Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
07-03-1954 - Giornata: 23 - Catania - Cibali


Catania CC - Alessandria US 4 - 0 (1 - 0)
RETI: 17. Klein G. [Ca] , 48. Manenti M. [Ca] , 75. Manenti M. [Ca] , 77. Klein G. [Ca]

Alessandria US Dalla Fontana Emanuele, Garzena Bruno, Nicolazzini Antonio, Giraudo Ernesto, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Piatto Ottorino, Campi Salvatore, Campagnoli Cesare, Serone Roberto All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
CATANIA CC: Seveso; Baccarini, Bravetti; Bearzot, Santamaria, Fusco; Cattaneo, Manenti, Quoiani, Klein, Bassetti. All.: Andreoli Piero.

Arbitro: Ferrari Aggradi Giuseppe (Firenze)
Note
Angoli: 6-2 (4-0). Spettatori: 10.000. Tempo sereno, forte vento, terreno irregolare. Inizio gara ore 15:00.

Commento
Giornata di sole, vento fastidioso che ha soffiato a intermittenze, non favorendo in modo visibile alcuna squadra, terreno irregolare per alcune gibbosità provocate da ciuffi di erba. Incidenti di lievi entità a Santamaria e a Bey. L’Alessandria ha praticato per tutta la gara il «catenaccio» arretrando Serone nel ruolo di terzino sinistro e facendo giuocare libero Nicolazzini. Un primo tempo all’insegna dello sbadiglio e della noia, con una squadra, il Catania, che ha tentato di correre meno possibile, imbrigliando a dovere i piemontesi; una ripresa con alti e bassi, ma con una ventina di minuti buoni che hanno visto la capolista scatenata e l’Alessandria incapace di svolgere una sola azione, indaffaratissima com’era ad evitare danni e guai maggiori all’ottimo Dalla Fontana. Una partita, infine, che il Catania ha decimato a suo piacimento, essendo apparsi gli ospiti troppo poveri di giuoco per insidiare anche da lontano la rete di Seveso. Il Catania ha vinto in carrozza, come comunemente si dice, senza sprecare fiato e cercando di amalgamare un giuoco accettabile, anche per il fatto che non tutti gli uomini in maglia rossazzurra hanno girato a dovere. Infine si deve parlare di giuoco apprezzabile, anche se qualche giocatore abbia abusato certe volte del dribbling e anche se parecchi si sono dati all’accademia, visto e considerato che l’Alessandria non poteva costituire per loro un grande pericolo. La vittoria del Catania si potrebbe definire, quindi, vittoria della classe e vittoria dell’esperienza; vittoria, insomma, di una squadra più matura rispetto ad un avversario di ben modesta levatura tecnica. L’allenatore Andreoli aveva ridato fiducia a Klein nel ruolo di mezzo sinistro e a Quoiani nel ruolo di centravanti; a conti fatti si deve dire che Klein è stato il migliore in campo e che Quoiani ha alquanto deluso. Soprattutto la prova di Klein ha sorpreso un po’ tutti, in quanto ci si aspettava un Klein per lo meno lento e tardo nei riflessi. Invece Klein ha oggi dato un calcio alla modestia e si è rivelato un calciatore di infinite risorse; un calciatore che ha fatto muovere l’attacco, considerato il fatto che Manenti solo nella ripresa apparve all’altezza delle sue notevoli doti. Con Klein in gran vena, l’Alessandria andò k.o. fin dal primo tempo, con un gol di testa proprio del mezzo sinistro, che doveva poi chiudere la marcatura dopo la mezz’ora della ripresa. Non altrettanto bene si può dire di Quoiani che, oltre a peccare di anticipo e di decisione, si mostrò anche incerto nella conclusione. Manenti, apparso opaco nel primo tempo, ebbe una buona ripresa, in pieno crescendo, tanto da suggellare il risultato con due autentiche prodezze: ammiratissimo soprattutto il suo terzo gol, che i grigi alessandrini hanno contestato all’arbitro, perché, secondo loro, viziato da fuori giuoco dello stesso giuocatore. Indietro il Catania si è disimpegnato benissimo: grandi artefici del giuoco