Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2007/2008
Serie D
07-10-2007 - Giornata: 6 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Casale Calcio AS 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 53. Artico F.[A]

Alessandria US 1912 Casadei Angelo, Lauro Andrea, Zappella Giuseppe, Cammaroto Vincenzo, Daleno Giulio, Longhi Matteo, Cretaz Roberto, Bolla Alec, Larganà William [85. Lombardo Sergio], Artico Fabio, Balestri Federico [78. Buelli Daniele] A disp.:(P) Bonfiglio Luca, Carini Ruben, De Carvalho Santos Anderson, Montante Marco, Sofrà Thomas All.: Iacolino Salvatore

Formazione avversaria
CASALE CALCIO AS: Bilucaglia, Mauro, Koffi Chrysostome, Russo, Panzanaro, Stefani [23. Sacco], Boyokino, Cordua, Di Dio [73. Sorrentino], Serra [64. Giacchino], Gibbs. A disp: Lampacrescia, Chini, Furgato, De Prezzo. All. Zampollini Mauro

Arbitro: Di Ciommo Michele (Venosa) [Rivoltella, Benedini]
Note
Espulso 90. Mauro [C]. Ammoniti: Panzanaro [C], Cordua [C[, Di Dio [C], Giggs [C], Mauro [C], Sorrentino [A], Cammaroto [A]. Angoli: 3-0. Recuperi: 2.+ 4. Spettatori: 2.900 (2.339 paganti, incasso € 18.672). Inizio gara ore 15.00

Commento
Una punizione di Fabio Artico, dopo 8’ della ripresa, decide la sfida con il Casale, che può essere la svolta GRIGI, IL DERBY PIU' BELLO. TREMILA IN DELIRIO Iacolino: ‘Questi giocatori voglio far grande l’Alessandria’. Ai nerostellati la trappola riesce per un tempo, poi è monologo grigio ‘1’ fisso, come aveva chiesto Salvatore Iacolino. Un gol solo, che vale moltissimo, ma la sintesi esatta del derby sarebbe stata un punteggio ben più ampio. Per il monologo dell’Alessandria nella ripresa, una squadra che non rischia nel primo tempo, ma non riesce a essere pericolosa come vorrebbe. Lo diventa dopo l’intervallo e forse non sapremo mai se il tecnico ha alzato la voce o se è bastato guardarsi negli occhi. Optiamo per la seconda soluzione, perché ci fidiamo di Iacolino e siamo convinti che abbia tutte le ragioni quando sostiene che «questa è una grande squadra. E un gruppo straordinario, in campo e fuori». Per chi, per caso, avesse ancora qualche dubbio, suggeriamo di andare a rivedere le immagini dell’esultanza, dopo il missile su punizione di Artico, che fa tremare la traversa e poi scavalca l’incolpevole Bilucaglia: in campo ci sono tuti, gli undici che giocano e i sette della panchina, e ci sono anche dirigenti e staff. L’abbraccio collettivo, che è la sintesi della nuova Alessandria, figlia di una rivoluzione che ha tanti padri. «Cosa è cambiato rispetto all’anno scorso? È cambiato qualche dirigente e, soprattutto, è arrivato Iacolino, che ha allestito una squadra molto competitiva», commenta il presidente Gianni Bianchi. E lui, il tecnico, che tanti meriti ha, però sa che 16 punti, quattro vittorie consecutive e la vetta sempre portata di aggancio, non sono figlie di uno solo, ma di tutti. «I meriti sono dei ragazzi. Perché i campionati, ricordatelo, si vincono con i giocatori forti, ma prima di tutto con i grandi uomini. E questo è un gruppo di persone stupende, che hanno dimostrato di aver scelto Alessandria per un progetto e per un desiderio comune, di tornare grandi insieme ai grigi. Questa è la nostra forza: non posso dire, adesso, se questo basterà per chiudere al primo posto e non mi interessa neppure il filotto della Biellese. Per me conta poter lavorare con queste risorse umane che pochi hanno, credo nessuno in questa categoria, e con un pubblico che mette i brividi a guardarlo e a sertirlo. E che emoziona, perché pensare di essere riusciti a portare allo stadio tremila persone è una sensazione stupenda. Che ci godiamo, insieme alla nostra gente». Questa è la nuova Alessandria, che non ha paura di un Casale messo in campo per imbrigliarla, che per un tempo riesce nel suo compito. Poi, però, la differenza viene fuori, tutta e tanta, nella ripresa. «Una squadra forte e lanciata, contro una squadra ancora convalescente», commenta Mauro Zampollini, tecnico dei nerostellati. L’Alessandria sta benissimo, quella del secondo tempo