Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1957/1958
Serie A
16-03-1958 - Giornata: 25 - Bologna - Comunale


Bologna FC - Alessandria US 3 - 1 (2 - 1)
RETI: 4. Pivatelli G. [Bo] , 44. Pascutti E. [Bo] , 47. Pascutti E. [Bo] 19. Vitali A.[A]

Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Giacomazzi Giovanni, Snidero Cirano, Boniardi Umberto, Traverso (I) Luigi, Castaldo Ercole, Vitali Alessandro, Vonlanthen (II) Roger, Tagnin Carlo, Savioni Marco All.: Pedroni Franco

Formazione avversaria
BOLOGNA FC: Santarelli; Rota, Pavinato; Bodi, Mialich, Pilmark; Pascutti, Maschio, Pivatelli, Vukas, Randon. All.: Sárosi (I) György.

Arbitro: Menchini Lorenzo (Udine)
Note
Angoli: 4-1 (1-0) oppure 3-1. Spettatori: 15.000 oppure 17.000. Giornata stupenda, terreno ottimo. Inizio gara ore 15:00.

Commento
Vittoria dello stile e – aggiungeremmo – dello sforzo minimo. Quanto al primo, la prevalenza rossoblù è stata netta ed indiscutibile. Come indiscutibili sono pure stati, da parte felsinea, la miglior tecnica di squadra, il controllo del centrocampo, la miglior concezione del gioco; quando poi al minimo sforzo profuso, la cosa evidentemente rientra nei criteri economici adottati dai rossoblù da qualche tempo a questa parte: fare lo stretto necessario per vincere e basta. Il che spiega le pause, gli scambi di ritmo, i momenti opachi della squadra. Anche contro la grigia Alessandria di oggi (e non c’entra il colore delle maglie), il Bologna infatti ha temuto di strafare e così non ha dedicato che brevi momenti allo spettacolo. Sprazzi di gioco ad altissimo livello, alternati a lunghe zone vuote di partita. Comunque, ha segnato tre gol al catenaccio piemontese che fino a ieri era quello che aveva incassato meno di tutti in campionato. E questo, unitamente alle altre 4 o 5 occasioni da rete sapientemente create, dice della buona impostazione generale e dell’avveduta condotta di gioco dei rossoblù. Più precisamente, il Bologna [riga mancante] stringere d’assedio l’area alessandrina. Ne è derivato, pertanto, un generale arretramento degli uomini di Sárosi ed un conseguente irrobustimento delle posizioni di centrocampo. Il che, se ha in parte nuociuto allo spettacolo (e il pubblico talvolta l’ha sottolineato) ha però consentito di creare azioni di sorpresa e di assalire il dispositivo alessandrino con veloci folate offensive. Se poi il piano tattico del Bologna non è stato coronato da successo maggiore, ciò è dipeso dall’alterno rendimento degli uomini di prima linea, a cominciare da Maschio, assai meno lucido e continuo della domenica prima. Neppure Pivatelli appariva troppo in vena, mentre Vukas si è ripreso da ala dopo un inizio (da interno) alquanto in sordina. Alla distanza è invece calato Randon, autore d’un pregevole primo tempo. Di conseguenza, il migliore, o quanto meno il più continuo e positivo del quintetto, è risultato Pascutti, riapparso sobrio e misurato nel gioco e nuovamente di lucido intuito nelle improvviste proiezioni sotto rete. In blocco sugli scudi, invece, il sestetto di retroguardia. Se l’Alessandria non è riuscita quasi mai ad assumere decisamente le redini del gioco, o per lo meno a non trarne utile profitto, ciò si deve per gran parte all’ottimo lavoro di Bodi e Pilmark sui cardini della manovra avversaria, vale a dire Castaldo e Tagnin. Impeccabile, poi, la partita dei terzini. Tanto Rota che il rientrante Mialich che Pavinato hanno costituito un solido sbarramento lasciando praticamente inoperoso il portiere. Quest’ultimo, comunque, non ha avuto fortuna: l’unico tiro della partita, quello del pareggio di Vitali, l’ha nettamente sorpreso. Ma si trattava di un insidioso rasoterra e poi Santarelli, in quel momento, era copertissimo. Ingiusto sarebbe, pertanto, fargliene una croce. L’Alessandria ha piuttosto deluso. Soprattutto in difesa, dove Stefani non è riuscito a trattenere una palla (e ciò spiega i ripetuti incidenti sofferti dal portiere) e