svolto i due mediani laterali, Bearzot e Fusco (Bearzot è piaciuto di può nella ripresa). Ottimi Santamaria e i due terzini, mentre Seveso è stato poco impegnato. Le due ali, Bassetti e Cattaneo, si sono dimostrate pericolosissime, e difficilmente sono state tenute a bada dai difensori alessandrini. Cattaneo in due gol ha messo tra l’altro lo zampino. L’Alessandria fin dal primo minuto di giuoco rinunciò ad attaccare; ebbe però delle ottime azioni di contropiede, che furono tutte sciupate, specialmente nella ripresa, da Bey e da Campi. Hanno destato buona impressione, oltre al portiere Dalla Fontana, che è stato il migliore degli ospiti, Nicolazzini, Bagliani e, a tratti, Garzena, che ha avuto un gran da fare per rendere dura la vita a Bassetti, definito, non a torto, il pericolo numero uno della Serie B. L’operato del signor Ferrari Aggradi di Firenze è stato immune da pecche. (Giulio Sterlini, «Corriere dello Sport», 8 marzo 1954) Il Catania non ha dovuto faticare gran che per mettere al tappeto la tecnica ma fragile squadra alessandrina. Ordinaria amministrazione e non altro. Anzi, a un certo momento la capolista ha ecceduto in preziosità e in gioco accademico, tanto da permettere agli avanti grigi di presentarsi davanti a Severo; per fortuna dei rossazzurri, però, il contropiede dei piemontesi, se aveva pregi di rapidità, aveva anche gravissimi difetti di imprecisione, sicché ogni volta a turno Bey, Campi, Campagnoli e il mediocre Piatto hanno mancato il bersaglio o addirittura hanno permesso il «ritorno» dei difensori. Eppure l’Alessandria era partita con un programma ben definito: quello di difendersi e all’uomo aveva arretrato l’ala Serone fra i difensori, appoggiandolo contro Bassetti per lasciare libero a fare da spazzatutto il terzino Nicolazzini. Ma questo espediente ha avuto il suo antidoto: Andreoli infatti ha subito spostato Baccarini su Campagnoli, lasciando libero Bearzot di lavorare per l’attacco, in appoggio a Manenti. Ed è stato un gran bene, perché l’interno etneo oggi era in giornata opaca e il sostegno dell’ottimo Bearzot gli ha permesso di non occuparsi del lavoro di spola e di rifornimento, dedicandosi invece a quello di stoccatore. E il tabellino delle reti dice che in questo lavoro Manenti ha fatto il suo dovere. Avesse avuto un centravanti scattante e buon tiratore al posto dello sfuocato e lento Quoiani, il Catania oggi avrebbe segnato per lo meno sette reti facendo conto di un buon cinquanta percento di altre azioni mancate. Troppo evidente, quindi, la superiorità della capolista nei confronti dei grigi, i quali peraltro sono da elogiare per la intraprendenza e il coraggio con i quali si sono battuti, anche quando non c’era più nulla da sperare. Particolarmente ammirati Nicolazzini, Campagnoli, Garzena, Bagliani e Dalla Fontana (che ha salvato almeno tre palloni da rete). La cronaca si riduce alla marcatura. La prima viene al 16’: punizione a metà campo per fallo di Masperi, batte Bearzot e la palla spiove in area; testa di Klein e sfera che picchia sull’interno del palo terminando in rete. Poco prima un tiro di Quoiani, che aveva superato il portiere grigio, era stato rinviato proprio sulla linea da Serone. Dei primi 45’ c’è solo da registrare un paio di parate sensazionali del portiere grigio, su tiri di Bearzot e di Fusco. Nella ripresa l’Alessandria, malgrado se ne stia ancor più guardinga, viene travolta dal gran gioco dei rossazzurri. Al 3’ il secondo pallone è nel sacco. Servito da Klein scatta Cattaneo e smista a Manenti spostato all’ala: gran tiro trasversale e palla in rete. Al 30’ Manenti bissa: Klein lo serve alla perfezione e il mezzodestro evita tre uomini, uno dopo l’altro, e poi fulmina, con tocco preciso e forte. Quarto gol tre