Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1950/1951
Serie C
05-11-1950 - Giornata: 7 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta
Girone A


Alessandria US - Pro Vercelli US 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 32. Arezzi G.[A] 46. Ariagno A. [Pr]

Alessandria US Giorcelli Anselmo, Scarrone Secondo, Gabbiani Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Pietruzzi Mario, Dania Dino, Guaschino Paolo, Giraudo Franco, Albertelli Lanfranco, Savoini Giulio All.: Cargnelli Tony

Formazione avversaria
PRO VERCELLI US: Rustico; Cantone, Vellano; Carletti, Baucè, Vercellotti; Ariagno, Malinverni, Ranghino, Boglietti, Bellini. All.: Soutschek Rudolf.

Arbitro: Grassetto Bruno (Padova)
Note
Inizio domenica ore 15,00 (orario previsto 14,30)

Commento
ALESSANDRIA E PRO VERCELLI DELUDONO E PAREGGIANO Ritrovatesi di fronte dopo molti anni, e non più in auge come ai tempi dei Carcano e dei Baloncieri, dei Milano e degli Ardizzoni, Alessandria e Pro Vercelli hanno invano cercato di rinnovellare quella tradizionale rivalità che pur era una delle più tipiche e vitali caratteristiche del calcio provinciale piemontese. Placati gli animi, sopito l’ardire combattivo, dello spirito di questo «derby» non è rimasto che il ricordo, un ricordo peraltro sbiadito dal tempo e dagli avvenimenti. Salutate da applausi commossi (per la « Pro » rinata in veste dilettantistica) e ammirati (per gli alessandrini, cui si auspicava una facile vittoria) le squadre si sono recate negli spogliatoi accompagnate da una bordata di fischi. Il pubblico alessandrino non perdona: ancor vivo è il ricordo del bel gioco dei grandi squadroni e mal s’adatta agli spettacoli scadenti quale quello di ieri a cui, peraltro, ha fatto riscontro un risultato deludente ma comunque giusto. Ma se i ragazzi della « Pro » possono addurre a loro discolpa una rilevante inesperienza tecnica che cercano di sostituire con una posizione ineguagliabile ed al pareggio sono giunti sorretti da questa fiamma (essi si battono per il solo premio di partita), i grigi mostrano, soprattutto nel quintetto di punta, una progressiva decadenza che mal ripaga lo sforzo finanziario che i loro dirigenti compiono per tornare rapidamente alla luce della B. Nell’attuale inquadratura grigia il miglior uomo dell’attacco è un terzino, Guaschino, e la difesa e la mediana si reggono per il valore dei singoli. Una siffatta compagine, che appare pure depressa, non ha doti realizzative e ad Arezzi appartiene, infatti, l’unico suo gol ottenuto su calcio di punizione al 32’ quando per ben tre volte la difesa aveva dovuto operare miracoli per salvarsi dalle puntate di Ariagno, Ranghino e Malinverni. Questo gol è l’unico episodio notevole del primo tempo e ad esso si aggiunge la rete del pareggio dei vercellesi realizzata al primo minuto della ripresa. Maggior pregio tecnico ha comunque questo secondo gol poiché scaturito da un’azione di contropiede, conclusa da un tiro fortemente angolato di Ariagno e alla cui neutralizzazione Giorcelli non poteva giungere. Due episodi tratti dalla storia della partita gli unici rilevanti. Ed è ben poca cosa per un «derby» tradizionale che in epoche passate costituiva il traguardo di due grandi squadre. (La Gazzetta del Popolo, Fulvio Cinti) BUONA PROVA DEI VERCELLESI SUL CAMPO DELL'ALESSANDRIA: 1-1 Quando la squadra vercellese entrò in campo, il pubblico alessandrino salutò quasi con simpatia quegli undici «sbarbatelli», destinati irrimediabilmente ad essere travolti dal rullo compressore grigio. Le apparenze erano state ingannevoli; i giovani si sono battuti come dei leoni, arrivando primi su tutti i palloni, mettendo in mostra quelle doti che sono patrimonio tradizionale della Pro Vercelli: velocità, decisione e cuore. Gli alessandrini – in maglia granata per dovere di ospitalità – stentarono invece a trovare il giusto ritmo di gioco: non avevano idee chiare e sembravano essi stessi sorpresi dell’insospettata vitalità dei ragazzi in maglia bianca. L’incontro si avviò quindi sul binario ormai consueto delle partite casalinghe dei grigi: gioco alto e inconcludente, con grandi ed inutili calci al pallone, sul tipo di una partita di tamburello e vano insistere dell’attacco alessandrino in azioni personali facilmente controllabili dagli attenti difensori vercellesi. Ma se il gioco «spazzatutto» poteva essere giustificabile da parte della Pro Vercelli, che mirava chiaramente al nulla di fatto, così non era per l’Alessandria, il cui dovere di padrona di casa era quello di vincere. Lo scopo era reso particolarmente difficile, oltre che dall’opposta volontà degli avversari, anche dalla non buona disposizione di parecchi tra gli uomini di Cargnelli. La difesa vercellese si trovava cosi a suo agio: i ragazzi di Soutschek, schierati ordinatamente davanti alla porta di Rustico, spazzavano ogni pericolo, trovando il tempo di alleggerire ogni tanto la pressione con puntate in contropiede appoggiate di preferenze sulle ali. Su una di queste azioni per poco non scappava il goal, al 19’. Su un allungo di Bellini partiva come una freccia Malinverni II che giunto in area, andava lungo e disteso per uno sgambetto, forse involontario, di un difensore grigio. Molti arbitri avrebbero dato senza esitazione il «penalty» ma per il signor Grassetto di Padova era tutto regolare e quindi l’occasione sfumò. Al 23’, 24’, 27’ e 29’ quattro calci d’angolo consecutivi senza esito a favore dell’Alessandria e al 32’ la rete della Pro Vercelli era costretta a capitolare. Calcio di punizione dal