dove terzini e mediani non sono mai riusciti a conferire solidità e coesione al reparto, soggetto a ripetuti sbandamenti di fronte ai ficcanti contropiedi del Bologna. Nel complesso, comunque, l’assoluzione spetta di diritto ai laterali e particolarmente a Traverso, che ha svolto una mole di lavoro non indifferente sia in difesa che in appoggio all’attacco. Quest’ultimo per lunghi tratti s’è ridotto al duo di punta Vonlanthen-Vitali. Cronaca. Il Bologna ipoteca in partenza il risultato piazzando subito il suo contropiede maestro. Avviene al 4’ ed è un’azione di verticalità estrema. Rota impone l’alta a Savioni e rilancia corto su Bodi, appoggia a Pilmark, traversone su Pascutti, di prima il ragazzo su Pivatelli lanciato. Boniardi, in vantaggio sulla palla, perde il duello dei gomiti. Fucilata secca del «Piva» che piega le mani al portiere: 1-0. Il gol fa rallentare il ritmo al Bologna ed induce l’Alessandria ad attaccare senza peraltro rinunciare al catenaccio (solo Traverso dà il cambio a Boniardi, che diventa libero). Tiri alti di Vitali e Savioni intervallati tra loro da un preziosismo di Maschio che conclude un’azione Bodi-Pascutti accarezzando la palla con l’esterno del piede e mandandola d’un soffio sopra il montante. Il Bologna comunque lascia troppo fare e finisce per meritarsi il pareggio dell’avversaria. Lo sigla Vitali al 19’ su servizio di Snidero e tiro improvviso dalla sinistra. Santarelli (coperto) si getta in ritardo e la palla lo beffa nell’angolino basso. Il Bologna tenta a più riprese l’«a fondo». Magnifico lancio di Vukas su Maschio al 33’, ma l’argentino, stretto nella morsa Boniardi-Tagnin, finisce lungo disteso al centro dell’area. L’arbitro comunque non se ne cura. Allora Maschio giura vendetta: ubriaca un paio di avversari, poi porge deliziosamente a Pascutti; tiro non trattenuto da Stefani, Pivatelli a due passi ha una frazione di secondo di ritardo e Boniardi gli stoppa il tocco a rete. La palla ballonzola sulla linea bianca finché Stefani la recupera peraltro subendo (alle mani) le conseguenze della carica avversaria. Altra azione pressoché analoga al 40’. Anche stavolta il portiere alessandrino non trattiene e Pascutti intervenendo provoca il risentimento dei difensori. Breve mischia. Avvicinandosi l’arbitro, Snidero simula il k.o., ma finisce per essere ammonito. Sta per scadere il tempo e gli avanti rossoblù cincischiano troppo. Allora Pilmark ha come un gesto di ribellione. Aggancia una palla da tre quarti di campo e spara deciso. Stefani ormai ha le mani di ricotta e Pascutti è lentissimo a raccoglierne la debole respinta. Rossoblù nuovamente in vantaggio. Subito alla ripresa delle ostilità, il Bologna piazza la botta decisiva. Maschio, servito da Pivatelli, si gingilla contrastato da un paio di avversari. Poi ha un secco dietrofront con lancio calibrato su Pascutti. Il ragazzo va a nozze su quell’allungo e una volta in area lascia partire una sassata a mezza altezza. Gioco fitto, anche se i grigi protestano a lungo reclamando il fuorigioco di Pascutti (che a parer nostro non c’era). Il nervosismo degli ospiti porta a qualche ripicco ed a diverse ammonizioni sul taccuino dell’arbitro. Tra i più agitati sono Nardi e Castaldo. Ma anche ai margini del rettangolo c’è un battibecco tra Pedroni ed un grosso signore con gli occhiali (forse il commissario di campo?), dopodiché l’allenatore dei grigi si alza e tranquillamente se ne va dal campo, mentre l’altro prende appunti su un taccuino. Il Bologna tenta di approfittare della situazione e libera nuovamente Pascutti su combinazione Randon-Vukas: stavolta, però, Stefani non si lascia sfuggire la deviazione dell’ala. I rossoblù, comunque, non insistono troppo, sicché ritorna sotto rabbiosamente l’Alessandria. Su contropiede di Castaldo, Savioni potrebbe segnare al 16’, ma mette fuori con Santarelli corsogli incontro. Ultimio sussulto al 41’: mischia in area felsinea, batti e ribatti, portiere fuori