Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
30-05-1954 - Giornata: 34 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Salernitana US 2 - 1 (2 - 1)
RETI: 17. Lerici R.[A], 38. Giraudo E.[A] 15. Lavarino G. [Sa]

Alessandria US Ravera Vincenzo, Bussetti Luigi, Garzena Bruno, Giraudo Ernesto, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Mirabelli Walter, Lerici Roberto, Piatto Ottorino, Tuberosa Franco All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
SALERNITANA US: Caracciolo; Massagrande, Fragni; Colpo, Raimondi, Rampinelli; Pastore, Robotti, Lavarino, Barchiesi, Fioravanti. All.: Carpitelli Enrico.

Arbitro: Righi Raoul (Milano)
Note
La formazione della Salernitana è quella pubblicata su «La Gazzetta dello Sport». Il «Corriere dello Sport» indica invece la presenza di tale Olivieri (?) al posto di Barchiesi e di Gigante al posto di Fioravanti; «Stampa Sera» conferma la presenza in campo di quest’ultimo. Angoli: 5-2. Spettatori: 5.000. Giornata afosa con vento impetuoso, terreno buono. Inizio gara ore 16:00.

Commento
L'ALESSANDRIA RESTA IN B La squadra grigia con questo successo si è acquisito il diritto di rimanere in Serie B. Un solo grande merito hanno avuto gli alessandrini, quello di «volere a tutti i costi». Non hanno giocato bene, hanno commesso errori in serie, ma hanno raggiunto lo scopo della loro fatica; salvarsi dalla retrocessione in Serie C. La partita di ieri non è stata bella, e forse non lo poteva essere. Non si riesce ad avere le idee chiare quando si ha il timore di sbagliare. Con l’orgasmo si gioca male. È per questo che la difesa dopo appena 14’ ha incassato un goal: azione in profondità del mediano Colpo, tocco a Lavarino, che con una puntata da oltre quindici metri ha messo in rete. Tutti fermi i difensori piemontesi, tutti fermi come statue, compreso il portiere Ravera, sorpreso senza dubbio dal tiro dal centroavanti granata. Con un goal al passivo e con un attacco con tante riserve, l’Alessandria «doveva» vincere la gara. C’era da pensare al peggio. Fortunatamente il goal del pareggio è venuto tre minuti dopo, su azione caparbia di Bey, e tiro a porta vuota di Lerici. Sull’1 a 1 l’azione dei grigi è stata più vivace; non era una manovra chiara, era un gioco convulso, tutta improvvisazione e… molti errori. Al 21’ Tuberosa è stato platealmente sgambettato in area, ma l’arbitro Righi ha fatto finta di non vedere pur essendo a due passi. Non ripetiamo gli epiteti destinati all’indirizzo del direttore di gara, che poco dopo si è deciso ad essere un po’ più severo con i difensori salernitani, autentici colossi nel fisico, e decisi a far valere la loro maggior prestanza atletica. Su un calcio di punizione per un fallo di Massagrande su Tuberosa, è nato il secondo goal alessandrino: il tiro di Masperi, corretto da Lerici, è giunto a Giraudo, che ha battuto il portiere Caracciolo con un pallone trasversale (37’ del primo tempo). Le sorti della partita, almeno per l’Alessandria, erano sul giusto binario. I granata campani si sono dati da fare per superare lo svantaggio, hanno lottato con la forza dei Pastore, dei Robotti e dei Fioravanti, ma non sono più passati. A difesa del risultato stava il complesso di retroguardia alessandrino, forte di un Bagilani in grande giornata, di un Bussetti sempre pronto, di un Garzena spazzatutto. L’attacco non poteva far di più. Masperi e Giraudo, i due classici della squadra, non reggevano fisicamente alla fatica. «Finalmente» Righi si è deciso a dare il fischio di chiusura. Lo stesso prefetto di Alessandria, S.E. marchese Saporiti, è sceso negli spogliatoi a congratularsi per la vittoria. È a lui che guardano ora gli sportivi alessandrini; interpellato sulle sorti del sodalizio grigio, S.E. Saporiti ha detto: «Calmati gli animi, faremo il possibile. L’Alessandria, dovrà avere un consiglio direttivo – attualmente è retta da un commissario straordinario – e spero di poterlo formare con elementi economicamente rappresentativi». Una promessa ed un impegno. (Giulio Accatino, «Stampa Sera», 31 maggio 1954) Quando il fischio finale dell’arbitro segnò la fine della partita, l’entusiasmo dei cinquemila sportivi alessandrini presenti al Moccagatta esplose con grande fragore. La squadra usciva vittoriosa dal confronto e con questa vittoria allontanava definitivamente lo spettro della retrocessione. È comprensibile quindi la gioia dei tifosi locali, i quali la manifestarono con scene veramente patetiche e commoventi. I grigi hanno pienamente meritato il successo. Il loro gioco è stato superiore a quello degli avversari, specie nelle fasi conclusive. Con questo non è nostra intenzione sminuire il valore dei meridionali, atleti gagliardi e ammirevoli di combattività. La loro sconfitta è dipesa più che altro dall’eccessiva foga messa dai padroni di