limite dell’area, per un fallo di Malinverni pescato al microscopio. Batte Arezzi che con una fucilata insacca irresistibilmente. Si giunge così al riposo con l’Alessandria in vantaggio per una rete a zero. «Nel secondo tempo la Pro Vercelli crollerà e l'Alessandria non avrà che da vendemmiare», si diceva in tribuna. Altro che crollo! Ad un minuto esatto dalla ripresa del gioco, i bianchi pareggiano con una rete bellissima. Palla da Baucè ad Ariagno che traversa al centro. La sfera respinta di testa da un grigio picchia su un piede di Carletta e torna ad Ariagno che al volo in corsa la manda a scuotere la rete di Giorcelli. L’Alessandria, visto sfuggire il vantaggio, ritorna all’attacco, invertendo i ruoli tra Dania e Giraudo e successivamente ancora tra Girando e Guaschino. Ma tutto è inutile: aumentano i pericoli per la porta di Rustico, specialmente ad opera di Dania, ma i difensori vercellesi, portiere in testa, si dimostrano imbattibili fino al novantesimo minuto. II pubblico sportivamente riconosce che il risultato è giusto e applaude cordialmente i ragazzi della Pro Vercelli. Molti fischi invece per i grigi, forse non tutti immeritati… (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 6 novembre 1950) La partita si è iniziata con mezz’ora di ritardo ed è finita con una salve di fischi ai grigi, oggi in maglia granata. La disapprovazione del molto pubblico è giustificata dal gioco degli alessandrini, freddo ed abulico per tutto il primo tempo e nella ripresa arruffato e pieno di orgasmo. Una squadra grigia, quella di oggi, irriconoscibile ed inconsistente di fronte alla quale hanno avuto buon gioco i giovani vercellesi, degni per cuore e combattività dei vecchi maestri. Anzi, c’è proprio da ringraziare Giorcelli e Vitto se il pareggio non si è mutato in sconfitta. Vitto è l’unico delle linee arretrate che abbia sempre tenuto e Giorcelli con due parate mirabolanti al 21’ della ripresa ha evitato il peggio. Meglio non parlare dell’attacco, nel quale, malgrado gli spostamenti, non si è vista una sola idea costruttiva. A due minuti dalla fine, Dania, passato al centro, sbagliava persino a porta vuota quel gol che avrebbe dato all’Alessandria una vittoria niente affatto meritata. L’Alessandria segnava la sua rete con Arezzi, che al 17’ insaccava battendo una punizione dal limite concessa per fallo di Baucè su Albertelli. I bianchi pareggiavano all’inizio della ripresa con Ariagno, che azzeccava da 60 metri un formidabile tiro diagonale che non perdonava. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 6 novembre 1950) RAWCLIFFE RITORNA Domani i "grigi" a Saronno Rilievi sulla partita di domenica Il risultato di domenica scorsa non ci sorprende, perché dall’inizio del campionato ripetiamo che la formazione della squadra non è indovinata, perché il quadrilatero è posto in senso inverso, il centroattacco non crea il vuoto in area quando il compagno laterale entra in area di rigore, dimodoché gli interni sono sempre marcatissimi. Gli spostamenti, quando le cose vanno male, quando vi è orgasmo, non servono più. Occorre dare alla squadra l’indispensabile assetto tecnico con gli stessi uomini che la compongono. La partita, contro i volonterosi vercellesi, ha messo maggiormente in risalto le lacune tecniche, ed un altro punto è stato puerilmente perduto proprio come lo scorso anno allorché si è pregiudicata la salvezza nelle partite al «Moccagatta». Noi abbiamo Albertelli che a metà campo emerge sui compagni ed avversari, ma avvicinandosi all’area di rigore viene a mancare del guizzo della mezz’ala, inoltre gioca meglio a destra che a sinistra; Albertelli diventerà un grande mediano sistemista. Guaschino è il giocatore più pronto nel tiro a rete, ma corre come un terzino e la sua prodigalità non può dare frutti copiosi perché a contatto con l’avversario salta fuori, per istinto, il difensore. Ad una nostra proposta, di spostare Guaschino mediano laterale, ci è stato riferito che questo giocatore non desidera giuocare in tale ruolo e sapete perché? Perché trova difficoltà nel «dribbling». E allora come può il volonteroso Guaschino giocare mezz’ala se il palleggio lo pone in difficoltà? Dania domenica ha difettato di precisione in area di rigore. Lo si lasci al centro ad allenarsi adeguatamente ed avremo risolto il problema del condottiero del nostro sconclusionato reparto di punta. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 10 novembre 1950) RISULTATI: Biellese-Luino 3-1 Fossanese-Monza 0-0 Gallaratese-Casale 3-2 Lecco-Varese 1-0 (disputata il 4 novembre 1950) Magenta-Omegna 3-3 Pavia-Sestrese 2-2 Rapallo-Sanremese 0-2 (disputata il 4 novembre 1950) Savona-Saronno 5-1 Villasanta-Mortara 3-0 CLASSIFICA: Gallaratese 13; Monza 12; Alessandria 11; Pavia, Sanremese 9; Biellese, Lecco, Saronno 8; Rapallo 7; Casale, Magenta, Mortara, Omegna, Savona, Villasanta 6; Pro Vercelli, Varese 5; Fossanese, Sestrese 4; Luino 1 Il punto sul campionato Vittoria sudata della capolista Gallaratese contro il Casale combattivo e pericoloso: mattatore della gara Brena, autore di una doppietta. Il Monza si trovo’ distanziato di un punto per il pareggio, senza gol, a Fossano. Il Saronno dopo essere passato in vantaggio con Altieri era stato travolto nel corso della ripresa dal Savona che realizzo’ cinque reti. Al termine di una grande prestazione la Biellese aveva avuto la meglio sul Luino. Spettacolo e sei gol a Magenta tra i padroni di casa e l’Omegna. Unico successo esterno della giornata quello ottenuto dalla Sanremese in casa del Rapallo.