è la riprova di una solidità che permette di capitalizzare al massimo un gol. L’Alessandria di questa stagione è fatta così: quando segna, diventa imperforabile. «Avremmo sempre bisogno di sbloccarci in fretta», ammette Fabio Artico, il capocannoniere. Va bene anche all’8’ della ripresa, magari finalizzando qualcosa in più, perché le occasioni, nel secondo tempo, si sprecano, a testimonianza di un monologo. Che come tutte le pièce importanti, regala un brivido finale, Sorrentino che se ne va a cercare il pareggio. Ma, là dietro, si è alzata una saracinesca. È colorata di grigio, come tutto il ‘Moccagatta’. E c’è già chi è in viaggio per Vado. Cronaca. Primo tempo: 5' punizione dai 20 metri, Cammaroto cerca la trasformazione diretta, un paio di metri sulla traversa; 6' la risposta del Casale è affidata a Cordua, filtrante per Di Dio in area, che cerca l'angolino basso e trova Casadei; 9' Koffi tocca il cross di Artico con la mano in area, ma l'arbitro opta per l'involontarietà; 28' l'occasione migliore è per il Casale, Gibbs tocca all'indietro per Cordua, destro dal limite, che quasi scheggia l'incrocio; 33' la miglior manovra dell'Alessandria, Artico appoggia a Bolla, sinistro in corsa, potente, sulla traiettoria c'è Koffi che respinge la conclusione destinata in porta; 44' ancora un piazzato per i grigi: Larganà dal vertice sinistro, tagliato in area, in mischia l'incornata a mezza altezza di Daleno e Bilucaglia si trova palla tra le braccia; 45' piazzato per il Casale, con Panzanaro: palla a scendere un metro sulla traversa. Secondo tempo: 1' pochi secondi e l'Alessandria è in avanti, Balestri largo a destra per Cretaz, cross tagliato, la difesa si salva con affanno; 5’ fa tutto Balestri, salta due avversari, si accentra e carica il destro dai 25 metri, di un nulla sulla traversa; 8’ Alessandria è in vantaggio: punizione un metro fuori dall’area, dal vertice destro, un capolavoro latrasformazione di Artico, destro potente, che ignora la barriera, si stampa sotto la traversa e ricade in rete, vano il tuffo di Bilucaglia; 9’ i grigi potrebbero raddoppiare, taglio di Daleno da sinistra, raccoglie Balestri sul secondo palo, girata sull’esterno della rete; 21’ Balestri, in area, evita Koffi, si gira e scodella per Larganà, un attimo in ritardo per la deviazione; 23’ missile di Longhi dai 20 metri, Bilucaglia vola e tocca in angolo; 30’ Artico pennella in area per il tocco di Larganà, che beffa Bilucaglia, ma sulla linea salva Russo; 32’ sul tiro cross di Daleno, a rientrare, smanaccia Bilucaglia; 37’ Casadei esce sui piedi di Sorrentino lanciato in area; 44’ Alessandria vicina al raddoppio: Longhi, in area, evita due giocatori e poi scodella un pallone d’oro per Larganà che, però, cerca il tacco a effetto e la difesa si salva; 48’ protesta Sorrentino per un presunto ‘mani’ di Zappella in area. Per l’arbitro il gioco può proseguire. Sala stampa: Lo striscione (quello che, nella Sud, recitava‘Iacolino, dalla stella alla stalla’) non gli è piaciuto. E non solo per una questione personale «Non lo merita Alessandria, credo che ancora una volta questa piazza e questa gente abbia dimostrato che questo è un palcoscenico importante, da onorare e rispettare». I suoi ragazzi l’hanno fatto, «straordinari tutti, per questi tifosi meravigliosi. Siamo orgogliosi, in sei giornate siamo riusciti a portare tremila persone allo stadio. Il merito è dei ragazzi, che sono un gruppo fantastico, anche fuori dal campo». L’analisi di Salvatore Iacolino poi si sposta sul derby. «Che fosse una partita tutt'altro che facile per noi lo sapevamo. Il Casale è una squadra solida, che ha anche forza fisica e la sa usare, e che per un tempo ha provato a chiuderci tutti gli spazi. Anche se io non boccio certo i primi 45' della mia squadra. Ammetto, però, che nella ripresa siamo cresciuti molto – insiste il tecnico dei grigi – e abbiamo dominato. Soprattutto l'atteggiamento tattico e mentale più redditizio. Noi molto equilibrati, abbiamo continuato a attaccare senza scoprirci mai. E senza rischiare: non ricordo un'azione