Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1957/1958
Serie A
25-05-1958 - Giornata: 34 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Udinese AC 1 - 2 (0 - 2)
RETI: 73. Savioni M.[A] 25. Fontanesi (I) C. [Ud] , 30. Piquè L. [Ud]

Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Giacomazzi Giovanni, Marcellini Antonio, Boniardi Umberto, Pistorello Giancarlo, Castaldo Ercole, Manenti Michele, Vitali Alessandro, Tagnin Carlo, Savioni Marco All.: Pedroni Franco

Formazione avversaria
UDINESE AC: Romano; Baccari, Valenti; Piquè, Sassi, Cardarelli; Medeot, Giacomini, Pentrelli, Sentimenti (V) Primo, Fontanesi (I) Carlo. All.: Bigogno Giuseppe.

Arbitro: Moriconi Antonio (Roma)
Note
Ammonito: Baccari [U]. Angoli: 4-1. Spettatori: 2.000 oppure 4.000. Giornata calda e afosa, terreno erboso. Inizio gara ore 16:00.

Commento
Ad un primo tempo di netta marca udinese, ha fatto riscontro una ripresa in grigio dal finale travolgente, tanto da far ritenere certo un pareggio. L’Alessandria era scesa in campo in formazione rimaneggiata all’ultimo momento, con l’inserimento in squadra di Manenti, da tempo a riposo, ed il rientro di Marcellini. Nardi, che fungeva da capitano in assenza di Pedroni, ha sfiorato il pareggio a pochi secondi dalla fine con un’azione spettacolare, ma Romano è uscito ad evitare il peggio. In tal modo, la squadra veneta, nelle cui file militavano quattro riserve, ha lasciato lo stadio di Alessandria a testa alta, tra gli applausi del pubblico. In verità, i bianconeri hanno dominato, in particolare nei primi quarantacinque minuti, in modo incontrastato, segnando due magnifici gol; nei primi minuti della ripresa hanno fallito una facile occasione per consolidare il bottino, quindi hanno dovuto cedere di fronte al ritorno offensivo dei grigi che hanno accorciato le distanze alla prima mezz’ora e sfiorato, come abbiamo detto, la divisione della posta sul finire dell’incontro. Non si assiste ad un gioco di alta levatura tecnica e sinistra, forse a causa delle particolari condizioni della giornata: ultima di campionato, afosa, in clima elettorale e per la defezione del pubblico. Ammonito Baccari per scorrettezze. Moriconi di Roma, che aveva inaugurato la stagione proprio ad Alessandria, allora vincitrice sulla Fiorentina, è stato un equo direttore di gara. Alterne azioni nei primi 24 minuti, quindi, al 25’, Fontanesi, su passaggio di Pentrelli, batte imparabilmente Stefani con un secco tiro da pochi metri invano ostacolato da Boniardi mentre Nardi… è rimasto a guardare. Dopo cinque minuti, è la volta di Piquè a vulnerare la rete grigia con un tiro raso terra da trenta metri: Stefani si getta, ma in ritardo, incontro al pallone che rotola in fondo alla porta. Al 39’, altro pericolo per i padroni di casa, ma la palla, calciata con foga da Pentrelli, finisce fuori, sia pure di poco. Al fischio dell’arbitro che invita i giocatori al riposo, fanno riscontro i sonori fischi del pubblico all’indirizzo dei grigi e calorosi battimani nei confronti degli avversari. Alla ripresa delle ostilità si assiste ancora ad alcune azioni di marca udinese, ma la riscossa alessandrina non tarda a venire. Gli uomini di Pedroni si scatenano, decisi ad agguantare il pareggio. Al 28’ Tagnin passa un preciso pallone a Savioni, che con un bel tiro batte Romano. Al 30’, calcio di punizione contro l’Udinese deviato in corner: uscita dell’estremo difensore bianconero che blocca la palla sui piedi di Vitali. Ancora tre arditi interventi di Romano, quindi al 43’ Tagnin, in una furibonda mischia, fallisce per un soffio il bersaglio e un minuto dopo Nardi, spostato in area di rigore, con una potente rovesciata indirizza perfettamente a rete la palla: Romano, però, con un salto acrobatico, riesce ad arrestare la sfera di cuoio salvando la sua squadra dal pareggio. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 26 maggio 1958) Doveva finire in bellezza per i grigi dopo l’ottimo campionato che li aveva riconfermati nella massima serie ed invece le cose non sono andate come erano le previsioni. D’altra parte, occorre anche riconoscere che dopo aver agito con leggerezza nel primo tempo, i grigi si rifacevano nella ripresa e passavano decisamente al contrattacco e proprio allo scadere degli ultimi secondi Nardi, senza dubbio il migliore in campo, stava per riportare le sorti alla pari con una magnifica rovesciata che solo l’abilità di Romano riusciva ad eludere. Questo episodio sta a significare chiaramente come l’Alessandria abbia cercato in tutti i modi di strapparsi di dosso l’apatia iniziale, né è da dimenticare che l’Alessandria ha oggi scontato la cattiva giornata di Tagnin (la più nera del campionato) e quella di Pistorello, ripresosi solo sul finire quando è passato all’attacco. Per Stefani non vi sarebbero attenuanti sulla seconda rete realizzata da Piquè da circa 40 metri se non portasse a giustificazione il salto del pallone che lo ingannava proprio all’ultimo istante. Tutt’altro il discorso per l’Udinese. I bianconeri hanno affrontato la prova puntando al risultato positivo e sfruttando in pieno le possibilità di Pentrelli, Sentimenti V, Fontanesi e del lungo Medeot. Hanno attaccato meno ma, quando lo hanno fatto, agendo in contropiede, sempre hanno messo in difficoltà la difesa alessandrina. Nel secondo tempo, e questo poteva costar caro, Bigogno faceva chiudere in difesa tutto il complesso, concedendo spazio agli ormai decisi alessandrini. Cronaca: azioni alterne, ma subito balza evidente la decisione dei bianconeri. Al 4’ Pentrelli, controllato da Giacomazzi, fallisce una buona occasione. Al 9’ ancora Pentrelli obbliga Stefani in uscita dopo essersi bevuti un paio di avversari. Occasione per i grigi all’11’: Tagnin riceve a tre quarti di campo, tagliando imbecca Manenti che spara fortissimo sull’esterno della rete. Al 25’, la prima rete udinese: da metà campo, contropiede bianconero. Sassi, lungo in profondità a Fontanesi, che resiste in area alla carica di Pistorello e tira secco a mezza altezza. Al 30’ Piquè parte da lontano, si avvicina di gran carriera all’area alessandrina e, sorprendendo tutti, da circa quaranta metri lascia partire un tiro rasoterra che inganna Stefani. La ripresa inizia con applausi per l’Udinese e fischi per i grigi. Poi, la musica cambia: la metà campo è da vendere; al 28’, su azione manovrata, Savioni riceve da Tagnin in area e segna imparabilmente. Continua la pressione alessandrina con pericoli per gli uomini di Bigogno e poi la fine, con l’azione di Nardi già descritta. Nel secondo tempo, un leggero stiramento ha obbligato Pedroni a spostare Manenti all’ala destra, portando Castaldo all’interno. Scambio di posto anche fra Tagnin e Pistorello. (Franco Benzi, «La Gazzetta dello Sport», 26 maggio 1958) I grigi finiscono male un campionato incominciato bene SORPRESA L'ALESSANDRIA DALL'UDINESE: 1-2 Il pubblico alessandrino ieri ha compiuto una buona azione. Era andato allo stadio per la partita con l’Udinese, sperando che i grigi concludessero il campionato bene come l’avevano incominciato, cioè con una vittoria. L’Alessandria, invece, ha fallito l’ultimo obiettivo: stremata dalla fatica dopo una stagione in cui ha superato se stessa in molte occasioni, la squadra di Pedroni non è riuscita a reggere il confronto con un’Udinese ancora in invidiabile stato di freschezza ed ha ceduto nettamente. I bianconeri friulani sono scesi in campo con i giovani Medeot e Giacomini all’attacco, lasciando a casa il trio