Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
04-10-1953 - Giornata: 4 - Como - Giuseppe Sinigaglia


Como AC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Ravera Vincenzo, Garzena Bruno, Bussetti Luigi, Generani Renzo, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bocchio Peppino, Giraudo Ernesto, Amateis Giacomo, Mirabelli Walter, Tuberosa Franco All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
COMO AC: Bardelli; Boniardi, Brancaleoni; Viciani, Mezzadri, Battistella; Malighetti, Turconi, Ghiandi, Zanollo, Radaelli. All.: Lamanna Hugo.

Arbitro: Rigato Gino (Venezia)
Note
Angoli: 9-1 (4-0). Campo inzuppato, pioggia ininterrotta per tutta la gara. Inizio gara ore 15:30.

Commento
Successo morale sul campo della capolista della "Serie B" L'ALESSANDRIA IN NETTA RIPRESA RIESCE A NON PERDERE A COMO Non sappiamo esattamente quanti siano i Santi del calendario; sappiamo però che da ieri, per i sostenitori dell’Alessandria, ce n’è uno di più: domenica 4 ottobre, San Ravera. Il giovane portiere grigio, che dall’inizio del torneo sostituisce il titolare infortunato, Dalla Fontana, nelle prime tre partite non aveva fornito un rendimento molto sicuro, tanto che era stata riversata su di lui parte della colpa per le sconfitte di Valdagno e di Busto Arsizio. Ieri, Ravera ha trovato la sua grande giornata ed ha parato tutto, anche nelle occasioni in cui nessuno avrebbe potuto fargli colpa se fosse stato battuto. Sembrava una squadra in crisi morale, l’Alessandria: il pareggio di Como è la più chiara delle smentite a questa impressione. Una compagine che, mancando di quattro titolari (Dalla Fontana, il terzino Nicolazzini e le mezze ali titolari Lerici e Piatto), giochi con tale spirito e tale rendimento, non può non migliorare. Dal cielo, grigio come le maglie dell’Alessandria, veniva giù fin dal mattino una pioggia continua ed esasperante che aveva ridotto il campo in condizioni pietose. Nell’Alessandria, subito dopo il fischio iniziale dell’arbitro Rigato di Mestre, il numero 5 Bagliani si schierò davanti al portiere come terzino volante, lasciando a Masperi il compito di controllare Ghiandi, mentre il numero 4, Generani, si spostava a sinistra per neutralizzare Turconi e l’interno destro Giraudo arretrava per montare la guardia a Zanollo. Il portiere alessandrino ebbe amica la fortuna al 10’ di gioco quando si trovò in mano, dopo una mischia, un corto pallone tirato da Ghiandi. Ma al 13’ deviò fulmineamente in angolo un altro tiro dello stesso Ghiandi. Al 19’ il palo lo salvò da un tiro improvviso di Turconi, e successivamente egli si aiutò da solo contro il «bombardamento» degli avanti comaschi. La difesa alessandrina era la grande protagonista della gara, ma non per questo l’attacco, pur ridotto a quattro e, a volte anche a tre unità, abdicava al suo compito di impegnare duelli con il sestetto arretrato lariano. Le ali Bocchio e Tuberosa erano sempre pronte ad approfittare di ogni errore dei terzini avversari, mentre il centroavanti Amateis e l’interno sinistro Mirabelli erano solleciti, raccogliendo i palloni respinti da Bagliani e compagni, a ricucire la trama del gioco con il filo della loro indiscutibile intelligenza tattica, affatto annebbiata dalla fatica di un incessante lavoro di spola. Toccò anche al portiere comasco Bardelli di dire grazie a uno scivolone di Bocchio al momento decisivo, mentre un tiro di Tuberosa finì a lato e un altro di Mirabelli, su azione di Amateis e Bocchio, venne parato. I primi quarantacinque minuti di gioco si chiusero anzi con l’Alessandria all’attacco e Bardelli proteso a bloccare un pallone di Tuberosa. Nessuno poteva pensare che l’Alessandria avrebbe potuto resistere anche nella ripresa. Invece i grigi, grazie a una riserva di energie assolutamente insospettata, hanno ancora messo la museruola all’attacco del Como. Al 6’, anzi, Mirabelli, dopo un veloce scambio con Bocchio, tira a rete e solo la fortuita deviazione in angolo di Brancaleoni impedisce che Bardelli sia battuto. La capolista risponde con una entusiasmante azione dell’anziano Turconi, ma la testa di Giraudo giunge in tempo a respingere il traversone del numero 8 lariano. Poi il portiere alessandrino si scatena: di pugno, con