Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
28-02-1954 - Giornata: 22 - Messina - Giovanni Celeste


Messina ACR - Alessandria US 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 14. Maselli F. [Me] 43. Piatto O.[A]

Alessandria US Dalla Fontana Emanuele, Garzena Bruno, Nicolazzini Antonio, Giraudo Ernesto, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Piatto Ottorino, Campi Salvatore, Campagnoli Cesare, Serone Roberto All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
MESSINA ACR: Salerno; Fabbri Giovan Battista, Avellani; Bassi, Regalino, Geminiani; Zamperlini, Mannocci, Maselli, Colomban, Ferraris. All.: Gallea Cesare.

Arbitro: Corallo Tommaso (Lecce)
Note
Angoli: 13-2. Spettatori: 8.000. Giornata luminosa, terreno asciutto. Inizio gara ore 15:00.

Commento
Qual è il destino di un bel pallone rotondo nel quale vi è un buchetto che a prima vista non si vede? Col passare del tempo perde aria, si sgonfia, alla fine si affloscia, diviene proprio una cosetta. Questa immagine nuda e cruda si attaglia al Messina attuale: una squadra che alla distanza perde battute su battute, che si infiacchisce, si inceppa, si arresta. Inutile ogni sforzo per far camminare speditamente la macchina. Manca la benzina o ne arriva così poca che può fare a mala pena due o tre passi e rieccola ferma. Una bassa marea questo Messina che è apparso atleticamente a terra, quasi a pezzi; un’alta marea questa Alessandria che è andata aumentando di giri con l’andare del tempo. Due squadre con rendimenti diametralmente opposto: il Messina atleticamente impreparato non poteva non decrescere alla distanza e infatti è calato paurosamente creando vuoti profondi fra difesa e attacco, per mancanza di forza, anticipo e scatto nei laterali, incapaci a portarsi subito in avanti e degli avanti (specie delle mezze ali) incapaci a riportarsi in difesa al momento opportuno. E la stanchezza, si sa, è la madre dell’imprecisione e della confusione. Inutile in siffatta situazione suonare i campanelli delle buone intenzioni. Cosa può la buona volontà se il fisico non risponde alle sollecitazioni? Di contro, l’Alessandria, in perfetta carburazione atletica, è venuta fuori di minuto in minuto, accelerando sempre più e finendo in… freschezza e bellezza. Alla fine… «mozzarella in carrozza» il Messina, «rosa di faggio» l’Alessandria. La splendida tenuta fisica ha permesso ai grigi di scattare in ogni momento con facilità dalla difesa all’attacco e viceversa, mettendo in mostra una elasticità veramente ammirevole. Buon per il Messina, adunque, che la partita sia finita senza un grosso guaio, perché, così come s’erano messe le cose nella ripresa, su di una eventuale vittoria alessandrina, chi avrebbe avuto da ridire? Si dirà: i tredici angoli come ce li spiegate? Gli alessandrini, invero, ne hanno abusato, perché hanno capito che la loro supremazia di anticipo era troppo netta. D’altro lato il Messina mostrava di calciarli, questi angoli, senza troppa convinzione. A che servono questi corner? A nulla evidentemente, quando si è sistematicamente battuti sul tempo e si gioca solo con disordine. Si può, allora, solo sperare sul «chi sa». Troppo poco per una squadra che si rispetti. Troppo poco per una squadra di Serie B. Tutto quanto precede spiega ampiamente il perché delle sconfitte del Messina a Monza e a Busto Arsizio nella ripresa, il perché dell’imperiosa rimonta dell’Alessandria contro il Como. Lode, dunque, ai grigi che hanno affrontato i giallorossi a viso aperto, senza fare per viltà il gran rifiuto del gioco aperto, gettando alle ortiche il catenaccio, lanciandosi nella lotta armi e bagagli. Per questo il merito dei grigi è maggiore. Tutti lottatori tenaci e, quel che più conta, sempre calmi e avveduti, bene orientati sul da fare. Vere frecce nel fianco della difesa messinese, Piatto, Bey e Serone che hanno spesso, scambiandosi di ruolo e scagliandosi in profondità a cuneo, provocato falle improvvise nella retroguardia locale. Nel Messina, ancora i più bravi in difesa, con punte di particolare citazione per Salerno, autore di alcuni azzeccati e temerari interventi e di Avellani in ottima fase e smanioso di ben figurare. Degli altri, solo Maselli aveva fatto ben sperare all’inizio, ma con l’andare del tempo è annegato pure lui nella nebbia provocata dal rilassamento fisico. Un Messina, quindi, avviato su una china pericolosa, che deve seriamente