Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
29-11-1953 - Giornata: 11 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Verona AC 2 - 3 (0 - 1)
RETI: 49. Serone R.[A], 80. Serone R.[A] 28. Lonardi L. [Ve] , 52. Zian A. [Ve] , 71. Zian A. [Ve]

Alessandria US Dalla Fontana Emanuele, Bussetti Luigi, Garzena Bruno, Giraudo Ernesto, Masperi Luigi, Generani Renzo, Bey Carlo, Lerici Roberto, Campi Salvatore, Campagnoli Cesare, Serone Roberto All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
VERONA AC: Cardani; Gariboldi, De Toni; Scaramuzzi, Marini, Milani; Zian, Franchini, Zecca, Cecconi, Lonardi. All.: Rossetto Luigi.

Arbitro: Marchetti Armando (Milano)
Note
Angoli: 10-3. Spettatori: 5.000. Giornata nuvolosa e un po’ nebbiosa, terreno gelato. Inizio gara ore 14:30.

Commento
PIU' TECNICO IL VERONA CONTRO I GRIGI: 2-3 È caduto il mito dell’imbattibilità del campo alessandrino. Bisogna risalire ad oltre tre anni or sono per ritrovare i grigi sconfitti al «Moccagatta». L’abitudine ai successi può far dimenticare la realtà, e per gli alessandrini la realtà di oggi non è purtroppo molto bella. Motta volontà, molto ardore, molta voglia di correre, ma non basta. La squadra ha troppi punti deboli per competere alla pari contro avversari di rango. Ed il Verona è squadra di alto livello. La sua difesa è forte con uomini di esperienza come Cardani, Gariboldi e Milani, con atleti di classe come Scaramuzza, Marini ed il giovane De Toni. In appoggio alla difesa giocano abitudinariamente le mezze ali, che portano i nomi di Franchini e Cecconi, L’attacco preferisce l’arma del contropiede, si fida dell’intelligente tocco di Zecca, si basa sulla velocità di Zian, si sbizzarrisce con le «diavolerie» di Lonardi, felicissimo nello scarto dell’uomo in corsa, ed assai pratico quando punta in goal. Lonardi (forse il meno noto della compagnia, ma non certo l’ultimo in abilità è stato ieri il punto chiave delle manovre offensive dei veronesi: i tre goals portano chiara la sua impronta. Il caso ha voluto che contro il più forte degli ospiti si trovasse il meno forte dei piemontesi: Bussetti non ha retto al confronto e l’Alessandria ha perso. Non vogliamo far ricadere solamente su di lui le colpe della sconfitta; anche Masperi, Generani e Garzena hanno le loro responsabilità. L’attacco invece ha giocato benino, e lo confermano le due reti segnate ad una difesa che in dieci gare aveva incassato cinque goals. Queste le impressioni della partita di ieri, un confronto combattuto duramente ma senza gravi scorrettezze, una gara avvincente ed a tratti anche piacevole. Ha vinto il Verona per diritto di classe; l’Alessandria ha attaccato di più, ma gli ospiti si sono difesi meglio, usando il contropiede per colpire ì punti deboli. La prima rete è stata una pratica dimostrazione della tattica dei veronesi: lungo lancio di Cecconi in zona libera per dare respiro alla difesa, marchiano errore di Masperi che «lascia» la palla a Zecca, tocco del centroavanti gialloblù a Lonardi, che sorprende Dalla Fontana in uscita disperata con un tiro raso terra (27’ del primo tempo). La rabbiosa reazione dell’Alessandria non ottiene che quattro calci d’angolo nel breve spazio di cinque minuti. Subito all’inizio della ripresa il pareggio: altro calcio dalla bandierina tirato da Bey, il portiere Cardani è «sotterrato» da compagni ed avversari, così Serone può facilmente mettere in rete. L’arbitro Marchetti a pochi passi convalida (3’). Poco dopo su un altro calcio d’angolo a favore dell’Alessandria… il Verona segna: la palla respinta da Milani va al solito Lonardi, lunga fuga dell’ala completamente libera, tocco al centro e rete dell’accorrente Zian (7’). I piemontesi insistono all’attacco, premono ma sono senza idee, giocano con orgasmo. Il terzo goal del Verona sarà la copia esatta del precedente: è sempre Lonardi che finta Bussettì e Masperi, poi dà a Zian che realizza. Verrà il secondo goal di Serone (34’) a riaccendere le speranze, ma la roccaforte veronese non capitolerà più, favorita anche da un po’ di fortuna, quando sul finire Lerici su calcio di punizione dal limite «schiaccia» la palla sulla traversa. Ha assistito alla partita il presidente della Lega Nazionale Carlo Giulini. (Giulio Accatino, «Stampa Sera», 30 novembre 1953) Gli sportivi alessandrini hanno sfollato il «Moccagatta» amareggiati e delusi. Per la prima volta, nell’attuale campionato, l’Alessandria si è vista battuta sul proprio terreno. L’avvenimento, comunque, non