare sul campo, poi è andato a svestirsi. È riapparso quindi sul terreno di giuoco quando l’ora di inizio della partita era già abbondantemente scoccata, mentre sulle gradinate già si era radunata una folla di quattro o cinquemila persone. La prima osservazione che vien da fare è questa. Ad Alessandria, come nelle altre località del Piemonte e in gran parte d’Italia, pioveva da circa 48 ore ed era quindi da prevedere che le condizioni del terreno non potevano essere ideali, né che sarebbero mutate se il sopraluogo fosse stato fatto con mezz’ora di anticipo. Perché, in queste condizioni, l’arbitro arriva all’ultimo momento e non riesce nemmeno a trovarsi sul campo almeno qualche minuto prima dell’ora fissata per l’inizio del giuoco! Forse il rinvio ha giovato al Napoli, che avrebbe dovuto schierarsi senza Comaschi, colpito il giorno innanzi da un grave lutto familiare, e Pesaola; tenuto contro, inoltre, che il suo uomo da rete – Vinicio – si trova meglio, per il suo tipo di giuoco a scatti improvvisi, sui terreni asciutti che non su quelli pesanti. Negli spogliatoi si è poi discusso sulla data del ricupero. Esclusa la data d’oggi, dovendo il signor Rigato ripartire (e, del resto, un miglioramento immediato del tempo non era prevedibile), era stata avanzata la proposta di scegliere il giovedì precedente la partita Juventus-Napoli del 24 corrente, o quello immediatamente dopo, cioè o il 21 o il 28, ma in quest’ultimo caso si cadrebbe nell’orbita della Nazionale che dovrà giocare il 4 dicembre a Belfast, ed è difficile che Foni ceda il portiere Bugatti. (Ettore Berra, «Stampa Sera», 11 novembre 1957) La ghiotta partita aveva richiamato allo stadio circa settemila spettatori, i più con tanto di ombrello a schermo della pioggia insistente. Ma l’arbitro Rigato di Mestre ha deluso, alle 14:30 precise, tanta aspettativa: le prove della palla sul terreno, che sotto la vistosa coltre d’erba celava una continua falda d’acqua, sono risultate negative. La sfera non rimbalzava e neppure scorreva sul terreno. Lo stesso Pedroni, che arrischiava la controprova, doveva arrendersi. Rinvio più che giustificato. Le squadre avevano seguito con vivo interesse le manovre dell’arbitro. I partenopei portavano il lutto per il buon Comaschi, orbato della mamma. Negli spogliatoi, i dirigenti delle due società si mostrano ben disposti a ricuperare l’incontro questo lunedì. Ma l’arbitro Rigato non poteva trattenersi, per suoi impegni di lavoro eppertanto la decisione sulla data del ricupero sarà demandata alla Lega. («La Gazzetta dello Sport», 11 novembre 1957) Domenica, in tribuna stampa, abbiamo notato le gloriose firme del giornalismo sportivo dei tempi in cui si giocava con qualunque tempo: Ettore Berra, Mario Zappa e Carlin. I tre, quando l’arbitro ha fatto segno ai giocatori di rientrare negli spogliatoi, si sono guardati come per dire: «Altri tempi!». Proprio così! Gli arbitri temono l’umidità (intanto la «trasferta» corre ugualmente): solo il pubblico, il solito Pantalone che paga e che ancora si illude, aveva affrontato la bufera d’acqua assiepando gli spalti mezz’ora prima della partita. Gli spettatori hanno dimostrato di essere i veri atleti del Moccagatta. Perchè non si sospende il campionato da ottobre ad aprile? L’arbitro Rigato di Mestre, anziché recarsi al Moccagatta qualche ora prima per contrastare de visu e «di piede» che il campo era impraticabile, ha svolto il sopraluogo con 5 minuti di ritardo. Senza compiere sforzi eccessivi, ha lasciato cadere la palla nelle due aree di rigore: la palla non è rimbalzata, ragione per cui ha preso la