pensare a rimettersi in sesto fisicamente, altrimenti il baratro della retrocessione si potrà spalancare davanti inopinatamente. Il Messina ha segnato al 14’: rilancio lungo di Geminiani (punizione de mezzo campo) e pallone due metri più avanti di Maselli che lanciato, di testa, girava di traverso sorprendendo Dalla Fontana. Pronta reazone dell’Alessandria che mostrava di non volersi sottomettere e pareggio al 42’: brillante triangolazione Campi-Bey-Piatto che tirava un rasoterra angolato su cui Salerno non aveva nulla da fare. Al 24’ della ripresa Salerno in un intervento su Piatto lanciato a rete riportava un colpo allo stomaco. Palesemente sofferente Salerno, però, riprendeva a giocare. Corallo di Lecce ha fischiato quasi sempre a proposito e ha dimostrato una eccellente preparazione fisica, spostandosi tempestivamente da un settore all’altro del gioco. (Sante Saya, «Corriere dello Sport», 1º marzo 1954) Quando due squadre si dividono la posta è logico chiedersi chi abbia perduto un punto. Nel nostro caso, diciamo senza indugio l’Alessandria. La compagine di neri avrebbe potuto, nel secondo tempo, conquistare con pieno merito la vittoria, sfruttando le deficienze della retroguardia messinese, conseguente allo sfasamento di tutto l’undici. I grigi hanno contenuto, dopo il gol di Maselli, le continue sfuriate degli avanti messinesi, niente affatto precisi nei pochi tiri a rete, e allo scadere del tempo, con Piatto, realizzavano il pareggio, con un’azione in contropiede. Il secondo tempo registrava il calo dei locali, mentre i grigi aumentavano il ritmo delle loro azioni, mettendo in difficoltà l’abilità del portiere Salerno, rimasto menomato al 35’ della ripresa in fortuito scontro con Campagnoli. La pressione dei locali, con lo scorrere dei minuti, si faceva spasmodica, facilitando il gioco di rottura dei tranquilli difensori alessandrini. La prima palla è dei messinesi e al 4’ Nicolazzini deve salvare in angolo. Al 14’ azione in tandem Bey-Piatto, ma Salerno riesce a togliere la palla dai piedi dei pericolosi attaccanti grigi. Due minuti dopo il gol di Maselli: punizione di Geminiani, che «pesca» smarcatissimo, un po’ spostato sulla destra, il centravanti, che gira di testa in rete, sorprendendo nettamente Dalla Fontana. Bassi, subito dopo, per poco non provoca un’autorete e necessita un salvataggio acrobatico di Salerno per fermare un insidioso pallone indirizzato verso la porta con un colpo di testa. Quindi Mannocci, Maselli e Zamperlini impegnano la difesa avversaria e Dalla Fontana deve bloccare i tiri degli ultimi due. Al 43’ il pareggio: l’ala destra dei grigi si lavora un pallone nella metà campo messinese e, stringendo verso la porta, opera uno scambio con Piatto; tiro rasoterra, ben dosato, che scuote la rete di Salerno, schizzando dal basso in alto. Al ritorno dagli spogliatoi, il Messina colleziona molti angoli, ma sono gli avanti alessandrini a distinguersi e a far squillare il campanello d’allarme nelle retroguardie messinesi. Al 25’ Campagnoli è lanciato verso Salerno, che gli si fa incontro e abbranca la palla mentre l’attaccante sta per calciare, riportando quindi una contusione al fianco destro che lo lascerà menomato per tutto il resto della partita. Al 30’ uno spunto di Maselli rimane infruttuoso per il pronto recupero dei difensori avversari. Al 38’ Bey è a pochi metri da Salerno, che esce dai pali deviando con la punta delle dita il pallone sulla traversa. (Antonino Biagi Starvaggi, «La Gazzetta dello Sport», 1º marzo 1954) BUONA PROVA DEI GRIGI SUL CAMPO DEL MESSINA: 1-1 Poco è mancato che ieri l’Alessandria lasciasse lo stadio messinese con una preziosa vittoria. Invero i locali avevano iniziato la gara sotto i migliori auspici, ma gli alessandrini, superato l’incerto periodo iniziale, costringevano i padroni di casa a una difesa non proprio disperata, ma a volte affannosa. Buon per il Messina che i giovani avversari non hanno saputo approfittare della loro palese superiorità agonistica e atletica per aggiudicarsi ambedue i punti in palio. Molto merito è pure del portiere messinese Salerno che, visibilmente menomato e zoppicante, a cinque minuti dalla fine ha salvato la sua squadra dalla sconfitta deviando in corner un fortissimo tiro di Bey, sfuggito alla guardia di Avellani. L’Alessandria ha iniziato in sordina, tuttavia sin dall’inizio Bagliani e compagni hanno giuocato aperto, senza «chiavistelli» affidando i veloci e pericolosi contrattacchi al centravanti e alle ali. I siciliani hanno difettato a metà campo. I laterali non sono riusciti a imporsi e costantemente sono stati preceduti nell’intercettamento dalle mezze ali avversarie, scattanti e riflessive. I giallorossi hanno terminato la gara col fiato grosso mentre i grigi apparivano freschi, quasi pronti a ricominciare. L’Alessandria ha favorevolmente impressionato per la verve, lo slancio e la buona intesa palesati in ogni reparto. Forse l’estrema difesa è leggermente inferiore agli altri reparti, tuttavia essa si disimpegna con calma, tempestività e sicurezza nei momenti di maggior pressione e nelle mischie create dai calci d’angolo. Il rientrante Nicolazzini ha fatto a gara con il compagno di destra Garzena nello spazzare la propria area, ben coadiuvato al centro da «capitan» Bagliani. I grigi sono piaciuti nel quadrilatero e in particolar modo nei laterali Giraudo e Masperi. Costoro hanno tenuto su l’impalcatura della squadra segnalandosi per la continuità e la proficuità di giuoco. In prima linea gli alessandrini sono apparsi pericolosi e affiatati. Bey, Campi e Serone hanno fatto ballare più volte l’estrema difesa messinese. L’undici di Neri ha pienamente meritato il pareggio: non si è perduto d’animo quando ha subito il gol e ha saputo attuare un piano di giuoco piacevole, elastico, ricco di azioni di contropiede pericolose e veloci. Ed ecco qualche cenno di cronaca. Al 16’ punizione contro l’Alessandria battuta da Geminiani. La palla giunge al centravanti Maselli che di testa precede l’intervento di Dalla Fontana e insacca. Al 21’ Serone in ottima posizione raccoglie un bel cross di Campi mandando a lato. Cinque minuti dopo l’interno sinistro messinese avanza, scarta due avversari e porge a Zamperlini che tira immediatamente costringendo Dalla Fontana a una bella parata alta. Al 42’ scambio di velocità fra Masperi, Bey, Campi, Bey, la palla giunge quindi a Piatto che da pochi metri batte Salerno. Nel secondo tempo gli ospiti serrano alquanto i ranghi, ma al 40’ l’ala destra Bey sfugge al suo diretto avversario e dal limite dell’area lascia partire un bolide che Salerno devia in corner con un balzo felino. (A.C., «La Stampa», 1º marzo 1954) DOMANI I GRIGI GIOCANO CONTRO LA CAPOLISTA DELLA B A Messina i grigi hanno giocato una partita positiva, lasciando il campo imbattuti e salutati dagli applausi del pubblico, il quale aveva riscontrato la netta superiorità degli alessandrini sui siciliani. I primi ad andare in vantaggio erano stati i compagni di Bassi, in seguito ad una occasione fortunosa; la rete per gli alessandrini è stata superba di concezione e di stile. Nel secondo tempo specialmente la pressione dei grigi è stata costante e solo la bravura del portiere messinese ha evitato una sconfitta ai padroni di casa. Tutti i grigi si sono comportati degnamente; notevole il ritorno in forma di Bey e di Masperi, e la sicurezza dell’estremo trio difensivo. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 6 marzo 1954) RISULTATI: Cagliari-Treviso 1-1 Como-Verona 1-0 Fanfulla-Pavia 4-0 Lanerossi Vicenza-Marzotto 0-0 Modena-Padova 1-1 Piombino-Monza 0-0 Pro Patria-Catania 1-1 Salernitana-Brescia 2-1 CLASSIFICA: Catania 32; Pro Patria* 28; Lanerossi Vicenza 27; Cagliari 26; Como 25; Verona 24; Modena, Monza 23; Brescia, Salernitana 22; Marzotto 21; Messina, Pavia 19; Fanfulla 18; Alessandria, Treviso 17; Padova 16; Piombino 15. : una gara da recuperare MARCATORI 11 gol: Bassetti (Catania) 10 gol: Rosa (Pavia) 9 gol: Manenti (Catania) 8 gol: Hofling (Pro Patria), Mannucci (Pro Patria), Pratesi (Pro Patria) 7 gol: Astorri (Monza), Deprati (Marzotto), Fabris (L.R. Vicenza), Zecca (Verona) 6 gol: Bettini E. (Brescia), Cabas (Modena), Genero (Fanfulla), Ghiandi (Como), Golin (Cagliari), Lerici (Alessandria), Maselli (Messina), Micheloni (Catania), Pin G. (Pro Patria), Stivanello (Padova) Il punto sul campionato La gara di cartello tra Pro Patria e Catania, prime due della classifica, è terminata in parità con le distanze immutate. Pari anche per il Vicenza, nel match casalingo contro il Marzotto cosi come il Cagliari bloccato dal Treviso. Soltanto il Como è riuscito ad ottenere la vittoria tra le prime cinque squadre della classifica contro il Verona grazie al gol di Baucè. Netta e mai in discussione la vittoria del Fanfulla contro il Pavia.