centrale Pantaleoni-Bettini-Lindskog al completo. Con tutto ciò, essi hanno egualmente dominato con un’autorità tale che avrebbe giustificato anche un punteggio più eloquente di quello di 2-1 effettivamente ottenuto. Il risultato negativo avrebbe comunque giustificato pienamente una chiusura tra i fischi. Gli spettatori però, dopo aver chiaramente manifestato la loro delusione dopo i primi 45 minuti, non hanno avuto cuore, al termine della gara, di fischiare ancora quegli undici ragazzi stanchi ed avviliti. L’Alessandria è riuscita, bene o male, ad arginare l’offensiva degli avversari nei primi venti minuti di gioco, rispondendo anche con qualche puntata senza fortuna. Al 4’ un tiro del bianconero Pentrelli finiva a lato di poco, all’8’ Stefani salvava una rete sicura gettandosi sui piedi dello stesso Pentrelli, mentre all’11’ e al 13’ due tiri di Manenti finivano fuori bersaglio. Al 25’ però, grazie a un precisissimo lancio di Pentrelli, Fontanesi si presentava solo davanti a Stefani e portava in vantaggio l’Udinese. Cinque minuti dopo, un tiro da lontano del mediano Piquè si infilava ancora in rete sorprendendo Stefani e questo secondo goal segnava praticamente la fine delle speranze dell’Alessandria. Uno svantaggio di due reti, difficile da rimontare per una squadra in piena efficienza, appariva infatti insuperabile per un’Alessandria inesistente a metà campo ed efficace all’attacco soltanto con Savioni e, a tratti, con Tagnin. I grigi cercarono comunque ostinatamente, nella ripresa, di ridurre almeno il distacco, ma l’inconsistenza di Marcellini, Pistorello e Manenti rendeva vani gli sforzi degli altri giocatori. Al 28’, tuttavia, su un allungo di Tagnin, Savioni riusciva a filtrare attraverso lo sbarramento difensivo udinese ed a battere Romani con un forte tiro dal centro dell’area. Da questo momento alla fine, tutti i grigi, terzini compresi, si gettarono all’arrembaggio alla ricerca del pareggio. L’occasione buona si presentò a Nardi proprio allo scadere del tempo, ma Romano riuscì a neutralizzare anche l’acrobatica rovesciata del terzino grigio. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 26 maggio 1958) L’Alessandria, giù di fiato e inconsistente all’attacco, ha chiuso il campionato con una meritata sconfitta, tra i fischi del pubblico. I friulani, agilissimi e pericolosi, sono passati con facilità tra le maglie della retroguardia alessandrina e dopo la mezz’ora di gioco erano già in vantaggio per 2 a 0. Soltanto nella ripresa i grigi hanno giocato con impegno e, dopo aver accorciato le distanze verso la mezz’ora con Savioni su passaggio di Tagnin, hanno fallito alcune occasioni da rete. Il portiere udinese ha salvato la vittoria con una grande parata in due tempi proprio allo scadere dei 90’, su tiro di Nardi, spintosi all’attacco. («l’Unità», 26 maggio 1958) CONCLUSO IL CAMPIONATO L’Alessandria è imita al terzultimo posto Quello di domenica scorsa al Moccagatta è stato un incontro che ha visto in campo due squadre totalmente diverse: una veloce e sbrigativa, l’altra – la nostra – impacciata ed abulica. Non bisogna soffermarsi ad inveire contro i singoli giocatori: le cause di tanta decadenza vanno secondo noi ricercate altrove. Sta di fatto che dopo mezz’ora di gioco la rete di Stefani era stata violata due volte. Caso strano, con un tuffo difettoso Stefani, che aveva effettuato ottime parate, ha dato la vittoria all’Udinese, mentre il portiere degli ospiti, con alcuni interventi tempestivi e con la fortunosa respinta all’ultimo minuto della partita su acrobatica rovesciata di Nardi, ha salvaguardato la vittoria della sua squadra. I grigi nel secondo tempo hanno giocato con maggior impegno, bilanciando l’andamento della partita. Ciò sta a dimostrare