degna di nota del Casale»... Una crescita costruita anche con un miglior utilizzo delle fasce. «È vero, ho chiesto a Lauro di spingere di più a destra e in quella zona del campo abbiamo creato, pesso, sovrapposizioni e superiorità numerica. Anche se, ci tengo a dirlo, l'Alessandria mi è piaciuta tutta. Una squadra, insisto, che ancora margini di crescita, soprattutto in trasferta. La Biellese continua a vincere? Non mi interessa, io guardo solo al nostro cammino» (Il Piccolo - Mimma Caligaris) Dura un tempo il sogno del Casale di bloccare la marcia dell'Alessandria. Poi una prodezza di Artico scrive la parola fine alle speranze ospiti di portare a casa almeno il pareggio. Ben disposti in campo e minuziosi nelle marcature su Balestri e Artico bloccati, i nerostellati non concedono spazi e mettono in evidenza l'ex Serra, oltre a Stefani la cui uscita, a metà del primi tempo per infortunio, è oltremodo penalizzante. I grigi, superiori per qualità, iniziano senza assumere con decisione e lucidità le redini del gioco, nonostante l'intelligenza tattica di Longhi e gli slalom di Larganà. Con Lauro al posto di Carini e Larganà sostituto di Buelli, mandrogni al via in formazione tipo mentre Zampollini deve ridisegnare il Casale per le assenze di Terminiello, Facciotto e Memmo, infortunati, e Tondi, squalificato. La punizione (5') di Cammaroto sopra la traversa è un segnale di difficoltà alessandrina. Casadei blocca a terra un sinistro debole di Di Dio ripetendosi all'8' su centro dello stesso attaccante. Su calcio piazzato l'Alessandria potrebbe passare al 10', ma il rasoterra di Cammaroto è deviato da Artico sul fondo. Il Casale continua però a mantenere alta l'attenzione: al 29', Serra per Cordua il cui forte destro lambisce l'incrocio dei pali. Gibbs di testa quattro minuti dopo non inquadra la porta. I grigi avanzano a tratti, ma senza forzare, e nulli sono i tentativi di Bolla, due volte, Artico e Daleno. Chiusura con bolide di Panzanaro su calcio da fermo e palla di poco fuori. Ripresa con l'Alessandria più motivata e spigliata soprattutto sulle corsie laterali. Dopo soli 20 secondi un’azione Balestri-Cretaz è interrotta in extremis da Russo. All'8’ il vantaggio dei grigi: fallo di Sacco su Cretaz, punizione da venti metri di Artico che con una traiettoria perfetta insacca nel sette alla sinistra di Bilucaglia. Insistono i padroni di casa e Balestri al volo lambisce il palo. Ancora Balestri protagonista senza fortuna al quarto d'ora e al 21'. Longhi riprova (23') ma Bilucaglia devia in angolo. All mezz'ora nuova possibilità di raddoppio: Artico per Larganà, uscita a vuoto di Bilucaglia e mentre la palla rimpallata sta per entrare in rete Russo sulla linea di porta spazza in corner. L'Alessandria vuole arrotondare il risultato. Al 41' per fallo di Mauro sul nuovo entrato Buelli, punizione bomba di Artico che sfiora il palo e 120 secondi più tardi Larganà servito da Longhi tenta la soluzione di tacco ma l'estremo casalese non si fa sorprendere: l'azione termina per intervento di Russo su Artico. Ultima occasione per i grigi al 47': dialogo Buelli-Artico con centro pr lo smarcatissimo Daleno che controlla ma spara sulla rete di recinzione. (La Stampa - Ed. Alessandria - Francesco Gastaldi) Il Casale, pur sconfitto nel derby di Alessandria, non ha tradito la sua gente. Di fronte a poco meno di tremila spettatori ha vinto di misura la squadra più forte, grazie ad una prodezza balistica su calcio piazzato del suo uomo di maggior spicco, Fabio Artico. Quello dei grigi è stato un successo ottenuto con merito, ma anche con discreta fatica. Per i nerostellati di mister Mauro Zampollini e del nuovo consulente sportivo Claudio Garella, i punti in classifica, dopo sei giornate, rimangono pertanto tre, ma l’obiettivo minimo di giornata, quello di far paura alla corazzata allenata dall’ex Iacolino, è stato pienamente raggiunto. Una magra consolazione, forse, ma non era semplice fare meglio. A Zappella e compagni, infatti, sono serviti ben cinquantatre minuti per concretizzare l’evidente