dai pali e salvataggio di Bodi sulla linea bianca. Per essere un mediano bisogna proprio dire che l’ex granata è un… estremo difensore veramente in gamba. Giornata stupenda, campo perfetto. L’Alessandria ha tenuto dapprima libero in difesa Traverso (sulla seconda battuta di Maschio), quindi Boniardi. Nel Bologna continui scambi di posizione fra Vukas e Randon. Il portiere Stefani si è ripetutamente infortunato alle mani dal 34’ in avanti e l’allenatore Pedroni ha abbandonato il campo al 10’ della ripresa. (Renato Lemmi Gigli, «La Gazzetta dello Sport», 17 marzo 1958) Scorrettezze in serie e proteste dell'allenatore Pedroni BURRASCOSA SCONFITTA DELL'ALESSANDRIA A BOLOGNA Un risultato regolare, ma una partita rovinata da un arbitraggio insufficiente, casalingo, e da una serie di scorrettezze imposte, soprattutto nel primo tempo, dai rossoblù. Il direttore di gara, l’udinese Menchini, ha perduto troppo presto la tramontana. Pedroni, che era rimasto in panchina, a un certo momento non ha saputo resistere ed è entrato in campo al 40’, quando Stefani (colpito con violenza, ma senza volontarietà, in precedenza da Pivatelli) era rimasto nuovamente a terra dopo una parata sui piedi di Pascutti. E non è riuscito a contenersi nemmeno all’inizio della ripresa, dopo la terza rete di Pasciuti, in netto fuori gioco. Pedroni invitava i suoi… a non farsi pescare, lo gridava anzi dalla panchina. Si alzava però il commissario di campo, invitandolo a tacere, e l’allenatore, al colmo dell’agitazione, preferiva abbandonare il suo posto e rientrare negli spogliatoi. Complessivamente è stata una brutta partita che il Bologna poteva però vincere con un maggiore scarto di reti. Ma all’Alessandria vanno concesse delle attenuanti. Il secondo e il terzo gol sono venuti per difettose parate di Stefani, rimasto contuso alla spalla destra nello scontro con Pivatelli, ma va detto che il portiere grigio aveva anche prima mostrato scarsa sicurezza. Anche la rete iniziale, a freddo, dopo appena quattro minuti di gioco, era infatti il frutto di un difettoso intervento. Un solo uomo nel quintetto di punta del Bologna è emerso per ordine e continuità: ed è stato Maschio. Gli altri hanno avuto un rendimento alterno, ma nessuno, comunque, ha del tutto demeritato. L’Alessandria si è presentata con il solito schieramento prudenziale. Pedroni non si è sentito di scendere in campo e Boniardi è rimasto al centro della mediana. Dopo il gol iniziale, Boniardi però è diventato terzino libero e Traverso si è portato su Pivatelli con Tagnin. Il biondo interno alessandrino è venuto fuori soprattutto nel secondo tempo, quando i grigi, lasciate ormai da parte le preoccupazioni difensive, si sono frequentemente distesi all’attacco. Ecco le fasi più importanti della cronaca. Al 4’ Pascutti lancia Pivatelli, che lotta a gomito a gomito con Boniardi: sembra avere la peggio, ma ricupera brillantemente, anche se si aiuta irregolarmente con le braccia. Il tiro, da una quindicina di metri, è violento: Stefani para a mani aperte, ma la palla, non trattenuta, rotola lentamente in rete. Attaccano i grigi con puntate di Vitali e Vonlanthen e, al 20’ riescono a conquistare il pareggio. Snidero ha la palla al limite dell’area e rimane per un attimo incerto: poi la passa a Vitali, spostato sulla sinistra; l’attaccante, da tre o quattro metri fuori dell’area, scocca un tiro apparentemente innocuo: Rota non interviene e Santarelli arriva in ritardo con il tuffo. Il conquistato pareggio riporta vivacità nel gioco e si rifanno sotto i rossoblù. Al 35’ potrebbero ancora passare in vantaggio, quando Stefani non trattiene una palla di Pascutti, ma Pivatelli non è pronto e il portiere, aiutato da Snidero, può sventare la minaccia. È in quest’occasione che Stefani subisce il lieve infortunio alla spalla. Cinque minuti dopo, Pascutti gli piomba ancora addosso ed allora Pedroni entra per protestare. A un minuto dal riposo, Pilmark tira da 35 