Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
14-03-1954 - Giornata: 24 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pavia AC 2 - 1 (0 - 1)
RETI: 52. rig. Serone R.[A], 74. Campagnoli C.[A] 23. Rosa F. [Pa]

Alessandria US Dalla Fontana Emanuele, Garzena Bruno, Nicolazzini Antonio, Giraudo Ernesto, Vitto Luigi, Masperi Luigi, Bey Carlo, Lerici Roberto, Campi Salvatore, Campagnoli Cesare, Serone Roberto All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
PAVIA AC: Russova; Gatti, Spertini; Morin, Colla (I) Angelo, Mariani Felice; Parodi, Torti, Rosa, Fiorio, Mazzoni. All.: Poggi (II) Ernesto Matteo.

Arbitro: Canepa Francesco (Genova)
Note
«Stampa Sera» e «Corriere dello Sport» attribuiscono la seconda rete dell'Alessandria a Serone. Espulsi: 80’ Campagnoli [A] e Mazzoni [P]. Angoli: 5-7 oppure 6-8, a seconda delle fonti. Spettatori: 5.000. Giornata grigia, campo pesantissimo. Inizio gara ore 15:00.

Commento
Sulle rive del Tanaro corrono ormai i giorni fatali; o Quaresima e nuove miserie, o resurrezione e addio per sempre agli spaventi, che hanno tenuto fino ad oggi le schiere alessandrine con l’itterizia nel bianco degli occhi. È stata questa la prima delle cinque partite che i grigi dovranno disputare nel giro di tre settimane e sulle quali fanno i conti, sicuri come ha i buoni del tesoro con le cedole del primo aprile. Quattro incontri in casa e uno fuori, sia pure a Padova, rappresentano una vigna che dà il suo vino e proprio oggi l’Alessandria ha cominciato la sospirata vendemmia, battendo il Pavia che aveva mosso i suoi passi dal Ticino forte della sua indiscutibile consistenza tecnica e battagliero oltre ogni dire. Si sono ricordati subito che gli annali di questo confronto non registrano nessuna sconfitta dei pavesi sul terreno piemontese. Parve proprio ad un certo momento che la sequenza dei risultati utili dovesse aggiungere un’altra perla alla collana dei lombardi, i quali giocarono un primo tempo in aperta autorità. L’Alessandria era partita scattando fulmineamente e aveva sbagliato subito per storditezza un paio di reti con l’ala sinistra Serone e col centravanti Campi, autori di papere imperdonabili, l’uno a porta vuota, l’altro a portiere fuori causa. La risposta del Pavia giunta a metà del primo tempo aveva azzeccato invece la rete, che in questi casi è sovente decisiva perché spegne di colpo i bollori e disperde il buon fuoco nel caminetto dei padroni di casa. Un breve palleggio fra Morin e Rosa, passaggio di fianco a Fiorio, smarcamento del centravanti in profondità, palla di ritorno sul piede di Rosa, che saetta nell’angolo irraggiungibile da Dalla Fontana. Una splendida rete. Il Pavia ebbe per sé il resto del primo tempo e sciupò fiato e gambe alla ricerca della rete-condanna, che non venne sul finire perché i due terzini grigi fecero in tempo a buttarsi in contropiede su Mazzoni, che era solo in area con il piglio del giustiziere. Il terreno alessandrino cambia aspetto nel secondo tempo, perché la fanghiglia degli inizi diventa più tardi una polenta di argilla. L’Alessandria lo sa e tiene un polmone di riserva per correre quando gli altri hanno ormai da spendere soltanto gli spiccioli. È stato proprio così che i grigi hanno vinto: correndo senza sosta per l’intera ripresa e costringendo i rossi ad una difesa immediata e concitata, che non ha evitato il pareggio e più tardi la sconfitta. Al 5’ l’Alessandria ha raggiunto i suoi avversari su calcio di rigore. La punizione è stata ineccepibile perché il ruzzolone che Mariani ha fatto compiere a Campagnoli proprio sul disco proibito è stato un numero che può essere iscritto nei libri di testo come esempio di calcio di rigore spiegato alle folle. Il tiro di Serone radente a destra ha lasciato fermo Russova. E qui la partita si fece dura e Canepa convocò i