casa nella gara odierna. In altro momento probabilmente la Salernitana sarebbe uscita dal Moccagatta con un punto in tasca. Oggi però gli alessandrini hanno saputo impostare le loro azioni con giudizio, e ciò che più conta, con tecnica. L’attacco seppe manovrare con intelligenza e Lerici nella sua funzione di regista diede lo spunto ad azioni che, se non fruttarono le reti, furono tuttavia molto ammirate e applaudite. Ottima è stata la prestazione di Mirabelli e Tuberosa, sempre pronti nello scatto e decisi nei duelli corpo a corpo con i diretti avversari. Eccellente il lavoro svolto dalla mediana, dove hanno fatto spicco Bagliani e Giraudo. Redditizio, ma non appariscente, Masperi. Della difesa dobbiamo segnalare innanzitutto Bussetti: il capitano dei grigi ha fatto cose egregie, tanto da meritarsi un elogio particolare. Garzena, come al solito, ha disputato una gara meravigliosa; così dicasi anche di Ravera, sebbene a quest’ultimo si debba imputare il gol segnato da Lavarino. Della Salernitana sono piaciuti Pastore, ala guizzante e insidiosa, Lavarino per i suoi tiri improvvisi e pericolosi, mentre gli altri hanno fornito una buona prova, anche se non eccellente. L’Alessandria iniziava la partita a forte andatura. Al secondo minuto quattro uomini grigi si trovavano sulla linea della porta di Caracciolo, mentre la palla balzava da una testa all’altra senza tregua. Il tentativo di collocarla in fondo al sacco falliva dapprima a Lerici, quindi a Mirabelli, poi a Bey. In quel frangente si faceva improvvisamente luce Caracciolo, che riusciva a ghermire la sfera ed a sventrare la minaccia. I grigi insistevano ancora all’attacco e al 6’ Bey con forte tiro sfiorava la traversa della rete granata. Al 7’ un’uscita a vuoto di Ravera per poco non costava cara all’Alessandria. Al 15’ Pastore inviava una bellissima palla al centro, scombussolando tutta la difesa grigia. Sulla traiettoria arrivava Lavarino, che con estrema facilità realizzava la rete senza che Ravera riuscisse a tentare la parata. Lo smacco metteva le ali ai piedi dei grigi, i quali al 17’ ristabilivano l’equilibrio, segnando con Lerici. Lanciatissimi, i padroni di casa mettevano quindi l’assedio alla casa dei meridionali. Dopo non pochi sforzi al 37’ Giraudo segnava la seconda rete, che doveva essere quella della vittoria. La ripresa non modificava il risultato del primo tempo. Entrambe le contendenti combattevano rabbiosamente allo scopo di trovare nuovamente la via del gol, ma tutto era vano. Ottimo l’arbitraggio. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 31 maggio 1954) L'ALESSANDRIA RIMANE IN “ B„ Salvi i grigi con la vittoria sul Salerno Sabato scorso avevamo scritto che i grigi avrebbero dovuto lottare fino all’ultimo minuto per raggiungere l’agognata vittoria, ed infatti al fischio finale dell’arbitro, tanta era l’apprensione per il risultato della partita, che non è stato possibile gioire. Era un incubo che da varie domeniche gravava sull’Alessandria, quello della retrocessione: fu comunque un monito per non cadere (come anni fa era avvenuto) dalla A alla C senza reagire. Allora, se pur con un nutrito gruppo di ottimi elementi di Sene A l’Alessandria era scivolata in B e poi nella serie interiore, non si erano però sentiti – all’ultima partita, che segnava la triste sorte della nostra squadra – i fischi domenica rivolti ai giocatori grigi e all’allenatore. Grave è il rilevare che tra gli spettatori della tribuna disposti alla disapprovazione in modo evidente, vi erano diversi ex dirigenti, e tra questi alcuni di coloro che tre anni or sono si trovavano in carica, proprio quando dalla A l’Alessandria era passata in C. Allora, non avevano fischiato! (Andrea Canestri, 5 giugno 1954) RISULTATI: Lanerossi Vicenza-Monza 1-1 Marzotto-Catania 1-0 Messina-Verona 2-0 Modena-Fanfulla 0-2 Padova-Pro Patria 2-2 Pavia-Cagliari 0-0 Piombino-Brescia 1-1 Treviso-Como 0-0 [Spareggio promozione] Pro Patria-Cagliari 2-0 (disputato a Roma il 6 giugno 1954) CLASSIFICA: Catania 43; Pro Patria, Cagliari 41; Como 40; Marzotto 39; Lanerossi Vicenza 37; Monza, Verona 36; Brescia 33; Messina, Modena, Salernitana 30; Alessandria, Padova, Pavia, Treviso 29; Fanfulla (-5) 28; Piombino 27. MARCATORI 15 gol: Manenti (Catania) 13 gol: Rosa (Pavia) 12 gol: Mannucci (Pro Patria) 11 gol: Bassetti (Catania), Genero (Fanfulla), Hofling (Pro Patria) 10 gol: Deprati (Marzotto), Lerici (Alessandria), Pison (Padova) 9 gol: Carta (Fanfulla), Ghiandi (Como), Pratesi (Pro Patria) 8 gol: Campagnoli (Alessandria), Fabris (L.R. Vicenza), Lonardi (Verona), Maselli (Messina), Massagrande (Salernitana), Mezzalira (Cagliari), Pellis (Piombino), Remonti (Marzotto), Scarascia (Modena), Zecca (Verona) VERDETTI: Catania e Pro Patria promosse in Serie A; Fanfulla e Piombino retrocesse in Serie C.