metri: Stefani non trattiene e Pascutti previene i difensori rimasti impalati e riporta il Bologna in vantaggio. Al 4’ della ripresa, la terza rete rossoblù: intesa Pivatelli-Maschio e tiro dell’oriundo; respinge malamente Nardi e il pallone arriva a Pascutti solo sulla sinistra. Tiro e rete. Adesso l’Alessandria si fa sotto e preme. Il finale è tutto grigio, ma il risultato non muterà. (Ermanno Mioli, «Stampa Sera», 17 marzo 1958) Vittoria meritata della compagine locale, che ha complessivamente dominato nei due tempi. Il terzo goal dei rossoblù è stato alquanto discusso, ma non crediamo abbia potuto influire decisamente sul risultato finale. Infatti, se il Bologna avesse avuto gli attaccanti con mira più centrata, nessun dubbio che avrebbe potuto contare su un bottino ancor più considerevole. Comunque, per una avversaria che vantava il minor numero di reti di tutte le squadre della Serie A, il 3-1 è assai eloquente. La squadra rossoblù ha avuto nei terzini e nei mediani, soprattutto in Rota, Mialich e Pilmark, gli uomini più sicuri, mentre all’attacco si sono particolarmente segnalati Maschio, regista impeccabile e diligente e Randon, il quale ha sostenuto una fatica non indifferente. Hanno, invece, alternato momenti di buona vena a pause sconcertanti Pivatelli, Vukas e Pascutti. Pascutti, però, ha realizzato due goals, dimostrandosi pronto nello sfruttare le occasioni favorevoli. L’undici alessandrino non si è dimostrato un antagonista dotato di spiccate qualità. Esibisce un gioco piacevole, ma di scarsa praticità. Non è da escludere che il terzo goal, viziato da fuorigioco, lo abbia demoralizzato; certo è che la sua forza difensiva non è stato un modello di perfezione. Il Bologna, anzi, è passato con una certa disinvoltura attraverso lo sbarramento degli antagonisti. E se non ci fosse stato il portiere dei grigi, artefice di pronti interventi, il bottino sarebbe stato più cospicuo. Degli ospiti hanno suscitato eccellente impressione Snidero, Castaldo e Tagnin, il quale ultimo si è rivelato senza dubbio il miglior elemento degli ospiti. Nel primo tempo, il Bologna ha attaccato a valanga e all’8’ passava. Era Pivatelli che realizzava sfruttando un allungo di Maschio. Il centrattacco dei rossoblù ingaggiava uno stretto duello con Boniardi, uscendone vincitore. Il suo tiro non perdonava. Gli ospiti, però, non si davano per vinti e al 20’ conseguivano il pareggio per merito di Vitali il quale da fuori area sferrava un tiro rasoterra che coglieva di sorpresa Santarelli. Dopo avere mancata una facile occasione al 34’, il Bologna si portava nuovamente in vantaggio per opera di Pascutti che riprendeva il pallone respinto debolmente da Stefani su affrettato tiro di Pilmark. Nella ripresa, al 3’, Pascutti, forse in fuorigioco, raccogliendo un allungo di Pivatelli, segnava la terza rete. Vani i tentativi dei grigi per accorciare le distanze. L’arbitro ha ammonito vari giocatori. (Gianni Rossi, «Corriere dello Sport», 17 marzo 1958) La netta superiorità dei locali, pur senza dare vita ad un incontro molto pregevole sotto il profilo tecnico, ha avuto la meglio. In quasi tutte le reti della giornata ha però avuto una parte decisiva l’incertezza dei portieri. Stefani, al 4’, non trattiene un forte tiro di Pivatelli, che aveva resistito in corsa alla carica di Boniardi: la palla gli sfugge ed entra in rete. Santarelli, al 20’, si fa sorprendere da un tiro rasoterra da fuori area di Vitali e si getta in ritardo. Ancora al 44’ del primo tempo, Stefani non trattiene un tiro di Pilmark da molto lontano e, sulla debole respinta, Pascutti segna facilmente. Sull’ultima rete del Bologna grava invece un sospetto di fuori gioco per la posizione di Pascutti quando è stato servito al 4’ della ripresa dopo uno scambio Pivatelli-Maschio: Pascutti ha concluso con un secco tiro di sinistro. («l’Unità», 17 marzo 1958) SCONFITTI I «GRIGI» A BOLOGNA (3-1) Domani il campionato è sospeso per rincontro