capitani e disse che il sottopassaggio era aperto per i riottosi. I grigi ebbero momenti felici e anche Vitto, che era stato finora in penombra, comparve a metà campo con allunghi e interventi autorevoli. Il Pavia stava pensando al pareggio, succhiando i minuti alla tempesta. Ma non arrivò in salvo perché, al 29’, su punizione battuta spiovente da Nicolazzini, cadde una palla nel groviglio centrale e il piede di Campagnoli, uno dei migliori in campo, agganciò e spedì nel sacco in piena bolgia da due passi. Rete fortunosa, se vogliamo, ma esatta nel giudizio che viene ad esprimere, e cioè che l’Alessandria ha guadagnato con tutte le buone regole questa partita che era per tre volte difficile: prima, perché era cominciata male; poi perché non l’aveva mai vinta; e infine, perché era una della serie… disperata. Subito dopo il gol, Mazzoni in pieno fallo ha messo le mani sul viso a Campagnoli, che ha reagito e allora Canepa ha mantenuto la promessa espellendoli entrambi. C’è stato poi un finale di tardiva rivincita da parte del Pavia e l’Alessandria ha passato anche qualche attimo di batticuore… ma la fatica ha avuto ragione di tutto e la giustizia aveva ormai scritto il suo preciso verdetto. (Dario Costa, «La Gazzetta dello Sport», 15 marzo 1954) RIGORI ED ESPULSIONI Una partita che l’Alessandria ha vinto alla distanza, dopo aver corso il pericolo di perdere. I grigi erano privi del centromediano Bagliani e dell’interno destro Piatto, leggermente infortunati e perciò tenuti a riposo in vista del recupero di mercoledì con la Pro Patria. Senza il perno della difesa e senza l’attaccante più adatto a manovrare sul fango del «Moccagatta», la compagine alessandrina si è trovata a disagio contro l’esperto Pavia. L’anno scorso le due squadre lottarono fianco a fianco per la promozione in Serie B, ieri la posta in palio era diversa ma egualmente importante: si trattava di allontanarsi dalla zona di retrocessione, nella quale coabitano, sia pure con scarso entusiasmo, tanto Alessandria che Pavia. La lotta è stata perciò assai accanita, il nervosismo si è fatto sentire provocando l’espulsione del granata Mazzoni e del grigio Campagnoli, il risultato è stato incertissimo per 75 minuti. Gli attaccanti grigi hanno perso qualche favorevole occasione all’inizio del gioco, quando Lerici su passaggio di Campi ha tirato a lato (6’), quando due minuti dopo un tiro di Serone ha attraversato tutto lo specchio della porta a portiere battuto, quando ancora, al 20’, lo stesso Serone ha deviato a lato a porta un pallone proveniente da Campagnoli. Il Pavia non è stato però a guardare: poggiando in prevalenza sul centravanti Rosa, che riusciva spesso a battere sullo scatto l’anziano Vitto, i granata lombardi, impegnarono due o tre volte Dalla Fontana e, improvvisamente, al 23’ minuto, passarono in vantaggio. Un’azione tra le più semplici colse la difesa grigia impreparata a reagire; il pallone andò in profondità da Mariani a Mazzoni, l’ala sinistra, dopo brevi schermaglie con Garzena, effettuò un esatto traversone sui piedi del centravanti Rosa che, fatti pochi passi, tirò con forza di destro dal basso in alto; Dalla Fontana, mossosi forse in leggero anticipo, fu irrimediabilmente battuto. L’insperato successo indusse i granata pavesi ad assumere uno schieramento prudente, con l’arretramento quasi permanente dell’ala destra Parodi. Furono ancora essi però, a rasentare il goal al 35’, ma Mazzoni, lanciato da Rosa, si mangiò una rete quasi fatta, incespicando al momento del tiro. I grigi reagirono al 38’ con un’azione di Campagnoli conclusa da un tiro indecorosamente alto di Campi e al 39’ con un altro tiro di Campi. Nella ripresa, al 5’, un calcio di rigore fruttò il pareggio all’Alessandria. Masperi da metà campo lanciò con precisione Campagnoli e l’interno sinistro, superata