Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
20-12-1953 - Giornata: 13 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Piombino US 5 - 0 (2 - 0)
RETI: 4. Lerici R.[A], 39. Campi S.[A], 57. Campagnoli C.[A], 83. rig. Serone R.[A], 85. Campagnoli C.[A]

Alessandria US Dalla Fontana Emanuele, Bussetti Luigi, Garzena Bruno, Giraudo Ernesto, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Lerici Roberto, Campi Salvatore, Campagnoli Cesare, Serone Roberto All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
PIOMBINO US: Carlotti; Mezzacapo, Coeli; Meucci, Gelli, Fiorini (I) Gustavo; Serena, Fiorindi, Basile, Valcareggi (I) Ferruccio, Valli. All.: Valcareggi (I) Ferruccio.

Arbitro: Coppa Alessandro (Como)
Note
Ammonito: Meucci [P]. Espulso: 71’ Valli [P]. Angoli: 4-8. Spettatori: 2.000. Terreno pantanoso. Inizio gara ore 14:30.

Commento
L'ALESSANDRIA TRAVOLGE IL PIOMBINO: 5-0 Il pubblico alessandrino è troppo severo con la sua squadra: se va bene, il suo entusiasmo la sostiene su ogni campo e contro ogni avversario, se stenta ad ingranare, la abbandona al suo destino. Ieri, ad esempio, in occasione dell’incontro con il Piombino – una gara da vedere perché in essa i grigi avrebbero probabilmente ritrovato la strada della vittoria – le gradinate dello stadio Moccagatta presentavano larghi settori vuoti. Ha avuto torto parò chi ha pensato che il confronto tra l’Alessandria e l’ultima in classifica non valesse la spesa di poche centinaia di lire. I grigi infatti si sono mossi con discreta disinvoltura su un terreno in condizioni proibitive, hanno travolto l’undici toscano sotto il pesante fardello di cinque reti e, pur tenendosi nel debito conto lo scarso valore dell’avversano, hanno dato l’alt ad ogni polemica sul loro rendimento. Naturalmente la squadra di Neri potrà ancora migliorare molto, quando le sarà concesso di utilizzare anche gli assenti Nicolazzini ed Amateis, ma già ieri si è vista una chiara impostazione di gioco, una certa decisione nelle puntate d’attacco, un sestetto difensivo sicuro benché non molto ordinato nella divisione dei compiti. Una squadra insomma che sta ritrovando la fiducia. Non si può obiettivamente fare una graduatoria dei migliori, ché tutti gli undici atleti hanno migliorato le loro prestazioni personali rispetto alla precedente partita di Lodi. Diciamo soltanto che gli applausi che hanno salutato lo squadra all’uscita dal campo erano diretti oltre che agli stoccatori dell’attacco e ai due inesauribili mediani Giraudo e Masperi, anche al portiere Dalla Fontana. L’estremo difensore grigio, dopo aver sventato il noto tentativo di corruzione che ha fatto le spese delle discussioni nei giorni scorsi (e per il quale si spera dalla Lega una soluzione favorevole ai grigi) ha dimostrato sul campo che il suo valore è pari alla sua onestà. Il Piombino, squadra assai modesta, non ha mai costituito nel corso della gara un vero e proprio pericolo per la difesa dei padroni di casa. I nerazzurri hanno incassato una rete dopo appena tre minuti di gioco, quando su lancio di Serone e tiro di Campi respinto dal portiere, Lerici riprendeva battendo Carlotti. Hanno fallito per poco il pareggio all’8’ quando nell’area alessandrina si è creata una furibonda mischia su calcio d’angolo con un salvataggio di Garzena sulla linea del goal. Poi l’Alessandria ha preso decisamente le redini del gioco e le infrequenti puntate offensive degli avversari, troppo impegnati nel difendersi, hanno soltanto permesso a Dalla Fontana di fare bella figura. Al 19’ su tiro di Bey respinto dal portiere, riprendeva Campi e il centromediano nerazzurro Gelli salvava la sua rete dalla seconda capitolazione. Il predominio alessandrino continuava e al 39’ finalmente il vantaggio veniva raddoppiato con un’azione lineare che meritava pienamente la conclusione favorevole: il mediocentro Bagliani (ottimo ritorno, il suo) allungava a Lerici che tagliava fuori l’intera difesa nerazzurra con un passaggio in profondità a Campi: tiro forte e angolato del centravanti e palla in fondo alla rete del Piombino. Nella ripresa l’Alessandria rinnovava la sua insistente offensiva e all’11’ faceva centro per la terza volta con l’interno sinistro Campagnoli, ripresosi bene dopo un pruno tempo in tono minore, l’ex interista metteva in rete da pochi passi dopo aver ricevuto la palla da