superiorità tecnica e la migliore amalgama del collettivo. Anzi, a ben vedere è solo dopo il gol del vantaggio che le differenze sono emerse in maniera lampante. Non prima.l’abbiamo interpretata benissimo. Dopo un primo tempo in cui abbiamo studiato l’avversario senza scoprirci, nel secondo tempo siamo venuti fuori alla grande. Artico per noi è un giocatore importante, ma ritengo che oggi siano state create situazioni pericolose anche con altri uomini. Il Casale è una squadra molto fisica, rocciosa. Se si trova nella parte bassa della classifica è chiaro che qualche problema esiste, ma non sta a me effettuare questo tipo di analisi. In ogni caso credo che i nerostellati recupereranno posizioni nel prossimo futuro. Sono felice di aver contribuito a portare quasi tremila persone allo stadio, anche a Casale mi era riuscito». Ermanno Cordua (centrocampista Casale): «In carriera ho vinto alcuni campionati e dopo aver visto giocare Biellese ed Alessandria rimango sinceramente perplesso. Sono buone squadre, ma non mi sembrano irresistibili. Peccato averle affrontate in questa situazione d’emergenza che sembra non avere fine».Luca Bilucaglia (portiere Casale): «La curva alessandrina nel secondo tempo mi ha aiutato a rimanere concentrato, pur dicendomene di tutti i colori. Sul gol di Artico ho spinto parecchio sulle gambe, ma non è bastato. Quel tiro era davvero preciso e difficile da respingere». Proprio nel dopo partita di Alessandria, il Casale Calcio ha annunciato che Claudio Garella è il nuovo consulente sportivo della società e opererà con il compito di responsabile dei rapporti con la prima squadra. Garella, portiere campione d’Italia con Verona e Napoli negli anni Ottanta, conosce bene il club di Via Trevigi: ha militato nella Juniorcasale di Vatta promossa in serie C nel 1973-74 e poi è rimasto a difendere i pali nerostellati anche l’anno successivo. Si ricorda un suo gol su calcio di rigore, con ogni probabilità l’unica segnatura di un estremo difensore nella storia della società. In seguito, a metà anni Novanta, Garella è tornato in città come direttore sportivo, ai tempi della presidenza di Rossi. Per la cronaca, domenica la curva casalese ha accolto le voci riguardanti il nuovo consulente con l’eloquente striscione «Garella? No grazie», forse memore dell’esperienza dirigenziale, non troppo felice, di quasi tre lustri fa. Si spera che questa volta sia tutta un’altra storia. Intanto il Casale gioca mercoledì a Giaveno la gara di ritorno della Coppa Italia di Serie D. All’andata finì 2-1 per i nerostellati. GLI SCHIERAMENTI DELLE DUE SQUADRE. I padroni di casa si sono schierati con una difesa a quattro ed un centrocampo a rombo, dove l’ottimo Longhi ha agito da playmaker e Larganà ha giocato a ridosso dei temibili Balestri ed Artico. Iacolino non ha sostanzialmente fatto ricorso alla panchina, pur potendo contare su elementi affidabili. Il Casale ha risposto con uno schieramento più prudente. La base di partenza è stata una sorta di 4-4-1-1, con Serra alle spalle Di Dio. L’ex giocatore della Valenzana si è scambiato di posizione più volte con il giovane Gibbs, per poi lasciare spazio nella ripresa a Giacchino. Sorrentino, a poco meno di venti minuti dal termine, ha rilevato Di Dio in attacco, ma il cambio più importante Zampollini ha dovuto effettuarlo al 24’, quando Stefani, molto positivo fino a quel momento, ha abbandonato il campo per un colpo alla testa. UN PRIMO TEMPO GIOCATO ALLA PARI. In avvio di partita il Casale non ha affatto demeritato, interpretando in maniera eccellente il ruolo assegnatogli dalla classifica e dai pronostici della vigilia. Difesa alta, sempre concentrata, pochi rischi corsi. Ma soprattutto la capacità di ribaltare l’azione e di rendersi pericoloso in qualche circostanza. Soltanto il reparto d’attacco è sembrato mancare di incisività ed è questa una delle note dolenti da rimarcare in prospettiva futura. I due elementi più tecnici e concreti, Serra e Giacchino, sia per problemi fisici che per le regole sugli under non riescono a giocare insieme. E, nonostante