internazionale Austria-Italia Era prevista una partita dura sul campo dei rossoblù, ma una sconfitta così netta ha veramente sorpreso. Non si capisce perché, innestando Boniardi, lo schieramento non sia stato prudenziale, in difesa del centrosostegno, come quando gioca Pedroni. Si è visto applicare il gioco aperto, senza terzino libero, proprio con Boniardi di fronte allo sgusciante Pivatelli. Il tardivo ritorno alla formazione di prudenza ha dimostrato che l’Alessandria avrebbe potuto benissimo lasciare imbattuta il campo del Bologna. La poco felice giornata di Stefani, Savioni e Vonlanthen ha cooperato a provocare la sconfitta dell’Alessandria. Stupisce il rilevare che certi giocatori si presentano in campo in non buone condizioni di forma. A completare il risultato negativo, ha contribuito l’assurdo comportamento dell’arbitro Menchini di Udine, nettamente favorevole alla squadra bolognese. Purtroppo, contro i direttori di gara non c’è niente da fare; possono commettere qualsiasi errore, ma rimangono pur sempre immuni da provvedimenti disciplinari; in compenso, dei loro sbagli, ne fanno le spese i giocatori, le società e, perché no?, la serietà del gioco del calcio. «Tremare il mondo fa». Questo era il motto dello squadrone rossoblù, ma ad onor del vero domenica il Bologna non ha fatto tremare nessuno e può ringraziare il mediocre comportamento di qualche nostro giocatore, se è riuscito a realizzare tre reti, una più fortunosa dell’altra. Proprio in questo periodo, e data la situazione in cui trovasi la squadra grigia con giocatori in predicato di lasciar l’Alessandria, occorre cercare di tener vivo l’entusiasmo degli sportivi ed intensificare la preparazione, con il miraggio di poter finire in bellezza questo campionato. Le notizie di giocatori già ceduti e la modesta condotta di gara della nostra squadra nel corso delle ultime due partite di campionato non è consolante. Abbiamo già detto che l’Alessandria ha bisogno di curare gli incassi delle partite per assestare il bilancio e di non perdere la fiducia del pubblico. Un tifoso, abbonato delle tribune, ci ha scritto che è pentito di aver prelevato la tessera ad un prezzo così alto, per poi vedere sfumare l’interesse del campionato dieci partite prima del termine. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 22 marzo 1958) RISULTATI: Atalanta-Milan 1-0 Genoa-Spal 0-0 Internazionale-Juventus 2-2 Lanerossi Vicenza-Sampdoria 2-4 Lazio-Roma 2-1 Napoli-Fiorentina 3-1 Torino-Padova 2-0 Udinese-Verona 2-0 CLASSIFICA: Juventus 39; Padova 33; Fiorentina 30; Napoli 29; Bologna 27; Roma 26; Alessandria, Lanerossi Vicenza, Lazio 25; Internazionale 24; Torino, Verona 23; Milan, Spal 22; Udinese 21; Atalanta, Sampdoria 19; Genoa 18 MARCATORI 22 gol Charles (Juventus) 18 gol Hamrin (Padova) 17 gol Firmani (Sampdoria), Vinicio (Napoli) 13 gol Sivori (Juventus) 11 gol Da Costa (Roma), Del Vecchio (Verona), Lindskog (Udinese) Il punto sul campionato Sono aumentati a sei i punti di vantaggio della Juventus sulla squadra rivelazione del torneo: ovvero il Padova. In una cornice stupenda di pubblico con uno spettacolo calcistico degno di tanta attesa è andato in scena un pirotecnico 2-2 tra Inter e bianconeri torinesi: risultato con soddisfazione equamente divisa e nessuna recriminazione. Una bella, chiara, convincente vittoria da parte del Torino che aveva dominato, per almeno tre quarti di sfida, il Padova. Il Napoli aveva vinto per la maggiore incisività del suo attacco il match contro la Fiorentina. Doppio catenaccio in Genoa-Spal e la gara era terminata senza un nulla di fatto. Soltanto con un guizzo nel finale la Lazio era riuscita a sconfiggere la Roma. La Sampdoria aveva colto a Vicenza un’insperata vittoria, preziosa per risalire la china in classifica. L’Atalanta aveva vinto meritatamente la gara contro il Milan apparso in cattiva giornata. Due reti di Lingskog avevano deciso Udinese-Verona a vantaggio dei padroni di casa.