Campi su centro di Bey. A questo punto la partita cominciava a farsi piuttosto dura. L’ala sinistra piombinese Valli che già nei primi 45’ si era fatta notare per il suo carattere… focoso oltre che per una certa abilità, era arretrata in difesa a dare man forte ai compagni che frenavano con energia spesso eccessiva le discese dei grigi. L’offensiva dell’Alessandria ebbe perciò un momento di stasi, durante il quale il laterale toscano Fiorini poté avanzare e colpire la traversa sul lancio di Valli, poi riprese con più ardore di prima. Al 26’ avvenne il fattaccio: Valli ebbe uno scontro verbale con Serone e alla ripresa del gioco piombò a piede alzato sull’ala sinistra alessandrina con tanta violenza che se lo avesse colpito gli avrebbe certo rotta una gamba. L’espulsione del giocatore violento fu decretata dall’arbitro Coppa senza alcuna esitazione: chi compie con premeditazione un atto simile non merita nessuna pietà. L’Alessandria del resto si vendicò per conto suo delle scorrettezze avversarie segnando altre due reti: al 37’ con Serone su calcio di rigore concesso per un nettissimo fallo di mano di Meucci e al 40’ con Campagnoli a conclusione di una entusiasmante azione di Lerici e Bey. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 21 dicembre 1953) I grigi alessandrini hanno oggi finalmente vinto con assoluta padronanza. Tutta la squadra è apparsa migliorata e ogni suo reparto sembra abbia trovato la giusta carburazione. Gli atleti grigi si sono prodigati incessantemente per ottenere il meritato successo. Essi non hanno risparmiato né energie né volontà, svolgendo temi di gioco di pregevole fattura tecnica e stilistica, nonostante il terreno viscido e pantanoso. La prima linea ha avuto in Lerici un regista intelligente, pronto e preciso, e in Campi e Campangoli gli scattanti realizzatori. Serone e Bey hanno fornito una buona collaborazione ai compagni di linea. La mediana, con il ritorno di Bagliani al centro, ha riacquistato autorità e chiarezza di idee. Il migliore uomo di questo settore è stato però Giraudo, inesauribile e onnipresente. La difesa va elogiata in blocco. Il Piombino è apparso mediocre per levatura tecnica, ma generoso e mai domo. I nerazzurri hanno tenuto testa agli avversari, di gran lunga superiori, con ammirevole caparbietà, lottando con volontà fino alla fine. Bella la prestazione di Carlotti, per quanto concerne la difesa. La mediana è esistita poco, mentre della prima linea segnaliamo il lavoro incessante, sebbene inconcludente, di Valli, Basile e Serena. L’inizio era di pretta marca nerazzurra. Valli e Basile si incuneavano nelle file della difesa grigia e dall’area di rigore il centravanti impegnava Dalla Fontana. Reagivano immediatamente i grigi, e al 3’ su difettosa parata di Carlotti, Lerici realizzava. Al 5’ il nerazzurro Florindi, a pochi passi dal portiere alessandrino, sciupava un’ottima occasione. Al 15’ Basile superava in velocità la difesa grigia, dirigendosi tutto solo verso la rete. Dalla Fontana gli si gettava fra i piedi e gli soffiava la palla. Al 25’ e 38’ Campagnoli e Bey mancavano il facile bersaglio. Al 39’, su un bel passaggio di Lerici, Campagnoli segnava la seconda rete alessandrina. Nella ripresa la gara non cambiava fisionomia. L’Alessandria attaccava continuamente e il Piombino contrattaccava energicamente. Al 12’ Campagnoli sfruttava abilmente un preciso passaggio di Campi e collocava nella rete di Carlotti. Al 27’, in seguito a grossolana scorrettezza di Valli su Serone, l’arbitro espelleva il nerazzurro. Al 37’ il terzino Coeli colpiva con la mano la palla in area. L’arbitro concedeva la massima punizione che Serone trasformava in rete. Al 40’ Campagnoli portava a cinque il bottino dei gol grigi. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 21 dicembre 1953) Vi fu un periodo in inizio di partita (circa al quarto d’ora) che avrebbe permesso ai toscani, se convenientemente sfruttato e se i grigi non avessero avuto dalla loro la fortuna veramente sfacciata, di mettersi al sicuro per tutto il resto della gara e tornare per lo meno imbattuti dallo stadio Moccagatta. Vince il campo il Piombino: scorribanda in area grigia, palla a tre quarti campo, scambio tra Belli e Serena. In piena area, al volo, colpiva Florindi, ma la sfera fangosa lo tradiva e schizzava innocua fra le braccia del portiere. Al 4’ i grigi vanno in vantaggio in modo inaspettato. Palla da metà campo sulla destra, Giraudo smistava a Campi. Tiro di questi e tuffo di Carlotti: la preso, però, gli sfuggiva e il guardiano nerazzurro respingeva alla disperata proprio sui piedi di Lerici, che segnava a porta vuota. Ciò nonostante, gli ospiti mantenevano l’iniziativa e un minuto dopo, su azione nata dal piede di Florindi, Basile, a porta vuota, sparava a lato un tiro micidiale. Il Piombino era lanciatissimo e, continuando nella sua pressione, metteva in vetrina al 9’ una meravigliosa azione intessuta da Valcareggi, che lanciava a Basile; da questi a Florindi che non mancava all’invito e, diagonalmente, saettava in rete. Con un salto acrobatico, Dalla Fontana si salvava prodigiosamente in corner. L’angolo era battuto da Valli. Palla d’oro al centro, testa di Florindi e respinta corta di Dalla Fontana; nella mischia colpiva Valcareggi, la sfera rimbalzava dal montante sui piedi di Basile che indirizzava in goal, ma sulla linea fatale Garzena respingeva di ginocchio rinviando in fallo laterale e troncando così un’azione che, per pericolosità, animosità e volontà, ci mostrava un Piombino quanto mai vivace e deciso. Come se non bastasse, al 14’, Fiorini, con un dribbling ubriacante, spiazzava la difesa avversaria imbeccando Florindi solo a quattro metri dalla porta: un tuffo disperato e veramente pericoloso sopra i suoi piedi compiuto dal guardiano piemontese evitava agli ospiti di raggiungere il meritato pareggio. Ciò spiega a sufficienza che troppi fattori si sono messi contro i nerazzurri. Se la fortuna li avesse aiutati in quel primo quarto d’ora di gioco, indubbiamente il risultato sarebbe stato diverso. Il cinque a zero, quindi, non ha valore assoluto. Il risultato, pertanto, non rispecchia i valori delle squadre in campo: se da una parte abbiamo visto una compagine (quella grigia) che aveva sete di vittoria, una squadra di buoni elementi assai più idonei dei toscani per un terreno pantanoso e pesante quale era il rettangolo piemontese, dall’altra c’è stato un Piombino deciso, veloce, con idee chiare all’attacco dove, particolarmente nel primo tempo, sono state create trame da manuale. Dal lato tecnico, le due squadre si sono equivalse, non c’è stata superiorità territoriale a favore né dell’una né dell’altra. I rapidi capovolgimenti di fronte sono stati condotti con chiarezza di idee; essi stanno appunto a dimostrare che la gara è stata giocata in maniera gagliarda e maschia. Forse, con un terreno migliore, la squadra toscana avrebbe saputo imporsi, se la difesa avesse tenuto la posizione in modo più proficuo e così dicasi anche per la mediana. La ripresa ha visto i nerazzurri lottatori indomiti, ma troppo innervositi nella disperata ricerca del goal. Al 27’, poi, veniva a mancare Valli (il migliore assoluto in campo, sempre in moto, ora all’attacco, ora a dare man forte alla mediana e più di una volta terzo terzino) il quale, ricevuta una diplomatica gomitata sullo stomaco da Serone, non sapeva trattenersi e reagiva altrettanto… diplomaticamente, per cui l’arbitro interveniva espellendolo. E da allora, un po’ per questa forzata assenza, un po’ perché negli ultimi 20 minuti i grigi mantennero un ritmo costante di gioco, i nerazzurri capitolavano e Carlotti aveva ancora dei dispiaceri. Del Piombino, sugli scudi Valli e Florindi e ottima anche la prova di Meucci; dei piemontesi si sono imposti Campi, Lerici, Masperi e Giraudo. Dopo quanto narrato in inizio, la cronaca vedeva al 19’ una galoppata dei padroni di casa. Giraudo lanciava Campi, tiro al volo, respinta corta di Carlotti, nuovo tiro di Bey e, da terra, con un guizzo, Carlotti respingeva in corner. Rovesciamento di fronte e, al 28’, Mezzacapo batteva una punizione dal limite, ma la palla schizzava sulla traversa, finendo sul fondo. Sei minuti dopo, Valli si incuneava fra i terzini avversari, tentando da solo l’avventura, ma la sua staffilata diagonale non sorprendeva Dalla Fontana. Al 39’, secondo goal dei piemontesi: palla a tre quarti di campo, toccava Giraudo al centro verso Campi, che raccoglieva l’invito sparando rasoterra nell’angolino destro: goal imparabile. Nella ripresa, dopo dieci minuti di alterne vicende, al 12’ Bey, dalla destra, spediva al centro; Campi sbagliava l’intervento, imitato da Mezzacapo, e così l’accorrente Campagnoli