gli investimenti effettuati sugli attaccanti Memmo, Sorrentino e Di Dio - tutti ancora da verificare e riguardo ai quali ci si augura l’esplosione di almeno uno dei tre - sarebbe utile disporre di una punta giovane, proprio per sfruttare al meglio e il più a lungo possibile i due trequartisti citati in precedenza. L’Alessandria, dal canto suo, ha faticato a prendere in mano le redini del gioco - troppo comodo, per il vittorioso Iacolino di fine partita, definire i primi quarantacinque minuti una “fase di studio” - e Bilucaglia, pur impegnato in un paio di occasioni, non ha dovuto compiere alcun intervento davvero difficile. UN MALEDETTO AVVIO DI RIPRESA Al rientro dagli spogliatoi, purtroppo, uno sciagurato “schema” sul calcio d’inizio battuto dal Casale, ha consentito all’Alessandria di recuperare immediatamente il pallone e di mettere sotto pressione la retroguardia nerostellata per qualche minuto. L’incitamento della gradinata nord, un pizzico di apprensione casalese e la qualità dei giocatori di Iacolino hanno fatto il resto. Il Casale non ha saputo reagire al meglio e, dopo otto minuti in cui - come si usa dire in gergo calcistico - “il gol è lentamente maturato”, la prodezza di Artico ha definitivamente rotto gli equilibri della sfida. Da quel momento in poi non c’è più stata partita e Panzanaro e compagni non hanno mai dato l’impressione di poter rimontare, rischiando in qualche circostanza di subire il secondo gol. SARÀ UN DUELLO ALESSANDRIA-BIELLESE? In vetta alla classifica, a punteggio pieno - unica squadra fra le 162 di Serie D - resta attualmente la Biellese, con i grigi ad inseguire a due lunghezze. Tuttavia, analizzando le due partite contro il Casale, per certi versi molto simili, ci pare di poter dire che Iacolino ha un collettivo più solido ed un’individualità di cui Viganò non dispone. Si prospetta, in ogni caso, un duello molto interessante. Il Casale sembra invece ormai destinato a lottare per la salvezza, ovvero a combattere per lasciarsi almeno sei squadre alle spalle. Le possibilità ci sono tutte, ma da questo momento in poi è doveroso che Claudio Garella e Mauro Zampollini si siedano a tavolino per effettuare valutazioni importanti. Urge sfoltire la rosa ed investire, appena le regole di mercato lo consentiranno, per colmare le lacune accertate. Il ritardo di un paio di mesi di programmazione è irrecuperabile ormai, ma dopo sei partite di campionato, l’allenatore - apparso molto lucido ed onesto nell’analisi post-partita - dovrebbe altresì avere ormai ben chiara la situazione. Bertacchi dice che il budget rispetto allo scorso anno non è cambiato. Qualcuno dovrà spiegargli, prima o poi, perché con le stesse risorse una compagine che ad aprile è scesa al Moccagatta a +14, ora si ritrova a -13. Non è solo colpa della Federcalcio o merito di Iacolino e degli investimenti del presidente Bianchi. Ci deve pur essere un’altra spiegazione (Il Monferrato - Gianluca Marchese) RISULTATI: Biellese – Rivarolese 1-0 Ciriè – Vado 1-0 Sestrese - Saluzzo 3-1 Imperia – Sanremese 0-0 Pro Belvedere – Lavagnese 1-2 Rivoli – Novese 0-0 Savona - Derthona 3-2 Sestri Levante – Lottogiaveno 1-1 CLASSIFICA: Biellese p. 18, Alessandria 16, Lavagnese 15, Imperia 13, Savona 12, Sestrese 11, Ciriè 10, Rivoli 9, Rivarolese, Sestri Levante, Sanremese 8, Pro Belvedere 7, Lottogiaveno 5, Novese 4, Casale 3, Derthona 2, Saluzzo 1, Vado 0. Il punto sul campionato La Biellese, unica a punteggio pieno in tutta la Serie D, prosegue la sua marcia inarrestabile. L'Alessandria vince il derby con il Casale e si mantiene a due punti di distanza dalla capolista tallonata a sua volta dalla Lavagnese che torna da Vercelli con il bottino pieno. Si stacca l'Imperia costretta al pareggio casalingo (0-0) dalla Sanremese nell'altro derby provinciale proposto dal calendario. Nella parte finale della classifica le uniche a muovere la colonna punti sono Lottogiaveno e Novese che hanno pareggiato in trasferta rispettivamente a Sestri Levante e Rivoli. Rimangono a quota zero vittorie Derthona, Saluzzo e Vado.