minuti dopo; è Klein che riceve la palla da Bassetti, scarta un uomo, finta un passaggio, e stanga da 25 metri; la palla si insacca sotto la traversa malgrado il disperato volo del portiere grigio. Reagiva la compagine piemontese, ma due volte sbagliano i suoi avanti e alla fine Bey, solissimo, sbatte la palla sui piedi di Seveso uscito alla disperata dai pali. (Carmelo Gennaro, «La Gazzetta dello Sport», 8 marzo 1954) IN quattro giorni DUE PARTITE AL "MOCCAGATTA, Domani, ore 15: Alessandria - Pavia Mercoledì 17 marzo, ore 18,38 : Alessandria-Pro Patria Dopo la brillante partita col Messina i grigi hanno dovuto abbassare bandiera di fronte alla capolista catanese che in possesso di un attacco velocissimo, non ha durato fatica a travolgere la difesa alessandrina durante i 45 minuti della ripresa. Basta scorrere la graduatoria dei cannonieri della Serie B per vedere che i primi due sono Bassetti e Manenti, l’interno destro e l’ala sinistra del Catania, per comprendere che su un terreno sodo difficilmente la nostra retroguardia avrebbe potuto resistere. Comunque non è stata una resa umiliante, ed il morale della squadra grigia non ha avuto incrinature. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 13 marzo 1954) I GRIGI CEDONO (4-0) SUL CAMPO DEL CATANIA Contro la capolista non c'è proprio nulla dà fare. L'Alessandria non poteva di colpo aspirare a competere da pari a pari con la squadra che sta dominando la serie B. Svanito dopo 17 minuti per i grigi il sogno di una difesa ad oltranza, essi hanno reagito con coraggio, ha inaugurato la serie del goals, Klein, al 17' girando di testa in porta un calcio di punizione. Nella ripresa al 8' Bearzot crossa dalla sinistra, Cattaneo gira al volo al liberissimo Manenti che segna anticipando Dalla Fontana con un tiro diagonale. Al 41' è lo stesso Manenti che irrompe su un tocco di Klein e segna con un misurato tiro con l'esterne del piede. Passano due minuti e la quaterna è fatta: scende Klein fino al limite dell'area, si smarca e saetta irresistibilmente di sinistro. Dalla Fontana non si muove : sarebbe stato inutile. Negli ultimi minuti l'Alessandria si è riportata all'attacco, alla ricerca del goal della bandiera, ma neppur qui ebbe fortuna. Serone mancò da due metri dalla porta un pallone centrato da Campagnoli, poi Bey, solo davanti al portiere si fece precedere d'un soffio dall'estremo difensore. (La StampaSera) RISULTATI: Brescia-Lanerossi Vicenza 2-0 Como-Fanfulla 2-0 Marzotto-Pro Patria 2-0 Messina-Piombino 0-0 Padova-Cagliari 1-1 Pavia-Modena 3-2 Treviso-Monza 1-0 Verona-Salernitana 3-3 CLASSIFICA: Catania 34; Pro Patria* 28; Cagliari, Como, Lanerossi Vicenza 27; Verona 25; Brescia 24; Marzotto, Modena, Monza, Salernitana 23; Pavia 21; Messina 20; Treviso 19; Fanfulla 18; Alessandria, Padova 17; Piombino 16. : una gara da recuperare MARCATORI 11 gol: Bassetti (Catania), Manenti (Catania), Rosa (Pavia) 8 gol: Hofling (Pro Patria), Mannucci (Pro Patria), Pratesi (Pro Patria) 7 gol Astorri (Monza), Cabas (Modena), Deprati (Marzotto), Fabris (L.R. Vicenza), Golin (Cagliari), Zecca (Verona) 6 gol: Bettini E. (Brescia), Genero (Fanfulla), Ghiandi (Como), Lerici (Alessandria), Maselli (Messina), Massagrande (Salernitana), Micheloni (Catania), Pin G. (Pro Patria), Remonti (Marzotto), Stivanello (Padova) Il punto sul campionato E’ salito a sei punti il vantaggio della capolista Catania sulla Pro Patria che era uscita sconfitta dalla sfida con il Marzotto con i gol di Remonti e Bressa. Ne aveva approfittato il Como che, battendo il Fanfulla, con il rigore di Malighetti e Gritti aveva raggiunto il Cagliari bloccato sul pari dal Padova, riducendo a un punto il distacco dal secondo posto. Sconfitta per il Vicenza, in casa del Brescia.