palla al balzo ed ha decretato il rinvio della partita. Forse aveva ragione; l’acqua era… troppo bagnata! Il super tifoso di Piazza Santo Stefano, o meglio del bar Santo Stefano, il popolare Negrone, domenica scorsa si è presentato al Moccagatta recando un enorme quadro con la fotografia del suo idolo Tagnin. Pioveva a dirotto, la fotografia era stata fasciata con carta impermeabile trasparente e sopra il cartello era stato applicato un parapioggia. L’acqua a scrosci cadeva sul viso di Negrone che, serio, imperterrito, passava tra la folla orgoglioso del suo Tagnin, che sapeva al sicuro sotto il parapioggia. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 16 novembre 1957) RISULTATI: Fiorentina-Torino 2-1 Juventus-Lazio 3-1 Lanerossi Vicenza-Genoa sospesa per maltempo Milan-Padova rinviata per impraticabilità del campo Roma-Udinese 3-3 Sampdoria-Internazionale rinviata per maltempo Spal-Bologna 0-2 Verona-Atalanta rinviata per maltempo CLASSIFICA: Juventus* 17; Fiorentina* 14; Napoli, Roma* 13; Alessandria 11; Lanerossi Vicenza, Padova 10; Internazionale, Sampdoria, Verona 9; Bologna, Lazio, Udinese* 8; Milan, Spal, Torino 7; Atalanta 6; Genoa 4. MARCATORI 10 gol Vinicio (Napoli) 9 gol Hamrin (Padova) 7 gol Bean (Milan), Charles (Juventus), Lindskog (Udinese) 6 gol Di Giacomo (Napoli), Sivori (Juventus) 5 gol Firmani (Sampdoria), Lojacono (Fiorentina), Montuori (Fiorentina) 4 gol Bassetti (Verona), Da Costa (Roma), Vonlathen (Alessandria) Il punto sul campionato Lo svolgimento del campionato ostacolato dall'offensiva del maltempo La Juventus galoppa al comando e il Torino non riesce a vincere la sfortuna Classifica incompleta per il rinvio di cinque partite - Continua il duello a distanza fra bianconeri e viola - La Roma ha perduto una lunghezza sulla capolista - La pioggia ha impedito l'incontro più interessante: Alessandria-Napoli Imperversando sull'intero paese ma sfogandosi con particolare violenza sul settore settentrionale del medesimo, un nubifragio dalle proporzioni tutt'altro che lievi, ha impedito la effettuazione di cinque gare della Serie maggiore, di due della Serie B e di una della Serie C, oltre a quello di una quantità di altri incontri delle categorie minori. Si estenderà nel tempo — fino all'epoca del prossimo incontro internazionale, v'è da ritenere — il ricupero di tutte queste partite, che, per quanto riguarda la Serie A, sono più della metà, cinque, e concernono centri come Milano, Genova, Alessandria, Verona e Vicenza. E' quindi una classifica un po' monca, quella che si presenta al termine della decima giornata, una classifica che mette fra di loro le diverse squadre partecipanti, su un piano disuguale. Combinazione, nella sua offensiva, la pioggia ha rispettato esclusivamente l'episodio che va considerato finora come il più importante del campionato: il duello a distanza fra le due compagini che maggiori titoli hanno accampato finora per la conquista del titolo di campione della stagione, la Juventus e la Fiorentina. Ambedue erano impegnate in incontri di difficoltà sul proprio terreno, ed ambedue lo gare hanno potuto avere svolgimento. Ha vinto la Juventus sulla Lazio per tre a uno, ed ha vinto la Fiorentina sul Torino per due a uno: di modo che la situazione è rimasta invariata, con quattro punti di distacco fra l'un contendente e l'altro. A dire una parola in questa lotta per il primato, avrebbero potuto interferire, se. non altro dando noie alla seconda classificata, altre squadre, ma due di esse, il Napoli e l'Alessandria — che il caso aveva opposto l'una all'altra nella giornata — sono