dovrebbe costituire una vera e propria sorpresa, conoscendo le innumerevoli disavventure da cui è stata perseguitata fino a questo momento l’Alessandria. Anche nell’odierno confronto col Verona l’Alessandria ha dovuto accusare due assenze importanti: Amateis e Nicolazzini. Non intendiamo con questo sminuire minimamente il valore dei gialloblù veronesi, in quanto i padroni di casa, ancora una volta, hanno denunciato apertamente impreparazione atletica e deficienza di intesa. Indubbiamente la jella perseguita la squadra grigia, ma è anche vero che nessun miglioramento si nota nei giocatori che compongono la squadra. La difesa è stato oggi la causa principale dell’insuccesso, e due reti sono imputabili a Bussetti e Masperi. Della mediana il migliore è stato Giraudo, sebbene Generani non abbia sfigurato. Ma dove più accentuate si sono rilevate le pecche degli alessandrini è nella linea di attacco, slegata e priva di mordente. L’esordiente Campi ha scorrazzato per il campo senza concludere niente, mentre Bey ha creato confusione. Serone, segnando le due reti per la sua squadra, ha salvato il suo prestigio. Comunque nemmeno la sua prestazione è stata brillante. Il Verona merita un caloroso elogio. La vittoria ottenuta sul complesso alessandrino è stata il frutto della sua potenza tecnica, del suo brio e, soprattutto, della tenace volontà dei suoi uomini. La difesa ha giganteggiato con Cardani, Gariboldi e De Toni. Il successo odierno, però, va attribuito in gran parte alla solida mediana, dove Scaramuzzi e Milani hanno fatto cose egregie. Meno appariscente è stata invece la prestazione di Marini. Eccellente sotto ogni punto di vista il quintetto attaccante dove il migliore è stato Lonardi, scattante e preciso, il quale ha avuto nell’insidioso e guizzante Zian un ottimo collaboratore. In sintesi la cronaca dei gol. Al 27’ Lonardi apre il libro. Reazione degli alessandrini, che non dà frutti per troppa precipitazione. Ripresa: l’Alessandria costringe gli avversari ad asserragliarsi nella loro area, e al 4’, su angolo battuto da Bey, Serone ottiene il pareggio. Il Verona non si demoralizza e al 7’, con Zian che sfrutta un errore di Masperi, torna in vantaggio. Al 23’ ancora Zian aumenta il bottino per il Verona. L’Alessandria contrattacca a sua volta rabbiosamente e al 33’ Serone segna e raccorcia le distanze. Al 41’ Lerici colpisce la traversa della casa di Cardani, mentre al 42’, nella fretta di liberare la propria area, De Toni colpisce con le mani la palla. L’arbitro non concede l’evidente calcio di rigore. Dopo appena un minuto, fra la disapprovazione del pubblico, Marchetti fischiava la fine della partita, abbreviano così di due minuti le ostilità. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 30 novembre 1953) La massiccia squadra del Verona dotata di una magnifica difesa ha piegato i volenterosi grigi alessandrini dopo una partita giocata con impegno e serietà da entrambe le compagini desiderose la prima di mantenere il suo terzo posto in classifica, la seconda decisa a migliorare il suo incerto piazzamento. Privi di mordente i primi quindici minuti di gioco. Ecco al 18’ una pronta parata del portiere Dalla Fontana che respinge un potente tiro di Zian; al 25’ l’ala destra Bey con azione personale, dopo aver scartato due uomini, tira forte e il pallone finisce al di là della rete avversaria. Al 28’ un errore del centrosostegno alessandrino Masperi che trattiene la palla, permette a Zecca di impossessarsene, passarla sveltamente a Lonardi il quale senza indugio segna il primo gol per i suoi colori. Al 4’ del secondo tempo angolo di Bey; prende la palla Serone che scarta un avversario e segna un magnifico gol. La gioia degli alessandrini è però di brevissima durata: al 7’ una fatale indecisione del terzino Bussetti (oggi in giornata nera) permette a Lonardi di scappare e lanciare in rete. Ma il suo tiro tagliato fa sì che la palla devii in angolo e solo un pronto intervento di Zian permette a questi di riprendere la palla e di segnare portando a due il numero dei gol. Le azioni si scatenano, i grigi premono con tutte le loro forze senza peraltro poter impedire ai gialloblù di realizzare ancora per merito di Zian che approfitta di un’altra indecisione di Masperi: questi si lascia sorprendere da Franchini il quale afferra la palla e la lancia a Zian e da questi in rete. I grigi non si scoraggiano ancora e continuano la loro impressionante lotta; ecco che al 35’ Serone, presa la palla al volo, di testa la scaraventa in rete: tre a due. Con questo risultato però la partita termina e a nulla serve lo slancio combattivo dei grigi che pure non meritavano questa sconfitta. Tra i migliori in campo Garzena, Campagnoli, Lerici per i grigi; Gariboldi, De Toni, Lonardi, Zian per i gialloblù veronesi. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 30 novembre 1953) PRECARIA LA SITUAZIONE DEI GRIGI Dalla sconfitta col Verona alla trasferta di domani a Lodi L’imbattibilità del campo grigio è caduta proprio nel giorno in cui l’Alessandria aveva dato l’impressione di avere raggiunto una discreta inquadratura. Purtroppo sono emerse durante la partita quelle manchevolezze da noi ripetutamente messe in evidenza nei commenti e che volevano dimostrare che Masperi, per il suo stile di gioco manovrato da mediano laterale, non rimandava la palla al primo contatto, ed era troppo educato per ricoprire il ruolo di centrosostegno, dove sono indispensabili l’irruenza e – spesse volte – la rudezza. Illudersi che questo giocatore potesse disimpegnare tale difficile incarico è stato deleterio agli effetti della squadra e mortificante per lo stesso giocatore, che si è trovato a disagio pur avendo giocato con ammirevole impegno. Altro punto debole è stato Bussetti che, non svolgendo la squadra la tattica del catenaccio, che favorisce l’attacco avversario condotto con sette uomini ed impegnato in chiare azioni di contropiede, dove l’abilità del giocatore tecnica risalta maggiormente e gli interventi decisivi dei difensori risultano troppo evidenti, il nostro terzino, dopo tante partite egregiamente combattute, è apparso insufficiente ad ostacolare l’ottimo Lonardi. Anche Generani, sul terreno asciutto e di fronte ad avversari veloci, è risultato un po’ fermo. L’attacco, in formazione inedita, è mancato logicamente di collegamento perché oltre a Campagnoli anche Campi non era stato preparato, nelle partite di allenamento, a giocare coi titolari; si vede che l’eventualità di una sua inclusione in prima squadra non era mai stata presa in seria considerazione. Bey continua a denunciare mancanza di allenamento, mentre ci costa che volendo, pur essendo in servizio militare a Casale, potrebbe svolgere una ben più seria preparazione. All’inizio del campionato, pur mettendo in risalto le possibilità dell’Alessandria, avevamo messo in dubbio l’efficienza del reparto di punta. Oggi che il reparto d’attacco incomincia a funzionare, vengono a galla le lacune della nostra difesa. Si può però rimediare, perché vi sono elementi da preparare nei singoli ruoli: non bisogna dimenticare che vi è sempre, tra «coloro che son sospesi» il terzino Gabbiano in ottima forma, e trovasi libero l’ex grigio Pietrasanta, che ha sciolto finalmente il suo impegno col Bari. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 5 dicembre 1953) RISULTATI: [7ª giornata] Brescia-Pro Patria 1-1 (giocata il 26 novembre 1953) [11ª giornata] Catania-Lanerossi Vicenza 2-1 Como-Monza 4-1 Messina-Treviso 1-0 Modena-Pro Patria 2-1 Padova-Marzotto 2-0 Pavia-Brescia 1-1 Piombino-Fanfulla 0-0 Salernitana-Cagliari 0-1 CLASSIFICA: Catania 17; Como 16; Cagliari, Verona 15; Monza 14; Lanerossi Vicenza, Pro Patria 13; Brescia, Marzotto, Salernitana 12; Pavia 11; Messina, Modena 10; Alessandria 7; Treviso 6; Fanfulla, Padova, Piombino 5 MARCATORI 8 gol: Bassetti (Catania) 7 gol: Deprati (Marzotto), Pratesi (Pro Patria) 6 gol: Genero (Fanfulla) 5 gol: Ghiandi (Como), Golin (Cagliari), Marchetto (Marzotto), Remonti (Marzotto), Rosa (Pavia), Zecca (Verona), Zian (Verona) 4 gol Astorri (Monza), Bettini E. (Brescia), Cabas (Modena), Farina E. (II) (Brescia), Fioravanti (Salernitana), Manenti (Catania), Mannucci (Pro Patria), Testa L. (L.R. Vicenza) Il punto sul campionato Nulla è variato dopo l’undicesima giornata di campionato. Al termine di una partita equilibrata e combattuta il Catania aveva sconfitto il Vicenza, di misura, con una rete di Bassetti realizzata a undici minuti dalla fine. Como, distanziato di una lunghezza, aveva annichilito il Monza conquistando una vittoria mai in discussione. In terza posizione Verona ed il Cagliari che avevano colto un’importante affermazione in quel di Salerno. Il Padova aveva abbandonato l’ultimo posto solitario in classifica grazie alla vittoria contro il Marzotto propoziata dalle reti di Stivanello e Meroni agguantando, in classifica, Piombino e Fanfulla che avevano pareggiato la loro sfida.