in tromba la difesa pavese, stava per tirare quando un piede (di Mariani, ci è sembrato) gli fece fare un ruzzolone. Molti arbitri avrebbero lasciato correre, il genovese Canepa invece indicò senza incertezze il dischetto degli undici metri e Serone realizzò la massima punizione. I grigi continuarono a premere sulla difesa avversaria, ma la non buona giornata del reparto destro dell’attacco rendeva ancor più difficile il lavoro di Campi e Serone con la collaborazione di Campagnoli. Meno male che la difesa, nella quale i terzini Garzena e Nicolazzini stavano disputando una gara superba, non si lasciava più cogliere di sorpresa. Gli alessandrini furono ancora in pericolo al 17’ quando Dalla Fontana rinviò fortunosamente di piede un tiro di Mazzoni; poi al 21’ per poco il pavese Morin non deviò di testa il pallone nella propria rete e alla mezz’ora finalmente l’offensiva della squadra di Neri venne coronata dal goal della vittoria. Su punizione battuta da Nicolazzini, il pallone spiovve in area, lo toccò una prima volta Bey, lo riprese al volo Serone e Russova fu battuto. I lombardi protestarono, ma invano, per un presunto «offside» e, alla ripresa del gioco, la divergenza di vedute sulla questione (od altra causa a noi sconosciuta) provocò un litigio tra Mazzoni e Campagnoli, sedato dall’arbitro con l’invio agli spogliatoi dei due giocatori. L’ultimo quarto d’ora non ebbe altri spunti notevoli: i grigi – tra i quali oltre ai terzini si sono distinti Campi, Serone e Masperi – avevano duramente lottato per strappare la vittoria sul fango; i pavesi (l’intera mediana, Rosa e Fiorio tra i migliori) non erano meno stanchi ed erano per di più delusi e rassegnati. Il fischio di Canepa fu atteso quindi con ansia e accolto con generale soddisfazione. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 15 marzo 1954) Non è la prima volta che nel calcio il risultato che sancisce un incontro non sia legittimo e favorisca una squadra piuttosto che l’altra. Di questa «irrazionale» conclusione spesa, si parla nelle partite-derby, in quelle cioè a carattere campanilistico ed in cui l’andamento della contesa è soggettivo anche a motivi extra agonistici. Pavia ed Alessandria per l’appunto nei loro incontri vantano una storia che fa tradizione: tradizione che si è acuita d’interesse nello scorso campionato, quando le compagini granata e grigia hanno letteralmente dominato il primo torneo di C a carattere nazionale. Ed in nome di questa tradizione fatale spesso per una squadra, i risultati degli incontri disputati sul terreno del «Moccagatta» alessandrino, non sono stati mai avversi ai pavesi. Oggi la tradizione è stata sfatata: il colpo però a questo imponderabile e capriccioso fato non l’hanno vibrato i granata né tantomeno i grigi: è stato il signor Canepa di Genova a cambiare le carte di un gioco che voleva i due avversari per l’ennesima volta né vinti né vincitori. Due parole al signor Canepa (anche se non è nostro carattere porre il direttore di gara sul banco degli imputati) ci vogliono. Non gridano i supporters pavesi allo scandalo e non lanciano anatema contro l’arbitro genovese perché al 5’ del secondo tempo ha concesso un rigore per un duro intervento di Gatti su Campagnoli. No, questo non lo fanno: imprecano però al signor Canepa per il suo soggettivo dirigere; due pesi e due misure il sullodato signore ha usato oggi. Se il rigore concesso per fallo ai danni di Campagnoli (ricordiamo che qui l’azione era caotica per l’assembramento di molti giocatori in area) l’arbitro molto oculatamente l’ha visto, perché non ha visto quello ai danni di Rosa quando a due passi dal portiere e tutto solo venne falciato dal rientrante Garzena? O meglio, anche questo Canepa lo vide: gli è che il fallo (!) secondo lui l’aveva commesso l’attaccante pavese. Quale fosse