rimaste ferme per il maltempo. Ed un'altra ancora, la Roma, contrapposta all'Udinese, ha perso un punto di classifica sul proprio terreno, dopo di avere fino all'ultimo corso il rischio di perderli tutti due. Situazione temporanea quindi, situazione di attesa per il secondo posto della graduatoria, al quale, vincendo, può ancora assurgere ti Napoli. Ha vinto la Juventus ed ha vinto la Fiorentina, si diceva. Tutte due in casa propria, ma in modo diverso l'una dall'altra. Il Torino ha disputato una bella e sfortunata partita a Firenze, dove in apertura di gara una autentica bufera si era scatenata sul campo. Tenuto a freno a dovere da Bonifaci l'attaccante numero uno dei viola, Montuori, i granata hanno lottato senza timor reverenziale sull'insidioso terreno, hanno subito una rete di Grattati nel primo tempo, hanno pareggiato con Armano al quarto d'ora della ripresa, ed, a soli otto minuti dal fischio finale ancora reggevano sul pareggio. Qui li ha traditi la punizione massima inflitta dall’arbitro, per fallo di Ganzer, dicono gli uni di Bonifaci, asseriscono gli altri, ai danno di Montuori. Si noti che l’arbitro prima negò il rigore e poi lo concesse. Fatto sta che il solito Cervato converti esattamente in rete la punizione. Fatto sta che il solito Cervato convertì spietatamente in rete — la rete che doveva essere quella della vittoria — la punizione. Vincere per un rigore non rappresenta mai una grande soddisfazione, e l'esito della partita ha dato luogo a parecchie discussioni. Il Torino, che aveva potuto finalmente presentarsi in campo nella formazione sua migliore, esce tutt'altro che male da questo collaudo, da considerarsi fra i più duri per la qualità dell'avversario e per le difficoltà del tempo. Lottava per la sua città, il Torino, nell'occasione, e quel pareggio sfiorato ma sfuggito « in extremis », sarebbe tornato gradito tanto ai granata quanto ai bianconeri. Chiamata anch'essa a giuocare sotto l'acqua che continuava a cadere dirotta ed ininterrotta, la Juventus ha sfoderato una partita maiuscola. Quel suo primo tempo va considerato come di ottima levatura: in esso, i bianconeri hanno raggiunto il loro livello tecnico più alto della corrente stagione. Un giuoco semplice, non elaborato, non intralciato da preziosismi che il terreno del resto non avrebbe permesso, ma efficace, pratico, diretto, con la ricerca in ogni situazione, e pronto ritrovamento del compagno meglio piazzato. In esso, Charles ha detto al pubblico — e peccato che esso fosse cosi poco numeroso a causa del maltempo — una c/tiara parola, sul suo valore tecnico. In esso, inoltre, la squadra ha stampato, in modo che è rimasto, il risultato della partita. Perché, la Lazio, che non si è arresa senz'altro, ma ha giuocato anch'essa la sua bella e brava partita, si è prodotta in un secondo tempo che ha dato del filo da torcere alla Juventus; un secondo tempo che ha dato l'occasione, fra l'altro, al portiere Mattrel di fornire una nuova prova del suo colpo d'occhio e della sua prontezza di scatto. Altro di notevole, la domenica non offre, dato il ristretto numero delle partite che si sono potute disputare. V'è il Bologna, si, che è finalmente ritornato alla vittoria su un campo difficile come quello della vicina Spal. Non si trova in difficile posizione di classifica, il Bologna — sta verso il centro, una lunghezza al di sopra del Torino — e, per tornare al rendimento che ognuno da esso si attendeva all'inizio di stagione, non ha bisogno che di mettere ordine nelle sue cose interne, che ultimamente si erano ingarbugliate alquanto. (La Stampa Vittorio Pozzo)