Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
10-01-1954 - Giornata: 16 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Monza AC 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 75. Lerici R.[A]

Alessandria US Dalla Fontana Emanuele, Bussetti Luigi, Garzena Bruno, Giraudo Ernesto, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Dania Dino, Lerici Roberto, Amateis Giacomo, Campagnoli Cesare, Serone Roberto All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
MONZA A.C.: Lovati; Grava, Colombetti (I) Carlo; Pasolini, Magni, Corti; Malavasi, Forlani, Astorri, Colombo, Cuzzoni. All.: Baldi (III) Fioravante.

Arbitro: Menchini Lorenzo (Udine)
Note
Terreno ghiacciato. Inizio gara ore 14:30.

Commento
Su un terreno coperto per oltre due terzi di uno spesso strato di ghiaccio i 22 atleti hanno dovuto compiere delle vere acrobazie per mantenersi in piedi e controllare il più possibile la palla che schizzava via come un proiettile. Ma, nonostante questo inconveniente, il quale ha contribuito a rendere meno piacevole dal lato spettacolare la partita, si sono viste non rare azioni congegnate e portate a termine con bravura e perizia. I padroni di casa sono stati i primi ad ambientarsi e a sfuggire alle insidie del terreno con passaggi rapidi e in profondità, il che ha permesso di allargare il gioco a metà campo e porre conseguentemente gli attaccanti in condizione di manovrare più agevolmente. La tattica ha avuto buon esito in quanto Lerici, Dania e Campagnoli hanno avuto modo, nonostante la vigile sorveglianza di Magni, Grava e Colombetti, d’impegnare con tiri pericolosi Lovati ed è stata una vera fortuna, abbinata anche alla bravura del portiere lombardo se l’Alessandria non è riuscita a passare fin dai primi minuti di gioco. È Lerici, infatti, che al 12’ manca il bersaglio per un soffio a conclusione di una mischia in area rossa. Sventata la minaccia il Monza adotta il catenaccio e con tutti i suoi uomini schierati in area fronteggia la situazione gagliardamente. Interventi di Magni, Pasolini e Corti imbrigliano le azioni architettate da Campagnoli e Serone con la regia di Lerici. Ma se la barriera difensiva ben presto costituisce un duro ostacolo per i grigi, non è neppure per gli ospiti una garanzia sufficiente e tranquillizzante. Le mischie in area monzese hanno frequenti ripetizioni e l’incontrastato dominio dei grigi viene sanzionato da tre calci d’angolo di cui beneficiano nel giro di 25’. Al 32’ Dania ad un metro dalla rete di Lovati sbaglia il bersaglio e al 40’ Lerici intercetta un rinvio di Garzena e con un colpo di testa fa sibilare la sfera a fil di palo. Nella ripresa la situazione non ha alcun cambiamento sostanziale. L’Alessandria continua ad insidiare la casa dei monzesi e questi senza orgasmo e ordinatamente si limitano a difendersi. Soltanto di quando in quando Astorri e Colombo si affacciano timidamente e senza convinzione nell’area grigia. Bassetti e Garzena, ottimamente coadiuvati da Bagliani, non faticano a neutralizzare l’insidia. Spenti repentinamente questi sporadici ritorni di fiamma dei lombardi, gli alessandrini ritornano nuovamente padroni della situazione. Durante il dominio dei grigi, si ha modo di assistere a un bel duello di destrezza e bravura fra Serone e Lovati. Difatti, al 5’, 15’, 16’, 21’ il portiere ospite para altrettanti tiri di eccezionale potenza dell’estrosa ala sinistra dei locali. Al 31’ tuttavia il valoro Lovati non riesce ad arrestare la palla che Lerici intercetta su tiro di punizione di Serone e colloca in fondo al sacco. Spronati dall’insuccesso, i monzesi si portano decisamente tutti all’attacco e al 43’ per poco non riescono ad equilibrare l’esito della combattutissima partita. Su calcio di punizione battuto da Forlani, Astorri raccoglie la palla e la indirizza a rete. Dalla Fontana esce dai pali a vuoto, ma sul limitare della linea bianca Bussetti arresta la sfera e allontana il pericolo. La partita termina con il Monza proteso all’attacco nel disperato tentativo di strappare il pareggio. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 11 gennaio 1953) LOVATI E IL CATENACCIO NON BASTANO AL MONZA Le grandi parate del portiere Lovati ed il catenaccio non sono stati sufficienti al Monza per evitare la sconfitta sul campo dell’Alessandria. La squadra lombarda è scesa in campo con il preciso proposito di conservare lo 0-0 di partenza: al terzino sinistro Colombetti era stato affidato il compito di difensore libero, mentre l’ala destra Malavasi doveva incaricarsi della diretta sorveglianza del numero 7 alessandrino. Questo eccesso di prudenza ha stupito quanti conoscono il valore del Monza. Si è giocato per quasi tutta la gara ad una porta sola. I grigi, che schieravano il bravo Dania al posto dello squalificato Bey e Amateis nel suo ruolo di centrattacco, si muovevano con discreta disinvoltura, nonostante che il terreno del Moccagatta – neve, ghiaccio e fango – non fosse il più adatto per svolgere ordinate trame di attacco. La super-difesa biancorossa resisteva però alle insistenti folate alessandrine tanto che (oltre ad alcuni calci d’angolo e tiri di punizione) i veri e propri pericoli per la rete monzese, nel primo tempo furono soltanto due: al 36’ quando Amateis imbeccò Campagnoli e questi mise al centro un pallone che Dania deviò di testa appena a lato, e al 40’ quando l’ex granata Grava, terzino destro dei lombardi, deviò in angolo a porta vuota una girata di testa di Lerici. Nella ripresa la compagine alessandrina premette il piede sull’acceleratore ed il portiere monzese Lovati divenne il protagonista della gara. Alla mezz’ora però Serone e Masperi fecero saltare il «catenaccio» del Monza: il numero 11 grigio, su punizione da 26 metri, spedì violentemente il pallone all’incrocio dei pali. Lovati, protendendosi quanto era lungo, riuscì a respingere la sfera ma Masperi prontamente la cacciò in rete. I biancorossi protestarono per un fallo di mano di Masperi (non notato dalla tribuna) ma l’arbitro Menchini di Udine convalidò il punto. Non fece altrettanto 7 minuti dopo quando Serone, in posizione a noi parsa del tutto regolare, lanciato da Campagnoli segnò una magnifica rete. Peccato, ché l’ala sinistra avrebbe meritato di chiudere la sua puntigliosa prova con un successo personale. Ad un minuto dalla fine, quando il Monza, puntando sui suoi uomini migliori (oltre al portiere, l’ex juventino Colombo, Colombettì e Forlani), contrattaccava alla ricerca del pareggio, il «capitano» dei grigi Bussetti respinse a portiere battuto, un tiro di Forlani. Questa fu la più chiara dimostrazione che il pericolo della sfortuna poteva considerarsi finito. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 11 gennaio 1954) L’Alessandria è ritornata oggi alla vittoria contro la forte compagine del Monza, sceso in campo con una formazione piuttosto rimaneggiata e priva di due terzini, infortunatisi di recente. Buona prova di sé ha dato la squadra grigia, apparsa affamata di punti e decisa a dimostrare al suo pubblico di saper intrecciare delle azioni e realizzare dei gol. Pressoché insignificante la cronaca dei primi 45’: qualche sbaglio e numerose cadute che si sono susseguite piuttosto frequentemente. Il secondo tempo, invece, è a netto favore degli alessandrini: questi premono incessantemente, impegnando Lovati che si prodiga in alcune parate, per la verità non davvero eccezionali. I grigi ammucchiano numerosissimi corners e cercano sempre più tenacemente lo spunto per segnare. L’occasione favorevole si presenta al 30’: Serone batte una punizione qualche metro oltre il limite dell’area di rigore; una impressionante mischia si forma davanti la rete monzese e Lerici, approfittando di uno spiraglio apertosi fra i giocatori, scodella in porta il suo bel gol. («Corriere dello Sport», 11 gennaio 1954) LA PARTITA ALESSANDRIA-SALERNO SARA' GIOCATA DOMANI ALLE 10.30 La tradizione è stata sfatata domenica; infatti l’Alessandria che negli ultimi quindici minuti della partita lasciava il passo alle squadre avversarie, ha segnato contro il Monza a quindici minuti dalla fine, ed ha sventato il pericolo del pareggio all’80’, per merito di Bussetti. La rete della vittoria è scaturita su calcio di punizione tirato da Serone; la palla, respinta da Lovati, è stata raccolta da Lerici che ha tirato a rete; sulla linea della porta la sfera di cuoio ha urtato contro la spalla di Masperi ed è finita in fondo al sacco. Numerosi sono stati gli applausi finali, a giusto premio della squadra grigia che ha lottato egregiamente contro i forti avversari, dimostrandosi degna della vittoria e della fiducia degli sportivi locali. […] Vittoria necessaria per dare fiducia nei propri mezzi. Una riga di plauso a Dania che – fuori di squadra dal primo incontro di campionato – ha saputo, con indubbi sacrifici, ritornare in forma. Bravo! È una bella prova di tenacia, di attaccamento, dì caparbietà tutta «mandrogna». Bravi tutti: dal micidiale Serone, al ringiovanitosi Bussetti, a tutti, con un particolare invito al bravo Campagnoli… di passare la palla. (Andrea Canestri-Ukri, «Il Piccolo», 16 gennaio 1954) RISULTATI: Brescia-Verona 1-2 Cagliari-Fanfulla 0-0 Catania-Como 1-1 Lanerossi Vicenza-Pro Patria 0-2 Messina-Marzotto 2-0 Modena-Salernitana 2-0 Pavia-Treviso 5-1 Piombino-Padova 1-0 CLASSIFICA: Catania 24; Pro Patria, Verona 21; Cagliari, Lanerossi Vicenza 20; Como 19; Brescia, Monza, Salernitana 17; Pavia 16; Marzotto, Messina, Modena 15; Alessandria 12; Fanfulla 11; Padova 10; Piombino, Treviso 9 MARCATORI 9 gol: Bassetti (Catania) 7 gol: Astorri (Monza), Deprati (Marzotto), Manenti (Catania), Mannucci (Pro Patria), Pratesi (Pro Patria), Rosa (Pavia), Zecca (Verona) 6 gol: Genero (Fanfulla), Ghiandi (Como), Lerici (Alessandria) 5 gol: Bettini E. (Brescia), Fabris (L.R. Vicenza), Farina E. (II) (Brescia), Golin (Cagliari), Hofling (Pro Patria), Lonardi (Verona), Marchetto (Marzotto), Micheloni (Catania), Remonti (Marzotto), Stivanello (Padova), Zian (Verona) Il punto sul campionato Non era andato oltre il pareggio casalingo il Catania contro il Como: di Gritti e Micheloni le marcature della gara. Successo esterno del Verona, contro il Brescia per merito della doppietta di Zecca, a tre punti dai siciliani in coabitazione con la Pro Patria che aveva espugnato Vicenza. La sfida salvezza tra Piombino e Pavia aveva visto la vittoria dei locali con il gol di Fioridi che avevano raggiunto il Treviso sconfitto nettamente a Pavia.