Girone A

Alessandria US - Pro Vercelli US 1 - 1 (1 - 0)

RETI:

32. Arezzi G.[A]
46. Ariagno A. [Pr]

Alessandria US

Giorcelli Anselmo, Scarrone Secondo, Gabbiani Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Pietruzzi Mario, Dania Dino, Guaschino Paolo, Giraudo Franco, Albertelli Lanfranco, Savoini Giulio

All.: Cargnelli Tony

Formazione avversaria

PRO VERCELLI US: Rustico; Cantone, Vellano; Carletti, Baucè, Vercellotti; Ariagno, Malinverni, Ranghino, Boglietti, Bellini. All.: Soutschek Rudolf.

Arbitro: Grassetto Bruno (Padova)

Note

Inizio domenica ore 15,00 (orario previsto 14,30)

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Crediti

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Girone A

Alessandria US - Pro Vercelli US 1 - 1 (1 - 0)

RETI:

32. Arezzi G.[A]46. Ariagno A. [Pr]

Alessandria US

Giorcelli Anselmo, Scarrone Secondo, Gabbiani Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Pietruzzi Mario, Dania Dino, Guaschino Paolo, Giraudo Franco, Albertelli Lanfranco, Savoini GiulioAll.: Cargnelli Tony

Formazione avversaria

PRO VERCELLI US: Rustico; Cantone, Vellano; Carletti, Baucè, Vercellotti; Ariagno, Malinverni, Ranghino, Boglietti, Bellini. All.: Soutschek Rudolf.

Arbitro: Grassetto Bruno (Padova)

Note

Inizio domenica ore 15,00 (orario previsto 14,30)

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46. Ariagno A. [Pr]

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