che se la squadra avesse sentito l’importanza dell’incontro, le possibilità di evitare la sconfitta sarebbero state notevoli. L’Alessandria avrebbe dovuto finire in bellezza il campionato, con una vittoria che l’avrebbe portata al centro della classifica, in gruppo con le grandi squadre; invece abbiamo assistito ad una prestazione men che mediocre. La compagine grigia, anziché allinearsi con giocatori giovani e riposati, come aveva fatto l’Udinese, ha mantenuto una formazione con atleti stanchi, pesanti e per giunta in difetto di volontà. C’è voluto il giro di vite da parte del Presidente, ing. Sacco, durante il riposo negli spogliatoi, per dare la sveglia alla squadra. A nostro avviso, solo assistendo all’esempio di volontà dato dal giocatore Nardi, i grigi avrebbero dovuto giocare con maggiore impegno. Qualche mese fa avevamo segnalato l’errato sistema di vendere (e svendere) i giocatori prima della fine del campionato ed infatti ne abbiamo visto le conseguenze nelle ultime partite. Ci spiace, perché Vitali e Tagnin, con tutti i loro difetti ed i loro pregi, erano stati tra i più redditizi ed i più tecnici giocatori grigi. Si erano messi in luce campo nazionale ed erano richiesti da squadre metropolitane. Questi due giocatori erano costati somme non eccessive, avevano reso notevolmente e la loro cessione ha portato un contributo alla cassa sociale. Era logico, sportivamente parlando, che il pubblico, nella partita di commiato, dovesse tributare loro il saluto e l’applauso dovuto. Ciò non è stato possibile, data la scadente prestazione della squadra. L’esempio serva per l’avvenire, nell’interesse della squadra e dei giocatori e per evitare le rimostranze degli spettatori. A San Siro il pubblico ha lanciato verso i giocatori milanisti, manciate di monete alla fine della partita, come si usa di fronte alla… fontana di Trevi. Erano i rossoneri, campioni d’Italia, fregiati dello scudetto tricolore, a ricevere l’insulto. Ad Alessandria, e per essere precisi, in tribuna, un gruppo di giovani, dopo la prima rete dell’Udinese aveva gridato a dispregio dei grigi: «Due… Due…»! Nella ripresa, allorché l’Alessandria è riuscita ad accorciare le distanze con una rete di Savioni e l’Udinese era ormai in ginocchio sotto l’incalzare della nostra squadra, non si è più sentito il grido di incitamento: «Due… Due…». Il nostro pubblico, preferibilmente, applaude i grigi quando vincono. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 31 maggio 1958) RISULTATI: [24 maggio 1958] Bologna-Internazionale 1-0 Juventus-Roma 3-0 [25 maggio 1958] Fiorentina-Padova 6-1 Lazio-Verona 4-0 Milan-Genoa 1-5 Lanerossi Vicenza-Napoli 4-0 Sampdoria-Torino 4-0 Spal-Atalanta 2-1 CLASSIFICA: Juventus 51; Fiorentina 43; Padova 42; Napoli 40; Roma 36; Bologna 34; Lanerossi Vicenza, Torino 33; Internazionale, Milan, Udinese 32; Alessandria, Genoa, Lazio, Sampdoria, Spal 30; Atalanta 28; Verona 26 MARCATORI 28 gol Charles (Juventus) 23 gol Firmani (Sampdoria) 22 gol Sivori (Juventus) 21 gol Vinicio (Napoli) 20 gol Hamrin (Padova) Il punto sul campionato L’ultima giornata di campionato aveva emesso i verdetti finali: Juventus campione d’Italia con tre gol alla Roma nell’ultima gara casalinga. Secondo posto in classifica per la Fiorentina che aveva rifilato sei reti al Padova, terza in graduatoria.. La Lazio aveva concluso felicemente il proprio torneo conquistando quei due punti che le avevano consentito di stare in Serie A mentre il Verona, sconfitto, aveva dovuto dire arrivederci alla Serie A, retrocedendo in cadetteria. Sonori fischi per il Milan che aveva perso malamente contro il Genoa che si era cosi salvato evitando la Serie B come la Sampdoria che aveva avuto la meglio opposto ad un’irriconoscibile Torino.