infilava di prepotenza nel sacco. Sotto il peso di tre reti, il Piombino tentava l’arrembaggio ma, ridotto in dieci uomini per l’espulsione di Valli e provato più dell’avversario, si arrendeva scoraggiato. Maramalda, qui, la rete su rigore al 37’ segnata da Serone, su fallo di mano di Meucci, e ancora più maramalda (seppur bellissima) la staffilata di Campagnoli che, sfruttando una corta respinta di Carlotti su precedente tiro di Bey, portava a cinque le reti per la propria squadra. (Aldo Muracchioli, «Il Tirreno», 21 dicembre 1953) Circa duemila spettatori hanno assistito all’incontro, svoltosi sul terreno ridotto ad un vero pantano. L’arbitro ha ammonito per scorrettezze il mediano del Piombino Meucci, mentre ha espulso l’ala sinistra Valli al 26’ del secondo tempo per aver colpito duramente in azione un avversario. Otto calci d’angolo contro quattro a favore del Piombino. («Corriere dello Sport», 21 dicembre 1953) LA VITTORIA SUL PIOMBINO E L'INCONTRO CON IL CAGLIARI Immutata la formazione dei grigi per la partita di domenica 27 Con la netta vittoria sul Piombino l’Alessandria ha confermato di essere una squadra d’attacco, che sconcerta gli avversari e li travolge. Non si può e non si deve dire che la Alessandria ha giocato contro nessuno, perché nei primi 45’ di gioco i nerazzurri di Valcareggi hanno fatto sfoggio di magnifica combattività, riuscendo a dominare per lunghi periodi della gara. Il rientro di Bagliani in isquadra senza l’ordine di fungere da terzo terzino, ha permesso a questo giocatore di impeto, di cavarsela egregiamente: Masperi e Giraudo hanno dominato il campo per intelligenza ed esuberanza di combattività; il trio difensivo ha manovrato con buona intesa tra portiere e terzini; Bey incomincia a «girare» e se ancora non è stato all’altezza dei compagni, lo si deve al fatto che si è trovato di fronte ad un avversario – Coeli – piuttosto rude che incuteva timore. Le reti sono scaturite tutte in modo convincente: il pubblico ha accolto con un sospiro di sollievo il risultato, quale ottimo sintomo dell’«agognata ripresa» dell’Alessandria. […] Questo regaluccio di Natale forse lo meritavamo: anche se conseguito contro il fanalino di coda. Ma a caval donato non si guarda in bocca, e diremo che la valanghetta di goals che ha seppellito il nervosismo della squadra toscana torna a tutto merito dei bravi grigi. Tutti bravi – soprattutto il regista Lerici – e tutti in attesa di riconfermare l’acquisita fiducia nella partita di domenica 27 contro i cagliaritani di Allasio. Sulla palude del «Moccagatta» si sono ritrovati i grigi del fango – cambiano d’anno in anno, ma si ritrovano – ed abbiamo rivisto del buon gioco. Torto marcio agli assenti che hanno perso una buona occasione per migliorare il sangue cattivo precedente. Questi grigi avevano bisogno di vincere e soprattutto di segnare, segnare molto per acquisire fiducia. Lo hanno fatto (e forse avrebbero potuto anche maramaldeggiare) e ci voleva (Andrea Canestri-Ukri, «Il Piccolo», 24 dicembre 1953) RISULTATI: Cagliari-Marzotto 3-0 Catania-Verona 3-1 Lanerossi Vicenza-Salernitana 3-0 Modena-Como 0-0 Monza-Brescia 3-0 Pavia-Messina 3-2 Pro Patria-Fanfulla 2-0 Treviso-Padova 1-1 CLASSIFICA: Catania 21; Cagliari, Como, Lanerossi Vicenza, Pro Patria, Verona 17; Monza 16; Brescia, Salernitana 14; Marzotto, Pavia 13; Modena 12; Messina 10; Alessandria 9; Padova 8; Fanfulla, Treviso 7; Piombino 5 MARCATORI 8 gol: Bassetti (Catania) 7 gol: Deprati (Marzotto), Pratesi (Pro Patria) 6 gol: Genero (Fanfulla), Manenti (Catania), Mannucci (Pro Patria), Rosa (Pavia) 5 gol: Astorri (Monza), Ghiandi (Como), Golin (Cagliari), Marchetto (Marzotto), Remonti (Marzotto), Stivanello (Padova), Zecca (Verona), Zian (Verona) Il punto sul campionato Il Catania aveva aumentato il vantaggio sulle dirette inseguitrici grazie alla vittoria ottenuta contro il Verona per i gol di Bearzot, Marin e Manenti. Erano state ben cinque le squadre al secondo posto in classifica distanziate di cinque punti dalla vetta di queste sono state tre a conquistare i due punti in palio: il Cagliari che aveva rifilato tre gol al Marzotto, con lo stesso punteggio il Vicenza si era sbarazzato della Salernitana e la Pro Patria hanno avuto la meglio sul Fanfulla con le marcature di Chiumento e Hofling. La sfida salvezza Treviso-Padova era finita in parità.