e su chi questo fallo avvenne ci riserviamo di chiederlo di persona al signor Canepa alla prima occasione. Ironia a parte, anche se essa è l’espressione immediata di un animo esacerbato per l’immeritata sconfitta dei pavesi, è onesto dire, e non sappiamo chi possa smentirci che il nulla di fatto era il più logico e il più giusto dei risultati. Il Pavia aveva fatto suo il primo tempo, giocando, pur con un terreno impossibile, su di un buon livello tecnico, mettendo a segno una stupenda rete con Rosa, sfiorando altre volte il successo. Di contro, nella ripresa, per il malessere che ha colpito e menomato Spertini e Mazzoni, i grigi sono riusciti in una controffensiva che se non ha raggiunto sul piano tecnico la bontà di gioco degli avversari, ha tuttavia reso loro due reti che sono valse la vittoria. Due reti delle quali la seconda non è del tutto regolare e perché chi l’ha messa in rete era in evidente fuori gioco, essendo a tu per tu con Russova, e perché Mariani venne atterrato da una presa di maglia di Campi, quando stava per rinviare. Lo videro tutti, tutti ad eccezion fatta del signor Canepa. Dopo queste premesse e dopo, permettetelo il dirlo, l’aver ricordato che oggi i pavesi hanno disputato una bellissima partita, nonostante il terreno impossibile specie nella ripresa, e che hanno subito una sconfitta che mai forse è stata tanto ingiusta, veniamo alla cronaca dalla quale evidente appare quanto succintamente sopra detto e dalla quale, almeno da alcuni episodi, ancor più evidenti balzano gli errori del direttore di gara, anche se qualcuno che va per la maggiore ha voluto dire che «non è andato male». Inizio con fasi alterne per le due squadre, i cui giocatori faticano a trovare il ritmo in tanto terreno. Primo accenno offensivo ai padroni di casa che concludono con Campi il cui colpo di testa va fuori bersaglio. Siamo al 2’: la risposta dei pavesi è immediata con un contropiede che scatena Rosa affiancato da Vitto. Dalla Fontana esce e di piedi rinvia: pallone in pieno su Vitto e rimpallo pericoloso con la sfera che esce appena appena con un gran sospiro dei supporters alessandrini. È questo il primo di una luna serie di angoli che ammonteranno alla fine della contesa a otto per i pavesi ed a sei per i grigi. Al 6’ Torti, che alla fine risulterà uno dei migliori in campo, si presenta con un brillante «a solo» che tuttavia conclude con tiro facilmente parato. Alle fluide trame offensive dei pavesi, i padroni di casa rispondono con lunghe puntate dei difensori nel tentativo del rovesciamento di fronte. Mariani e compagni del quadrilatero dominano tuttavia la zona centrale del campo ed ogni rimando è loro per l’avvio ad un’ennesima offensiva contro la rete avversaria. Al 9’ scambio Torti-Rosa-Torti, il cui tiro è ancora parato da Dalla Fontana. Al 12’ «a fondo» di Parodi che dopo aver giocato e rigiocato il diretto avversario, di precisione depone sui piedi di Rosa. Scatto del centravanti pavese che si presenta solo davanti al portiere avversario, Garzena rientrante è su Rosa e lo falcia. Fischio di Canepa e gran silenzio sullo stadio: si attende la concessione della massima punizione. Canepa dice di no, aveva fischiato un fallo di Rosa! Al 15’, dopo che Nicolazzini aveva ricuperato su Rosa mettendo in angolo, brillante azione di Parodi che si libera di tutti e crolla dalla destra. Gira al volo Rosa, ma Dalla Fontana intuisce e blocca in tuffo vicino al palo. Gli attacchi dei granata lombardi si fanno vieppiù pericolosi anche per la continuità con cui vengono portati. Il lavoro di rottura di Vitto e di Nicolazzini è intenso, aiutati anche dai due laterali che costantemente presidiano la loro area. Torti piazzato alla metà campo fa da regista, rivelandosi in ottima giornata. Al 20’ contropiede dei grigi Masperi-Campagnoli-Serone che da