il piede, con il corpo, ma para tutto. Ghiandi appare ipnotizzato dalla valentia del giovane numero 1 che, al 12’, gli devia in angolo un colpo di testa e al 16’ gli si butta a valanga tra i piedi salvando, ancora in angolo, un gol sicuro. Poi, dopo un salvataggio di Masperi ancora su Ghiandi. di nuovo Ravera è protagonista al 25’: un fortissimo tiro da lontano di Mezzadri sfugge alla presa del portiere e il gol di Malighetti appare inevitabile. Macché: Ravera riesce ancora a deviare oltre il fondo! Gli inesauribili laterali Viciani e Battistella (bravissimo quest’ultimo) ed il centromediano Mezzadri, sospingono senza sosta il Como all’attacco ma, nonostante il prodigarsi di Turconi, Zanollo e Malighetti, la difesa alessandrina non cede. Piove sempre e il cielo da grigio si fa plumbeo; in campo non ci si vede quasi più. Il Como è stremato di forze e l’Alessandria ha ormai in mano il prezioso pareggio. Ultima luce sulle tenebre che stanno scendendo al «Sinigaglia», un ennesimo, miracoloso salvataggio di pugno di Ravera, solo, di fronte a Ghiandi, libero. Ultimo perentorio «no» di una squadra che ha trovato l’orgoglio per un’impresa clamorosa. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 5 ottobre 1953) È piovuto per tutto l’incontro e pioveva da ieri sera; una pioggia per lo più a tamburo battente di cui il terreno era zeppo fino a traboccarne. In talune zone il cuoio schizzava via o si arenava dentro una bassa scia ed era frequente lo spettacolo dei giocatori pattinatori, ora atterrati da madornali scivoloni, ora penosamente caparbi nel voler dettare la propria volontà ad un pallone che aveva dimostrato di ubbidire soltanto ai piccoli stagni del terreno. Ciò non bastasse, l’Alessandria aveva fatto bene i suoi conti adottando il catenaccio: Giraudo schierato a mediano, Masperi su Ghiandi e Bagliani terzino volante. Così, introdotta la partita in obbligati limiti, il risultato non sorprende. Dà semmai ragione agli ospiti, i quali, compresi della loro inferiorità organica, hanno cercato nella tattica ciò che la tecnica (se mai oggi una tecnica avesse potuto venire a galla) non prometteva di fornire. E Lamanna, ostico alle tattiche, si è trovato a subirne una senza dare a vedere che la sua squadra fosse capace di trovare un controsistema, unica arma per reagire sullo stesso piano. Battistella, ad esempio, che ha giocato l’intero primo tempo in posizione libera di controllo, è stato quanto mai generoso formando con l’animosissimo Viciani – il miglior uomo in campo – un tandem ammirevole di laterali. Presa di petto, la «muraglia cinese» degli alessandrini non cadette. Fu gigantesca e magnifica nel resistere alle bordate azzurre che sulle ali soltanto laboriose, non riuscivano a trovare sufficiente respiro per aggirare l’ostacolo. Né a Zanollo capitava oggi, su così disastroso terreno, il compito di suggeritore, né Ghiandi, francobollato energicamente, poteva fare meglio di quanto abbia fatto. L’Alessandria per contro, affacciatasi con alterni contrattacchi in mezzo ad una prevalente operazione nella propria metà campo, si limitò ad impennate di disturbo neutralizzate egregiamente dalla solita sicurezza della base lariana. E badò anzitutto a difendere il prezioso nulla di fatto. Eppure è verità sacrosanta che al Como l’abbondante e, a volte, esilarante offensiva, fornì le uniche occasioni utili della giornata. Cominciò Zanollo al 3’ a scivolare in una felice entrata nel bel mezzo dell’area su di un palloncino d’oro; seguì Turconi al 10’ su servizio di Radaelli con un tiraccio respinto in campo, dallo spigolo interno del montante destro. Nella ripresa non diversa solfa; dopo un’azione personale ubriacante di Turconi, una triangolazione Battistella-Radaelli-Ghiandi trovava all’11’ il guardiano pronto a mettere in angolo. Al 16’ un ottimo fraseggio Turconi-Ghiandi tagliava fuori la difesa ma il centravanti inciampava sull’uscente portiere. Al 25’ Ravera non tratteneva uno scottante pallone scaraventato da Viciani e il tiro dell’irrompente Malighetti sfiorava la base del montante destro. Al 28’ l’occasione forse migliore: sulla palla cincischiavano in due, Turconi e Ghiandi. Il portierino grigio sfoggiava il più bell’intervento della giornata