due metri tira a lato! È questa una occasione d’oro che i piemontesi hanno sciupato. La risposta del Pavia è immediata: ancora Parodi la inizia e Rosa la conclude con un tiro al volo che va fuori di poco. Un minuto dopo gli ospiti vanno in vantaggio: una deviazione di testa di Fiorio è raccolta da Rosa che liberatosi in velocità di Vitto, batte Dalla Fontana con un preciso tiro. E quando si attende la reazione dell’Alessandria è ancora il Pavia a condurre la danza e a mantenere l’iniziativa: sia dalla destra che dalla sinistra le puntate offensive granata si ripetono a ritmo continuo con gran lavoro della difesa grigia che molte volte deve riparare in angolo. Tiri di Rosa, Parodi e Fiorio finiranno a lato di poco e nelle braccia di Dalla Fontana, le cui prodezze meravigliano gli stessi alessandrini che mai hanno visto giocare il loro portiere con tanta sicurezza. Da ricordare al 32’ un’occasione d’oro mancata da Mazzoni che in velocità e su un terreno sdrucciolevole non riesce a controllare la palla che veniva dalla destra da Rosa. Al 35’ su calcio di punizione concesso per fallo ai danni di Torti, fucilata di Spertini e palla che sfiora il montante. Al 37’ Campi in contropiede tira alle stelle da posizione favorevole. Un minuto dopo Russova deve intervenire di piede per liberare sull’irrompente Campi. All’8 del primo tempo ammonizione per Nicolazzini e richiamo per Torti al 42’ avendo Canepa riscontrato in una sua entrata gli estremi di tale provvedimento. Nell’intervallo, Spertini e Mazzoni sono colpiti da malore. E mentre l’ala sinistra granata si rimette sì da poter tornare al suo posto, Spertini rientra in campo schierandosi all’estrema, fermandosi parecchie volte nel corso dell’incontro per conati di vomito. Il Pavia nel secondo tempo assume il seguente schieramento: Russova, Gatti, Mariani; Morin, Colla, Fiorio; Mazzoni, Torti, Rosa, Parodi, Spertini. Al 10’ inversione di ruoli tra Fiorio e Parodi. Sul finire dell’incontro Spertini superata la crisi tornerà al suo ruolo naturale. Al riprendere del gioco è ancora il Pavia a portare l’offensiva: punizione di Spertini e gran balzo di Mazzoni che devia di testa. La parabola è alta ed il pallone spiove dietro la porta. Al 5’ i grigi conseguono il pareggio. Su liscio di Mariani al limite, scatta Campagnoli che mentre sta calciando deve subire una dura entrata di Gatti prontamente «rientrato», cade Campagnoli e Canepa concede la massima punizione; batte Serone con tiro radente e palla in fondo al sacco con traiettoria alla destra di Russova. Incitati allo spasimo dal pubblico, favoriti dal rimaneggiamento della squadra avversaria che ritoccata ha perso la vena del bel gioco messo in vetrina nel primo tempo. I grigi portano alla rete di Russova un’offensiva insistente, sì, ma anche confusionaria, sì che Colla, oggi in buona giornata nonostante non si fosse tutto ristabilito dal malanno che l’aveva colpito venerdì, Gatti, Mariani, Parodi, Morin e compagni (perché anche Torti e Fiorio si sono visti parecchie volte all’altezza dei difensori per dare loro man forte) non faticano eccessivamente a rompere le trame avversarie. Al 13’ Canepa ammonisce i due capitani perché impongano ai loro giocatori una condotta meno «decisa». Al 16’ bellissima azione di «Romoletto» che, partito su allungo di Fiorio, dopo aver aggirato il terzino e resistito alla carica di Giraudo, sbilancia Dalla Fontana con abile finta. Il tiro è infatti diretto all’angolo opposto verso il quale si era battuto il portiere: e quando il goal sembra inevitabile la sfortuna dice di no trovando l’occasionale ma definitivo ostacolo nei piedi del portiere in tuffo. Al 29’ i grigi vanno in vantaggio: su punizione battuta da Giraudo, corto rinvio di Morin; nella mischia che si crea Mariani si fa luce e mentre si appresta a rimandare definitivamente viene caricato da Campi alle spalle. Campagnoli tutto solo non ha difficoltà alcuna a sparare in rete, anche perché tutto solo se ne stava quasi sulla linea del portiere, in evidentissima, per tutti non per Canepa, posizione di offside. Reclamano prontamente i granata, ma inutilmente. La loro reazione è però vigorosa, obbligando gli alessandrini a interrompere la loro offensiva per rintuzzare le puntate di Rosa e compagni. Al 32’ scontro Campagnoli-Mazzoni che Canepa invia prontamente negli spogliatoi. Gli attacchi del Pavia sono ora convulsi; mancano, è vero, della impostazione e della bella manovra con cui erano stati condotti nel primo tempo, ma non mancano di pericolosità. Tuttavia Canepa ci metterà ancora una volta lo zampino fischiando a sproposito offside e punizioni senza calcolare per queste ultime la nota regola del vantaggio. Da ricordare al 37’ una bellissima girata di testa di Torti che manda il pallone a lambire la base del palo, quando Dalla Fontana era ormai irrimediabilmente spiazzato. Riassumendo, l’incontro odierno ha definitivamente fugato i dubbi sul rendimento della squadra granata nettamente superiore all’antagonista nella concezione e nell’esecuzione della manovra; ha tuttavia perso la partita il Pavia, ma è uscito a testa alta certo e convinto di essere stato sfortunato e più ancora defraudato del diritto di un risultato utile da un arbitraggio insufficiente quanto soggettivo. Nella squadra granata tutti hanno fatto il loro dovere: da segnalare innanzitutto, senza voler sminuire la prestazione degli altri, il brillante comportamento dell’inedito tandem di destra dell’attacco. Torti e Parodi infatti hanno giocato benissimo, specie il primo che va classificato tra i migliori in campo. Dei grigi nonostante gli anni ed il valore del diretto avversario, Vitto ha disputato una buona partita, e con lui vanno ricordati Nicolazzini, Masperi e Serone, dal gioco non appariscente ma ognora pericoloso. (Antonio Cavallotti, «La Provincia Pavese», 16 marzo 1954) DOMANI I "GRIGI" A PADOVA Nella prova contro il Pavia – che da vari anni lasciava il terreno alessandrino imbattuto – i nostri giocatori hanno opposto agli avversari una maschia forza di volontà, riuscendo a superare lo svantaggio di una rete, pur privi di Bagliani e Piatto indisposti. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 20 marzo 1954) RISULTATI: Catania-Piombino 3-0 Fanfulla-Padova 2-0 Lanerossi Vicenza-Treviso 1-1 Modena-Messina 0-0 Monza-Marzotto 0-0 Pro Patria-Brescia 2-0 Salernitana-Como 1-1 Verona-Cagliari 2-1 CLASSIFICA: Catania 36; Pro Patria* 30; Como, Lanerossi Vicenza 28; Cagliari, Verona 27; Brescia, Marzotto, Modena, Monza, Salernitana 24; Messina, Pavia 21; Fanfulla, Treviso 20; Alessandria* 19; Padova 17; Piombino 16. *: una gara da recuperare MARCATORI 12 gol: Manenti (Catania), Rosa (Pavia) 11 gol: Bassetti (Catania) 10 gol: Hofling (Pro Patria) 8 gol: Fabris (L.R. Vicenza), Mannucci (Pro Patria), Pratesi (Pro Patria) 7 gol: Astorri (Monza), Cabas (Modena), Deprati (Marzotto), Genero (Fanfulla), Golin (Cagliari), Massagrande (Salernitana), Zecca (Verona) 6 gol: Bettini E. (Brescia), Ghiandi (Como), Lerici (Alessandria), Maselli (Messina), Micheloni (Catania), Pin G. (Pro Patria), Remonti (Marzotto), Stivanello (Padova) Il punto sul campionato Il più classico dei testacoda aveva visto il Catania confermarsi padrona della Serie B grazie alla vittoria sul Piombino, ultimo in classifica con i gol Klein, Quoiani e Manenti. I punti di vantaggio sulla Pro Patria erano rimasti sei che aveva battuto il Brescia con la doppietta di Hofling. Ha perso due punti il Como che aveva pareggiato a Salerno, stesso risultato per il Vicenza opposto al Treviso. Vittoria ed aggancio in classifica per il Verona al Cagliari: decisiva l’autorete di Bertoli.