a 2’ dalla fine deviando di pugno un bolide di Ghiandi. Ha senz’altro un’ossatura questa Alessandria e un cuore e una volontà grossi così. Bravissimo Masperi, ottimo colpitore Bagliani e prezioso elemento quel Giraudo che ha cercato spazio anche in avanti. Il Como si è ancora dimostrato forte sebbene chiuso oggi al destino di una partita che il catenaccio ha una volta di più avallato con profitto dei più deboli. L’arbitro Rigato, preciso fino alla pignoleria. Con tanti fischi: un’azione difilato era rara a vedersi. (Giorgio Mottana, «La Gazzetta dello Sport», 5 ottobre 1953) Più che l’Alessandria è stato il tempo a fermare l’undici capolista. Una pioggia insistente fin dalla nottata di sabato aveva reso il campo simile ad una risaia e la palla pur rimbalzante era difficile controllarla, così che il terreno di gioco è andato a farsi benedire tutto a vantaggio della squadra che doveva difendersi. Una partita grigia quindi, slegata e sconclusionata con quei passaggi rimasti nelle intenzioni, mentre la palla ristagnava nelle pozzanghere. Eppure il Como, inchiodato su uno zero a zero immeritato, avrebbe di che battersi il petto per alcune azioni sciupate banalmente e sarebbe bastata una sola di queste azioni per decidere a chi assegnare i punti in palio, visto che gli ospiti, velleità o meglio possibilità offensive ne avevano pochine. In complesso però fallace la mezza battuta di arresto della capolista; un pareggio casalingo che è un mezzo infortunio e che perciò non deve dare adito a pessimistiche considerazioni. («Corriere dello Sport», 5 ottobre 1953) DOMANI AL MOCCAGATTA Alessandria-Messina I tifosi attendono dalla rinfrancata squadra grigia la prima vittoria Rientra Lerici - Esordio di Bey all'ala A Como, contro i capofila della classifica, Neri ha schierato una squadra adatta a svolgere il gioco di difesa, inserendo all’attacco Mirabelli e Giraudo, col preventivo ordine di giocare arretrati per dare manforte alla mediana, in quanto Bagliani doveva svolgere il compito di terzino libero. Contro questo sbarramento si sono infrante le rabbiose puntate dell’attacco lariano e Ravera ha saputo esibirsi in ottime parate, meritandosi l’applauso del pubblico, l’elogio dei critici e l’abbraccio dei compagni. Il giovane portiere grigio, nelle precedenti partite, si era presa la croce addosso essendo il più giovane della squadra e perché molti sportivi non volevano considerare che tutte le reti subite, ad eccezione di quella della partita col Brescia, furono realizzate da tiri effettuati da non oltre 5 metri dalla linea bianca della porta, zona in cui il portiere può solo evitare segnature se avvengono miracoli. L’attacco grigio, limitato a tre giovani, è riuscito egualmente a minacciare la rete del Como ed a sfiorare il successo. Tutta la squadra è stata degna di elogio. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 10 ottobre 1953) RISULTATI: Catania-Monza 2-2 Fanfulla-Marzotto 1-2 Lanerossi Vicenza-Cagliari 4-1 Messina-Pro Patria 1-1 Modena-Brescia 1-2 Piombino-Pavia 0-0 Salernitana-Padova 2-1 Treviso-Verona 0-0 CLASSIFICA: Brescia, Como, Lanerossi Vicenza 7; Marzotto, Verona 6; Monza, Pro Patria, Salernitana 5; Cagliari, Catania, Messina 4; Pavia, Piombino 3; Alessandria, Modena, Treviso 2; Fanfulla, Padova 0 MARCATORI 5 gol: Pratesi (Pro Patria) 4 gol: Golin (Cagliari), Marchetto (Marzotto) 3 gol: Astorri (Monza), Bassetti (Catania), Deprati (Marzotto), Farina E. (II) (Brescia), Genero (Fanfulla), Ghiandi (Como), Mannucci (Pro Patria), Testa L. (L.R. Vicenza) 2 gol: Bettini E. (Brescia), Guarnieri (Brescia), Lavarino (Salernitana), Manenti (Catania), Mora (L.R. Vicenza), Pin G. (Pro Patria), Turconi (Como) Il punto sul campionato Trio di squadre in vetta al campionato di Serie B dopo quattro giornate di campionato: il Como al primo stop stagionale contro l’Alessandria, il Lanerossi Vicenza che aveva rifilato quattro gol al Cagliari e il Brescia che aveva espugnato Modena: decisivo Guarnieri a 9’ dalla fine. A ridosso di un punto il Verona che era stato fermato sul pareggio a Treviso e il Marzotto vittorioso in casa del Fanfulla, ancora a quota zero punti cosi come il Padova. Sono state cinque le gare terminate con il punteggio di parità.